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Autore: fila    05/06/2012    4 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Christmas Vamps" di Ulissae classificandosi prima.
Natale è un periodo di felicità ma anche di riflessioni. Grazie al suo diario scopriamo la vita di Eleazar del clan di Denali. Almeno secondo me. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Kate, Tanya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Nickname : fila (Efp), FilaFra

Titolo: Voltare pagina

Titolo del contest: Christmas vamps!

Personaggi: Eleazar/Carmen

Genere: Commedia

Tipologia : One Shot

Canzone: Sleeping at last – Turning page.

 

Dedicato a Laura, perché c'è voluto il suo compleanno per decidermi a pubblicare

 

 

 

Voltare pagina

 

 

«Oh oh oh! Buon Natale a tutti!» urlò Garrett entrando in sala con in testa un cappello da Babbo Natale e un sacco pieno di regali sulle spalle.

Kate alzò gli occhi dalla rivista che stava leggendo e gli sorrise.

«Ho fatto la brava quest'anno? Mi hai portato un sacco di bei doni?» gli chiese andandogli incontro con fare malizioso.

«Mia cara, il regalo più bello l'hai avuto lo scorso Natale» disse Garrett con un sorriso birichino. «Però, se vuoi, stasera...»

Eleazar smise di ascoltare il chiacchiericcio nella stanza, si avvicinò alla finestra e cominciò a guardare fuori.

Carmen, con un pacchetto mezzo scartato in mano, lo osservava preoccupata.

«Da quando ha rincontrato i Volturi è diventato così pensieroso e distante! Si sentirà in colpa per essere stato con loro? Oddio, magari gli manca essere una Guardia e ora vorrebbe tornare a Volterra. Non so se riuscirei più ad adattarmi a quello stile di vita, ma se lui lo volesse, lo seguirei ovunque. E se non mi desiderasse più? Ho notato le occhiate che lanciava a quella Renata, l'anno scorso. Ah, ma se osa allungare le mani sul mio Eleazar, scudo o non scudo, io la faccio arrosto!» pensò Carmen.

«Cosa c'è tesoro non ti piace il regalo?» domandò Tanya e le cinse le spalle.

Carmen si riscosse e sorrise. «Scusa, mi ero incantata su un pensiero, il tuo regalo è magnifico» disse ammirando il vestito di seta cinese.

«Tieni, Eleazar. Questo è per te» disse Garrett e gli porse un pacchetto.

L'interessato lo aprì e trovò un i Pad.

«Ho notato che continui a scrivere su quei vecchi diari cartacei, è ora di aggiornarsi! Così avrai meno libri polverosi in camera» disse Garrett.

«Grazie. Io adoro il profumo della carta antica e dell'inchiostro, ma oramai siamo nel ventunesimo secolo ed è ora di adeguarsi. Siete stati molto gentili.» Eleazar sorrise.

«Il suo diario! Come ho fatto a non pensarci prima?» si disse Carmen. «Così riuscirò a sapere se ama ancora lei!»

«Tutti pronti per il pranzo di Natale?» chiese Tanya quando ebbero terminato di scartare i regali.

«Voi cominciate ad andare, io sistemo casa un attimo e vi raggiungo» disse Carmen.

«Rassettare? Ma che ti succede, mia cara? Lo spirito di Irina si è impossessato del tuo corpo?» chiese Kate.

«Molto divertente! Semplicemente domani arrivano i Cullen per festeggiare il capodanno tutti assieme e voglio che la piccola Nessie trovi tutto in ordine» replicò Carmen.

Quando tutti furono usciti e la vampira fu certa che si fossero allontanati, corse nella stanza sua e di Eleazar e cercò i diari. Li trovò chiusi in una cassetta di legno intarsiato, situata a fianco della libreria. Con molta cautela l'aprì e scoprì diversi volumi con una copertina in cuoio e con su scritto in lettere d'oro:

 

Il libro della mia vita

Eleazar Pedro Alvaro Fuentes Da Silva

 

«Pedro Alvaro? Non mi aveva mai detto di chiamarsi così. Quante cose mi avrà nascosto?» si chiese Carmen angosciata. «Non dovrei leggere, è violare la sua privacy. Ma se poi decidesse di lasciarmi?»

Aprì il volume uno: in una grafia precisa ed elegante era stata vergata, in castigliano, la storia del suo compagno.

