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Autore: ToraStrife    01/06/2012    2 recensioni
[Simple&Madama]
Omaggio alla striscia italiana di Simple e Madama.
La Ninfa FataMadama un giorno incontra il viandante Simple, e sarà l'inizio di un tormentata storia d'amore che travalicherà il tempo, i confini tra la vita e la morte e molto probabilmente anche il buon senso.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Simple & Madama: The Unofficial Adventures'
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Simple e Madama: il dono della Fata. Forse la prima (e unica) fiction esistente, su Simple e Madama.



Chi sono Simple e Madama? Definirlo Webcomic forse è troppo. Diciamo più una serie di Strip, disegnate dalla bravissima, quanto simpatica, Lorenza di Sepio.
Perché una fanfic su di loro?
Difficile a dirsi, venendo la "sceneggiatura" da un sogno, e volendo stenderl... stesarl.... scriverla, mancava l'idea sugli interpreti. Ed ecco balenare tra i candidati questa piccola coppia di esserini pucciosi. Non sono tenerissimi?




Per la verità quello che pago con questa fic è un umile omaggio a una simpatica striscia alla quale è molto facile affezionarsi.
Simple e Madama? Una coppia di tutti i giorni, che alterna momenti di spassionato umorismo ad altri di infinita tenerezza.
"C'é un pò di Simple e Madama in ognuno di noi" recita uno degli slogan della striscia. E in effetti corrisponde al vero, in due personaggi che non dirompono, ma ci accompagnano per mano nella loro umile vita, donandoci qualche sorriso senza chiedere nulla in cambio.

E terminata la sviolcinata (sdolcinata sviolinata) apprezziamo all'inizio della storia, intitolata:



IL DONO DELLA NINFA


C'era una volta, tanto tempo fa, ma tanto tanto! Quanti anni fa saranno stati? Cinquanta? Cento? Forse mille?


Madama: Stai insinuando qualcosa? Non sono così vecchia!


La nostra piccola attrice non è ancora entrata in scena e già si sta lamentando, un buon inizio, non c'é che dire. Dicevamo, moltissimo tempo fa, vi era un grande albero  che si erigeva, maestoso, vicino a un sentiero.

Questa grande pianta altri non era che la dimora secolare....

Madama: Ma allora mi vuoi proprio far passare per una bacucca!

Quanto vorrei che lo fosse, non avrebbe la forza per interrompere in continuazione questa povera voce narrante. Ricapitolando, c'é questo grande albero vicino a un sentiero, ed è la casa di  TA-DAH! La ninfa FataMadama!

Madama: Ehy, dico, narratore! Prima fai tanto il pomposo sulla mia età, e poi mi liquidi in due parole? E' una fiaba, non uno show televisivo!

Si capisce, se continui a interrompermi il povero Simple non entrerà mai in scena. Che bel faccino imbronciato sta facendo in questo momento FataMadama.

Madama: Tsk. 'FataMadama', poi. Se sono una ninfa, perché mi chiamo Fata?

Non ti piace? Chi ha scritto la storia era dell'idea che fosse un nome carino. Su, fai qualche saltello leggiadro, cosicché il pubblico possa ammirare la tua soave figura.  Evitando possibilmente, come stai facendo ora, di ruzzolare in continuazione perché incespichi nella tua veste.

Madama:
E' colpa vostra, farabutti! Mi avete dato un costume troppo lungo.

O forse sei tu ad essere troppo corta. Ahio! Le Ninfe perbene. non dovrebbero picchiare le povere voci fuori campo!
Lasciamo perdere e proseguiamo con la storia, che vedo che il pubblico si sta già alzando per andare via.
Lei, dicevamo, era la leggendaria FataMadama, bellissima ("Grazie!" ndMadama) Ninfa che usava dimorare in questa imponente quercia...

Madama:  Uh? Pensavo fosse un platano.

Un platano?!?

Madama: Ehy, sono una ninfa, non una botanica.

*Sigh*, meglio proseguire. Il caso volle, un giorno, che lungo quel sentiero capitasse un vecchio viandante...


