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Autore: Echadwen    29/05/2012    4 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Non vi saranno battaglie, guerre ed Oscuri signori da combattere in questo racconto... Questa storia parla di un Uomo e di un Elfo, delle loro paure, delle loro speranze e dei loro sentimenti... Sentimenti che col tempo si trasformeranno in qualcosa di meraviglioso, che costituirà le fondamenta per la salvezza della Terra di Mezzo...
Se vi ho icuriosito, non vi resta che inoltrarvi nel bosco e lasciarvi accarezzare dalla brezza di un caldo pomeriggio estivo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Fin da che ne ho memoria ho vissuto a Gran Burrone, mi sono spesso recato a Lothlòrien ma trovo che questo posto non abbia eguali pensò l'Uomo mentre si aggirava per gli alberi del Bosco Atro con lo sguardo perso nella Natura circostante, con passo felpato procedeva guardandosi attorno, mai aveva visto dei boschi del genere. Certo Imladris d'inverno rassomigliava al capolavoro di un grande artista, con la neve che ricopriva il paesaggio come se fosse una coperta, ed il camminare tra gli alberi del Bosco d'Oro in primavera quando le foglie dorate abbandonavano i propri rami per lasciar posto alle loro sorelle più giovani e verdi, poteva essere paragonato solo al fluttuare in un sogno, ma c'era qualcosa in quel luogo... La Natura sembrava tendersi verso il suo animo come a volerlo lenire dal molto dolore e dalla molta fatica della sua giovane vita, allo stesso tempo, però, in ascolto, in attesa palpitante di qualcosa. Sì levo una leggera brezza, la chioma ondulata del giovane ondeggiava come i rami che lo sovrastavano; quasi come guidati da una forza invisibile i suoi passi procedevano l'uno dopo l'altro seguendo la direzione del vento. Nessuna esperienza simile aveva vissuto, mai si era venuto a trovare in una situazione del genere, mai si era fidato della Natura in questo modo, sorrise

Sono in un reame elfico. Queste Terre conoscono solo la purezza degli Eldar, non vi è male qui

pensò, abbandonando le ultime resistenzee continuò imperterrito nella sua marcia.

Non ci volle molto affinchè gli alberi cominciassero a diradarsi, lasciando il posto a piccole radure, circondate, a volte, da verdi cespugli e fu proprio in una di queste che vide il motivo del comportamento della Natura: due Elfi si stavano sfidando a colpi di lama sotto il caldo sole pomeridiano. Si nascose per osservare meglio la scena, riusciva a vederne solo uno dato che l'altro gli dava le spalle, fu subito colpito dalla bellezza dell'Immortale; una lunga cascata di capelli biondo cenere gli copriva le spalle e ricadeva morbidamente sulla schiena mentre alcune ciocche erano raccolte in piccole trecce dietro le orecchie a punta, gli occhi castani dallo sguardo deciso, la camicia bianca aperta fino a metà del petto ed i pantaloni di pelle nera che gli fasciavano le gambe come una seconda pelle, mentre dell'altro riusciva solo a vedere le gambe snelle ma muscolose, la linea perfetta delle natiche, i rapidi movimenti dei pugnali e lunghi fili dorati che mossi dal vento rilucevano ai raggi del sole. Una scena surreale tanto da togliere il fiato.


"Legolas te ne sei accorto?" chiese l'elfo dai capelli biondo cenere al suo avversario

"Certo Lanthir! Molto prima di te se è per questo. I tuoi sensi non si saranno indeboliti?" rispose l'altro provocandolo senza minimamente scomporsi sotto i colpi potenti e precisi del suo avversario

"Beh mio principe" prese a dire con fare canzonatorio "quando combatto io mi concentro solo sul mio avversario, specialmente se quello siete voi"

"Oh Lanthir smettila con tutti questi complimenti, potrei finire col crederci davvero" ribattè il principe ridendo "Piuttosto offriamo al nostro spettatore un degno spettacolo, so che ti stai trattenendo"

"Come desiderate mio signore" rispose con un poderoso fendente che fece indietreggiare l'altro

Lo straniero vide le due creature parlare ma troppo lontano non riuscì a sentire la conversazione, notò però i movimenti farsi sempre più rapidi ed i colpi sempre più forti anche se il suo sguardo rimase fisso sull'elfo, il cui volto era ancora celato al suo sguardo.

"Sta disperatamente cercando di scorgere il tuo viso"

"Non usare questi mezzucci per distrarmi" lo rimproverò incrociando i pugnali

"Sto solo decantando le tue lodi principe... Sarebbe un onore per quel Mortale se l'ultima cosa che vedesse prima di incontrare la mia lama fosse il tuo splendido volto"

"Lanthir per battermi ci vuole ben altro... Dimostrami che usi meglio la spada della lingua"

"Temo sarà un'impresa impossibile mio signore visto che non avete mai avuto modo di constatare di persona le abilità della mia lingua" sorrise con le lame sempre più vicine al volto senza scomporsi

"Lanthir! Che sfacciato!"