 

Sono nato a Granada il 25 dicembre dell'Anno del Signore 1498, da una famiglia molto benestante della piccola nobiltà. Ero l'ottavo figlio, quarto maschio , per cui la possibilità di ereditare soldi e potere mi era preclusa. Per questo motivo venni affidato alle cure di mia nonna materna e della servitù. La città era passata da sei anni ai reali cattolici e spesso si scatenavano ancora le cacce agli infedeli. La mia balia, Aisha, anche se girava con un enorme crocefisso al collo, era una di loro. Mia nonna, che la conosceva da quando era in fasce, non aveva voluto denunciarla. Donna Fuentes diceva sempre che il Diavolo è meglio averlo come alleato o compagno di viaggio, piuttosto che come avversario.

 

«Ecco spiegato come mai Eleazar non abbia mai rimpianto il suo tempo passato con Aro» commentò Carmen. Lesse velocemente l'infanzia dell'amato, saltando interi paragrafi. Ad un certo punto, voltando le pagine la sua attenzione fu richiamata da un bellissimo disegno: era l'interno della cattedrale di Grenada.

 

25 dicembre 1512

Nel giorno del mio quattordicesimo compleanno, finalmente i miei genitori hanno acconsentito a portarmi alla Santa Messa Solenne nella cattedrale. Il profumo dell'incenso è inebriante e la predica noiosa. Così, per passare il tempo, mi sono messo ad osservare la gente. La magia araba dice che, in alcune particolari notti dell'anno, come il 24 giugno e il 24 dicembre, le anime degli uomini diventino trasparenti e che l'occhio allenato riesca a leggerle facilmente. Mi sono reso conto, piano piano, che Aisha aveva ragione: il pio frate che sonnecchiava nel coro mi sembrava più adatto alla caccia che al chiostro e il bovaro in ultima fila me lo vedevo bene con un pennello in mano. Come mi sono sentito inebriato! A fine celebrazione, a casa, ho raccontato tutto alla mia cara balia. Lei mi ha sorriso e mi ha detto che lo aveva capito dandomi il latte che ero speciale. Sono così orgoglioso!

 

Carmen sorrise. «Amore mio, il tuo potere si è manifestato fin da umano come nel caso di Bella! Sarà stato Aro a scoprirlo e a trasformarlo? Neanche questo ha mai voluto narrarmi» si disse la vampira. Ricominciò a voltare le pagine velocemente, fino a quando non trovò un'altra illustrazione: era il ritratto di un vampiro.

 

È successo di nuovo: per la quarta notte consecutiva sono scomparsi dei contadini ai confini più settentrionali dei possedimenti di famiglia. Con mio fratello minore, Juan Carlos, abbiamo deciso di fermare quei maledetti moriscos, prima che facciano altre vittime. Non imparano mai la lezione quei cani! Mio padre mi ha raccontato della rivolta del 1499 e di come è stata schiacciata nel sangue. Stasera altro sangue verrà versato.

È quasi il tramonto ormai, l'ora di partire si avvicina. Una strana paura mi attanaglia il cuore. Ieri sera Aisha mi ha implorato di non andare: sua nonna le narrava del demone dagli occhi di fuoco, che ogni tanto passava per queste zone ed esigeva un tributo in vite umane. Lei è certa che queste sciocchezze siano vere e che non si debba mai sfidare il Diavolo.

 

«Questo è sicuramente un vampiro! Povero amore mio, in che guaio ti sei andato a cacciare? Sarà Aro?» si chiese Carmen ormai presa dal racconto.

 

Finalmente, dopo due giorni di caccia infruttuosa, abbiamo scovato il covo di quei marrani! Questa notte li attaccheremo di sorpresa e finalmente questa brutta storia avrà fine.

 

La prima cosa che ricordo di aver sentito, dopo essere passato per le fiamme dell'Inferno, è stato il suono forte e cristallino delle campane che annunciava l'arrivo del Natale del 1523. Oggi è il mio venticinquesimo compleanno e per festeggiare, Ali, il mio creatore, mi ha offerto il sangue di mio fratello.

Ali odia i cristiani che hanno invaso le sue terre e sterminato il suo popolo e ha giurato su Allah di uccidere tutti i seguaci della croce. Sono salvo solo perché la dolce Aisha ha, in un qualche modo, intercesso per me.

 

«Madre de Dios» disse Carmen. «Ha ucciso suo fratello! Ci credo che non ne voglia mai parlarne con nessuno. Anche per me non è stato facile la prima volta, ma se non altro era una sconosciuta.»

Cambiò volume e nelle prime pagine la vampira trovò il ritratto dei tre signori dei Volturi.

