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Autore: Cheeky    09/06/2012    3 recensioni
E se Nihal cedesse?
E se Aster riuscisse a portare a termine il suo piano e distruggere il Mondo Emerso per sempre?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aster, Nihal
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'odio è eterno, l'amore è così effimero.

 

Il Tiranno rivolse alla mezzelfo un sorriso ambiguo. Sì, ce la poteva fare a sconfiggerla, ancora non era troppo tardi. Sarebbe riuscito a ingannare il proprio destino, a levarsi quella ragazza dai piedi. E allora avrebbe raggiunto ciò che tanto bramava, per sè, ma anche per tutte le altre creature del Mondo Emerso.

 - Eppure tu lo sai bene che l'odio è più forte dell'amore.
- Questo non è vero! - esclamò lei, e Aster capì che aveva spinto il tasto giusto. 
- Allora perchè lasciasti Sennar ferito in territorio nemico? 
- Tu come fai a saperlo? - la sua voce tremava e lui, in fondo all'anima, sorrise a sè stesso. Aveva trovato il modo.
- Quando lo abbandonasti potevi scegliere. Potevi vivere una vita d'amore con lui, in quella grotta, lontano da tutti, oppure venire fin sotto il mio trono e compiere la tua vendetta. 
- Dov'è Sennar? - era angosciata, lui lo sentiva, lo vedeva nei suoi occhi, gli stessi occhi di sua madre.
- E tu scegliesti. L'odio era più forte. - continuò, ormai sicuro di farcela davvero.
- Dov'è Sennar? - il suo urlo gli diede soltanto soddisfazione. Stava cedendo, lentamente.
- Eppure lui ti amava, ti aveva sempre amata. Anni trascorsi al tuo fianco come amico, senza poterti sfiorare. E tu che cosa facevi? Ti perdevi in mille battaglie, presa dalla smania del sangue, ansiosa di infliggere altre morti. - lei doveva capirlo, doveva finalmente rendersene conto, anche perchè era la pura verità. Lui l'aveva vista, la sua brama di morte, di sangue, di vendetta.
- Ti prego, portami da lui...
- Infine ti sei concessa a lui e gli hai regalato la gioia più grande della sua vita, credimi. Lo so, perchè l'ho visto nel suo cuore.
Lo sguardo perso della mezzelfo lo rassicurò ancora di più nell'idea che quello che lui pensava fosse vero, stramaledettamente vero. Che quel mondo intriso di disperazione, sangue e morti doveva morire, che non era degno di un dono così grande come la vita.
- Ma l'hai fatto perchè ti sentivi sola, perchè avevi bisogno di appoggio e sapevi che lui poteva dartelo. Questo non è amore, Sheireen. Tu ti sei servita di lui. 
- Dimmi che sta bene... - la sua voce implorante non lo fece intenerire. Lei doveva capire, doveva aprire la mente alla crudele verità di quel mondo senza speranza. Eppure, continuava a credere che davvero ci fosse qualcuno a cui tornare, che davvero Sennar potesse essere tutto ciò di cui lei aveva bisogno. Ma ormai l'unica speranza di ognuno era la morte, che rapresentava finalmente la  pace, pura, eterna, vera.
- Ti ha difeso fino all'ultimo. E` stato torturato a lungo, ma non ha parlato. Ha urlato, certo, ma non ha detto niente su di te. - con questa, aveva intenzione di darle il colpo di grazia.
Infatti, le lacrime iniziarono a scendere lungo le gote di Nihal.
- Infine sono dovuto intervenire io. Sono andato da lui e ho iniziato a scavare nella sua mente. Non volevo fargli del male, lo ammiravo. Per tanti aspetti era simile a me, anche lui amava una donna che non gli dava nulla. Ha resistito incredibilmente a lungo alla mia mente. Ma alla fine ho vinto, ho abbattuto le sue difese e ho violato la sua anima. Ho fatto mio ogni suo sentimento, ho vagliato il suo cuore e l'ho sezionato. E` stato così che ho saputo di te e della tua missione.
Piangeva, piangeva disperata, davanti a lui, il nemico che in quel momento aveva voglia soltanto di ammazzare, di farla finita col suo regno di terrore. Ma Aster sapeva, sapeva che in fondo anche lei desiderava la morte. Dopo di quello che le aveva detto la sua mente non sarebbe stata più sana, la sua anima era stata violata, e sarebbe rimasta così fino alla fine. 
- Dimmi che sta bene...
- Ho avuto pietà di lui. Era destinato a soffrire come me, a smarrire ogni certezza, a perdere te e i tuoi sogni. Io ho patito molto, Sheireen, non auguro a nessun altro la mia stessa sofferenza. E` stato solo per pietà che l'ho ucciso. - una bugia, pietosa, ma funzionò. 
La mezzelfo cadde in ginocchio, disperata dal dolore. La spada le sfuggì di mano, e quella era la mossa che aspettava Aster. Perchè per salvare quel mondo dal dolore e dalla sofferenza, c'era un'unica soluzione. La morte. Lui avrebbe liberato tutti, avrebbe interrotto il filo della loro vita, sapendo bene che per loro sarebbe stato un dono, anche se non potevano capirlo. Nessuno aveva patito come l'aveva fatto lui, nessuno avrebbe saputo quanto la vita potesse essere dura. Per salvarli, doveva ucciderli. 
Sorrise trionfante e avanzò verso di lei. Il sole calava rapidamente sulla pianura. Con il piede mise da parte la spada nera.
- Anche la tua ultima speranza è morta, Nihal. Tu non hai più uno scopo. Ti restano due scelte: unirti a me e aiutarmi a portare a termine il mio compito, o perire subito. Per quelli come te e me non esiste pace in terra, solo la quiete della morte.
I raggi del sole erano ora rossi. Il tramonto era iniziato e Aster aveva vinto. Il Tiranno aveva vinto. Avrebbe portato a termine il suo piano, avrebbe seminato le razze che popolavano quel mondo e infine sarebbe sprofondato nel non essere. Nihal era a terra, incapace di muoversi, la spada ormai troppo lontana. Lui si chinò su di lei.
- Scegli. - sussurrò, ma la mezzelfo chiuse gli occhi. Altre lacrime colarono, ma lei non disse niente.
Lui sorrise amaro e lentamente raccolse la spada da terra. La guardò, con uno sguardo nella quale non c'era pietà, ma solo invidia, perchè lei avrebbe raggiunto quello che lui bramava prima di lui. 
- Alla fine, fai la scelta giusta. Saresti morta comunque.
Si avvicinò di nuovo, la guardò per un'ultima volta. Sollevò l'arma. Gli occhi viola si chiusero, il volto si contrasse in una smorfia precoce di dolore. Ora che non aveva Sennar, ora che sapeva che non saprebbe più amare, la vita le pareva senza senso. Il destino del Mondo Emerso, Ido, Soana, tutti quelli per chi aveva combattuto fino ad ora erano coperti da un dolore indescrivibile. La morte di Sennar, la cosa peggiore che le potesse capitare. Aveva sempre pensato che sarebbe stata sempre al suo fianco, che l'avrebbe protetto da ogni minimo pericolo, ma aveva fallito. Non era riuscita a proteggerlo da quell'essere che voleva solo morte, quella degli altri, ma anche la propria. Aster indugiò solo un attimo. Era da tanto che non uccideva con le proprie mani, senza magia, ma con un'arma. Pensò a come sarebbe stato piacevole sentire il rumore della lama che si conficcava nel corpo, e allora ingannò il destino. Trafisse la mezzelfo, la sua eterna nemica, quella, per la quale aveva sterminato la propria razza, per portare a termine la propria missione, nel ventre. Dalle sue labbra uscì un gemito soffocato. Gli occhi non si sarebbero aperti mai più. Vedendo quella scena, Aster sorrise a sè stesso. Ritrasse la spada e la buttò a terra, accanto al corpo ormai morto. Era stata uccisa con la sua stessa arma, quella spada di cristallo nero che aveva ucciso così tanti dei suoi guerrieri, dei suoi fammin.
Guardò fuori dalla finestra. Il sole era calato, era ormai notte. Sorrise di nuovo, sapendo che ora la magia era ritornata a lui. Il suo sguardo si posò sull'amuleto che la mezzelfo portava ancora. Tutte le pietre erano opache, spente. Ad un certo punto, sentì l'urlo della battaglia farsi di nuovo forte. Sentiva la Rocca riacquistare di nuovo la sua potenza, avuta con la magia. Ora che le Terre Libere non avevano Nihal, tutto sarebbe stato più facile. Gli avrebbe uccisi, gli avrebbe sterminati. E tra non molto.

