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Autore: ArashiStorm    09/06/2012    5 recensioni
Due fic per i compleanni dei due fratelli Uchiha ^^
La paperella [Buon Compleanno Itachi *__*]
...Itachi ricomparve alle sue spalle armato di shampoo e bagnoschiuma. Sasuke tentò per tutto il tempo di liberarsi dalla presa del fratello nel tentativo di sfuggire al lavaggio accurato che stava subendo ma solo a missione conclusa Itachi gli permise di scappare dal suo abbraccio. Quando ebbe finito con il suo trattamento Sasuke era un nuvola di schiuma...
Tornare a galla [Buon Compleanno Sasuke!!]
Chiuse gli occhi un paio di secondi e quando gli riaprì il suo sguardo si posò inavvertitamente vicino al sapone. Li stava appoggiata una paperella gialla con evidenti segni di vissuto. Il regalo di suo fratello per il suo secondo compleanno e allo stesso tempo il suo regalo per l’ottavo compleanno di Itachi...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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9 GIUGNO 2012 ----- HAPPY BIRTHDAY ITACHI NIISAN!!!
 
La mia prima fic senza neanche un minimo di angst. Fluff allo stato puro...attenzione al diabete XD
Questa è la prima fic della mia solita combo per i fratelli quindi il giorno del compleanno di Sasuke arriverà la seconda parte (che sinceramente penso sia venuta meglio) legata a questa^^
...ma per il momento ecco la parte di Itachi ^^ Spero vi piaccia^^

Note:
1)Itachi qui compie 8 anni quindi Sasuke ne ha quasi 3.
2)La scena del bagno si basa sul modo di fare il bagno dei giapponesi, quindi prima ci si lava fuori dalla vasca e poi una volta puliti si entra, anche insieme *_*, nella vasca da bagno con l'acqua calda per rilassarsi ^^


Titolo: Il regalo più bello - La paperella -
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: nessuno
Personaggi: Sasuke e Itachi
Parole: 3130
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto.




Era una giornata quasi estiva che ancora tentava con fatica di restare ancorata a quella piacevole brezza primaverile che rende il caldo molto più tollerabile. Una giornata in cui chiunque avrebbe fatto carte false per uscire di casa e godersi i raggi del sole sulla pelle e il profumo dell’erba su cui sdraiarsi o giocare fino a sera. Soprattutto se questo chiunque era un bambino iperattivo e già dalla tenera età di 2 anni più che propenso all’allenamento per diventare un ninja di cui il clan potesse essere fiero. Per tutti questi motivi Mikoto fu seriamente sorpresa quando vide il piccolo entrare in cucina, trotterellare verso di lei fino a prendergli il grembiule tra le manine e strattonarglielo per richiedere la sua attenzione.

“Cosa succede Sasuke?” chiese accucciandosi all’altezza del figlioletto.

“Mi insegni a fare una torta?” rispose lui di rimando cercando di nascondere il lieve imbarazzo che gli imporporava le guance.

Mikoto alzò un sopracciglio basita dalla richiesta. Sui figlio odiava le cose dolci, tanto che aveva sempre rifiutato le torte di compleanno, non solo quelle fatte per gli altri ma perfino quelle due preparate per i suoi primi anni d’età. Ancor oggi si ricordava la faccia schifata con cui il figlioletto aveva leccato il proprio dito dopo essere stato convinto ad intingerlo in quella cosa soffice che gli si era parata davanti al suo primo compleanno. Per tutto il giorno poi non aveva fatto altro che strofinarsi quello stesso ditino sulla maglietta per nulla convinto che dopo essersi lavato le mani l’odiosa crema lo avrebbe lasciato in pace.

“Vuoi mangiare la torta Sasuke?” Mikoto fu quasi speranzosa che il figlio fosse diventato un bambino come gli altri goloso di dolci e affini.

