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Autore: Skeleton    27/05/2012    0 recensioni
"Ci siamo, ce l'ho!"
"No! Torna indietro! Giovanniii!"
Due uomini, una sola missione, due destini, una sola via.
Una missione suicida che prenderà delle pieghe insolite.
"Chi sei tu, un ladro sbagliato o un paladino giusto?!"
"Io sono colui che porrà fine a questa guerra."
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Potete andare per questa notte...” furono le ultime parole di Ezio. Una volta congedati, gli assassini si diressero verso le loro stanze e con qualche discussione e si addormentarono come pigroni, tutti.
Filippo, Giovanni e Ezio erano riuniti davanti ad un braciere per parlare dei piani della missione.
“Bene, allora, ascoltatemi, Parigi è circondata dalle fortezze, ma dentro di essa ha altre quattro fortezze degli uomini di De Valois. Ognuna ad ogni angolo, se sarete astuti, riuscirete a penetrare nelle giuste fortezze e a ricavare informazioni, intesi?” tutti e tre si guardavano
contemplando, sarebbe davvero stata così pericolosa questa missione?
“Mentore, noi abbiamo informazioni su dove tengano le cose più importanti?” chiese Giovanni tentando di aver trovato la soluzione.
“Purtroppo no. Sennò avremmo già terminato la spedizione.” disse Ezio con lo sguardo fisso sul fuoco. Stava pensando a qualcosa. Ma non si riusciva a capire cosa. Subito Filippo rivolse lo sguardo dietro di sé. “Hai sentito anche tu?” gli chiese Ezio con lo sguardo ancora fisso sul braciere. “Ci hanno trovati?” chiese Filippo con orecchie tese. “Esatto. Ascoltatemi, allontanatevi da me, andate nei dormitori e svegliate i vostri fratelli. Che il credo vi guidi.” Filippo e Giovanni, si voltarono verso Ezio e si misero in piedi. Entrambi dissero la stessa frase all'unisono “Che il credo guidi anche voi, Mentore.”. Filippo stava andando dal lato opposto di Giovanni entrambi diretti ai dormitori dove poi avrebbero dato l'allarme.
Filippo si allontanò camminando finchè non vide più Ezio e poi iniziò una breve corsetta che lo fece distrarre a tal punto di essere atterrato da una guardia dei Francesi. Subito sferrò un pugno frontale alla guardia che si allontanò dal corpo di Filippo coprendosi la faccia, successivamente Filippo sfilò la spada e con un balzo in aria colpì al collo la guardia “Au revoir” e continuò la sua corsa verso il dormitorio. Contemporaneamente, Giovanni era già arrivato,
aveva fatto preparare gli Assassini. Ad un certo punto spuntarono fuori 5 guardie Francesi e un Bruto. Il che li metteva in svantaggio di numerità. Giovanni decise velocemente di far agire gli assassini nel buio e quindi lanciò in terra una bomba fumogena. Subito un Assassino colpì il Bruto con la lama celata atterrandolo e gli altri afferrarono le loro balestre e uccisero le 5 guardie rimanenti. A quel punto il covo prese fuoco e Filippo, gli Assassini e Giovanni erano, divisi e disorientati. E quello era il segnale dell'inizio dell'attacco. Ezio aveva raggiunto Giovanni e insieme stavano andando alle vie di fuga con la speranza di trovare anche Filippo e la sua squadra là. Una volta arrivati sulla cima dell'edificio Filippo e i suoi era già la. Filippo corse in contro al gruppo “Possiamo usare le 'ali' per fuggire, sfortunatamente non ci sono per tutti. Ma abbiamo le macchine volanti.” Ezio annuì e mandò gli assassini sulle assi. Tutti si gettarono nell'aria: chi con le 'ali', chi con le macchine volanti. Poi venne il turno di Filippo, Giovanni e Ezio.
“Ecco là qui fùfantelli. Desiderò che li catturiate.” Il suo accento francese era abbastanza irritante, qualunque momento sarebbe stato buono per piazzargli un pugnale nel bacino. “Si può sapere chi cavolo sei?” il francese sbuffò e poi fissò Ezio.
Mpf, la tua gambà è messa molto male. Ti hanno per caso colpitò?”
Nessuno si era accorto di Ezio zoppicante, solo il francese gliel'aveva fatto notare. Era sanguinante e ormai Ezio non poteva più scattare, se avesse dovuto fuggire velocemente.
“Mentore!” lo rimproverò Giovanni “Doveva dircelo!”. Ezio lo fissò e disse “Mi dispiace.” Spinse Giovanni nell'asse e lo fece cadere “Và, Filippo! Fuggi! Non potete più stare qui!” Filippo annuì e fece un balzo della fede aprendo velocemente le 'ali'.
[Le ali sono semplicemente un lungo lenzuolo che permette di planare e restare in aria molto più tempo delle macchine volanti. Come un volatile.]
Iniziò quindi la lunga discesa verso Giovanni. Subito Filippo lo raggiunse “APRI LE ALI!”
Giovanni era evidentemente in difficoltà “NON SI APRONO!” Così l'Assassino l'afferrò, ma subito non poteva aprirglielo, a meno che non avesse voluto spiaccicarsi contro il suolo come un meteorite. Così tenendo Giovanni si alzò tentando di prendere quota. I Francesi afferrarono i fucili e le balestre e iniziarono a spararli contro gli Assassini. Giovanni sbloccò finalmente la cinghia e disse a Filippo “Lasciami, ora!” Filippo lo lasciò e Giovanni aprì velocemente le Ali. I Proiettili e le Frecce sfiorarono continuamente i due Assassini, ma poi... Uno scoppio enorme lanciò un vento fortissimo contro i due. Subito cadderò nel Tevere. Era scoppiato il covo, e c'era Ezio dentro. Giovanni uscì dall'acqua arrampicandosi su un ponte seguito da Filippo. “Cristo... Filippo, perchè si sono fatti saltare in aria?” Filippo fece cenno di non sapere nulla e poi gli mise una mano sulla spalla. “Andiamo, Giova. Non è più sicuro qui.” Giovanni annuì e lo seguì...
“Scusa, ma ora dove andiamo?”
“Ovvio, in Francia. Ma prima dobbiamo trovare un passaggio. Senza i contatti di Ezio, siamo nudi.”
“M-m-ma in Francia ci sono quelli che ci vogliono uccidere.”
“Vedi, il fatto dalla nostra parte è, che in Francia dicono la stessa cosa di noi due...”

  
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