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Autore: peluche    16/06/2012    15 recensioni
«Non hai ancora dimenticato Amber?» Gli chiesi ridendo,voltandomi.
«Oh no,ho ancora bisogno di te.» Mi disse scherzoso,avvicinandomi al suo corpo.
«Di me?» Gli chiesi,riprendendolo.
«Non di te,del sesso.» Mi disse soddisfatto,mentre iniziava a farmi scivolare via l'asciugamano. Lo fermai e mi guardò confuso.
«Ci utilizziamo a vicenda per il nostro divertimento?» Ci pensò un po' su e poi annuì divertito.
«A una condizione.» Sbuffò.
«Dobbiamo continuare ancora a parlare? - lo guardai serio – va bene,quale?»
«Solo sesso. Non ti devi innamorare di me.» Gli dissi secca. Lui mi guardò come se avesse già la vittoria in tasca.
«Tu ti innamorerai di me.» Mi disse poco dopo,accarezzandomi una guancia.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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AMICI DI LETTO -
capitolo 9.

 

 

 

 

La musica era messa a un volume così alto che si faceva fatica anche a capire le parole della canzone ma sembrava che ci facessi caso solo io. La gente ballava senza badare a niente con la proprio bibita in mano o se ne stava sdraiata sui divanetti cercando di riprendersi dall'alcool. Si sapeva che quelle feste andavano sempre a finire in quel modo,anche se questa era stata una festa a sorpresa gli imbucati non mancavano mai. Una festa ben riuscita,aggiungerei. Elle era così contenta che mi era saltata al collo con così tanta gioia che rischiava di strozzarmi,stessa cosa con Louis una volta aperto il suo regalo. Francamente le feste di compleanno non mi sono mai piaciute,forse perchè da piccola mia madre mi costringeva a farle e a invitare tutti i bambini del quartiere e questo includeva anche il classico gruppetto delle stronzette. E sapeva come finiva? La festeggiata,ovvero io,rimaneva isolata mentre guardava gli altri divertirsi alla sua stessa festa di compleanno.
«Che ci fai qui?» Una voce fermò i miei pensieri e mi costrinse a sollevare lo sguardo dal mio bicchiere per vedere chi fosse. Zayn se ne stava lì a fissarmi,mentre aspettava una mia risposta. Mi ero rintanata in cucina per soffrire in solitudine,visto che ero ancora al primo giorno di mestruazioni.
«Cercavo un po' di.. tranquillità.. » Tornai con lo sguardo dentro il bicchiere ormai vuoto e iniziai a giocare con la cannuccia stuzzicando l'oliva che era rimasta sul fondo.
«Tu che cerchi un po' di tranquillità? Sono in un qualche universo parallelo?» Zayn si avvicinò al tavolo e si sedette di fronte a me iniziando a stuzzicare. Si era vero,non era da me cercare la tranquillità visto che ero tutto l'opposto,ma quando stavo male odiavo qualsiasi tipo di rumore,avevo solo bisogno di una stanza buia e un po' di silenzio.
«E poi perchè sei al buio?» Aggiunse Zayn. Vedevo la sua sagoma che si guardava attorno forse in cerca dell'interruttore e i suoi occhi che brillavano nell'oscurità.
«Sembrerà strano ma quando non mi sento bene ho bisogno di un po' di pace..» Risposi,spostando il bicchiere trascinandolo sul tavolo.
«Ah già.. hai le tue cose..» Disse con un tono scocciato. Lo guardai confusa,anche se lui non poteva accorgersene.
«Sembri più seccato tu che io!» Accennai un sorriso. Sapevo dove voleva andare a parare.
«E' da una settimana Zoe! Dio.. non ne ho mai avuto così voglia.» Lo vidi agitarsi sulla sedia e sbattere le mani sul tavolo. Non riuscì a trattenere le risate e scoppiai,piegandomi in due.
«Non è divertente.. » Mi disse,mentre ridevo di lui. In realtà lo era,e anche molto. E c'è ancora gente che parla di sesso debole. Altro che noi donne.. gli uomini sono così deboli che una donna può spezzarli quando vuole,in un secondo.
«Perchè non te ne sei cercata qualche altra? Il mondo è pieno di ragazze pronte a darla al primo che capita.» Cercai di riprendere fiato e parlare senza più ridere.
«L'ho fatto! E sai che è successo?» Cercai di darmi possibili risposte nella mia testa ma aspettai che continuasse.
«Dicevo il tuo nome! E finiva sempre con un lancio di scarpa col tacco sulla fronte!» Giuro che ci ho provato! Ho provato a non ridere ma la situazione era troppo comica. Gli scoppiai a ridere proprio in faccia e rischiai anche di cadere dalla sedia.
«Ti prego smettila di ridere.. non è una cosa di cui andare fieri.» Zayn aveva assunto un tono serissimo,mentre io pensavo ancora alle sue parole e alla sua sagoma scura che si dimenava sulla sedia.
«Io sono speciale.. lo so.» Dissi,una volta essermi calmata.
«Quanto dura questo coso? Due giorni? Tre?» Sembrava un bambino che aspettava con ansia il giorno del suo compleanno per ricevere il regalo.
«Mi dispiace per te ma.. durerà ben cinque giorni.» Zayn spalancò gli occhi e mi urlò un 'COSA'. Mi alzai dal tavolo per raggiungere il lavandino e ci buttai dentro il mio bicchiere. Lui rimase immobile sulla sedia ma lo vedevo seguirmi con la coda dell'occhio.
«Come sta tua sorella?» Gli chiesi a un tratto,cercando di cambiare discorso.
«Safaa? Bene,perchè?» Tornai seduta e iniziai a fissarmi le dita per non incontrare il suo sguardo indagatorio.
«Bè.. mi chiedevo se nella tua famiglia andasse tutto bene..» Mi guardò per alcuni secondi e poi si alzò,quasi scocciato.
«Benissimo.» Mi alzai per raggiungerlo e lo presi dal braccio per farlo voltare.
«Come fai a dire che va tutto benissimo se quando ne parliamo assumi sempre questa espressione cupa.. dimmi la verità.»
«Non sono affari tuoi Zoe.» Mi disse semplicemente,sciogliendo la presa e appoggiandosi al lavello.
«C'entrano qualcosa i tuoi lividi? Per caso ti picchiano? Il compagno di tua madre ti picchia? Dimmelo Zayn!»
«Uo uo! Nessuno picchia nessuno!» Iniziò ad agitarsi anche lui,venendomi contro.
«Allora perchè hai quei lividi? L'altro giorno abbiamo fatto un patto,io ti ho detto perchè non volevo più innamorarmi ma tu non mi hai detto perchè hai quelle melanzane su tutto il corpo..» Cercai di calmarmi per far calmare anche lui. Odiavo alzare la voce,specialmente con un ragazzo.
«Tutto qui? Vuoi sapere la causa dei lividi? Eccotela: sono caduto!» Misi le braccia conserte e lo guardai inarcando un sopracciglio.
«Caduto.. certo!» Stava per dire qualcos'altro,ma la luce della stanza si aprì all'improvviso e due voci si unirono a noi dentro la stanza. Louis ed Elle entrarono mano nella mano in cucina e quando ci videro Elle allargò la sua bocca in un sorriso.
«Ciao piccioncini! Che fate?» Chiese,mentre Louis lasciava la sua mano per andare a prendere una bottiglia di spumante in frigo.
«Niente,io me ne stavo andando.» Zayn mi sorpassò e prese le chiavi poste sul tavolo.
«Amico,dove vai?» Louis prese la bottiglia e fu costretto a salutare l'amico che si era avvicinato in quel momento.
«Visto che miss stronzetta dell'anno è indisposta,vado a divertirmi con qualche altra ragazza.» Mi fece l'occhiolino per poi infilarsi la giacca di pelle e dirigersi verso l'uscita.
«Non mi pensare troppo quando starai per venire.» Gli urlai dietro,sorridendo soddisfatta. Elle mi guardò in modo strano.
«Ma che diamine...»
«Io non lo voglio sapere.» Louis mosse la testa come per scacciare via quello che aveva appena sentito e tornò di là con lo spumante in mano.
«Io si! - Elle si avvicinò a me – Che succede?»
«Che succede? Succede che non vedo l'ora che questo ciclo mi finisca così potrò passarmi il tempo con tanti altri bei ragazzi,ecco che succede.» Le sorrisi a trentadue denti,la presi per mano e la riportai alla festa,iniziando a ballare a tempo di musica e a fregarmene dei problemi contorti di Zayn Malik.