“Non è per me! – ribatté perentorio lui, come offeso dal pensiero della madre – è per il fratellone. Oggi è il suo compleanno e a lui le torte piacciono, no?”

Ah ecco! Mikoto comprese tutto al volo dopo quella spiegazione. Si diede della stupida per non esserci arrivata da sola in effetti. L’unica cosa che poteva portare Sasuke a fare qualcosa che non voleva fare era il fatto che questo qualcosa sarebbe stato per il bene di suo fratello.

“Ma certo! La prepareremo insieme, d’accordo? Ad Itachi piacerà un sacco” gli rispose quindi la donna accarezzandogli con la mano la testolina.

Il piccolo annuì con entusiasmo stringendo le manine in due pugni, per sottolineare la sua determinazione.
Mikoto non perse tempo, felice anzi all’idea di preparare una bella torta per i suoi bambini. In verità ne aveva già ordinata una nella pasticceria preferita dal figlio maggiore, ma ora era già certa che la torta che Itachi avrebbe preferito sarebbe stata sicuramente quella preparata da Sasuke, anche se fosse stata fatta mischiando il sale con lo zucchero. L’idea la face sorride ancora di più mentre apriva il cassetto dove teneva i grembiulini più piccoli e ne tirò fuori uno con un bel pomodoro rosso stampato in grande al centro della pettorina.

“Bene allora iniziamo, indossa questo Sasuke”

Il piccolo si illuminò alla vista del grembiulino e lo indossò velocemente, felicissimo per la scelta del suo abito da combattimento culinario.

Dopo un rapido consulto su che tipo di torta avrebbero preparato, Mikoto scelse una torta con crema e fragole essendo fortunatamente riuscita a far desistere Sasuke da voler a tutti i costi preparare una torta con i dango.

Lavorarono per alcune ore e Sasuke fu più un impiccio che un aiuto per Mikoto in quanto riuscì a far cadere 5 uova, spargere per la cucina buona parte del contenuto del sacchetto della farina e ad usare sua madre come asciugamano al posto del suo grembiulino per paura di rovinare il bel pomodoro che vi stava disegnato sopra. Mikoto però non si lamentò mai, anzi si divertì tantissimo nel vedere il figlioletto così determinato a realizzare una cosa che nemmeno gli piaceva. Alla fine gli diede l’incarico di decorare la torta con le fragole prima che lei desse il tocco finale scrivendo un grande Buon compleanno con il cioccolato. La torta riuscì molto bene ed entrambi i cuochi furono soddisfatti del lavoro.

“Speriamo che il fratellone arrivi presto” mormorò Sasuke in piedi sulla sedia intento ad alternare il suo sguardo tra l’orologio sulla parete e la torta sul tavolo.

Passarono solo pochi minuti che quell’augurio si realizzò. Si sentì il rumore della porta scorrevole aprirsi e subito dopo la voce tranquilla di Itachi si diffuse per tutta la casa.

“Sono tornato”

Sasuke saltò giù dalla sedia e Mikoto gli mise la torta tra le mani regalandogli un sorriso di incoraggiamento che il piccolo ricambiò prima di correre verso l’ingresso. La madre lo seguì con più calma ricordandogli di non correre come un matto per evitare di cadere.

“Nii-san! – esclamò lui una volta arrivato quasi alla porta – Buon complean…”

non riuscì a finire la frase che, come Mikoto aveva temuto, precipitò faccia a terra con la torta a fungere da cuscino alla caduta. Il tonfo fu plateale e piuttosto comico per un osservatore esterno, ma ciò non impedì ad Itachi di togliersi le scarpe in fretta e di avvicinarsi di corsa al fratellino.

“Sasuke, stai bene?” chiese preoccupato vedendo che il piccolo non accennava ad alzarsi dalla sua posizione.

Mikoto, altrettanto preoccupata, si avvicinò ulteriormente e lo prese sui fianchi alzandolo da terra.

“Ti sei fatto male?” domandò con apprensione.

