Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    21/05/2012    1 recensioni
Un giorno speciale per la giovane Maya, festeggia il 21° compleanno...
Ma cosa accadrebbe se in quello stesso giorno qualcuno la catapultasse in un mondo parallelo, dicendogli che in realtà è la principessa di quel regno?
Amore, guerre, ingiustizie... La vita di Maya verrà scombussolata dalla ritrovata identità di principessa, mentre strani personaggi entreranno man mano in gioco, cambiandole per sempre la sua vita e motivandola di nuove priorità...
Una rivisitazione in chiave fantasy della storia della giovane Maya...
Altri personaggi:
Eragon- Arya - Saphira dalla saga di Eragon
Chester Bennington, vocalist dei Linkin Park
Ciel Phantomhive - Sebastian Michaelis - Soma - Agnì dal manga Kuroshitsuji/Black Butler (negli ultimi capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: si avvisano i signori lettori di prepararsi psicologicamente a questo capitolo...
Buona (?) lettura!


Capitolo 62

L’esercito dei Crisantemi si presentò inaspettatamente all’alba del secondo giorno di battaglia.
Lo sgomento per l’improvvisa ritirata dell’esercito delle Orchidee, aveva insospettito i soldati delle rose e dei ribelli, che di notte avevano discusso abbondantemente su quale strategia potesse indurre le Orchidee a ritirarsi nel bel mezzo del conflitto.
Ayumi ed Arya andarono in contro al Re Sakurakoji, accompagnate da Chester, Eragon con Saphira, Ciel e Soma. Di Maya non si avevano notizie ormai da ore e gli amici si rincuorarono a veder tornare il Re alleato in un momento così delicato, poiché tutti loro, erano certi che ciò che li attendeva in quel giorno di autunno, non sarebbe stato semplice da affrontare.
- Re Sakurakoji!- lo accolse Ayumi, che guidava gli amici in sella alla sua giumenta alata. Ma il Re non ricambiò il sorriso, estrasse la spada con un movimento fulmineo e davanti agli occhi di tutti, le trapassò il fianco.
- AYUMIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!- gridò Chester smontando da cavallo ed afferrando in tempo il corpo semi inerme della ragazza, che per poco non cadde da cavallo – Ayumi, Ayumi…- gridò piangendo, notando la mano impregnarsi di sangue nel punto dove sorgeva la ferita. E la rabbia divenne infinita. Le vene pulsarono fino quasi a scoppiare, continuò a gridare, abbracciando forte il corpo della ragazza, poi si voltò verso il Re e la rabbia, se possibile, crebbe a dismisura notando il sorrisino dipinto nel volto angelico – TI AMMAZZO!!!!!!!- gridò estraendo la spada, Saphira iniziò a sputare le sue fiamme azzurre ed il Re fu costretto ad indietreggiare per non rimanere carbonizzato.
- Sebastian…- chiamò Ciel in un sussurro.
Sebastian in un balzo fu nel luogo, si voltò verso il signorino e s’inginocchiò.
- Mi avete chiamato?-
- Sebastian, il Re Sakurakoji ha appena ferito un nostro alleato, distruggilo…-
- Yes, my lord…-
E così, mentre Arya aiutò Chester a portare Ayumi in infermeria, Sebastian iniziò a duellare contro Sakurakoji.
In pochi secondi, si scatenò l’inferno.
L’esercito dei Crisantemi attaccò alla sprovvista gli ex alleati, che tentarono di ricompattare le file nel minor tempo possibile.
La notizia che la principessa Ayumi era in pericolo di vita, giunse alle orecchie di tutti ed anche se le intensioni del re non furono chiare, ognuno giurò di vendicare la propria sovrana.
- Rei!!!!!! REI!!!!!!!!!!!!- chiamò Chester disperatamente, continuando a stringere la fasciatura di fortuna che attutiva la fuoriuscita di sangue. Si fece spazio tra i feriti e finalmente la trovò.
- Chester!...- rispose sorpresa, poi notò il corpo inerme che teneva tra le braccia e sbiancò - O mio Dio… Mettetela qui…- disse sistemando uno dei lettini dell’infermeria – che è successo?- chiese, mentre delicatamente sfilò la garza ed iniziò a disinfettare la profonda ferita.
- Quel bastardo… IO LO AMMAZZO!!- disse urlando – lo ammazzo… Lo ammazzo…- continuò a sussurrare piangendo – lo ammazzo…- disse un’ultima volta, lasciando che il corpo strisciasse accanto al lettino, con i pugni chiusi a sangue e le lacrime che sgorgavano a fiume da ogni lato del volto.
- Chester…- Arya si avvicinò e lo prese per mano – vedrai che si riprenderà…- lui alzò lo sguardo e lei lo sorprese abbracciandolo – lei ti ama, non ti abbandonerà…- Chester si aggrappò a lei e pianse ancora più forte. Era strano per i due ex amanti trovarsi nuovamente ad un contatto ravvicinato. Infinite cose erano cambiate tra loro in quel lasso di tempo – lei mi è stata così vicino…- continuò facendo riferimento ai giorni in cui Eragon e lei avevano cominciato una nuova vita uniti nel corpo e nell’anima – ed io non sarò da meno… Vi aiuterò come posso…-
- Grazie…- sussurrò Chester, poi spostò il suo corpo con gentilezza, si sedette in un angolo del lettino ed afferrò una mano di Ayumi. Era gelida. – Ce la farà?- chiese a Rei. La ragazza lo guardò seria e fece un profondo respiro prima di rispondere.
- Non lo so… Dipende tutto da come passeranno le prossime 24 ore…-
Ed anche se l’alba era appena sorta, a Chester sembrò che quello fosse il tramonto peggiore della sua vita.

