Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: SBlack    14/05/2012    4 recensioni
Tra gli shinigani e i demoni non c'era mai stato così tanto legame.
Sebastian, Grell e William si troveranno imprigionati in una serie di piacevoli e spiacevoli eventi per via..di una ragazza.
una ragazza assai speciale.
- il rosso è il colore della mia vita, il colore della mia morte, il colore che mi tormenterà in eterno. -
'...Quella notte se la sarebbe ricordata per sempre, si sarebbe ricordata il fuoco. Camminava da giorni nella neve e tutto le tornava in mente, doveva trovare riparo, era ferita gravemente, fino a che, non cadde nella neve e svenne...'
{...}
Lo guardò bene, gli sembrava di averlo già visto da qualche parte, qualche parte che anche a lei era sconosciuta, come se non dovesse ricordare, ma ogni volta che incontrava quegli occhi verdi il suo cuore sembrava fremere, come se le dicesse che lei conosceva quel ragazzo.
{...}
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Ronald Knox, Sebastian Michaelis, William T. Spears
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- capitolo 1 -

Quella notte se la sarebbe ricordata per sempre, si sarebbe ricordata il fuoco, l'incendio.
Camminava da giorni nella neve e tutto le tornava in mente, doveva trovare riparo, era ferita gravemente.
Fino a che, non cadde nella neve e svenne.
{5 giorni prima}
Si sarebbe ricordata tutto.
Sara era una ragazza, una ragazza che si era salvata da un incendio. 
Quella notte se la sarebbe ricordata fino al giorno della sua morte.
Anche se le pareva di non vivere più.
Di essere già morta quella notte.
Lei era sempre stata una ragazza vivace, piena di amici, piena di quel qualcosa che si chiamava amore, felicità.
Lei era stata quel tipo di ragazza che non si da mai per vinta, con un cuore forte, immortale dicevano.
Era una ragazza speciale.
Aveva lunghi capelli ondulati di un castano scuro.
Un corpo a dir poco perfetto.
Pelle non troppo chiara ma nemmeno troppo scura.
Aveva due bellissimi occhi azzurri da far invidia a chiunque.
Adorava vestirsi di nero.
Vestiti neri con rifiniture rosse.
Rosso fuoco.
Il giorno dell'incendio aveva un paio di tacchi rossi, rosso fuoco;
E un bellissimo vestito da principessa nero, in rifiniture rosse.
Era la ragazza più bella che qualsiasi persona avesse mai visto.
Quella sera lei doveva festeggiare il suo diciottesimo compleanno.
Con la sua famiglia.
Con suo fratello.
Col suo fidanzato che tanto amava.
Dopo i festeggiamenti lei decise di andare in camera sua mentre il suo fidanzato e la sua famiglia erano giù a parlare.
Andò sul suo balcone a guardare la notte.
Mentre osservava la notte guardò la luna ed i suoi occhi parvero spaventati quando la vide tingersi di rosso.
Rosso sangue.
Arretrò spaventata e sentii urlare dal piano di sotto.
Andò per aprire la porta ma qualcosa la bloccò.
Una fiammata che inondò la stanza.
- Madre! Padre! Keito! - 
Si sentivano solo urla.
Urla che lei non poteva raggiungere.
Il fuoco arrivò anche in camera sua e la finestra che lei aveva chiuso si bloccò.
Era in trappola.
Sarebbe morta bruciata.
Sentiva caldo.
Si girò dalla finestra per aprirla ma scottava e non riuscì a girare la serratura senza ustionarsi, era bloccata;
cominciò a tossire e si accovacciò a terra cercando una via d'uscita ma nulla.
Il fuoco le era alle spalle e lo sentiva bramare il suo corpo, bramare lei.
Sara cominciò a picchiare i pugni contro il vetro.
Mentre cercava disperatamente di uscire vide una figura che osservava il tutto.
Era nell'ombra e lei non riuscì a scorgere che una ciocca di lunghi capelli rossi che spariva nella notte e dopo di che più nulla.
Svenne dal troppo fumo sapendo che non si sarebbe più svegliata.
Solo che.
La mattina si svegliò.
Si svegliò nelle macerie di casa sua.
Mentre pioveva e non si chiese come mai fosse viva.
Non si chiese nulla.
Andò a cercare i suoi genitori.
Andò a cercare Keito, il suo fidanzato ma non trovò altro che macerie.
Su macerie. 