.....


Dicevo, capitasse un vecchio viandante....

.....


Simpleee!!!! Tocca a te!


Simple: ZZZzzzzzz.....

Poffarbacco! Il viandante si è addormentato ancora prima di entrare in scena.


Madama: Permetti? Ci penso io.



THUD!

Grazie a FataMadama, che con un portentoso incantesimo fece volare una scarpetta in direzione del bell'addormentato, quest'ultimo finalmente si ridestò dal sonno improvvisato.


Simple: Ahio.... colpa vostra. Perdevate tempo a battibecchare e non veniva mai il mio turno, così mi sono addormentato.


Madama: Simple, cos é quella barba finta?


Simple: Il copione parla chiaro: io sono un vecchio viandante.



E fu così che il viandante, camminando per la stradina, si imbatté  nell'albero. Lo squadrò bene, e, affascinato da tanta maestosità, si sentì assalire da un desiderio improvviso.


Madama: EEeek! Pervertito! Che stai facendo?


Simple:  Uh? Quello che fa chiunque, specialmente i cani, quando vedono un albero.


Fu in questo modo che la ninfa, imbarazzata, apparve davanti al 
povero vagabondo impegnato in quell'imbarazzante gesto fisiologico che tutti potete immaginare.
Dopo una pausa di imbarazzo, arrossimenti e momenti di panico che vedevano l'uno, ehm, "far rientrare frettolosamente il volatile in gabbia" e l'altra coprirsi il volto purpureo con le mani.

Qualche momento dopo (tralasciando un atroce urlo di dolore provocato da una lampo chiusa con troppo anticipo) le acque si calmarono e la ninfa, incuriosita dall'inaspettato incontro con quell'essere umano, pensò bene di fare gli onori di ... casa presentandosi per prima.


Madama: Salute a voi mio buon messere, il mio nome è FataMadama.

Simple: ......

Madama: Beh? Perché non dici una parola e mi squadri con quell'aria interrogativa?

Simple: Dove sono le ali da fata?

Madama: Un altro zuccone, non bastava la voce narrante. Mi chiamo Fata, ma sono una Ninfa, capito? Ninfa!

Simple: .....

Madama: E adesso?

Simple: Nulla, è solo che le ninfe me le immaginavo più alte e slanciate.



Un misterioso ramo cadde improvvisamente sulla testa del povero viaggiatore.


Simple
: Ma non mi è caduto sulla testa, ce lo aveva in mano Fatamad...

Lo stesso ramo si ripercosse nuovamente sul capo del poverino, zittendolo definitivamente.
Il viandante, con la testa stordita e in evidente confusione mentale, credete che l'ultimo colpo di frasca ricevuto fosse il realtà un colpo di fulmine, e cominciò quindi a vedere con occhi diversi le grazie della nostra Fatamadama.


Simple
: Sei... sei bellissima! Fatti abbracciare!


Madama: Yeeeech! Tieni lontano quelle mani, che non te le sei neppure lavate da prima!




Il viandante, invaghitosi dell'eterea fanciulla, le giurò eterno amore. O perlomeno, così avrebbe voluto, ma ahimé, era vecchio, stanco, con un piede nella fossa, e anche le due randellate di prima avevano abbastanza contribuito.

Allora, prima di congedarsi dalla ninfa con un triste addio, volle che la stessa esaudisse un suo ultimo desiderio.

Simple: Passeranno tanti anni, per allora sarò già scomparso nella polvere dei secoli. Oh mia ninfetta diletta, per di questo sentiero giungerà un giorno il passo svelto e innocente di un giovincello che tu riconoscerai identico a me.... senza barba, naturalmente. Egli sarà un mio discendente.

Madama: Fedifrago! Non mi giuri eterno amore che mi hai già tradito con un'altra, e l'hai messa pure incinta!

Un terzo e fatale colpo di ramo si abbatté sulla già compromessa testa del vecchietto. La ninfa si pentì troppo tardi del violento gesto dettato dall'improvviso scatto di gelosia, e, mortificata, poté solamente ascoltare le ultime volontà del vecchio Simple.