Maya cercò di correre più forte che poteva, doveva fare presto, doveva avvisare tutti delle vere intensioni di Sakurakoji… Masumi, la madre ed il padre, la seguirono in quella lotta contro il tempo, sperando con tutto il cuore che non fosse troppo tardi. “Questa frase sta diventando un’ossessione…” pensò tra sé.
- Siamo quasi arrivati…- fece notare la madre - Gli orchi e gli Opyt sono sistemati, poiché per ora obbediscono solo a me… Per le aquile sputa fuoco mi dispiace, ma sono guidate dal potere di lui e non posso assicurarvi che il mio potere sui primi due sia così forte da resistergli- annunciò Seya, che per poter combattere accanto alle Rose, mutò leggermente i lineamenti del corpo ed i tratti del volto, mentre Koyuku tornò ad indossare le vesti del maestro Kuronuma.
- Ho capito… Beh, scopriremo presto contro chi dovremmo combattere…- rispose Maya.
Quando finalmente individuarono il Re Sakurakoji, Maya e Masumi rimasero esterrefatti: il corpo di Sebastian, era una lava di fuoco vivente. I vestiti erano ridotti a piccoli stracci andati in fiamme, la pelle non si distinse più dalla parte rosso incandescente e gli occhi, divenuti bianchissimi, lasciavano trasparire il lato diabolico del maggiordomo.
- Ma tu chi sei?- chiese Sakurakoji, tentando di affondare la spada in uno dei punti vitali, ma venendo contrapposto da una fila di coltelli che il maggiordomo impugnava tra le dita.
- Sono solo un diavolo di maggiordomo…- rispose semplicemente, tornando a sputare fuoco. La lama della spada di Sakurakoji si sciolse nella punta, il calore del fuoco si cosparse per tutta la sua lunghezza e la mano si ustionò a quel contatto improvviso. Digrignò, fece volare la spada a miglia di distanza e rapidamente afferrò l’arma di uno dei cavalieri morti nello scontro.
- Questa me la paghi!- minacciò cercando di attenuare il dolore per l’ustione soffiando piano sulla ferita.

