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Autore: telesette    15/06/2012    3 recensioni
D'Artagnan sorrise.
Non c'era motivo di farsi tanti problemi, specie di fronte all'amore e all'affetto reciproco che entrambi provavano l'uno per l'altra. La promessa che si erano scambiati tempo addietro era una promessa per la vita, su questo non c'era il minimo dubbio, e D'Artagnan sapeva che la sua vita poteva essere solo accanto a lei e a nessun'altra. Di fronte all'espressione dolce e innocente del suo volto addormentato, D'Artagnan avvertì un calore rassicurante salirgli dal petto e diffondersi in tutto il suo corpo. Era come il tepore di un caminetto acceso, con l'unica differenza che riusciva a scaldare senza bruciare, e solo allora il giovane si rasserenò nel coricarsi accanto alla fanciulla senza staccare la mano dalla sua...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Constance Bonacieux, D'Artagnan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonanotte, Constance!

Decisamente per il povero D'Artagnan non doveva essere un periodo fortunato!

Tornato a Parigi, per adempiere ai suoi doveri di moschettiere, il giovane guascone aveva dovuto sopportare un bel numero di doveri pesanti: a cominciare dai suoi turni di guardia, davanti alla caserma dei moschettieri ( o con un caldo insopportabile durante il giorno, oppure a notte fonda con le palpebre che gli cascavano dal sonno! ); oltretutto gli fu affidato l'incarico di scortare Sua Maestà la regina Anna nel suo giro di acquisti settimanali, con le braccia talmente cariche di scatole da non vedere neppure dove camminava; durante la ronda poi, seppure in compagnia di Athos, Porthos e Aramis, si era ritrovato coinvolto in situazioni a dir poco assurde ( risse tra ubriachi da sedare con le buone maniere, irruzioni e scontri alla spada con i peggiori farabutti della città, per non parlare poi delle scaramucce di routine con le Guardie Cardinalizie )...
Dopo sei mesi di duro servizio, il povero D'Artagnan non si reggeva quasi più in piedi dalla stanchezza.
Grazie alla complicità di Athos e degli altri, che si erano generosamente offerti di intercedere presso il Capitano De Treville, il giovane era riuscito ad ottenere un breve periodo di licenza. Almeno tre giorni di totale relax, oltretutto in compagnia della sua dolce Constance, a D'Artagnan non pareva neanche vero.
Tempo fa, più o meno dopo il suo ritorno dalla Guascogna per far visita ai suoi nonni, D'Artagnan aveva promesso di offrire a Constance una romantica vacanza, lontano dalle strade rumorose e caotiche di Parigi. Insieme al fido destriero Ronzinante dunque, i due fidanzati uscirono dalla città con una bella giornata di sole e cavalcarono senza fretta sulla strada che attraversava i verdi prati e i fiori profumati della campagna francese. Tutto non poteva essere migliore, in quella stupenda cornice che sembrava sorridere agli innamorati... ovviamente prima che un acquazzone improvviso si abbattesse su di loro.
Dal momento che il telo impermeabile che il moschettiere teneva nella sella non era sufficiente a coprire entrambi, D'Artagnan lo usò per riparare il più possibile Constance dalla pioggia. Dopodiche proseguì a piedi, in modo da condurre il povero Ronzinante sul terreno fangoso, cercando di raggiungere la locanda più vicina. Il poverino arrivò a destinazione completamente zuppo, con la piuma del cappello fradicia e penzolante, ma rimase di sasso non appena l'oste gli si rivolse con costernazione.

- Co... Come sarebbe che non avete camere libere ?!? - fece D'Artagnan, sgranando gli occhi.
- Mi dispiace - si scusò l'oste. - Purtroppo il temporale ha colto di sorpresa un gran numero di viaggiatori lungo la strada, figuratevi che ho dovuto perfino sistemarne qualcuno nel sottoscala, sinceramente non saprei proprio dove alloggiarvi...

D'Artagnan chinò il capo con rassegnazione. Quella che doveva essere la sua prima vacanza romantica con Constance non sarebbe davvero potuta cominciare in modo peggiore.

- Beh, però forse - mormorò l'oste, grattandosi la nuca. - Non sarà molto "dignitoso", per un moschettiere di Sua Maestà, ma se potete adattarvi per una notte...
- Eh? - fece D'Artagnan, sollevando lo sguardo.
- Intendo dire che è solo una sistemazione di fortuna, niente di eccezionale, ma quanto basta per non rimandarvi fuori sotto questo diluvio!

