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Autore: telesette    24/05/2012    1 recensioni
Così dicendo, Ryo fece vedere la foto che teneva ancora con sé: una buffa immagine di Ami, che Usagi gli aveva regalato alcuni anni prima. In quella foto Ami era uguale a come lui stesso l'aveva conosciuta: una ragazza fresca e spontanea, timida e riservata nel carattere, dolce nello sguardo e nel modo di fare... Quella foto era forse il ricordo più caro che Ryo avesse mai avuto di lei.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ami/Amy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ami non riusciva a credere alle proprie orecchie.
Era trascorso talmente tanto tempo, da quando lei e Ryo si erano visti l'ultima volta, che aveva finito per convincersi che il ragazzo si fosse completamente dimenticato di lei. Invece fu una piacevole sorpresa riconoscere la sua voce al telefono e scoprire di essersi sbagliata.
Ryo Urawa, il dolce e timido giovanotto in possesso del potere della chiaroveggenza, Ami ricordava ancora le circostanze in cui si erano conosciuti: all'epoca lei e le Guerriere Sailor erano ancora in lotta con il Regno delle Tenebre, e Ryo si era scoperto racchiudere dentro di sé il mostro Cheler ( uno dei Sette Malvagi ); fortunatamente, grazie al potere di Usagi e al coraggio delle sue compagne, Ami era riuscita a liberare Ryo dal controllo del demone e a riportarlo alla normalità.
Purtroppo poco tempo dopo Ryo era stato costretto a partire, per via del lavoro di suo padre, e da allora Ami non aveva più avuto modo di ricevere sue notizie. Durante il periodo che avevano trascorso insieme, seppure molto breve, tra lei e Ryo era nato un forte affetto reciproco ( forse anche qualcosa di più ) ma era passato del tempo... 
Ami non aveva affatto dimenticato la dolcezza dei momenti trascorsi assieme con Ryo, anche se non aveva più avuto molte occasioni per pensare a lui, e ricevere così di colpo una sua telefonata fu quasi uno chock per lei, in quanto non era assolutamente abituata a questo genere di sorprese.

- Cia... Ciao - esclamò la ragazza con un filo di voce, accostando meglio l'orecchio al ricevitore. - E' da molto che non ci sentiamo, come stai ?
- Abbastanza bene, grazie - rispose il ragazzo con voce allegra e serena. - Sono riuscito ad ottenere una Borsa di Studio e, circa una settimana fa, ho saputo che la mia domanda di ammissione alla "Arada High School" è stata accettata!

Ami sbarrò gli occhi dallo stupore.
La "Arada High School" era lo stesso istituto da lei frequentato, questo dunque significava che Ryo sarebbe tornato ad abitare nella sua stessa città.

- E' meraviglioso - esclamò lei. - Sono contenta per te! 
- Ti ringrazio - rispose Ryo, evidentemente in preda ad un leggero imbarazzo. - Sono appena arrivato alla stazione e, già che ero qui, ho pensato di farti un saluto...
- Sei stato gentile, mi fa molto piacere risentirti, sul serio!

Ryo tacque un momento, scegliendo con cura le parole da dire.

- Ami - mormorò. - Probabilmente sarai impegnata ma... Ecco, se fosse possibile, mi piacerebbe rivederti!
- Beh, a dire il vero, non ho particolari impegni oggi; ma se sei arrivato da poco dovresti aver bisogno di disfare le valigie, sarai stanco e...
- No, per quello non c'è problema: in un paio d'ore dovrei aver finito di sistemarmi... Piuttosto che ne diresti di vederci più tardi, magari per un caffé?

- Beh, io...