- Perchè io sono viva e loro no! - 
Cominciò a versare lacrime sotto la pioggia, aveva perso tutto.
tutto quanto quello che poteva aver perso.
poi vide quello che non si sarebbe mai aspettata.
il suo riflesso in una pozzanghera.
era cambiata.
I suoi occhi, non erano azzurri, ma rossi.
rossi come il sangue.
rossi come il fuoco ed i suoi capelli, non più castano scuro ma con delle ciocche rosse dappertutto.
Quello che significava? 
- quella non sono io! quella non sono io! -
arretrò spaventata e scappò di li.
Cominciò a correre ma si accorse che correva più veloce che tutto per lei era diverso.
Il suo vestito era strappato e la pioggia le bagnava il viso fino a che, ansimante non si fermò
- chi sono io? non lo so più, ho perso tutto, tutto quello per cui vivevo, tutto quello per cui avevo un motivo per cui vivere -
si prese il viso tra le mani e si lasciò cadere a terra piangendo.
Tremava.
Non sapeva perchè non sentiva il freddo, il caldo, ma sentiva solo un dannato dolore dentro di se.
Ad un certo punto si sentì toccare una spalla.
Si girò di scatto e vide altri due occhi rossi che la fissavano, arretrò.
- chi sei? - 
- la domanda non è chi sono io, ma chi sei tu -
disse il ragazzo misterioso che le stava porgendo un sorriso forse un po' inquietante.
Il ragazzo aveva capelli neri e un po' lunghi.
Un viso pronunciato e due occhi rossi che osservavano Sara con molta curiosità.
I suoi vestiti erano quelli di....un maggiordomo?
- Io sono Sara, Sara yuzasu - 
Il ragazzo le porse la mano per alzarsi 
- io sono Sebastian, Sebastian Michaels - 
Sara nella stretta di mano percepì che lui non era...umano?
come faceva a sapere questo?
- Chi sei? - 
gli ripetè ancora, allontanandosi diffidente
- già te l'ho detto, il mio signorino mi chiama Sebastian, ma vieni, ti stai raffreddando, so che il signorino non sarà contento, ma è sempre bene mostrare l'ospitalità del casato Phantomhive ad una signorina sperduta e raffreddata -
- tu non sei umano -
disse Sara d'un tratto e Sebastian si fermò di colpo voltandosi a guardarla come se le avesse appena detto una cosa proibita.
- come fai a saperlo? - 
Accennò ad una calma alquanto pericolosa
- Lo sento e basta, lo percepisco, cosa sei? -
- un demone, ma ti prego di mantenere il segreto, credo che dovrei ucciderti sennò -
Sorrise.
Quel dannato sorriso che inquietava Sara.
Quel dannato sorriso che la portava a seguire quello sconosciuto come se nulla fosse.
Quel dannato sorriso che era come un'arma micidiale.
- Io non mi fido dei demoni, non mi fiderò mai dei demoni -
- uno shinigani. -
Quella parola.
Una fitta al cuore.
Il demone l'aveva presa per il collo e la teneva sospesa a un metro da terra tenendola per il collo contro un albero.
Sara non respirava.
Lo guardò negli occhi e vide la cattiveria e la rabbia così pura riflettersi all'interno di quelle pupille nere attorniate da un colore rosso.
- ti - ti prego - ti prego mollami -
Sara non respirava quasi più 
- Cosa ci fai qui? chi ti ha mandato? - 
Sara non respirava più e Sebastian non mollava la presa.
Sarebbe morta se non l'avesse fatto ma qualcuno interruppe tutto 
- lasciala - 
- perchè dovrei farlo? Mi avrebbe ucciso sicuramente, è il suo compito - 
- LASCIALA DEMONE -
Sara sentì la presa allentarsi 
- me ne occuperò io, stavi per uccidere lo shinigani leggendario -
- non può essere lei -
- lo è Sebastian e saresti morto se l'avessi fatto -
Sara vide il demone tentennare 
- Sarà meglio che torni dal signorino, mi starà cercando -
- Vai Sebastian, io penserò a lei -
Sara si sentì prendere in braccio e vide due occhi verdi dietro alle lenti che l'osservavano.
Un viso serio.
Un viso che lei aveva già visto da qualche parte.
Che ricordava.
Un viso che le sembrava di aver già visto
- ti porterò dov'è giusto che tu stia -
Sara non fece in tempo a dir nulla che svenne all'improvviso.

  
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