 

25 dicembre 1599

Un nuovo secolo sta arrivando ed è ora che io volti pagina. Ieri è giunto in Andalusia un clan molto potente dall'Italia: sono arrivati per punire Ali e il suo agire eccessivamente manifesto. Aro, uno dei tre Signori di Volterra, mi ha chiesto di aiutarli a mantenere la legalità nel mondo dei vampiri. Non amo particolarmente le battaglie, ma questa mi sembra una guerra giusta. In questo modo vivremo tutti meglio, sia prede che predatori.

 

«Povero caro! Sono sicura che quella strega di Chelsea lo aveva già ammaliato quando ha scritto queste parole. Sono riusciti a far fare all'uomo più dolce e generoso che io abbia mai conosciuto cose terrificanti, ma presto o tardi la pagheranno!» ringhiò Carmen. Poi continuò a girare le pagine del libro e si bloccò quando trovò l'immagine di una bella donna con i capelli corti e scuri, seduta in un crocicchio.

 

25 dicembre 1715

Dopo l'incontro con Renata sento un peso sul cuore: cosa ha fatto questa povera fanciulla per meritarsi un destino come il nostro? Io ho peccato di presunzione, non ascoltando i consigli di Aisha, e ora sto pagando le conseguenze delle mie azioni. Ma lei? Lei viveva la sua umile vita a Barceloneta, senza aver fatto né danno né commesso peccato alcuno. Ha solo offerto ospitalità a tre viandanti e io l'ho perduta. Quando mi abbraccia nuda nel suo letto, Renata mi ripete di essere felice, ma non riesco a crederle. Perché quello che io le sto dando è un amore finto, è compassione per quello che ha perso, è rimorso per ciò che le ho rubato. Aro ride dei miei tormenti, ma malgrado ciò non lo abbandonerei mai: quello che faccio è giusto, sto contribuendo a creare un mondo migliore! Guai, se non ci fosse chi fa rispettare le leggi! In breve sarebbe il caos più assoluto e sarebbero i più deboli , gli umani, a pagare per tutti.

 

Carmen rimase per un attimo con gli occhi persi nel vuoto. «Non avevo mai considerato le cose da questo punto di vista» disse. «Senza regole o leggi, i vampiri sterminerebbero senza controllo e pietà i poveri esseri umani. Forse i Volturi non sono il male come mi sono sempre immaginata. Certo, Aro approfitta del suo potere per giocare la sua personale partita a Risiko, ma senza di lui esisterebbe ancora questo mondo?»

Un bacio sulla guancia la fece sobbalzare: essendo concentrata sul diario, non si era accorta del ritorno di Eleazar, il quale adesso sedeva accanto a lei.

Un senso di vergogna la pervase.

«Scusami, amore! Sono una sciocca, mi sentivo così insicura! Tu negli ultimi mesi mi sei sembrato assente, distante. Ho temuto che volessi lasciarmi, tornare dai Volturi, tornare da lei...» le parole le morirono in gola e nascose il volto tra le mani.

Eleazar l'abbracciò e la strinse forte a sé.

«Giriamo pagina assieme, cosa ne dici? La storia non è ancora finita.» le disse con voce dolce.

Carmen riconobbe all'istante il suo ritratto.

 

 

25 dicembre 1798

Un nuovo secolo sta finendo, cosa mi riserverà il futuro? Per uno strano scherzo del Destino, o del mio Signore Aro, sono di nuovo a Grenada nel giorno del mio trecentesimo compleanno. Come ogni anno, sono andato alla Messa Solenne. La cattedrale è perfino più bella di quanto me la ricordassi. Volgendo lo sguardo sulla folla assiepata, qualcosa ha attratto la mia attenzione: non è un potere importante o particolare ciò che ho scovato questa volta, ma la donna più bella e affascinante che abbia mai visto! Lei si è voltata, mi ha guardato con i suoi magnifici occhi scarlatti e mi ha sorriso. Madre de Dios! Ora capisco perché il Fato, quel lontano giorno, mi ha fatto diventare immortale: per conoscere e amare questa splendida visione! Tremo al solo pensiero che avrei potuto non incontrarla mai. Dopo aver rivolto una sentita e silenziosa preghiera di ringraziamento all'Onnipotente, sono uscito dalla chiesa di soppiatto. Trovare una rosa rossa in pieno inverno non è stato facile, ma all'uscita della funzione io ero là, ad aspettarla con il mio fiore. L'idea di tornare a Volterra senza lei mi strazia il cuore! Come potrò mai continuare a vivere se lei non è con me?