Simple: Q-quando incontrerai il mio discendente, desidero che tu gli consegni questo.


La graziosa fata osservò per un attimo il presente, e la sua espressione mutò in una smorfia di disgusto.

Madama: Eeeeek! Un RAGNO!

Il vecchio Simple usò le ultime sue energie per sottrarre il grazioso aracnide dalla furia panicomicida di FataMadama. Ma perché proprio un ragno?

Madama: E' quello che mi sto domandando anch'io! Che schifo!

Simple: Consegnalo al mio discendente quando verrà il momento. Solo allora conoscerai il tutto.

Madama: Non starai solo prendendo tempo per cercare una scusa valida? Ehy, dico a te!

E il vecchio spirò.

Madama: Comodo da parte tua lasciarmi con un ragno e senza spiegazioni! Rispondimi quando ti parlo.


Ma per quanto FataMadama percuotesse e  scrollasse il corpo, Simple non si ridestò più dal suo sonno eterno.

Simple: Volendo posso anche farl.... NO! Non è uno di quei giochi di zombie ai quali ti piace giocare. Esci discretamente di scena.


E passarono le stagioni, gli anni, i decenni. Generazioni su generazioni. E la Ninfa attendeva pazientemente, inverno dopo inverno, primavera dopo prim....

Madama: Taglia corto! Non ti hanno detto che non bisogna far aspettare una signora?

Va bene, va bene.... finalmente dopo innumerevoli giri di clessidra, un giorno si presentò lungo il nostro familiare sentiero un giovane di bell'aspetto, dal mento lucido e lo sguardo sveglio. . Ehm, ripeto, "dal mento lucido"....


Madama: Simple... devi toglierti la barba finta!

Simple: ....oops!

.... e lo sguardo sveglio. (Speriamo).
FataMadama lo riconobbe all'istante come il tanto atteso discendente di Simple.  E indi gli apparve.

Simple: Qual soave visione mi si presenta innanzi gli occhi. Splendida fanciulla, posso avere l'ardire di chiedere il suo nome?

Madama: Sono FataMadama, gentil signore. La aspettavo da tempo inenarrabile...

Simple: Io atteso? Per quanto la cosa possa lusingarmi, temo, mia buona damigella, di non capire... ci conosciamo?

Madama: Beh, non direttamente.... diciamo che ero buona amica del suo Tris-tris-tris-bis-misonopersa-avolo.

Simple: Lei si burla di me, è palese. Per conoscere il mio Tris-tris-bis-cheese-vabenemisonopersoancheio,cavolo dovrebbe avere come minimo un'età non inferiore a.......

Madama: NON PERDIAMOCI IN DETTAGLI FUTILI. Il fatto è che in punto di morte mi ha fatto giurare di fare a voi dono di questo... questo.... 'QUESTO'.

Non volendolo neppure nominare, FataMadama indicò al discendente di Simple l'oggetto della consegna, il famoso ragno. Simple sgranò gli occhi, e indietreggiò atterrito.
In effetti, dopo tanto tempo, l'aracnide era lievemente cresciuto.  Tipo da cinque centimetri, a cinque metri di lunghezza.

Simple: C-cos'é questo?

Madama: Un ragno, non riesci a vederlo? E' bello grosso.

Simple: Questo lo vedo anche io. Ma è una cosa mostruosa!

Madama: Non dirlo a me, ho dovuto conviverci per secol...ehm, per qualche anno.

Il ragno, spinto dalla curiosità, si avvicinò al giovane ancora tremolante.

Simple: Aiuto! Mi mangia!

Madama: Tranquillo! Non ti farà niente.

Simple le rivolse un'occhiata scettica.

Madama: L'ho addestrato.

Simple: Mi prendi in giro?

Madama: Che dici? Vedi? Mi dà anche la zampetta.

Proprio come un cane ubbidiente. Bravo Ragnetto.  E la Ninfa, sempre rivolgendosi a Simple giovane.