Sasuke non disse nulla per i primi attimi continuando ad osservare i resti della torta schiacciata dal suo peso e sparsa sul pavimento d’entrata. Poi come d’improvviso cominciò a singhiozzare e ben presto si scatenò in un pianto a dirotto.

“WAAAAAAAAAAAAAAAH la…la..torta...scu…scusa…nii-san…era…era per te… e…. waaaaaaaaa”

Le parole del piccolo Uchiha si mescolarono alle urla e al pianto disperato che venne leggermente soffocato solo quando Sasuke si gettò tra le braccia del fratello sporcandogli la maglietta di lacrime e crema.
Itachi si lasciò scappare un sorriso mascherato da sospiro lasciando che la sua mano accarezzasse con delicatezza la testa del fratellino.

“Su Sasuke non è successo niente di grave” commentò Mikoto aggiungendo anche la sua carezza a quella di Itachi, nel tentativo di consolare e calmare il figlio minore.

Sasuke non accennava però a smettere quindi il fratello lo prese per le spalle e lo allontanò da lui, per poi prendere con il dito un po’ di crema direttamente dal visino del piccolo e portarsela alla bocca.

“è buonissima Sasuke. Grazie!” gli disse sorridente.

“Davvero? – chiese l’altro singhiozzando – è abbastanza dolce?”

“Certo, è molto dolce – ripeté Itachi baciando la fronte del fratello e portandovi via con quel gesto altra crema – ma mai quanto te”

“Io non sono dolce!” ribatté Sasuke ormai dimentico delle lacrime e invece arrabbiato per la mielosa definizione datagli.

Mikoto rise di gusto a quel repentino cambiamento di umore. “Oh si che lo sei” commentò a bassa voce strofinandogli con forza i capelli spettinati e impastricciati di crema..

“Forza però. Adesso è meglio che ti faccia un bel bagno. Itachi per favore accompagnalo che io intanto pulisco qui”

“Si mamma”

“Io non voglio fare il bagno” si impuntò Sasuke per nulla volenteroso di dover entrare nella vasca.

“Per favore Sasuke, sembri un bignè alla crema, niente storie e fila e fare il bagno”

“…ma io…”

“Dai otouto, non vuoi fare il bagno con me e giocare con la paperella di plastica che ti piace tanto?”

Alle parole del fratello Sasuke si girò di scatto spalancando gli occhioni neri “Fai il bagno con me Nii-san?”

Itachi annuì e il piccolo senza farselo ripetere si avviò di corsa lungo il corridoio. “Dai Nii-san muoviti” urlò poi una volta raggiunta la porta della stanza.

Itachi guardò la madre in uno sguardo comprensivo. Mikoto sorrise e lasciò che il figlio raggiunse il fratello che già cominciava ad agitarsi per l’attesa.

Il ragazzino non fece in tempo a chiudere la porta che Sasuke aveva già gettato via tutti i vestiti per terra alla rinfusa, lanciandosi a prendere la paperella riposta sul piccolo davanzale vicino al sapone.

“Dai Nii-san, riempi la vasca” scalpitò il piccolino battendo i piedini nudi contro le piastrelle bianche e lucide del pavimento.

“Arrivo arrivo” rispose Itachi mentre con calma si toglieva i vestiti ripiegandoli con cura nel cesto.
Si avvicinò poi al fratellino portandogli via dalle mani la paperella con un gesto veloce.

“Prima di entrare nella vasca e giocare con la paperella però ti devi lavare. Forza”

“Uffa” commentò l’altro andando lentamente a sedersi davanti al rubinetto e aprendolo per riempire la bacinella ai suoi piedi. Quando la bacinella fu piena Sasuke rimase a guardarla con timore. Non gli piaceva doversi bagnare prima con quell’acqua fredda, ma sapeva che per poter finalmente entrare nella grande vasca di acqua calda e giocare con la paperella era indispensabile togliersi per bene la crema della torta di dosso. Rimase li a pensare ai pro e i contro della cosa senza rendersi conto che suo fratello lo aveva osservato per tutto il tempo e ora si stava avvicinando a lui. Una valanga d’acqua lo travolse dall’alto. Itachi aveva posto fine ai dibattiti interiori del più piccolo degli Uchiha lavandolo da capo a piedi rovesciandogli addosso una bacinella ricolma di acqua.

