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Autore: inbadlounds    13/05/2012    3 recensioni
[ Thadastian / OS / Demente ]
Thad Harvood, si diceva, era fiero di indossare i suoi pigiami, o come li chiamava lui, i super- pigiami, ed era pronto a indossarli fino alla morte, subendosi ogni genere di malizia nei suoi confronti, persino quelli del suo compagno di stanza, Sebastian.
Quindi potete capire lo sconcerto di Thad quando, uscendo dal bagno, vide la porta della stanza aprirsi e far capitolino proprio il suo coinquilino, Sebastian, con… una tazza di caffè fumante in mano. Ma non una tazza qualunque: una tazza di Superman.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Somo e Lins,
le mamme della Thadastian.
" Happy Mother's Day
with love ,
Sebs & Thad"



Il Superpigiama.

 
 
Thad Harvood, si diceva, era fiero di indossare i suoi pigiami, o come li chiamava lui, i super- pigiami. Non erano dei pigiami qualunque, infatti: erano pigiami dei supereroi.
Così, quando quella sera rientrò nella sua camera e avvistò subito un familiare pacco, ovviamente indirizzato a lui, non ci mise molto a indovinarne il contenuto.
Senza aspettar un secondo, lanciò la tracolla sul letto, dove, ancora aperta, stava la copia di Harry Potter e l’Ordine della Fenice, e scartò con un’elefantina delicatezza quell’involucro di cartone e i successivi, seppur inutili, strati di nylon.
Ed eccolo lì, bello e pronto per essere indossato, il suo nuovo superpigiama.
Blu, con i vari stemmi di Superman.
Non restava che provarselo, per cui si rifugiò in bagno per quelle che diventarono ore.
 
Thad Harvood, si diceva, era fiero di indossare i suoi pigiami, o come li chiamava lui, i super- pigiami, ed era pronto a indossarli fino alla morte, subendosi ogni genere di malizia nei suoi confronti, persino quelli del suo compagno di stanza, Sebastian.

Quindi potete capire lo sconcerto di Thad quando, uscendo dal bagno, vide la porta della stanza aprirsi e far capitolino proprio il suo coinquilino, Sebastian, con… una tazza di caffè fumante in mano. Ma non una tazza qualunque: una tazza di Superman.
 
In altre parole, Sebastian Smythe teneva in mano una supertazza di Superman.
 
C’era sicuramente qualcosa che non andava, doveva esserci assolutamente qualcosa che non quadrava.

Tutti alla Dalton sapevano della mania di Thad riguardo i supereroi, in particolare Superman.
Era il suo eroe e checché dicessero gli altri, lui lo idolatrava.
Per questo, quando Thad vide quella supertazza fumante nelle mani di quel… quell’aborrevole uomo, la sua mascella sembrò come cedere e, se fosse stato possibile, avrebbe addirittura toccato il pavimento, tanto era il suo sconcerto dinanzi a quella scena.
 
Di certo, quell’uomo dalle fattezze di Sebastian, non era Sebastian, il suo coinquilino, quella sottospecie di uomo che rendeva le sue giornate un inferno.

C’erano due soluzioni: o qualcuno gli aveva somministrato della Pozione Polisucco proprio in quella tazza, oppure stava andando di matto lui stesso.
Molto probabilmente la prima, poiché Thad si sentiva benissimo ed era sicuro, anzi, sicurissimo che sotto le fattezze di Sebastian ci fosse quel cretino di Jeff.
 
Insomma, si sarebbe aspettato una lunga serie di commenti acidi, invece quello che uscì dalla bocca del biondo fu – e Thad non era sicuro di aver sentito bene – “ Wow!”
 
No, no. Non esisteva un “Wow” nel vocabolario di Sebastian, non quel tipo di wow adorante come quello appena uscito dalle sue labbra.
 
Sebastian dovette aver notato lo sconcerto sulla faccia di Thad e tentò in tutti i modi di salvar l’insalvabile. Perché non era possibile che avesse detto Wow proprio ad Harvood. A Thaddino, per intenderci. Ma le parole uscirono da sole e senza che Sebastian avesse modo di fermare la sua stessa bocca, stava già venerando quel pigiama, in maniera alquanto idolatrale, accorciando la distanza fra lui e quella stoffa ad ogni parola, fino a sfiorarla.
 
«Chi sei tu? Che ne hai fatto di Sebastian Smythe?» gli sussurrò Thad, con gli occhi sgranati mentre sentiva il peso del suo dito percorrere il suo petto e cercava di deglutire.
Solo che con Sebastian così vicino, l’impresa era stramaledettamente difficile.
Dannato Smythe!
«Zitto, Harvood. Zitto.» Sputacchiò il biondo – come se gli avesse appena letto nel pensiero -, mentre gli occhi lambivano la stoffa.
Thad non poteva non pensare che il suo compagno di stanza fosse soggetto a qualche incantesimo, davvero, non dopo questo fatto.
«Smettila, Sebastian! È imbarazzante e poi…è solo un pigiama. Il mio superpigiama! E se l’avessi anche tu, persino gli scoiattoli ti stalkererebbero!» Esclamò tutto d’un fiato il moro, allontanandosi dalle stranezze del suo compagno e mettendo più distanza possibile fra loro, altrimenti non avrebbe risposto delle sue azioni quella sera.
Quando Thad uscì dalla stanza e si appoggio allo stipite della porta, riprendendo a respirar regolarmente, si poteva sentire il ronzio della sua mente lavorare frenetica. Grazie al pigiama di Superman, infatti, aveva trovato un modo per far crollare, per una santissima volta, il grandissimo Sebastian Smythe ai suoi piedi.
 


... The End.

 
 
N/A: Demente, si. 
A mia discolpa posso dire che la colpa è di Grant Gustin e quel dannato InstanGrant.
Tempo - ere - fa aveva postato dell
e immagini, precisamente :  Pigiama ; Tazza ScoiattoloStalker Ed eccomi qui, ispirata.
Boh, sinceramente non so se scriverò altre Thadastian. 
Certo, li amo - e di nuovo, i ringraziamenti a Lins e Somo per esser state le prime a scriver su di loro, madri della coppia - ma preferisco leggerle che scriverle. Però, Never say never! 
Un grazie a Robs che mi ha betato questa cosademente in un battibaleno. 

A presto e... una recensioncina ina ina è sempre gradita :) inoltre - per non dimenticare -  chi volesse, ecco
il mio profilo twitter dove in mezzo ai miei trolls troverete anche qualche spoiler sulle mie future storie #LOL
R i n,
   
 
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