 

Carmen strinse forte la mano del suo compagno. «Quando ti vidi sparire dalla cattedrale, quel giorno, mi sembrò che il sole si fosse spento per sempre. Quando ti trovai ad attendermi, compresi che il Paradiso non è in cielo per quelli come noi, ma sulla Terra. Il mio è accanto a te, ma capirò se vorrai tornare a Volterra.» gli disse guardandolo negli occhi.

«Tornare a Volterra? Come ti è venuta questa idea?» domandò stupito Eleazar.

«Ti ho sentito più volte parlare al telefono con Aro» confesso Carmen. «Poi, ogni qualvolta mi avvicinavo, tu smettevi di parlare o facevi finta di essere impegnato in una conversazione con qualcun altro. Ho anche sentito chiaramente una voce femminile una volta... Scusami, non volevo controllarti, davvero! Ma come potrei vivere senza di te? Io...» le parole le morirono in gola.

Eleazar le prese il volto tra le mani e la baciò teneramente.

«Niente e nessuno potrebbe allontanarmi da te, querida» le disse dolcemente. «Quando andai a Volterra, portai con me un gioiello a cui ero particolarmente affezionato. Era un rubino chiamato “la Sangre del Diablo” per la perfezione del suo colore e per il suo taglio a cabochon. Amore mio, questa pietra apparteneva ad Aisha e lei lo indossava sempre, anche se di nascosto. Era stato lasciato da Ali alla sua famiglia come compenso per i servizi resi, era un lasciapassare: chiunque lo indossasse era al sicuro dal suo morso. La mia balia lo rese ad Ali in cambio della mia salvezza. Quando i Volturi uccisero il mio creatore, presi il rubino. Ad Aro piacque immensamente, per cui glielo prestai per esporlo nella sua collezione. In questi mesi ho chiesto, ed ottenuto, la sua restituzione. La donna con cui parlavo era Chelsea, a cui ho chiesto di farmi un favore: usare la pietra preziosa per creare il tuo regalo di Natale »

Eleazar si alzò elegantemente e porse un pacchetto a Carmen.

«Scusa il ritardo, mi amor, ma la DHL aveva smarrito il pacchetto. Ecco perché ero preoccupato e taciturno negli scorsi giorni» concluse con un sorriso.

Carmen scartò lentamente il regalo, aprì l'astuccio di velluto nero e trovò al suo interno un magnifico collier di diamanti con al centro il rubino più rosso che avesse mai visto. Alzò gli occhi e lo fissò a lungo.

«Perché mi doni questa pietra, se per te vale così tanto?» domandò infine con voce strozzata.

Eleazar sorrise e aprì il suo diario all'ultima pagina.

 

Your Love is my turning page, only the sweetest words remains.

Il tuo Amore è il mio voltare pagina, rimangono solo le parole più dolci.

 

«Il rubino di Aisha mi permise di cambiare la mia vita, facendomi diventare immortale. Ma la tua presenza, il tuo amore, ha fatto voltare pagina al libro della mia esistenza: da quel momento sono spariti dubbi e incertezze. Ora per me ci sono solo le parole più dolci, grazie a te. Pensavo fosse giusto possedessi tu “il Sangue del Diavolo”» disse Eleazar. «Lo indosseresti per me?»

Carmen tolse il collier dalla custodia e lo mise al collo. Poi si guardò allo specchio.

«Trovo che il vestito stoni. Che ne dici, mi amor, di aiutarmi a toglierlo? Così potremmo festeggiare il Natale come si conviene» disse la vampira con uno sguardo malizioso.

«Non mi viene in mente dono migliore per Natale!»

 

 

 

Note: questa storia ha partecipato al contest "Christmas vamps" indetto da Ulissae classificandosi prima.

La Renata citata nella storia è quella di Dragana "Storie da nido degli avvoltoi" capitolo 3 "l'incrocio" e capitolo 5 "pettegolezzi", un capolavoro da non perdere.

La Spagna è stata a lungo territorio degli arabi, i moriscos. Come succede spesso, quando un regno cambia re, i vecchi abitanti subiscono le angherie dei nuovi signori. Ho quindi immaginato che un vampiro arabo come Ali mal sopportasse i nuovi arrivati.

Si dice che la notte del 24 giugno e del 24 dicembre siano magiche tanto è vero che gli animali potrebbero parlare con chi ha voglia di ascoltarli. Ho quindi usato una di queste notti per manifestare il potere di Eleazar la prima volta.

Grazie Vannagio mia insostituibile amica.

Grazie Laura del contest e dei magnifici giudizi. Ancora tanti auguri :)

  
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