Ami era decisamente un po' confusa.
Al tempo in cui si erano conosciuti, Ryo le aveva dato ampia prova dei suoi sentimenti per lei. Tuttavia Ami non aveva mai espresso apertamente di provare lo stesso nei suoi confronti. Alle domande di Usagi e delle altre, sulla sua ipotetica relazione con Ryo, la ragazza aveva sempre risposto che il giovane era soltanto un amico... un buon amico, niente di più!
Certo non poteva ( o non voleva ) pensare che, dietro al motivo del suo ritorno, Ryo intendesse riprendere una storia mai cominciata veramente.
Non aveva alcun senso.
Entrambi non si erano mai sbilanciati l'uno con l'altra, neppure quando ne avevano avuto l'occasione, e non avevano mai potuto definirsi nemmeno fidanzati. Probabilmente Ryo la ricordava ancora con affetto, tanto quanto lo ricordava lei, ma era impossibile che i suoi sentimenti fossero rimasti immutati.
Dentro di sé, Ami non sapeva proprio cosa rispondere.
Da una parte le faceva piacere rivederlo ma dall'altra, anche se non sapeva bene il perché, la sola idea le metteva addosso un forte disagio... Ryo era stato il primo ragazzo a vedere in lei qualcosa di più di una "secchiona"; non solo, era anche riuscito a farla sentire bella e attraente ( cosa alla quale lei invece non aveva mai dato la minima importanza ); e nella sua compagnia Ami aveva addirittura sentito di comprendere, in modo più personale e diretto, quel tipo di sentimento che sussisteva tra Usagi e Mamoru.
Sentirsi amata e desiderata da qualcuno era un concetto quasi completamente estraneo per lei.
Non sapeva come comportarsi, o anche solo come "gestire" l'ipotesi di una relazione, e ciò la faceva sentire ancora più goffa e impacciata rispetto alle sue compagne. 
Tuttavia, malgrado i suoi molti dubbi, non riteneva giusto rifiutare l'invito di Ryo.
Dopo un breve attimo di esitazione infatti, decise di dare ascolto al suo istinto e di affrontare la questione in modo diretto, se non altro per correttezza nei suoi confronti.

- Va bene - rispose con un sorriso. - Che ne dici di incontrarci alla caffetteria del centro?
- Benissimo, allora - annuì l'altro. - Ci vediamo là questo pomeriggio, a dopo!

Ami mise giù il telefono con una nota di tristezza sul volto.
A sentire Usagi e Minako, l'appuntamento necessita di regole fondamentali che una ragazza non può assolutamente permettersi di trascurare... E anche conoscendo la teoria, mettere in pratica i consigli e i suggerimenti delle amiche era tutta un'altra cosa.

- Povera me - sospirò, dando un'occhiata al proprio guardaroba. - Che cosa mi metto, adesso?

***

Circa due ore dopo, seduto al tavolo della caffetteria, Ryo aspettava in silenzio che Ami comparisse da un momento all'altro sulla soglia del locale. A giudicare dalle mani strette sulle ginocchia e l'espressione del suo volto, si capiva benissimo che era piuttosto agitato.
Dentro di sé continuava a ripetersi se quella telefonata fosse stata la cosa giusta.
Dopo non essersi più fatto vedere né sentire da lei, come poteva pensare di ritornare così, di punto in bianco, e far finta di niente?
La verità era che Ami era troppo buona e gentile ( qualunque altra ragazza lo avrebbe mandato a quel paese senza tanti complimenti ), anche questo era uno dei motivi per cui il giovane amava tanto la sua personalità. 
Stava ancora pensando al modo più giusto per spiegarle i motivi del suo ritorno, quando una voce alle sue spalle lo riportò improvvisamente alla realtà.

- Ciao - esclamò Ami, col suo inconfondibile sorriso.
- C... Ciao - balbettò l'altro in risposta, arrossendo come un gambero.