D'Artagnan diede uno sguardo fuori dalla finestra. Il tempo stava peggiorando e, a giudicare dai lampi e dai fulmini che solcavano il cielo, proseguire là fuori poteva essere pericoloso oltre che nocivo per la salute. Constance e Ronzinante aspettavano sotto la tettoia della locanda, tremando come foglie per il freddo, e certo avevano bisogno di riscaldarsi e rifocillarsi quanto prima.

- Vada per la sistemazione di fortuna - rispose D'Artagnan, allungando qualche moneta al locandiere.

***

Ovviamente il vitto per tutti non poteva che essere di prima qualità, considerato che l'oste era una persona onesta e coscienziosa, ma per quanto riguardava l'alloggio...

- Mi rendo conto che non è proprio il massimo, ve l'ho detto - si scusò l'uomo, introducendo i due giovani e il cavallo nella stalla. - Però l'ambiente è asciutto e confortevole, mio figlio si occupa di pulire tutti i giorni, e ovviamente non vi chiederò certo il prezzo pieno di una stanza... Spero solo che l'odore del fieno non vi dia troppo fastidio!

D'Artagnan evitò di guardare negli occhi Constance ( anche se la fanciulla non aveva proprio intenzione di rinfacciargli alcunché ), ma si limitò a ringraziare l'oste per la disponibilità. L'uomo annuì sollevato e, dopo aver procurato loro delle coperte pulite e sistemato un giaciglio sufficientemente lontano dai cavalli degli avventori, diede loro la lanterna per la notte.

- Se vi occorresse qualcosa, non esitate a dirmelo, mi raccomando!
- Grazie - rispose Constance con un sorriso. - Vedremo di adattarci per stanotte!

Non appena l'oste uscì dalla stalla, D'Artagnan si scusò ampiamente con Constance per l'increscioso inconveniente.

- Constance - esclamò. - Mi dispiace tanto, credimi...
- E di cosa? - domandò la fanciulla perplessa. - Non è mica colpa tua, se si è messo a piovere così all'improvviso!
- Oh, Constance - mormorò il ragazzo rattristato. - Era la nostra prima vacanza insieme, te l'avevo promessa, e invece ti costringo a dormire in una stalla!
- Ma dai - fece Constance con una smorfia. - Non sarà mica peggio che dormire sulle rocce intorno alla fortezza di Belle Ile, te lo sei dimenticato?
- No ma...
- Andiamo, non preoccuparti - lo tranquillizzò Constance. - Piuttosto prendiamo esempio da Ronzinante!

In effetti Ronzinante stava già ronfando beatamente, dopo aver consumato una buona razione di avena, ma ovviamente per un cavallo non era poi tanto strano dormire in una stalla. D'Artagnan aveva immaginato in modo molto diverso questa villeggiatura e, malgrado l'ottimismo di Constance, non poteva fare a meno di sentirsi terribilmente in colpa con lei.

- Su, vieni a dormire - lo invitò dunque Constance, sedendosi sul pagliericcio. - Vedrai che domani andrà tutto per il verso giusto e sarà una bellissima giornata!

D'Artagnan esitò. Quando erano intrappolati nelle caverne naturali sotto la fortezza di Belle Ile, la situazione era tale che non era prudente per loro dormire separati ( a rischio di essere scoperti e catturati durante il sonno ). Adesso però la situazione era diversa: lui e Constance non erano sposati, ma semplicemente fidanzati, e D'Artagnan era troppo pudico per giacere accanto a lei come se niente fosse; certo non intendeva mancarle di rispetto in alcun modo e, proprio per questo motivo, l'idea di coricarsi accanto a lei in quella situazione lo metteva a disagio.
Subito provò a farfugliare qualche parola di scusa e fece per sistemarsi fuori della stalla, tra la porta e la tettoia gocciolante, allorché però Constance protestò vivamente.

- Ma vuoi prenderti un accidente, per caso - esclamò severa. - Per quale motivo dovresti passare la notte all'aperto, quando l'oste è stato così gentile da sistemarci all'asciutto ?!?
- Ma io veramente... Ecco cioé, io pensavo che...
- Poche storie - tagliò corto Constance, avvolgendogli una coperta intorno alle spalle e buttandolo a sedere sul pagliericcio accanto a lei. - Stare fuori all'aperto, con questo tempo... Guarda cosa mi tocca sentire!