- Soma, Ciel!!- gridò Maya affiancando gli amici – quello è Sebastian?- chiese sorpresa, sfoderando la spada ed iniziando ad abbattere i nemici dei Crisantemi.
- Si, principessa… Questa è la vera forma del mio maggiordomo…- rispose il ragazzino.
Alla vista del Re, sia Koyuku che Seya provarono un forte ribrezzo. A causa sua erano morti fin troppi innocenti, era giunta l’ora di vendicarsi per il dolore ingiusto che avevano dovuto patire i regni di Flowers.
- Lui mi ha usata… Non lo perdonerò mai!!!- Seya prese a correre forte, scansò coloro le intralciavano il cammino e finalmente lo potè osservare da vicino. Era un uomo bello, il Re Sakurakoji e non si sorprese che sua sorella se ne fosse invaghita. Ma lo sguardo maligno dipinto tra i suoi occhi, le sembrò infinitamente più diabolico di quello della creatura che combatteva impugnando i coltelli.
Gridò forte, facendo tremare la spada tra le dita, vide le sfumature viola dell’alba che facevano capolino tra le nuvole bianchissime. Sorrise, il suo colore l’avrebbe accompagnata.
Fece brillare la punta della lama con i primi raggi del pallido sole, prese la mira e tentò di scagliare un potente fendente contro la spalla.
- Ciao, Seya…- la accolse mancando il colpo di un soffio. Ruotò il busto e le sorrise radioso – è bello vederti qui tra noi… Anche se devo ammettere ti preferivo come alleata…-
- Brutto bastardo! Hai finito di giocare con la mia vita…- ruotò il polso e lo colpì di lato, scheggiando l’armatura ma non riuscendo a penetrarla – ehi tu!- gridò rivolta verso la creatura sputa fuoco – lascia a me questa bestia!-
- Mi dispiace, Madame, ma ubbidisco solo al mio signore e lui mi ha ordinato di distruggere questo elfo…- ma il suo signore proprio in quel momento venne circondato da un gruppo di elfi, che puntarono le loro spade su diversi punti vitali. Sebastian molleggiò sulle gambe e con un salto portentoso, si ritrovò a metri dal suolo. Prese la mira con i coltelli e li lanciò contro il gruppo di elfi, colpendoli in fronte ed al cuore. Li vide cadere al suolo come burattini, così lasciò un attimo il Re ed atterrò davanti al suo signore.
- Padroncino, quella donna mi ha chiesto di lasciare a lei il traditore… Come devo comportarmi?- chiese inchinandosi.
Ciel allora si voltò verso Maya e la fissò dubbioso.
- Possiamo lasciare il Re alla vostra condottiera? Sebastian è forse l’unico che può contrastare la sua forza… -
Maya ci riflettè, ma poi capì che se si fosse trovata nella stessa situazione della madre, avrebbe agito in egual modo.
- Sì, potete lasciarla duellare… E’ la nostra migliore spadaccina – e non mentì, poiché la madre era rimasta alla storia come una delle migliori guerriere del Regno delle Rose – voi occupatevi del resto dell’esercito, io veglierò su di lei…-
- Molto bene, allora andremo ad aiutare la draghessa Saphira a sconfiggere le aquile sputa fuoco… Inoltre non riesco a capire dove sia finita la Regina delle Orchidee…-
- E’ morta ieri in uno scontro mortale con un nostro cavaliere…- rispose semplicemente.
- Meglio così, abbiamo un nemico in meno a cui pensare…- poi si voltò verso il maggiordomo - Andiamo Sebastian, portami da Eragon…- Sebastian prese in braccio il suo Signore ed insieme volarono via.
- Stranamente non prende fuoco…- notò Masumi accanto a lei, ma poi un nuovo gruppo di elfi li assalì e furono costretti a spostare lo sguardo altrove…

