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Autore: Mrs Teller    10/06/2012    5 recensioni
Sherlock sta per buttarsi dal tetto del Bart's:nella sua mente ci sono due semplici parole che vorrebbe dire, ma non può permettersi di farlo. E questo lo devasta nel profondo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock non immaginava che sarebbe stato così spaventoso essere sul tetto del Bart's e guardare giù, nel vuoto. Probabilmente faceva così male perché stava fissando John, il SUO John, che lo guardava a sua volta dal basso mentre cercava di convincerlo a non buttarsi. Da quell'altezza John gli sembrava poco più che un puntino indistinto, eppure Sherlock era in grado di visualizzare in modo assolutamente perfetto la sua espressione: confusione, incertezza, paura per come sarebbe potuta finire. Non faceva fatica a immaginare come quell'espressione si sarebbe evoluta dopo la caduta: incredulità, disperazione, annientamento e vuoto. Era dannatamente doloroso immaginare tutto ciò, immaginare John che soffriva per causa sua. Da quando aveva permesso ai sentimenti di invaderlo e dominarlo? Quando aveva iniziato a provare emozioni così intense da sentirsi lacerare dentro? Non poteva dirlo con precisione ma ormai poco importava: la realtà era quella e non c'era possibilità di ritorno, era una strada a senso unico verso l'inferno. Sentiva le lacrime rigargli il viso mentre John gli parlava al cellulare, e cercò di combatterle ostinatamente: Sherlock Holmes non piangeva, mai. Perché stava piangendo in quel momento? La caduta era tutta una messinscena, non sarebbe davvero morto. Eppure piangeva perché aveva appena preso la decisione più difficile della sua vita: allontanarsi da John, lasciarlo andare. Non voleva farlo ma sapeva che era assolutamente necessario per tenerlo al sicuro da ciò che sarebbe accaduto dopo: non si illudeva che tutto sarebbe finito con Moriarty, anzi quella era solo la punta dell'iceberg. Il peggio per lui doveva ancora venire e non poteva permettersi di mettere John in pericolo: lo amava troppo per far si che qualcosa gli accadesse, quello era l'unico modo per tenerlo al sicuro e avere la pace mentale necessaria per fare ciò che doveva fare. John era l'unica persona per cui provasse un sentimento vero e autentico, così forte e travolgente da confonderlo e renderlo inerme. Non pensava sarebbe stato capace di provare un'emozione simile e con una tale intensità! La cosa lo spaventava e l'aveva messa a tacere con la forza, facendosi violenza per non confessare lo stravolgimento in corso nella sua anima. L'unica parola che aveva per definire ciò che stava provando era amore: assoluto e incondizionato. E lo stava perdendo: aveva la porta del Paradiso davanti e sapeva che si stava chiudendo, forse definitivamente. Qualcosa dentro di lui andò in mille pezzi e tirò su col naso per trattenere un singhiozzo: non poteva permettersi di mostrarsi troppo debole o emotivo, doveva rendere la recita credibile abbastanza agli occhi di John per non insospettirlo e non esporlo al serio pericolo di essere ucciso. Dio non s'era mai sentito così devastato, eppure aveva preso la sua decisione e non sarebbe tornato indietro. Un giorno, forse, se la porta fosse stata ancora aperta per lui, sarebbe tornato da John e gli avrebbe confessato tutto, ma non in quel momento. In quel momento poteva solo dirgli addio, e doveva farlo in fretta. Prese un profondo respiro prima di sputare fuori quelle due ultime, dolorosissime parole, che sembravano volergli tagliare la carne e spezzargli le ossa. "Addio John". Mentalmente aggiunse: "Ti amo, perdonami" ma si morse la lingua per tacere. Il suo cuore mancò un battito mentre buttava via il cellulare e si preparava a lasciarsi andare: la sua anima stava bruciando, come voleva Moriarty, e ogni speranza per il futuro svanì come una effimera bolla di sapone. Deglutì e staccò i piedi dal cornicione lasciandosi avvolgere dalla gravità, lasciando che quel fenomeno fisico così banale e naturale lo risucchiasse e si portasse via con violenza il suo cuore.
 
   
 
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