Ciao a tutti quelli che avranno voglia di leggere la mia ff. Non è una storia ambientata nel mondo di Db però spero vi piaccia lo stesso e vi chiedo di commentare anche per favore. Grazie mille.

Saluti J_e

Animi nobili

Capitolo 1: Il piano

Il sangue scorreva ancora sul campo di battaglia, ormai deserto. Dopo tre giorni di intense battaglie i due eserciti si erano ritirati nei propri territori, ma il combattimento era finito a parità, nessuno aveva vinto ed entrambi avevano perso. Le perdite di uomini pesavano molto sui due eserciti, entrambi ottimamente preparati ed addestrati dai migliori combattenti delle due fazioni. Da una parte il Principe Vegeta, perfido e con una smania per i combattimenti che nessun uomo poteva superare. Sulla sua spada erano passati più cadaveri che su quelle di tutto l'esercito. Era un comandante severo e non tollerava gli errori, e se qualcuno osava sbagliare, lui metteva fine alla sua miserabile vita in pochi secondi. Ma dopo tutte le ultime perdite doveva controllarsi e non perdere altri uomini.

Dall'altro lato, invece, c'era un Comandate, arrivato alla sua posizione con il duro lavoro e senza nessuna scorciatoia. Il suo nome era conosciuto tra tutti i soldati e tutti lo rispettavano e lo ammiravano. Goku era uno dei pochi che dopo una battaglia estenuante e con un tragico epilogo riusciva ancora a tirare su il morale ai suoi uomini. Era un uomo che quando non combatteva sembrava ancora un ragazzetto, con il viso da bonaccione e sempre una parola di gentilezza nei confronti del prossimo. L'unico motivo per cui combatteva era la voglia di azione e di mettersi alla prova contro nemici più forti. Ma per sua sfortuna non ne era riuscito a trovare nemmeno uno, l'unico che poteva essere alla sua altezza era quel Principe assassino, che però, non era ancora riuscito ad incontrare.

* * *

Vegeta stava seduto sulla sedia, che sembrava quasi uno scranno, a studiare quelle maledette carte a cercare gli errori commessi. Non capiva come avevano potuto perdere tutti quegli uomini, le sue strategie non erano mai state sconfitte da nessuno, ma ora arrivava quel Comandante e buttava tutto all'aria. Non ne poteva più di studiare strategie, scrivere pensieri e cercare una soluzione. Anche il nemico aveva avuto parecchie perdite e questo poteva finire sui lati positivi. Ma era ben poco, loro non potevano rifornirsi né di cibo e né di uomini, visto che erano costretti dentro alle mura della città che stavano difendendo. Invece i loro avversari potevano fare molti rifornimenti e potevano chiamare altri uomini, volevano a tutti i costi quella città, perchè era l'ultima prima del castello del Re e Vegeta lo sapeva bene. Per questo non poteva più permettersi di sbagliare, per questo doveva trovare a tutti i costi il modo di sconfiggere quel nemico, che minacciava la sua posizione e il suo futuro trono.

“Ci deve essere un modo.”

Prese il bicchiere di vino e ne bevve un sorso, alzando lo sguardo vide il cielo azzurro che andava arrossendosi con il tramonto. E un lampo di genio passò nella mente del Principe. Doveva assolutamente trovare il modo di mettere in atto il piano che si stava formando nella sua mente calcolatrice.

Mandò a chiamare il suo sottoposto Nappa e quando fu da solo con lui iniziò il suo discorso.

“Cosa sappiamo del nemico?”

L'energumeno pelato guardò il suo Principe un po' spaesato, cosa intendeva?

Vegeta si accorse dello sguardo vacuo e dopo un ringhio a denti stretti ritornò a parlare.

“Chi è il nostro nemico?”

“Dei ribelli che vogliono spodestare vostro padre il Re, signore.”

“E da chi sono comandati questi ribelli?”

“Da un Comandante chiamato Goku, signore.”

Vegeta guardò l'uomo negli occhi, anche se Nappa era molto più alto di lui Vegeta riusciva a farlo diventare piccolissimo solo con uno sguardo.
“Ma chi c'è al di sopra di quel maledetto?”

Quasi si era messo a sbraitare dal nervoso per colpa del sottoposto che arrivava così lentamente alle conclusioni.

“La principessa Bulma, signore.”

Finalmente quell'inetto era arrivato alla conclusione sperata.

“Quindi chi è che dirige le operazioni di guerra?”

Nappa lo guardò di nuovo come se non capisse.

“Il Comandante, signore.”

Vegeta iniziava a credere che dopotutto il suo sottoposto non fosse così intelligente come sperava. Fece un sospiro per non saltargli addosso, continuandosi a ripetere che non si poteva permettere altre vittime.

“E secondo te quell'idiota di un Comandante riuscirebbe a mettere su un piano così perfetto da riuscire a tenerci testa? Usa il cervello per una buona volta, la persona che dirige tutte le operazioni è quella Bulma, la loro principessa.”

Nappa lo guardò ancora più confuso.

“Una donna?”