Seya continuava a serrare le difese e penetrare quelle del Re. L’odio che portava dentro, lo rigettò con gli interessi verso quell’elfo dall’aspetto giovanile, ma che in realtà portava con se parecchi anni di vita. Duellando, si chiese come avesse fatto ad ingannare la sorella, come una donna matura come lei si fosse invaghita di un elfo di anni più giovane… E poi capì. Sakurakoji rappresentava ciò che lei aveva sempre sognato, ma che non aveva potuto avere… Seya si sentì in colpa, perché nei giorni dopo aver conosciuto il suo più grande amore, non aveva fatto altro che riempire la testa della sorella dei suoi sentimenti, dell’amore incondizionato provato verso il Principe delle Rose… E nonostante l’amore tra Koyuku e Shiori fosse un amore proibito, per una principessa costretta nel suo castello ogni giorno della propria vita, esso rappresentava l’avventura, l’andare controcorrente ed infrangere le regole… Per loro, obbligate a sedere a tavola in un certo modo, a dialogare in un certo modo, ad andare a cavallo in un certo modo, già solo infrangere una di queste cose, portava un forte stato di eccitazione, di trasgressione, di effimera felicità… Le regole erano fatte per essere trasgredite e Satsuki amava infrangere le regole.
Quando però, l’attenzione di tutti venne concentrata sulla sorella, le sue marachelle vennero ignorate sempre più, tanto che iniziò a credere che per poter competere con la sorella, doveva essere migliore di lei e questo comportava seguire le regole alla perfezione.
Seya non notò subito il cambiamento della sorella, ma qualche anno dopo ricondusse la sua ritornata osservanza alle regole come una sorta di maturazione. Satsuki divenne regina, ereditò il trono della sorella e questo doveva bastare ad una principessa, ma non fu così.
Seya aveva raggiunto l’apice del successo tra entrambi i popoli, aveva sposato un uomo forte e che l’amava ed adesso aveva anche una vivace bambina.
Satsuki si sentiva giorno dopo giorno sempre più sola e nonostante camuffasse bene questo suo rancore, non potè mai assopirlo del tutto…
Si incontravano di rado le due sorelle, dato che comunque avevano dei doveri da rispettare e la maggior parte di quelle poche volte, era ai congressi dei paesi alleati. Seya doveva capire già quelle volta, quando aveva notato una certa confidenza lei ed il Re Sakurakoji… Ma Satsuki le mise a tacere questo sospetto, dicendole che costituiva un semplice rapporto di fratellanza.
Evidentemente, in quei loro incontri, il Re Sakurakoji aveva proposto alla Regina di divenire sua alleata ed allo stesso tempo, le propose di diventare la sua compagna, colei che avrebbe ereditato il trono del Nuovo Flowers. E tutto il rancore provato verso gli altri, finalmente potè manifestarsi in pieno.
Le donne innamorate, sono capaci di tutto e lei per prima ne era una testimonianza… Ecco perché la sorella si era aggrappata a lui, non era solo l’amore ad unirli, ma quella voglia di andare oltre le regole e costruirne di nuove in base alle loro voglie.
Seya ebbe pietà di quell’uomo che le aveva rubato la sorella e glielo fece capire all’ennesima stoccata della spada.
- Perfido! Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto alla mia famiglia!!- disse stridendo la spada contro la sua. Poi fece un balzo in avanti e vide la presa del re vacillare leggermente.
- Shiori, avanti, tua sorella non sarebbe felice di vederti duellare contro il suo uomo…-
- Non mi sembra ti sei fatto grossi scrupoli a sedurre mia figlia!-
- E tu a sedurre l’uomo di tua figlia…- precisò lui.
- Non è la stessa cosa… Ho agito in base alle tue volontà, non ero in me…-
- Oh si, diamo pure la scusa alla maschera…- diede un colpo secco alla spada ed interruppe il contatto tra le due – avanti, ammettilo che hai provato piacere ad essere perfida… Ti sei sentita giovane, ti sei sentita potente… Chiunque aveva timore di te e potevi essere al mio fianco oggi, in questa battaglia finale, contro la tua inutile figlia, contro il tuo inutile Regno di smidollati….-
- Non osare!!!- mise più forza nella presa della spada e lo fece indietreggiare – hai ingannato mia sorella! L’hai resa una persona ignobile!-
- Ti sbagli! Sei sempre stata troppo ceca da capire che non era quello che sembrava… Lei amava il potere e voleva diventare migliore di te, anzi, era ossessionata dall’essere TE! Si faceva chiamare Shiori perché per tutta la vita è stata vittima della concorrenza contro la sorella maggiore, così perfetta sotto ogni profilo, così solare, così amata… Non hai pensato a cosa avesse provato dopo che le hai raccontato della tua scappatella… Sei andata contro ai tuoi doveri di futura sovrana, sei andata contro tua sorella e la tua famiglia… Non potevi passarla liscia ed è stata lei ad informare le guardie della via nel tunnel, è stata lei a tradirti quel giorno…-
- No… Non è possibile…- disse in un sussurro. Gli occhi divennero improvvisamente liquidi, le gambe rischiarono di cedere, non volendo credere a quella cattiveria.
- Sei sorpresa? Non te lo aspettavi? Si vede che la conosci molto meno di quello che pensi… Lei voleva sfilarti il trono e quando ci era riuscita, tu sei diventata qualcosa che nemmeno lei poteva essere: la sovrana di due regni un tempo in conflitto… Tutti ti ammiravano, ti seguivano come esempio ed anche se lei era la Regina, viveva comunque nella tua ombra. Poi ha incontrato me e le ho offerto una seconda possibilità. Ha avuto il mio amore e la promessa di essere un giorno ancor meglio di te, perché sarebbe stata la Regina di un regno più ampio, avrebbe dominato su tutta Flowers…-
- Sei stato furbo…- osservò lei tra le lacrime – hai cercato di unificare i regni con l’astuzia… Hai fatto in modo che il rancore tra le Rose e le Orchidee tornasse vivo, poi l’hai lasciata morire come se nulla fosse… Ti sei approfittato di me per conquistare i Girasoli e gli altri Regni, poi hai sfruttato l’alleanza tra le Rose ed i Crisantemi per sposare mia figlia e sigillare i due regni… Magari avresti fatto in modo di sconfiggere me e ti saresti impossessato nuovamente di tutti i regni…. E poi? Cosa avresti fatto?-
- Be, mi sembra ovvio… La vita di Maya non m’importava, né tantomeno potevo tenere in vita te… Avrei sposato tua figlia, avrei ucciso te e rimesso un certo ordine tra i regni, poi al momento opportuno, la giovane Maya sarebbe morta improvvisamente nel cuore della notte, magari per una malattia sconosciuta o per la gelosia di qualcuno della servitù, chi lo può dire? Ma lei ha pensato bene di rovinarmi i piani e così ho deciso di uccidere entrambe nello stesso istante e cioè oggi!-
Tornò a far peso sulla spada, facendo indietreggiare Seya, ma Koyuku le fu di lato e l’aiutò.
- Due contro uno non è valido…- constatò il re Sakurakoji – Alack!- chiamò. L’elfo dalla carnagione scura gli fu di lato – tieni impegnato quest’elfo… La donna è mia!-
- Si, mio Re…- l’elfo in due falcate fu davanti a Koyuku, estrasse la spada e tentò di centrare i punti vitali con una serie di colpi a raffica. Koyuku fu allontanato dall’avversario ed a malincuore dovette lasciare sola la sua donna. Era preoccupato, la vedeva troppo affaticata ed il Re sembrava ancora nel pieno delle sue forze.
Maya e Masumi continuavano a combattere non molto lontano da Soma, Agni ed Hijiri, che li aveva raggiunti da poco. In alto nel cielo, Sebastian e Saphira tenevano a bada le maledette Aquile e l’intero esercito dovette affrontare un nemico più forte degli orchi: i suoi stessi simili… Inoltre combattere elfo contro elfo, voleva dire sapere che l’avversario in ogni caso avrebbe lasciato qualcuno di caro in caso di morte e questo metteva entrambi gli schieramenti nella condizione di non tollerare la guerra.
Evidentemente al Re Sakurakoji non interessava la sicurezza dei suoi sudditi. Lui era il Re e la perdita delle pedine era un sacrificio per concludere in scacco matto.
- Mi hai stancata!- gridò ad un tratto. E nessuno riuscì a metabolizzare la scena che seguì.
Seya l’aveva visto impugnare la spada con una forza disumana. Il suo sguardo si tinse di rosso dalla troppa rabbia, il volto per un attimo si trasfigurò, esaltando dei tratti quasi infernali. E quando la lama si affondò nel petto, Seya percepì le urla delle persone per lei più importanti: quello di sua figlia e quello di suo marito. Osservò con riluttanza la spada conficcata tra il corpetto, sentì l’aria venire meno in poco tempo, rigettò una forte quantità di sangue dalla bocca e persino lo sguardo le sembrò gocciolare sangue. E gli uccelli che cantavano nel cielo, divennero un fruscio sempre più lieve. Si voltò alla sua sinistra (come voleva la tradizione delle rose) e potè osservare il bellissimo viso di suo marito, adesso solcato di un fiume di lacrime. Alzò la mano con le ultime energie e lo accarezzò. Sorrise un’ultima volta a lui ed alla figlia che le aveva afferrato la mano libera e poi si spense, insieme a quelle nuvole bianchissime ed ai colori dell’alba, i colori che avevano riempito tutta la sua vita.