Ryo la guardò attentamente.
Certo era un po' cambiata, rispetto ai tempi delle scuole medie, ma la dolcezza del suo sguardo era sempre la stessa. Anche la bianca camicia che indossava, assieme alla minigonna e al delicato gilet in tinta unita, metteva ancor più in risalto il suo fisico che non la consueta uniforme scolastica. Agli occhi di Ryo, Ami sembrava addirittura più bella di quando l'aveva conosciuta... Era semplicemente fantastica!
Mentre la ragazza fece scivolare la tracolla della borsetta, mettendosi a sedere di fronte a lui, Ryo la vide scostarsi i capelli dagli occhi con noncuranza. Con quel semplice gesto, Ami riusciva ad esprimere tutta la grazia, la femminilità e il suo fascino naturale; Ryo era incantato dalla sua immagine, così semplice e diversa dalla maggior parte delle ragazze, e questo fin dal giorno in cui l'aveva conosciuta.
Per un po', entrambi non dissero nulla.
La cameriera prese le loro ordinazioni e, una volta davanti a due tazzine di caffé fumante, Ami pensò bene di rompere il ghiaccio e di avviare la conversazione.

- Non mi aspettavo di rivederti - disse. - Confesso che la tua telefonata mi ha molto sorpresa...
- Ti chiedo scusa - mormorò Ryo, senza tuttavia guardarla negli occhi. - Sono sparito così, senza dirti nulla, è normale che tu ce l'abbia con me!

Ami lo guardò stupita.

- Ma che dici? Non ce l'ho affatto con te!
- E invece dovresti - proseguì Ryo, con una nota dura nella voce e il pugno serrato sul tavolo. - Non mi sono comportato correttamente nei tuoi confronti, e me ne vergogno molto; anzi, se devo essere sincero, per un attimo ho anche pensato di rinunciare a quella Borsa di Studio e di rimanere con mio padre in Europa... Poi invece mi sono reso conto di doverti almeno una spiegazione, per questo ho deciso di tornare!
- Capisco - osservò Ami.

Entrambi tacquero, lasciando cadere tra loro un'atmosfera piuttosto pesante. Tuttavia Ami era sinceramente contenta di rivederlo e, indipendentemente da ciò che il ragazzo voleva dirle, ci teneva comunque a tranquillizzarlo.

- Mi sei mancato molto - ammise lei, quasi sottovoce.
- Anche tu mi sei mancata - rispose Ryo, con gli occhi tremanti per l'emozione. - Non immagini neanche quanto...

Il volto del ragazzo era l'immagine stessa della sincerità. Evidentemente Ryo doveva avere avuto i suoi buoni motivi per rimanere in silenzio tutto questo tempo e, a giudicare dalla sua triste espressione, Ami capì che non aveva agito così per sua libera scelta quanto piuttosto perché spinto dalla necessità.

- Ricordo di averti cercato - esclamò Ami, con gli occhi fissi sulla tazzina che aveva davanti a sé. - Al telefono però non rispondeva nessuno e, quando ho provato a scriverti, ti eri già trasferito!
- Ho dovuto viaggiare molto - spiegò Ryo. - Ma non è questo che mi ha impedito di contattarti... La verità è che non mi sembrava giusto ricomparire nella tua vita, specie dopo che tu e le tue compagne avevate perso la memoria al termine della vostra battaglia nel Regno delle Tenebre; e anche dopo che i vostri ricordi erano riaffiorati, la mia presenza non ti sarebbe stata altro che di intralcio!
- Ma che stai dicendo? - scattò dunque Ami, guardandolo severamente. - Sarei stata felice di sapere dov'eri e se stavi bene, invece sei sparito così nel nulla... Come se ti fossi dimenticato di me!
- Questo non sarebbe mai stato possibile - rispose Ryo, tirando fuori qualcosa dalla tasca e mostrandogliela con un sorriso. - Non riuscirei mai a dimenticarti, neppure volendo!

Così dicendo, Ryo fece vedere la foto che teneva ancora con sé: una buffa immagine di Ami, che Usagi gli aveva regalato alcuni anni prima. In quella foto Ami era uguale a come lui stesso l'aveva conosciuta: una ragazza fresca e spontanea, timida e riservata nel carattere, dolce nello sguardo e nel modo di fare... Quella foto era forse il ricordo più caro che Ryo avesse mai avuto di lei.

