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Autore: telesette    23/05/2012    3 recensioni
Ricordo ancora quando le mie mani diedero forma alle marionette di mio padre e mia madre.
Ricordo ancora l'abbraccio di due genitori sul gracile corpo del loro figlio.
Ricordo ancora un po' di calore umano, anche se attraverso le fredde e rigide membra di due bambole.
Quando il mio cuore era ancora un organo pulsante, invece di una sorta di contenitore per il chakra, ero ancora capace di provare sensazioni ed emozioni.
Haha e Chichi non erano solo marionette, almeno non per me.
Grazie a loro, anche un piccolo bambino orfano poteva chiudere gli occhi e sognare di avere ancora accanto sia una mamma che un papà. Il mio corpo umano era pervaso da un dolce tepore, quello del mio cuore, e da ciò che era ancora in grado di sentire. I volti chini su quel bambino dai capelli rossi avevano gli stessi lineamenti dei suoi genitori.
Ma le loro labbra non sorridevano...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le Marionette possono sorridere?

Immagine di: Cocol_Sasso_97

Ricordo che un tempo, quando ero bambino, questa domanda me la ponevo spesso...

Nonna Chiyo mi ha insegnato tutto ciò che sapeva sulle marionette: come crearle, costruirle, modificarle...
Ero affascinato dalla versatilità con la quale quei corpi artificiali cambiavano forma nelle mie mani.
I volti in particolare, rigidi e perfetti, erano in grado di affascinarmi per delle ore.
Ricordo ancora quando le mie mani diedero forma alle marionette di mio padre e mia madre.
Ricordo ancora l'abbraccio di due genitori sul gracile corpo del loro figlio.
Ricordo ancora un po' di calore umano, anche se attraverso le fredde e rigide membra di due bambole.
Quando il mio cuore era ancora un organo pulsante, invece di una sorta di contenitore per il chakra, ero ancora capace di provare sensazioni ed emozioni.
Haha e Chichi non erano solo marionette, almeno non per me.
Grazie a loro, anche un piccolo bambino orfano poteva chiudere gli occhi e sognare di avere ancora accanto sia una mamma che un papà. Il mio corpo umano era pervaso da un dolce tepore, quello del mio cuore, e da ciò che era ancora in grado di sentire. I volti chini su quel bambino dai capelli rossi avevano gli stessi lineamenti dei suoi genitori.

Ma le loro labbra non sorridevano...

Non potevano sorridere.
E se anche avessero potuto, il loro sorriso sarebbe stato comunque falso. Potevo forse creare "l'immagine" di un sorriso, l'estensione dei movimenti facciali, ma non potevo certo generare "l'anima" di un sorriso.
Il sorriso non è qualcosa di artificiale.
Il sorriso nasce spontaneo, sia nel cinismo che nella bontà, ed è qualcosa di rigorosamente umano.
Una marionetta non potrà mai avere un sorriso sincero.
Il sorriso "stampato" sul volto di Sasori della Sabbia Rossa non sarà mai come quello che il piccolo Sasori aveva, quando le marionette dei suoi genitori cingevano il suo corpo nell'illusione di un vero abbraccio.
Quello era un sorriso autentico, un sorriso nato dal cuore e alimentato da un forte senso di benessere.

Il mio sorriso invece è privo di anima!

Foto

FINE

   
 
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