"Posso essere molte cose oltre che sfacciato..." con una poderosa spinta disincrociò le lame

"Lanthir!" lo richiamò ancora una volta esasperato senza trattenere però un sorriso

L'Uomo non riusciva a distogliere lo sguardo, rapito dalla bellezza e dall'abilità dei due combattenti finchè il riflesso del sole su una delle lame non andò a colpire i suoi occhi, lasciandolo per qulache istante incapace di vedere. Disorientato, a tastoni raggiunse il troco di un albero per appoggiarvisi ma come si mise eretto un freddo filo si posò sul suo collo, la fredda lama di un pugnale lo serrava contro la ruvida corteccia, riaprì lentamente gli occhi e vide l'elfo dai capelli biondo cenere leggermente alla sua sinitra impugnare l'elsa dell'arma.

"Cosa ne faccimo di lui?" chiese guardandolo fisso negl'occhi, non ottenendo, però, una risposta

"Lo sai" disse rivolgendosi questa volta alla sua vittima "non è carino spiare le altre persone"

"Io..." ribattè deglutendo "non vi stavo spiando"

"Ah no?" una voce soavemente dolce si diffuse tra le fronde, un appena udibile spostamento d'aria "E allora chi sei e che cosa stavi facendo?"

il cuore gli si fermò all'istante, il respiro si fece rapido come se fosse appena sfuggito ad una banda di orchetti

Mi trovo al cospetto di uno dei Valar

pensò mentre fissava attonito L'elfo davanti a sè, quello che per tutto il tempo aveva tentato di scorgere in viso.


Se il suo compagno era bellissimo, la creatura eterna che gli stava di fronte era qualcosa di splendido, di meraviglioso, avrebbe voluto poterlo ammirare in eterno ma al tempo stesso allontanare lo sguardo per proteggere il suo cuore da quella bellezza tanto folgorante da far male. Il sole incorniciava quella cascata d'oro mossa dalla leggera brezza, baciando i delicati lineamenti del volto, la pelle diafana riluceva di un tenue alone di luce, le labbra rosee serrate in un'espressione seria e decisa e due zaffiri lucenti, blu come il mare, completavano quel capolavoro di assoluta perfezione; se non fosse stato consapevole che un solo millimetro avrebbe potuto essergli fatale si sarebbe abbandonato sulle ginocchia che solo grazie ad una volontà più alta della sua lo reggevano ancora in piedi.

"Oltre a non averti insegnato l'educazione, ti hanno anche privato del dono della parola? Ti conviene rispondere al principe se ci tieni alla vita"


Principe? Pensò allora Ma certo! Questi non può essere altri che il figlio di re Thranduil... Correvano voci sulla sua bellezza; per una volta tanto le dicerie di locanda si sono dimostrate veritiere


"E la tua dove l'hai lasciata Lanthir? E via quella lama"

"Ma mio principe..."

"È innocuo, se avesse avuto intenzioni di attaccarci l'avrebbe fatto mentre ci sfidavamo"

"Non mi fido... Magari ci avrebbe attaccato se solo non lo avessimo sorpreso"

"Osi discutere un ordine del tuo principe?" chiese con tono severo all'amico

"Perdonatemi" allontanò la lama dalla carne del collo dell'Uomo

"Ed ora che non hai più il gelo della lama sul collo, gradirei che rispondessi alle mie domande" disse il principe riportando l'attenzione e lo sguardo sullo straniero, l'uomo rimase affascinato dalla dolcezza e al tempo stesso dalla risolutezza con cui l'Elfo lo stesse trattando

"Ho molti nomi ma potete chiamarmi Grampasso. Sono un semplice viaggiatore e non avevo la minima intenzioe di arrecare disturbo"

"Un umano a Bosco Atro è un avvenimento raro da vedere... E cosa ti porta in queste Terre?"

"Il desiderio di vedere i regni degli Immortali, sempre se me lo permetterete mio signore"

l'Elfo non aveva scorto menzogna nei suoi occhi ed il suo cuore era puro

"Questo sarà mio padre a deciderlo" disse prima di incamminarsi seguito dagli altri verso il palazzo; il giovane sorrise, era cresciuto tra gli Elfi ed era abituato alla loro perfezione, al loro aspetto ma c'era qualcos'altro nel principe, qualcosa che lo rapì subito non appena incrociò i suoi occhi, rise tra se e se, di fronte a quella bellissima creatura si sentiva come un ragazzino alla sua prima infatuazione.

P.s. Piccola nota: per il personaggio di Lanthir mi sono ispirata a quello creato dal mio idolo Enedhil, non aspettatevi però dei risvolti diciamo così "inaspettati" da parte sua... Spero che non le dispiaccia

   
 
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