La luna era alta nel cielo. 
Aster la guardò dalla finestra, per poi abbassare lo sguardo. La guerra continuava, sotto i suoi occhi gli uomini si ammazzavano a vicenda. I suoi avevano la meglio e lui sapeva che il tempo era giunto. Non aveva ancora perfezionato la sua formula, ma forse ce l'avrebbe fatta. Ora o mai più. Inspirò per l'ultima volta l'aria della notte, e seppe che non gli sarebbe mancato niente. Quel mondo era crudele, la felicità non esisteva, non in quel eterno campo di battaglia. Contemplò le stelle una ad una, poi si ritirò all'interno della Rocca.

Una barriera azzurra si levò dalla Grande Terra, espandendosi per tutto il Mondo Emerso.
Accompagnata da un rombo insistibile, sollevava la terra, gli alberi, le case, distruggeva ogni forma di vita al proprio passaggio. 
Uccideva uomini, donne, vecchi, bambini, elfi, gnomi, ninfe, draghi, senza distinzione.
Non lasciava dietro di sè nessuna traccia dello scempio, della strage.
Nessun corpo lacerato.
Nessuna goccia di sangue a terra.
Nessun grido acuto.
Tutto scompariva.
Per qualche strano motivo, tutti seppero.
Seppero, che era la fine, e che quella fine era stata organizzata da Lui, il Tiranno.
Il riso interrotto di un bambino, che non si sarebbe sentito mai più.
I guerrieri, i Cavalieri di Drago, spazzati via, con facilità, come piume al primo soffio di vento.
Donne disperate dalla guerra, dalla lontananza dei propri uomini, sparite, morte, tutte.
E al centro di quello scempio, Lui. 
Colui che salvò il Mondo Emerso da un dolore più grande, da una strage più crudele e grave.
Lentamente, le forze magiche lo abbandonarono.
Si sentì perduto, ma quella sensazione l'aveva desiderata da tempo.
La accolse con un sorriso sulle labbra, gli occhi verdi che scintillavano. 
E poi, per porre definitivamente fine al Mondo Emerso, pure lui si accasciò al suolo, per diventare in seguito soltanto un'ombra lontana, che rappresentava la salvezza. 




SPAZIO AUTORE.
Ok, un one-shot scritto sul momento.
Avevo desiderato da tanto scrivere una cosa del genere, perchè, da perfetta asterista, ritengo in qualche modo il ragionamento di Aster giusto.
E mi piaceva pure il modo nel quale immaginavo la fine del mondo fatta dal Tiranno.
Spero in recensioni e magari qualche consiglio per il futuro :3
  
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