“è freddaaaaaa!” urlò Sasuke portandosi le manine sulle braccia strofinandosele per bene. “Stupido fratellone!” continuò poi prendendo in mano la bacinella, che fino a poco prima stava osservando come fosse sua nemica, e scaraventandone il contenuto contro il fratello.

Itachi, non aspettandosi una reazione così repentina, fu, incredibilmente, preso alla provvista e si ritrovò anch’egli completamente bagnato come un pulcino sotto la pioggia.

“Otouto…mi ero già lavato i capelli questa mattina…” commentò a voce estremamente bassa e monocorde, con la frangia a coprirgli gli occhi, risultando assai minaccioso nonostante la sua età ancora bambinesca.

Sasuke rimase paralizzato, spaventato dal tono con cui il fratello aveva parlato. Lo guardò girarsi di spalle e avanzare verso l’altro rubinetto della stanza, abbassarsi al livello del pavimento e poi sparire letteralmente dalla sua vista. Quando capì che il fratello aveva appena utilizzato la tecnica della sostituzione fu troppo tardi. Itachi ricomparve alle sue spalle armato di shampoo e bagnoschiuma. Sasuke tentò per tutto il tempo di liberarsi dalla presa del fratello nel tentativo di sfuggire al lavaggio accurato che stava subendo ma solo a missione conclusa Itachi gli permise di scappare dal suo abbraccio. Quando ebbe finito con il suo trattamento Sasuke era un nuvola di schiuma. Il piccolo, arrabbiato, si allontanò da lui perdendo dietro di sé piccoli e profumati batuffoli bianchi. Lo guardò con uno sguardo truce che ad Itachi risultò al contrario adorabile. Gli sembrava di vedere un gattino arruffato drizzare il pelo per la rabbia. Sasuke però era dannatamente serio e dopo aver artigliato la bottiglia di bagnoschiuma, al grido di “Vendetta!” si lanciò contro il fratello.
Fu una lotta fratricida a colpi di shampoo e bagnoschiuma e dopo duri minuti di combattimento il più piccolo si ritrovò in ginocchio sulla pancia del più grande, Attorno a loro c’era schiuma ovunque e Sasuke non riuscì più a trattenersi. Scoppiò a ridere di gusto seguito a ruota dal fratello maggiore che una volta ripreso fiato lo prese in braccio e lo sciacquò per bene lavandogli via tutto il bagnoschiuma.

“Ecco fatto” decretò Itachi una volta finita l’operazione. “Ora puoi entrare nella vasca”

“No – lo riprese Sasuke – prima anch’io voglio lavare per bene il fratellone” e detto questo si apprestò ad aiutare Itachi a togliersi tutto il resto della schiuma di dosso.

Quando entrambi furono puliti Sasuke fu il primo a entrare nella vasca arraffando con avidità la paperella che l’aspettava fin dall’inizio.
Itachi entrò con più calma, senza fa uscire l’acqua come aveva fatto il suo fratellino col tuffo poco delicato con cui era entrato. Si sedette sul fondo rilassandosi mentre osservava Sasuke che aveva iniziato a giocare con la paperella affondandola con una manina sott’acqua per poi lasciarla e vederla riaffiorare e galleggiare come prima.

“Nii-san Nii-san, guarda!” lo esortò il piccolo Uchiha riproponendogli lo stesso procedimento di affondamento.

“Hai visto che torna a galla!”

