20/05/2012
2 recensioniATTENZIONE!
Considerevole spoilerper chi non ha ancora visto l’ultima puntata della stagione 8 o per chiunque non voglia sapere come va a finire.
“I’ve nothing left”
La pioggia cadeva fitta e la temperatura era scesa di almeno dieci gradi nelle ultime ore.
Quel tempo si adattava perfettamente all’umore di tutti.
April entrò in casa, cercando di fare meno rumore possibile, vista l’ora tarda. Si stupì però di trovare Jackson ancora sveglio, seduto al tavolo della cucina. Doveva aver bevuto parecchio a giudicare dalla bottiglia di scotch mezza vuota di fianco a lui.
Sospirò, varcando la soglia della cucina, gettando uno sguardo al ragazzo e notando i suoi occhi opachi, come velati.
Dopotutto lui era ancora il suo migliore amico e non voleva lasciarlo solo nel momento difficile che ovviamente in quel momento stava passando, così si sedette al tavolo, di fronte a lui. Allungò un braccio fino a stringergli la mano sulla superficie del tavolo.
Jackson alzò gli occhi, incontrando il sorriso morbido e leggero di April. Scosse la testa, ma April lo bloccò. «Tu ci sei stato per me, ci sei sempre per me. Permettimi almeno una volta di esserci per te.»
Il ragazzo la guardò intensamente per poi sospirare.
«È solo che … Lexie è stata la mia ragazza.»
April trattenne brevemente il fiato prima di chiedere «Ti manca?» in tono quasi esitante.
Dalla bocca di Jackson uscì una breve risata senza gioia. «Certo che mi manca, ma non più di quanto debba mancare a te.»
April annuì, segretamente sollevata da quella ammissione. Lei e Lexie non erano state grandi amiche all’inizio, ma poco alla volta April aveva imparato ad apprezzarla, a volerle bene, fino a considerarla la sua migliore amica femmina, considerato il rapporto esclusivo che legava Meredith e Christina. E ora Lexie le mancava decisamente.
«E poi penso a Mark.» continuò Jackson, la voce bassa, lo sguardo puntato sul bicchiere vuoto sul tavolo. «A come si debba sentire ora. Diavolo, lui la amava!» urlò, guardandola negli occhi. E April si sentì spezzare il cuore nel leggere così tanta disperazione nel suo sguardo, così strinse più forte la presa sulla sua mano, stringendo le dita di lui fra le sue.
Ci fu un lungo momento di silenzio, nel quale nessuno dei due osò parlare e loro rimasero solo a fissarsi reciprocamente.
Jackson si stupì di trovare April così tranquilla; da lei si sarebbe aspettato le lacrime, non di certo quel quieto conforto che ora lei gli stava dando e che stava funzionando come un balsamo per lui.
«Come mai sei così?» chiese il ragazzo dopo un po’, rompendo il silenzio.
April alzò un sopracciglio «Così come?»
«Così … non so, tranquilla. Pronta a consolarmi.»
April sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia. Aspettò un lungo istante prima di parlare.
«Tu ci sei sempre stato per me. Sempre. Anche nei giorni scorsi, dopo gli esami e tutto il resto. Ci sei sempre stato. E ora voglio esserci anch’io per te. Perché non ho più niente, tu sei tutto ciò che mi è rimasto.» disse, gli occhi che si facevano via via più lucidi mentre parlava, un nodo che le stringeva dolorosamente la gola.
Jckson non disse niente, semplicemente si alzò dalla sedia, facendo il giro del tavolo e raggiungendo April, sempre tenendole la mano e facendola infine alzare dal tavolo.
«Andiamo a dormire.» disse e April annuì, alzandosi e asciugandosi con l’orlo della manica una lacrima che le era scesa lungo la guancia.
«Grazie.» sussurrò lui.
April fece uno strano sorriso tremolante, piegando leggermente la testa al suo ringraziamento.
«E, April,» aggiunse lui «io ci sono sempre per te.»
Lei strinse le labbra, guardandolo salire le scale e sparire poi alla sua vista.
Ancora poche settimane e Jackson sarebbe stato a Tulane, e lei sarebbe rimasta completamente sola.
Avrebbe voluto tanto chiedergli di rimanere a Seattle, di rimanere per lei, ma non poteva farlo.
Era piuttosto insicura riguardo i suoi sentimenti per Jackson, ma una cosa era certa: lui era la persona a cui voleva più bene in assoluto, e non avrebbe sopportato rovinargli la carriera solo per restare con lui, solo per egoismo.
E così rimaneva zitta, perché voleva che lui fosse felice.
Si sorprese a pensare che probabilmente lo amava, lo amava davvero. E proprio per questo sarebbe rimasta zitta e lo avrebbe lasciato andare a Tulane.
Note:
One-shot scritta di getto dopo aver visto il season finale. A proposito, che cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere i vostri pareri non tanto sulla puntata in sé (e sulla tanto chiacchierata morte) quanto su come si evolveranno le cose.
Personalmente ho trovato piuttosto insoddisfacente come sono state lasciate le cose, ma del resto Shonda l’aveva detto che avrebbe lasciato tutto un po’ in sospeso nel finale per poter gestire i vari rinnovi e non dei contratti.
Parlando della shot, è incentrata sui miei due otp: Japril (Jackson/April) ovviamente, ma anche Slexie (Mark/Lexie).
Questa fic si colloca appena alla fine della stagione, dopo che tutti quelli sull’aereo sono stati portati in ospedale e tutti sono a conoscenza della morte di Lexie.
È breve, ma è nata dalla mia necessità di momenti Jackson/April.
Ho voluto rimanere sul canon.
Voglio dire, è palese che Jackson non provi per April solo amicizia, ma molto di più. Da parte sua April credo sia ancora insicura, ma anche lei avverte che c’è qualcosa di più. Solo, è completamente assorbita dal suo dolore e dai suoi fallimenti per vedere che Jackson vuole esserle vicino e che lo fa perché le vuole bene più che come amico.
Sicuramente a breve tornerò con altre fic Japril, perché mi sono posta l’obiettivo di “ripopolare” la sezione Grey’s Anatomy di questo pairing meraviglioso (a mio parere) di cui nessuno scrive in italiano.
Concludo queste chilometriche note (che altrimenti diventano più lunghe della shot).
Ovviamente, i vostri pareri (qualsiasi essi siano) sono più che ottimamente accetti.
Un bacione,
Ceci.