“Qui sono io che faccio le domande.”

Chiunque conoscesse il Principe sapeva che era meglio non farlo troppo innervosire se non voleva ritrovarsi all'altro mondo. Nappa deglutì, visibilmente terrorizzato.

“Sei fortunato che non mi posso permettere altre perdite. Dunque, la principessa coordina tutte le operazioni di guerra, ma se noi togliessimo la principessa l'esercito di quel Comandante non varrebbe più nulla.”

“Voi volete rapire la principessa.”

Era un'affermazione, non una domanda e Vegeta trattenne un sorriso di divertimento al comportamento dell'uomo.

“Esatto! Ora, dimmi, chi è il nostro miglior uomo? Quello che potrà andare a prendere la principessa?”

Nappa pensò per qualche minuto agli uomini rimasti e alla fine riuscì ad arrivare ad un solo uomo. Anche se non era del tutto convinto della scelta.

“L'unico uomo che potrebbe fare una cosa del genere è Radish, però potrebbe esserci un problema, signore.”

Vegeta odiava aspettare e la pazienza non era una delle sue qualità.

“Devo tirarti fuori le parole di bocca?”

“Radish è il fratello maggiore di Goku, signore.”

Vegeta si sedette sullo scranno e guardò il sottoposto con noia evidente.

“E questo dovrebbe cambiare qualcosa?”

“No, signore.”

“Allora muoviti e dai l'ordine a quel Radish e mandalo a catturare quella principessa.”

Aveva urlato nuovamente, ma non ci poteva fare niente, gli piaceva troppo vedere il terrore negli occhi di chi gli stava di fronte.

“Sì, signore. Agli ordini, signore.”

Si allontanò così velocemente che con un po' più di foga avrebbe potuto prendere il volo.

Finalmente Vegeta si poté godere un po' di silenzio e di riposo. Doveva solo aspettare che il soldato gli portasse la sua piccola preda e poi la vittoria sarebbe stata nelle sue mani.

* * *

Goku faceva le flessioni nella sua tenda quando un soldato lo andò a chiamare. Era stato convocato dalla principessa e non poteva farla aspettare. Si alzò il più velocemente possibile e seguì il soldato nella tenda della principessa. Lei lo aspettava seduta sul suo scranno e piegata sul tavolo a pensare ad una nuova strategia per sconfiggere l'avversario.

“Oh, Comandante. Entra.”

Goku entrò nella tenda e si inchinò per poi rialzarsi e avvicinarsi al tavolo.

“Ditemi, principessa.”

“Come abbiamo fatto a perdere tutti quegli uomini? Il nostro era una piano ben congegnato e non posso credere che tu ti sia risparmiato in battaglia.”

Lo guardava con occhi di fuoco. Le iridi azzurre lo fissavano imbestialite.

“Mia principessa mi dispiace ma non è stata colpa dei nostri uomini, quel Principe sanguinario è veramente come dicevano.”

Si era portato una mano alla nuca, si sentiva a disagio in quella situazione e la principessa non lo metteva di certo a proprio agio.

“Dunque è veramente colpa di quel Principe.”

“Sì, principessa.”

Goku si sedette dal lato opposto alla donna e iniziò a guardare le carte, per cercare di capirci qualcosa. Era un ottimo combattente ma in quanto stratega era proprio negato. L'unica cosa che gli riusciva benissimo era manovrare una spada e combattere per ore, senza sentirsi nemmeno troppo sfiancato alla fine della battaglia. Ma pensare non era il suo forte, non capiva tutte quelle strategie per ingannare l'avversario, anche perchè lui preferiva combattere in uno scontro diretto e non imbrogliando.

“Goku, appena arriveranno i rinforzi conto su un'azione a sorpresa per prendere la città e catturare quel maledetto Principe. Così, poi, non avremmo più ostacoli sul nostro cammino.”

L'altro la guardò un po' titubante, ma non sapeva se era il caso di parlare. Bulma se ne accorse e addolcendo la voce lo spronò a parlare.

“Avanti dimmi, cosa c'è che ti turba?”

Tra loro c'era sempre stato un rapporto più forte di quello che c'è tra una principessa e il proprio cavaliere. Tra loro era nata un'amicizia, si conoscevano da quando erano piccoli e avevano imparato a capirsi molto bene. I toni di riverenza e di rispetto erano solo una facciata perchè quando si ritrovavano da soli non c'erano più differenze tra loro.

“Ecco... perchè dobbiamo nasconderci?”

Sembrava quasi una domanda ingenua fatta da un bambino.

“Perchè non voglio perdere altri uomini. E poi ormai sappiamo che è solo grazie a quel Principe che il Re riesce a difendersi, quindi noi dobbiamo catturarlo per poi conquistare la corona. Intesi?”

“Sì.”

Bulma conosceva alla perfezione i sentimenti dell'uomo, ma la guerra non poteva essere sempre combattuta a viso aperto. I muscoli dell'uomo non servivano a molto senza la mente fine e astuta della donna.

“Quindi è questo il piano, principessa?”

“Sì, è questo il nostro piano.”