D'Artagnan tacque, guardando Constance con evidente imbarazzo. Mentre la fanciulla si preoccupava di frizionargli energicamente le spalle, in modo da riscaldarlo, lui non poteva fare a meno di notare ancora una volta quanto fosse bella... anche con quella sua espressione un po' accigliata, ma comunque dolcissima.
Com'era bella Constance!
D'Artagnan aveva conosciuto molte donne belle e avvenenti: il fascino inquietante della pericolosa Milady, la grazia e l'aristocrazia di Sua Maestà la regina, per non parlare poi della bellezza indiscutibile di Aramis... Tuttavia nessuna di loro poteva eguagliare o superare Constance.
Constance non era solo bella, era gentile e coraggiosa, e il suo sguardo era puro e sincero come il suo cuore. Ogni volta che la guardava negli occhi, D'Artagnan poteva scorgervi mille e mille motivi per cui adorare il suo volto e la sua espressione. Per lei soltanto, D'Artagnan sentiva di poter attraversare a nuoto la Manica ( andata e ritorno, fossanche trattenendo il respiro! ), così come di affrontare centinaia e centinaia di nemici nello stesso momento. Anche durante la missione per conto della regina, recandosi in Inghilterra per recuperare la famosa collana di diamanti, D'Artagnan aveva messo tutto sé stesso in quell'impresa... solo e soltanto perché glielo aveva chiesto Constance!
Nessun dovere, nessun obbligo morale, nessun'altra persona poteva essere più cara di lei, al cuore del giovane moschettiere. D'Artagnan riteneva Constance il tesoro più grande e prezioso della Francia, del mondo, se non addirittura delle stelle e dell'universo intero.
E lei era veramente speciale.
Di tutte le giovani fanciulle, solamente lei poteva essere tanto audace e temeraria da seguire il ragazzo in ogni sua impresa. Solamente lei poteva essere tanto generosa da sacrificarsi per salvargli la vita... o tanto folle da trascorrere la notte assieme a lui, tra le rocce di una caverna o sul pagliericcio di una stalla, senza per questo perdere il suo sorriso o il suo ottimismo.

- Allora, va un po' meglio adesso? - domandò ad un tratto Constance.

D'Artagnan si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri, rammentando di avere i vestiti ancora umidi e una coperta avvolta sulle spalle, tuttavia annuì nervosamente. Constance parve sollevata e, dopo avergli augurato la buonanotte, si sistemò da un lato del pagliericcio e si addormentò quasi subito.
D'Artagnan rimase ad osservarla in silenzio, chiedendosi se fosse giusto trascorrere la notte accanto a lei o se piuttosto non fosse il caso di sistemarsi con la coperta in un angolo più lontano della stalla. Stava quasi per alzarsi quando, con sua grande sorpresa, le dita della fanciulla addormentata si strinsero istintivamente attorno alla sua mano guantata.

- D'artagnan - mormorò lei nel sonno. - Ti voglio bene... D'Artagnan!

D'Artagnan sorrise.
Non c'era motivo di farsi tanti problemi, specie di fronte all'amore e all'affetto reciproco che entrambi provavano l'uno per l'altra. La promessa che si erano scambiati tempo addietro era una promessa per la vita, su questo non c'era il minimo dubbio, e D'Artagnan sapeva che la sua vita poteva essere solo accanto a lei e a nessun'altra. Di fronte all'espressione dolce e innocente del suo volto addormentato, D'Artagnan avvertì un calore rassicurante salirgli dal petto e diffondersi in tutto il suo corpo. Era come il tepore di un caminetto acceso, con l'unica differenza che riusciva a scaldare senza bruciare, e solo allora il giovane si rasserenò nel coricarsi accanto alla fanciulla senza staccare la mano dalla sua.

- Buonanotte, Constance!

Ciò detto, chiuse gli occhi e si addormentò.

FINE

Angolo dell'Autore:

Eccomi qua! Era tanto che non facevo un salto da queste parti ( per un motivo o per l'altro ), ma oggi avevo proprio voglia di "fluff" tra questi due. Così mi sono detto: Perché non scrivere una bella fluff "D'Artagnan x Constance?" Sarà banale, sarà scontata, ma a me le storie piacciono così c'è poco da fare... ^__^ Saluti a tutti/tutte e alla prossima fanfiction!

DADO

   
 
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