- L'hai conservata tutto questo tempo? - domandò Ami, ancora incredula.
- Non me ne sono mai separato - rispose Ryo, guardandola serio. - Così come non ho mai smesso di pensare a te un solo giorno!

Ami rimase profondamente commossa da quelle parole.
Comprendendo perfettamente il suo stato d'animo, Ryo si affrettò dunque a tranquillizzarla circa le sue intenzioni.

- Ami - cominciò lui, sfiorandole leggermente il dorso della mano con la propria. - Non fraintendermi: non ho intenzione di ripiombare così nella tua vita, pretendendo da te chissà che cosa; lo so che è passato molto tempo, e che mettersi a parlare ora di certe cose è prematuro, ma ti assicuro che da parte mia non è cambiato assolutamente nulla; perciò sono tornato, per spiegarti come stanno realmente le cose; se però la mia presenza dovesse essere per te motivo di turbamento, ebbene... per non crearti problemi, ripartirò per l'Europa oggi stesso!
- Come ?!?

Ami parve sconvolta.
Logicamente Ryo non intendeva ferirla, né farsi troppe illusioni su qualcosa che semplicemente non poteva più essere per loro. Il suo cuore desiderava la felicità della ragazza assai più della propria, anche se ciò significava poterla vedere solo attraverso una fotografia per sempre.
Tuttavia Ami non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andar via un'altra volta.

- Ryo, ascolta - esclamò lei, stringendo forte la mano del ragazzo per impedirgli di allontanarsi. - Perché non proviamo a ricominciare tutto da zero, chi ce lo impedisce?
- Ami, ma tu...

Guardandola meglio negli occhi, Ryo poté accorgersi chiaramente che la ragazza stava quasi piangendo.
Evidentemente anche Ami sentiva di provare ancora qualcosa per Ryo, qualcosa che la faceva star male al pensiero di perderlo.

- Sono contenta che tu sia tornato - mormorò lei con occhi lucidi, cercando di trattenere le lacrime di commozione. - Davvero!

***

Più tardi, una volta usciti dal locale, Ryo ed Ami fecero un lungo pezzo di strada assieme. Entrambi avevano molte cose da raccontarsi, e molto tempo di lontananza da recuperare, ma soprattutto sentivano il bisogno di riabituarsi a quella piacevole sensazione.
Ora come ora era impossibile fare progetti o dichiarazioni avventate.
Ryo era già immensamente felice al pensiero di essere nuovamente accanto a lei, anche solo come amico, e in quel momento non poteva davvero desiderare nulla di più. Anche Ami era felice, felice di sapere che lui non l'aveva affatto dimenticata, e anzi commossa al pensiero di essere rimasta teneramente nei suoi ricordi come l'affetto più importante della sua vita. Ryo le voleva davvero bene, questa era una certezza, ed era pronto a ricominciare tutto daccapo solo per poterle stare accanto.
Mentre camminavano, Ryo non poteva fare a meno di notare quanto fosse bella la sua espressione alla luce dei lampioni.

- Non sei cambiata affatto - pensò lui con un sorriso.

Ami alzò lo sguardo a sua volta, arrossendo vistosamente. Non ci voleva certo un genio per indovinare i pensieri del ragazzo e ciò la imbarazzava ma, allo stesso tempo, le metteva addosso un piacevole tepore. L'ultima volta che aveva provato una simile sensazione, dall'alto di una ruota panoramica con Ryo al suo fianco, anche allora il cuore le batteva forte. Non c'erano parole per esprimere ciò che entrambi sentivano di provare ancora l'uno per l'altra, eppure nel loro silenzio entrambi parevano in grado di comunicare perfettamente.
Quella sera segnava qualcosa di molto importante tra loro e, senza dubbio, un nuovo e meraviglioso inizio!

 

FINE

   
 
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