- MAMMA!!!!!!!!!!!!! Mamma!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridò Maya disperata. Non sentiva più il polso e gli occhi erano rivolti alle orbite. Il padre era ancora in trance, Masumi le teneva la spalla, anche se percepiva un forte tremore in lui. Si voltò verso il Re e lo vide piegato in due intento a ridere di gusto.
- Ahahahah, che ingenua!!!- lo sentì dire. E la rabbia traboccò. Afferrò la spada che aveva depositato sul terreno, si alzò di scatto ed andò in contro al Re – che c’è Maya? Non sei contenta?- le disse continuando a ridere. Chiuse gli occhi un attimo e fu in quel momento che agì. Alzò la spada al cielo e con un movimento fulmineo, tagliò il braccio destro del Re.
- AGH!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò di dolore, mentre il corpo cadde di lato in preda agli spasmi per via dell’emorragia.
- Vuoi dire qualcosa prima di morire?- chiese Maya, minacciandolo con la lama alla gola.
- Non mi …. Non mi pento di… Di quello che ho fatto… IO… Volevo un mondo mio e… Non m’importa di morire, perché… Perché il mondo è pieno di gente perfida pronta a divorarlo…-
- Originale, davvero… Che gli Dei abbiano pietà del tuo spirito- e con un unico movimento, interruppe per sempre la vita del folle Re.
Lasciò che la spada cadesse a terra lentamente, s’inginocchiò e pianse. Poi sentì qualcuno urlare alle sue spalle e quando si voltò, assistette ad una delle scene più atroci della sua vita.
Masumi tentava di fermare il movimento della mano di Koyuku, ma la disperazione del mezz’elfo ebbe la meglio e prima che qualcuno potesse fermarlo, Koyuku affondò il piccolo pugnale nel petto, si accasciò al suolo ed andò ad abbracciare il corpo della moglie.
- No… No… No… No…. NONONONONOOOOOOOO!!!!!!!!!- disse Maya disperata avvicinandosi a tentoni verso il corpo dei genitori – No!! No!!!- singhiozzò fortissimo, mentre i capelli impastati di fango e sangue, andarono a conficcarsi sulle labbra, facendola quasi vomitare. Il respiro era bloccato in petto e le lacrime faticavano ad esser ricacciate fuori. Si sentiva schiacciare verso l’interno, la testa vorticò ed il sangue andò al cervello. Si sentiva impazzire ed il tremolio alle mani non l’aiutò ad afferrare la mano morente del padre. Sperò di poterlo curare, ma percependo il polso debole, capì che quella era la sua fine.
– Perché?- riuscì a dire con un filo di voce – vi avevo ritrovati… Non voglio perdervi…- singhiozzò.
- Couch couch… Maya, avvicinati…- disse il padre debolmente e lei ubbidì – io e tua madre, non appartavamo più a questo mondo… Couch couch… Il peso sulla coscienza, non ci avrebbe permesso di vivere sereni… Ti… Ti ricordi quando ti ho raccontato la leggenda? … Couch couch…-
- Si, la ricordo…- rispose sussurrando, come se quello fosse un segreto tra loro due.
- Ebbene… Come ti ho detto, Koku e Seya trovarono la pace solo con la morte… Couch couch… La morte non è che un passaggio tra questo e l’altro mondo… Non essere triste, ma gioisci, perché… Couch couch… Da oggi io e tua madre saremo felici…-
- Va bene, padre, va bene…- continuò a sussurrare, ma allo stesso tempo assorbì ogni respiro del padre, consapevole che fosse l’ultimo.
- Solo una cosa, Maya…- continuò.
- Dimmi padre…-
- Cerca… Cerca di vivere in pace con gli altri regni e… E… Couch couch!!! Sii felice, figlia mia…- e con un ultimo respiro, volò via, insieme a colei che amava, accompagnato dal suo amato colore viola.
- Papà… Papà… Mamma…- Maya li strinse forte, così come Masumi fece con il suo corpo e per un attimo, un misero attimo, decise di non pensare a niente, ma di memorizzare il dolore che stava provando in quel momento, per non dimenticarlo mai.

