Titolo: Write on my skin
Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel
Rating: Verde
Chapter:
Unico
Beta: Nessuno
Genere: Romantico
Warning: Slash, Missing Moments
Summary: In cui Dean scopre che Castiel soffre di
dermografismo e perde la poca salute mentale che gli rimaneva.
Note:
Perché io non mi posso
occupare delle cose normali. Wikipediamoci! Il dermografismo è
un disturbo
della pelle e dei vasi sanguigni (di cui io stessa soffro in maniera
allucinante, quindi parlo per esperienza) che si manifesta con una
tendenza
anormale dell’epidermide ad arrossarsi al minimo contatto, a
segnarsi molto
facilmente e a conservare cicatrici di ferite minime per tantiiiissimo
tempo. Il titolo deriva direttamente dall'etimologia del termine.
Write on my skin
La prima volta in
cui Dean si accorge che nel suo personalissimo pennuto celeste qualcosa non va
è in un seminterrato.
Tre demoni, e
una voragine che improvvisamente si spalanca sotto le suole di Castiel.
Sam che conclude
il suo dannatissimo esorcismo sempre troppo lungo e Dean che si sporge ad
afferrare il polso dell’angelo che non vola.
La sua spalla
urla di dolore - Castiel non è esattamente un uccellino- e stringe il braccio
che minaccia ogni secondo di scivolargli dalle mani sudate.
Lui lo guarda,
con quegli occhi sempre impressionanti, sempre dannatamente sovrumani, tinti
una volta tanto di sorpresa.
Fa forza sulle
gambe e con un ruggito tira su da quella sottospecie di crepaccio il suo
celestialmente pesante amico.
Stesi con la
schiena sul cemento freddo respirano affannosamente, finché Dean si gira,
sorride e dice -Sono quello che ti ha afferrato e salvato dalla perdizione-.
Anche Castiel
sorride. E’ così raro vederlo sorridere che è come se un faro illuminasse la
stanza.
Poi solleva
l’avambraccio all’altezza del viso e lo esamina in modo quasi scientifico, come
se appartenesse a qualcun altro. L’impronta delle dita che lo hanno stretto
risalta scura contro la pelle pallida, e un alone rosso acceso corre come fuoco
lungo l’arto.
Il sorriso di
Dean si scioglie come neve al sole, negli occhi l’allarme monta come un’onda e
per la seconda volta in pochi minuti stringe tra le dita -ora con la cautela
che si riserverebbe al cristallo- il
braccio dell’angelo.
La pelle che si
aspettava di sentire bruciante è invece fresca e incredibilmente liscia, i
muscoli vivi –così umani- che guizzano sotto la pelle.
Guarda
interrogativo Castiel, che inclina il viso e osserva per un attimo ancora
quello strano fenomeno. –Il mio tramite è difettoso. Non preoccuparti, non
provo dolore.-
Nota lo sguardo
incuriosito del cacciatore, prende con gentilezza la sua mano e preme un dito contro la pelle morbida della
gola e, davvero, Dean è convinto che dovrebbe aver fatto lo stalker della razza
umana abbastanza a lungo da sapere che non è una cosa esattamente normale e
priva di rischi.
L’unghia corta
sfrega sulla pelle sottile, le vene blu facilmente tracciabili, come una mappa,
e una linea rossa compare sull’epidermide per poi allargarsi rapidamente e
riassorbirsi pochi momenti dopo.
Quando Dean gli
pizzica forte le guance, Castiel non è affatto preparato. Tira la pelle ruvida
di barba sfatta deformando il suo viso in modo assolutamente comico, per poi
rilasciarle.
E ride, Dean,
ride come non faceva da anni, perché Castiel lo guarda profondamente risentito,
con quelle guance ora rosse come le mele che gli danno un’aria infantile
assolutamente adorabile.
-Che fai,
angioletto, arrossisci?-
Quando Castiel
poggia le sue labbra sulle sue, Dean non è affatto preparato. Anche le sue
labbra sono rosse. Non come le mele, ma come le ciliegie.
Trattiene il
respiro, gli occhi spalancati e smarriti.
L’angelo si
discosta di pochi centimetri, con l’ennesimo sorriso sulle labbra screpolate.
-Che fai, Dean,
arrossisci?-
Mentre Sam se la
fila con molto buonsenso dalla porta scardinata del seminterrato, Dean decide
che, al diavolo i rischi, potrebbe anche cercare di scoprire se tutta la pelle
di Castiel arrossisce allo stesso modo.
NdA:
L’ho rifatto!
Sono recidiva! E’
un aggravante, vero?
Ma, gente,
rendiamoci conto HO ABBANDONATO L’ANGST. Devo ammettere però che non mi sento
completamente a mio agio con questo tipo di scrittura e di genere, tant’è che
la fic è uscita ancora più breve del solito. Chiamiamolo esperimento!
E la pubblico
così, perché stanotte finisce la 7 serie e domani dovranno raccogliermi
tremante e piangente con un cucchiaino. Non sopravviverò al cliffhanger. E ho
le mie teorie, su come finirà, anche se come al solito i flash speranzosi nella
mia mente vertono principalmente su DEAN CASTIEL LETTO/IMPALA. Ma le mie teorie
sono sempre tragiche e si rivelano esatte un numero allarmante di volte (avete
presente Uomo libero, amerai sempre il mare? Ecco.)
Quindi,
preparate i cucchiaini, i fazzoletti, la nutella, le lamette e le tastiere.
As usual, e
ancora di più perché, ripeto, è un esperimento, sarebbe un onore e un piacere
immenso ricevere le vostre critiche e i vostri consigli.
Vi amo,
Lycoris.