“Si, ho visto Sasuke, per quanto a fondo vada tornerà sempre a galla” gli spiegò il più grande spingendo la paperella ancora più a fondo di quanto Sasuke riuscisse con il suo braccino.

“Ma… Sasuke…– aggiunse poi tentennate guardando il fratello che si riappropriava del giocattolo tornato ancora una volta sulla superficie dell’acqua – come mai ti piace così tanto quella paperella?”

“mmmh – il piccolo si fermò pensando un attimo – sai, in realtà il pomodoro gonfiabile mi piace di più!” decise alla fine con un grande sorriso.

“Il pomodoro gonfiabile? Ma papà non ti aveva proibito di usarlo?”

“Oh” Sasuke si portò la manina alla bocca resosi conto di aver parlato troppo. Si guardò attorno come a controllare che non ci fosse nessuno e poi si avvicinò al fratello piano piano cercando anche di muovere l’acqua il meno possibile.

“Fratellone sai tenere un segreto?” chiese sottovoce.

“Certo!” rispose Itachi sempre più incuriosito dal comportamento del fratellino.

Sasuke gli elargì un grandissimo sorriso e poi, sempre a voce bassa rivelò “In realtà la mamma mi permette di usarlo quando faccio il bagno con lei. Ma tu non dirlo a papà eh. È un segreto segretissimo!”

Itachi pensò che quel segreto segretissimo poi tanto segreto non doveva esserlo. L’idea che suo padre, ninja a capo del clan Uchiha, non avesse notato la presenza del pomodoro gonfiabile nella cesta dei giocattoli di Sasuke era alquanto improbabile. Itachi stesso l’aveva notato già da qualche tempo, ma non ne aveva fatto parola pensando che un motivo dietro a quella presenza ci fosse, senza contare che la presenza dell’oggetto in questione non presupponeva un suo utilizzo. In ogni caso viste le nuove rivelazioni di Sasuke, Itachi ritenne che molto probabilmente Mikoto era riuscita a far segretamente capitolare Fugaku riguardo l’ingombrante giocattolo…

“Otouto, guarda che puoi usarlo anche con me se vuoi eh” concluse alla fine delle sue considerazioni guardando il fratellino che era tornato tranquillo a giocare con la paperella.

“Oh no, con te no fratellone. Con te la paperella va benissimo!”

“E perché?” domandò incuriosito e quasi stizzito che il fratellino non lo ritenesse idoneo a poter utilizzare il suo giocattolo preferito in sua presenza come faceva con la madre.

“Perché il pomodoro è troppo grande. La mamma me lo fa usare quando vuole che stia da solo nella vasca. Quindi se lo usassi, tu non riusciresti ad entrarci e io preferisco avere te al posto del pomodoro nella vasca”

“Ah beh, ti ringrazio di reputarmi più importante del tuo pomodoro gonfiabile Otouto” commentò ironico Itachi.

Sasuke si alzò in piedi di scatto e, spruzzando l’acqua fuori dalla vasca per l’impeto, distese le braccia una a destra e l’altra sinistra, buttando fuori la pancia nel tentativo di distanziare ancor più le due mani.

“Tu sei tanto tanto tanto taaaaaaaaaanto più importante del pomodoro” sentenziò a voce alta.

Itachi con un’abilità da attore consumato trattenne una risata alla vista degli sforzi del fratellino e desideroso di giocare un po’ con l’adorabile ingenuità di Sasuke chiese: “Ma tanto quanto?” simulando un’espressione seria.

Sasuke cercò di distanziare ancor più le manine ma finì per scivolare e cadde a testa indietro in acqua. Il maggiore dei due si mosse immediatamente per tiralo fuori e accertarsi che non si fosse fatto male. Quando Sasuke riemerse dall’acqua si lanciò verso il fratello abbracciandolo forte.

“Tantissimissimo! Per me il fratellone è la persona più importante del mondo!” concluse rispondendo con voce squillante alla domanda di poco prima.