Madama: Su, toccagli la zampetta.

Simple: Io? Fossi matto! Quello mi sbrana!

Madama: Non fare la femminuccia! E' un regalo del tuo antenato.

Simple: E perché mi avrebbe voluto fare un simile regalo?

La ninfa ammutolì, inclinò la testa e si perse per un attimo in pensieri.

Madama: Ora che ci penso, non me l'ha detto.

Simple: Ma cos'era, impazzito?

Madama: Può essere, dopo quelle tre randellat....

Simple: Lo hai ucciso!?!

Madama: Beh, non è andata così ma...

Simple: Assassina! Stammi lontano! Tu e il ragno mi volete mangiare!

Madama: Oh, basta! Mi hai stufata!

Detto questo, FataMadama afferrò la mano di Simple. I due arrossirono  per un momento all'improvviso contatto delle mani, mentre i loro sguardi si incrociarono per un istante che a loro parve un'eternità.
Ma fu solo un momento, perché FataMadama unì la zampina del ragno al palmo di Simple.

Madama: Vedì? Non morde.

Simple: Va bene, ma fa impressione lo stesso.

Ragno: Finalmente!

Simple/Madama: Eehhh?

La ninfa e il viandante non credettero alle loro orecchie: l'enorme aracnide aveva parlato.

Madama: Chi sei?

Ragno: FataMadama, quanto tempo. Ho aspettato a lungo questo momento. Io sono la materializzazione delle ultime volontà del vecchio Simple, nonché il suo spirito e il suo amore che provava per te. Quel buon uomo amava alla follia  (follia era la parola giusta, credo ndMadama) ma il suo corpo morente era prossimo a lasciare questo mondo. Il suo ultimo desiderio è stato di che il suo amore verso di te sopravvivesse e si tramandasse in un suo discendente. Così sono nato io.

Simple: Oddio, non c'era un aspetto migliore? Che so, un coniglietto.

Ragno: Non stiamo a guardare il pelo di tarantola. Il mio compito era di tramandare questo amore in te, mio discendente, e ora posso morire in pace, il mio amore rivivrà in te e con FataMadama saremo per sempre fel....

SPLAT!

Simple: Ma... FataMadama!

Simple stava guardando Fatamadama con l'aria esasperata, quasi maniacale, che brandiva un randello ancora lordo del sangue dell'insetto.

Madama: Era da secoli, che volevo farlo! Centinaia di anni con un ragno. CHE SCHIFO!

Simple: Ma lo hai appena ucciso! Era il suo amore....

Madama: Il suo amore è stato tramandato, quindi quell'involucro viscido era ormai inutile.

Simple avverti un piccolo brivido lungo la schiena di fronte alla gentile spietatezza della Ninfa.

Madama: Allora? Questo amore lo senti fluire o no? Mi stai già guardando con occhi diversi?

Simple: In effettì, SI'.


E fu così che l'amore sbocciò, un amore che era stato covato per secoli, aveva vinto la morte e il tempo, ed era riuscito a riunire due anime.
E vissero insieme, felici e contenti.
Con qualche dubbio, ogni tanto, da parte di Simple...

Simple: Però quel ragno ti amav.....

Madama: ERA SOLO UNO SCHIFOSO RAGNO!



Nascosto, tra le fronde dell'albero,  in un posto che in tutti questi anni neppure la Ninfa Fatamadama ebbe mai visto, giaceva una ragnatela, appiccicosa come zucchero filato, candida come la neve, tessuta in modo da formare un cuore, testimonianza della dimostrazione innegabile che dove non può la morte, può l'amore, che l'amore è eterno se non è litigarello e tutte quelle cose che ti insegnano qualcosa anche se alla fine non hai imparato nulla lo stesso, ma ti sembrano romantiche e ci stanno bene come epilogo.

FINE

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I personaggi utilizzati (tranne il ragno e la voce narrante) appartengono a
simplemadama.blogspot.com, Lorenza Di Sepio, All Rights Reserved.








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