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Autore: Najara    12/05/2012    2 recensioni
Un incontro tra due bambine, un amicizia che nasce dal primo istante, probabilmente dal primo sguardo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo incontro

Una piccola storia che mi è venuta in mente guardando l’episodio 2x07 “La supplente”…

Spero vi piaccia!

Buona lettura

 

 

Il primo incontro

 

 

La bambina si guardò attorno con soddisfazione, quello era il suo regno. Il piccolo cortile della scuola era pieno di bambini che urlavano e si rincorrevano, le maestre erano seduta su una panchina e chiacchieravano tra di loro, solo ogni tanto alzavano lo sguardo per verificare che nessuno si stesse facendo male.

Il suo regno sì. La bambina avanzò sicura, la coda di cavallo che ondeggiava dietro di lei mentre si dirigeva verso un gruppetto di bambini. Aveva subito capito che per governare sui compagni bisognava essere sempre presenti e lì stava sicuramente succedendo qualcosa di interessante.

Cosa succede qui?” Chiese mentre incrociava le mani sul petto e lanciava un occhiataccia ai compagni che velocemente si aprirono per permetterle di vedere cosa aveva causato quel raggruppamento.

Al centro c’era una bambina, aveva due treccine biondo oro. Alzò gli occhi per guardarla, occhi azzurri pieni di lacrime.

“Ciao San! Questa stupida sta cercando le fate del giardino!” Il bambino rise di gusto imitato immediatamente dal pubblico di bambini. La bambina però non aveva distolto gli occhi dalla piccola e l’aveva vista sussultare nel sentirsi definire stupida. Fece un passo avanti verso il bambino inclinò la testa di lato e lo fulminò con lo sguardo, poi rapida lo spinse a terra.

“Stupido sarai tu, lasciala stare!” Il bambino finito a sedere per terra annuì un istante prima di alzarsi e sparire seguito dalla flotta di spettatori.

La bambina sorrise soddisfatta di vedere ancora una volta l’ampiezza del suo potere. Poi si voltò verso la bambina che aveva appena difeso,

“Sei nuova?” Le chiese già sicura della risposta affermativa, ma la bambina la sorprese scuotendo la testa,

“Oh no… il mio papà e la mia mamma mi hanno già da tanto!” A quella risposta la bambina inclinò la testa perplessa,

“Volevo dire… sei appena arrivata in questa scuola?” Questa volta la bambina annuì facendo ondeggiare le trecce,

“Sì!” Poi tese la mano con un ampio sorriso “Mi chiamo Brittany”, la bambina le prese la mano stringendola e notando come la pelle di Brittany fosse chiara nella sua mano ambrata,

“Io sono Santana”. Brittany sorrise, il volto che si illuminava,

Santana mi aiuti a cercare le fate? Nella mia altra scuola ce n’erano moltissime… ma qui non riesco a vederle…” Santana non poté fare a meno di sorridere in risposta a quel volto felice, quella bambina le piaceva, anche se parlava di cosa assurde come le fate. Ricordandosi il ruolo di tiranna che aveva assunto si ricompose e rispose un po’ brusca,

“Come vuoi…”  ma la sua nuova compagna non batté ciglio, anzi sorrise ancora e le prese la mano per poi trascinarla via.

Si infilò in un cespuglio e Santana la seguì con un po’ più di reticenza. Brittany si stese a pancia in su e Santana la imitò. Rimasero in silenzio mentre osservavano l’intricato fogliame che le sovrastava. Gli schiamazzi dei loro compagni sembravano lontani.

Santana sentiva la mano di Brittany stretta alla sua, gliela aveva lasciata solo per un istante, nel momento di infilarsi nel cespuglio, per poi riprendergliela con sicurezza non appena erano stata sdraiate una accanto all’altra. Non lo avrebbe mai ammesso, lei era una dura… eppure Santana era contenta che lo avesse fatto.

Brittany si voltò verso di lei con un sorriso felice, tra i capelli aveva un rametto con un po’ di foglie,

“Siamo amiche ora?” Santana si voltò a guardare quel volto sorridente, alzò la mano e con delicatezza liberò i capelli dai vegetali superflui, quei bei occhi azzurri non si separarono dei suoi neanche per un istante, era in attesa di una risposta.

“Sì” Rispose lei e sorrise nel vedere la gioia che scaturiva dal volto della bambina a quella risposta. Non sapeva perché, ma sapeva che, da quel momento, avrebbe fatto qualsiasi cosa per rivedere ancora quell’espressione sul volto di Brittany.

  
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