Capire il passato, conoscere il presente per migliorare il futuro.

Continua… 

Intanto chiedo scusa per le parolacce presenti nel capitolo, ma non ho trovato altri termini per poterli sostituire (sono del parere che "quando ce vò ce vò")

O mio Dio, non linciatemi ve ne prego...
Ho meditato a lungo sulla morte-non morte di Koyuku e Seya, ma come ho fatto dire a Koyuku, credo che se avessero continuato a vivere, in ogni caso il passato ed i rimorsi di coscienza non li avrebbero fatti vivere con serenità...

Di Ayumi l'ho deciso mentre scrivevo e sono rimasta un pò sotto shock perchè non me l'aspettavo nemmeno io...
Per la versione di Sebastian infuocato, ho preso spunto da questo manichino

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=zgEKLhvCCVA

Non so cosa dirvi, spero non sia stato un capitolo troppo crudo...
Uh altra cosa, avevo intensione di far duellare di più Maya e Sakurakoji, ma mentre scrivevo mi sono immedesimata nel dolore di Maya e credo che provando un dolore così forte, non si abbia il raziocinio di duellare "normalmente", piuttosto la rabbia ed il dolore prendono forma e danno spazio ad azioni più decise.

Come sempre se avete dubbi dire pure eh... Al prossimo cap, che avviso sarà l'ultimo, kisssssssss
  
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