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Autore: Just a Shapeshifter    27/05/2012    6 recensioni
Una seconda OneShot subito per voi :D
Se non volete leggere una storia demenziale non aprite questo link.
Se volete ridere cominciate a leggerlo.
Se volete lasciare una recezione fatelo.
Insomma questa strana OneShot è dedicata a tutti i fans di Noah :D
Genere: Demenziale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Duncan, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Il tour
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Una festa. Una stupidissima festa di fine reality. Dannato McLean e le sue dannate sfide "interessanti" come diceva lui.
Noah osservava il cielo sopra di se, nessuna nuvola, nessuna stella, nessuna luna. Lo faceva sentire cosi insignificante. E la musica proveniente dalle sale di sotto non era da meno.
Sempre con lo stesso sguardo, sempre con la stessa voce. Non sarebbe mai cambiato. E nessuno l'avrebbe cambiato.

Dei passi fuori dalla porta attiravano la sua attenzione facendogli voltare la pesante testa, che straboccava di negatività dietro di se.
-Noah, che fai non vieni di sotto?- Una voce incredibilmente squillante gli sfiorò l'udito.
-No Izzy. Me ne resto qui. Non voglio mescolarmi tra la folla- Il suo tono di voce era sempre basso, tanto che pareva senz'anima.
-E invece dovresti venire, c'è musica, alcolici... e dimenticavo, ti piacerà vedere il nostro caro presentatore che balla con uno smoking bianco anni 70- Lo informò la ragazza completamente ubriaca.
Sebbene tramasse al pensiero di vedere un esaltato Chris ballerino, l'allergico rispose con un timbro di voce assolutamente tenebroso -No. Lascia stare. Io resto qui.-
La pazzoide fece retromarcia agitando il braccio sinistro non appoggiato alla porta e barcollando si diresse al piano di sotto. Che strana ragazza quella... Izzy.

Continuava ad osservare quel cielo cosi misterioso quella buia notte. Finché un'altra voce si infiltrò in quella stanza d'albergo puzzolente.
-Ciaaao Noah! Ti vedo un po' smorto! - Come dimenticarsi quell'assurdo tono di voce rauca e metallica... cosi in stile Duncan.
-Si, e lui è completamente ubriaco- Le sue parole si disperdevano nell'aria accanto a lui, non permettendo al Punk di sentire ciò che aveva appena pronunciato.
-Aspetta... Questa non è la stanza di Courtney?- Si domandò pensieroso e un po' confuso pronunciando il nome della ragazza con un suono acuto.
Noah si girò, solo per vedere lo stato in cui era il verde, che ne frattempo avanzava verso di lui scrutando in giro per la stanza alla ricerca di qualcosa. -Duncan, sei ubriaco.- Lo infornò cosciente del suo stato.
Quello lo guardò poi con un sopracciglio alzato e i suoi occhi blu avevano un colore stranamente rossastro intorno all'iride tanto che incuteva terrore. Si avvicinò fino a che i due non fossero distanti di un metro.
-Duncan sei ubriaco- Ripeté l'allergico con le palpebrale che coprivano per metà gli occhi scuri del ragazzo.
-E tu sei sexy- Divulgò il verde con un sorriso altamente strafottente indicando il magro petto dell'altro, l'alito che sapeva di Vodka, Rum e quant'altro. Un odore altamente sgradevole per l'allergico, che distorse il naso.
La dea Afrodite si muoveva nei pantaloni del ragazzo. Sapeva che Duncan era ubriaco marcio, eppure il sul suo viso si poteva benissimo intravedere una sfumatura di piacere, accompagnata da vari dosi di sbalorditaggine.
La mente Noah era navigata di tanti pensieri. Piccoli marinai che combattevano contro affamati pirati. Non sapeva a chi dare retta. La lotta era sanguinosa.
La sbornia del Punk prese il sopravvento, era confuso e stordito da tutto quel miscuglio di alcolici.
Il verde si stava avvicinando all'allergico con fare altamente bellicoso, non accorgendosi di una potenziale crema idratante, che Justin aveva lasciato sul pavimento alla mercé di tutti.

