“La scelta del cuore”

 

PROLOGO:

Shinichi Kudo, ottimo detective, noto per il suo intelletto e l’uso della testa. E se si trovasse di fronte ad un dilemma che solo il suo cuore può svelare? Il nostro piccolo detective Conan, con l’aiuto dell’ormai inseparabile Ai, si ritroverà ad affrontare l’organizzazione una volta per tutte, e non solo: dovrà anche scoprire cosa nasconde realmente il suo cuore, e qual è la via giusta da seguire per continuare a vivere.

 

Capitolo 1: “Ho te”

-Ai!- esclamò una piccola bambina dai capelli castani, davanti ad una scuola in Giappone.

-Ciao Ayumi…- mormorò un’altra bambina dai capelli biondi.

-Ai! Ayumi!- esclamavano due bambini in avvicinamento.

-Ciao Mitzuiko! Buongiorno Genta!- li salutò Ayumi –entriamo in classe?- chiese.

-si!- esclamarono i due bambini, incamminandosi con Ayumi verso l’entrata. La bambina si voltò:

-Ai… non vieni?- chiese.

-ancora un momento…- mormorò lei, osservando l’angolo della strada –tre… due… uno…-

-PISTA!- urlò un bambino dai capelli neri e gli occhi azzurri. Corse a tutta velocità, fermandosi davanti ad Ai per prendere fiato.

-alla buon ora… Shinichi- lo ammonì lei.

-non… chiamarmi… così… in pubblico…- riuscì a dire lui, respirando affannosamente.

-d’accordo… ben arrivato, Conan-

-così va meglio- disse Conan alzandosi –ciao Ai-.

 

-Ciao Conan!- urlarono gli altri tre bambini, notando la presenza di Conan.

-ciao ragazzi!- rispose lui, affiancandosi ad Ai e camminando verso l’entrata, mentre lei sbuffava con tono arrendevole.

La piccola Ayumi camminò accanto ad Ai, e le chiese con un sussurro:

-scusami Ai… tu sapevi che sarebbe arrivato?-

-bè…- disse la bionda guardando il bambino –si. Le sue abitudini le conosco tutte-

-ah…- rispose Ayumi –e… come fai?-

-standogli accanto- rispose Ai semplicemente –una volta che impari a conoscerlo non puoi fare altro che apprezzarlo…- disse sorridendo.

Conan si voltò:

-chi è che apprezzi tanto Ai?- chiese con tono malizioso.

-nessuno- disse lei, arrossendo e girando la testa dall’altra parte. Conan rise:

-sai che a me puoi dire tutto!- esclamò.

-si che lo so…- mormorò lei a bassa voce.

-come?- chiese il bambino.

-nulla!- esclamò lei –andiamo in classe o per colpa tua faremo tardi!-

-colpa mia?!- esclamò Conan indignato –senti, non sono io che ti ho detto di aspettarmi!-

-cosa vuoi dire?- chiese Ai, gettandogli un occhiata di ghiaccio.

-ehm… che sarò più puntuale la prossima volta…- rispose lui intimorito.

-così va bene- disse lei –ho delle novità per tu-sai-cosa…-

-ne parliamo a ricreazione- disse lui con un sussurro.

 

Ayumi, Genta e Mitzuiko guardavano stranamente Ai e Conan, che, davanti a loro, parlavano tra loro senza badare a nulla.

-potremo sparire e loro non se ne accorgerebbero…- mormorò Mitzuiko.

-no…- disse Ayumi, più per convincere se stessa che l’amico –certo che se accorgerebbero…-

-che ci volete fare- disse Genta, incrociando le braccia dietro la nuca –è l’amore…-.

-amore?- chiesero contemporaneamente Ayumi e Mitzuiko –tu credi che…?-

-certo!- rispose Genta –si vede che non ne capite niente… insomma, altrimenti perché li troviamo a parlottare tra loro? E perché passano tutto quel tempo insieme? Un po’ d’immaginazione per amor del cielo…-

-io non ci credo- disse fiducioso Mitzuiko –non è possibile che Conan e Ai… insomma…-

-continua a sperare- disse Genta, camminando affianco a lui –non c’è altra soluzione…-. Ayumi guardò verso i due bambini che continuavano a camminare senza degnarli di uno sguardo.

-credete che noi siamo fossimo solo un peso per Conan?- disse con voce flebile.

-no- disse Genta –questo mai. Perché lo chiedi?-

-perché quando eravamo solo noi con lui, Conan sembrava essere sempre fuori posto… era molto più intelligente di noi, ed ha sempre voluto risolvere i casi da solo… invece, adesso che c’è Ai, sembra molto più rilassato… più sicuro. E poi lei sa sempre aiutarlo in ogni caso, mentre noi…-

-certo non hai tutti i torti- disse Genta –ma Conan è nostro amico, e gli staremo accanto nonostante preferisca Ai. Più si è, meglio è. Siete con me?-

-si!- urlarono i due bambini all’unisono.

 

*****

 

-allora…- chiese Conan a bassa voce –cosa hai scoperto?-

-bè…- disse Ai –ho scoperto un’altra sostanza da aggiungere al composto chimico che potrebbe riportarci al nostro vero aspetto. Me ne manca soltanto una…-

-bene- disse Conan sollevato –stai lavorando molto e molto duramente. Non stancarti troppo-

-no…- mormorò lei affacciandosi alla finestra –nessun nuovo caso da risolvere per Goro?-

-no…- disse Conan –ma non attarderanno ad arrivare nuovi casi. Tieniti pronta, mi servirà il tuo aiuto-

-davvero?- chiese sorpresa la bionda –ti serve il mio aiuto?-

-cosa credi…- rispose lui guardandola –ormai sei importante per ogni mio caso. Se venissero fuori nuove informazioni riguardanti l’organizzazione, devo tenerti d’occhio-

-tenere d’occhio me? Dio Shinichi, mi prendi per una bambina?- lui la guardò sarcasticamente.

-okay…- si corresse lei –forse d’aspetto sono ancora una bambina, ma la mia testa ragiona molto più profondamente di quella di un bambino-

-appunto- disse deciso Conan –se tu sapessi qualcosa dell’organizzazione che io non sappia, non esiteresti ad andare a combatterli da sola, e finiresti per rimetterci la vita-

-ed allora?- chiese la bionda guardando il soffitto –cos’ho che mi spinge a continuare a vivere? Mia sorella non c’è più… non ho più nessuno qui…-

-hai me- rispose semplicemente Conan –ed io ho te-.