Itachi fu sorpreso per quelle parole e ricambiò di gusto l’abbraccio. Rimasero così per alcuni minuti. Non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva quando suo fratello gli permetteva di stringerlo con tanto trasporto.

“Ah”

Sasuke fu il primo, stranamente, a sciogliere l’abbraccio. Guardò il fratello con aria quasi colpevole prima di rivelare l’improvviso problema che gli era balenato in mente.

“La torta si è rotta e io non ti ho ancora fatto un regalo di compleanno”

“Non importa Sasuke. Mi hai già fatto un grande regalo” lo rassicurò Itachi dandogli un leggero buffetto sulla fronte.

“Eh? E cosa? Io non mi ricordo”

Itachi si limitò a sorridere. Almeno per certe cose adorava rimanere un mistero insolvibile per il fratellino.
Sasuke però non era convinto e rimase a pensare ad una soluzione del grave problema riscontrato. Ad un certo punto ebbe l’idea e fu più che propenso ad esternarla immediatamente.

“Ho deciso. Ti regalo la paperella, fratellone!”

“La paperella? Ma non avevi minacciato di morte chiunque avesse osato usarla al posto tuo quando te l’ho regalata?”

Sasuke commentò con un sorriso che assomigliava molto ad un ghigno mal riuscito.

“Ovviamente c’è una condizione. – precisò – Io te la regalo ma tu potrai usarla solo quando farai il bagno con me.”

“Mi sembra un po’ un ricatto Sasuke. Senza contare che, come ti ho già detto, te l’ho regalata io l’anno scorso.”

“uhm? Che cos’è un ricatto?” chiese ingenuo il piccolo piegando leggermente la testa con fare interrogativo evitando bellamente di commentare la seconda parte della frase dI Itachi.

“Una cosa che non conosci ma che ti riesce benissimo a quanto pare” commentò a bassa voce il fratello maggiore “però – aggiunse poi – anche tu non dovrai usarla se non ci sarò io, d’accordo?”

Sasuke sembrò rifletterci per qualche secondo, dopodiché sorrise “d’accordo tanto quando non ci sei tu uso il pomodoro” concluse tornando a giocare con la paperella a cui era appena stato assegnato un nuovo padrone.

“Ecco vedi che preferisci il pomodoro a me” Itachi usò di proposito un tono di voce sconsolato e triste incuriosito da quale sarebbe stata la reazione del suo otouto.
Il piccolo Uchiha si voltò subito abbandonando il giocattolo e gettandosi ancora una volta tra le braccia del fratello.

“No ti ho detto! Il fratellone è meglio di qualsiasi cosa!” sottolineò quasi con le lacrime agl’occhi battendo i pugni contro il petto di Itachi.

Il ragazzino non si sarebbe aspettato un nuovo abbraccio, ma non pensò nemmeno minimamente a impedirlo, anzi si rese conto che in quell’ultima ora aveva ricevuto più abbracci dal fratellino di quanto ne riceveva solitamente in un mese e la cosa non gli dispiaceva affatto.

“Ho capito Sasuke, stavo scherzando!” gli disse prima che il piccolo potesse davvero arrivare a piangere seriamente. Era ancora troppo bambino per poter cogliere l’umorismo già sottile e tagliente di Itachi.

Sasuke sembrò tranquillizzarsi un pochino alle parole del fratello, ma questa volta non si allontanò da lui, anzi lo strinse ancora di più finché tutta la stanchezza della giornata sembrò colpirlo all’improvviso facendolo addormentare sul colpo cullato dal rumore dell’acqua e protetto dalle calde braccia del fratello maggiore.

Itachi ne approfittò per lasciargli un piccolo bacio sulla fronte ringraziando Sasuke per la sua sola presenza. Il regalo più bello che avesse mai potuto ricevere era stata la sua nascita in un caldo pomeriggio di luglio di quasi tre anni prima.
  
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