In un attimo di tempo imprevisto il piede del Punk aveva urtato con una angolazione orribile il barattolo del modello.
In un attimo l'espressione dei suoi occhi cadde inesorabilmente nel vuoto.
In un attimo quel Duncan perse tutte le sue energie prostrando le braccia avanti a se per non cadere sul duro pavimento della stanza.
In un attimo il pessimista ampliò le mani per evitare il peggio. Ma questo servì solo a rendere le cose più interessanti.
In un attimo la distanza fra loro si azzerò completamente.

Le loro bocche si erano avvicinate così tanto che Noah riusciva a sentire sotto il naso l'odore di metallo, caratteristico del ragazzo d'avanti a lui.
Le sue labbra erano screpolate e ruvide. Ma in fondo gli piaceva, e non sapeva il perchè.
Nel frattempo la lotta nella sua mente si era conclusa, e la parte più nascosta di lui aveva vinto, provocando nei suoi jeans un rigonfiamento.
Il Punk non contrariato recuperò in un attimo l'equilibrio scavalcando con il piede il tubetto di plastica e allinearsi alla sagoma di Noah.
Ormai coinvolto da quella demenziale eppure irresistibile situazione, il verde spinse con la lingua fornendosi una apertura fra le labbra e i denti del moro.
Noah era disorientato, che cosa cazzo stava succedendo? Ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti.
La lingua del verde pareva un coltella affilato, e cercava senza tregua quella dell'altro. Poi finalmente riuscirono a muoversi in sincronia provocando rumori tra uno scambio di saliva e l'altro.
Noah avrebbe voluto che il tempo si fermasse, anche solo per un minuto. Quel momento l'aveva reso un uomo più felice. Come possibile?
Duncan divise quell'attimo come un coltello divide una gustosa bistecca al sangue. -Ei Noah, non sapevo baciassi così bene!- Le sue parole affettarono in mille pezzettini il respiro dell'altro, che normalmente si sarebbe aspettato un dolce pugno su un occhio.
-Sai, forse dovresti vedere dove cammini- il suo segno di voce era tornato quello di sempre, solo che le sue labbra sentivano ancora la sensazione del fugace bacio di poco prima.
Le braccia del moro erano ancora allineate a quelle del verde, che indietreggiò accompagnato da uno sguardo sconcertato e gli occhi abnormi, rompendo quell'assurda percezione di spazio intermedio. -T...tu... i...io... come... cazzo...- Recuperata la sanità' mentale si rese conto troppo tardi di quello che aveva casualmente appena fatto.
-Eh..- Sibilò l'allergico cercando, o meglio, sperando in tutti i modi che l'altro non l'avrebbe fatto a pezzi.
Il Punk si pulì la bocca con ribrezzo strofinando con forza il ruvido dorso della sua mano, per poi uscire di soppiatto da quella camera.

Angolo dell' autrice

Autrice: Ed eccomi qua, in una nuova, demenziale ed un po' erotica FF!
Scott: *Scoppia a ridere come un deficiente* Questa è la cosa più comica che io abbia mai letto!
Autrice: Sapevo che ti sarebbe piaciuta! E almeno ho potuto vedere una nota positiva in te v.v
Scott: Adesso sai come farmi divertire!
Autrice: Si, e so anche come farti vergognare fino al midollo *faccina satanica* Però questa è un'altra storia.
Scott: Non oserai...
Autrice: Oh, oso, eccome *altra faccina satanica* Ma qui ti puoi consolare, c'è il tuo amichetto Duncan che puoi prendere per il culo, non ti basta? Guarda che se fai il cattivo ti succederà qualcosa ti sconveniente.
Scott: No!.. no.. ok, mi hai convinto... Ohhh Duncaaaan.....
  
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