 

Adoravo passeggiare per le vie della città. I negozianti erano tutti gentilissimi e ti salutavano cordialmente,offrendoti anche qualcosa. Di solito rimediavo una mela o un caffè e mi andava bene così non dovevo pagarmi la colazione. L'esame era ormai vicino e avevo studiato così tanto che le mie amiche mi avevano consigliato di mettere il naso fuori l'università per prendere un po' d'aria. In realtà avevano ragione. Non giravo la città da un po' ormai e iniziava a mancarmi. Tra l'altro cosa vi aspettavate da una New Yorkese? Sono nata in una città in cui già a quattro anni impari a muoverti da sola e conosci a memoria tutti i nomi delle strade. Sono nata nella città in cui il colore predominante è il giallo,a causa dei mille taxi che girano nelle strade. Sono nata nella città dove all'improvviso mentre passeggi tranquillamente un gruppo di persona inizia a ballare e trascina anche te.. i famosi flashmob. Sono nata...
«Ehi!» I miei pensieri furono interrotti dalla figura di Zayn che mi apparse di colpo di fronte,intralciandomi la strada. Possibile che quel ragazzo fosse ovunque?
«Mi segui per caso?» Gli chiesi senza pensarci,scocciata. Mi chiedevo come facesse a tenere quella cresta sempre in modo perfetto,come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
«Non è nelle mie priorità,fidati.. quello è il mio appartamento.» Mi indicò un palazzo e più precisamente una finestra del quarto piano.
«Non stai da tua madre?» Solo dopo aver fatto la domanda mi ricordai che quell'argomento per Zayn era un tabù,quindi era meglio non prenderlo.
«Sono andata da Starbucks a prendermi un caffè,miss sono al centro dell'universo.» Come volevasi dimostrare,lui decise di cambiare discorso prima di me. Gli feci una smorfia e iniziò a bere un sorso dal bicchiere che teneva tra le mani. Lo superai e ripresi a camminare,sentendolo alle mie spalle.
«Tu invece dove vai?» Mi chiese.
«Le mie due migliori amiche mi hanno consigliato di prendere una boccata d'aria.. se avessi saputo che ti avrei incontrato,sarei rimasta chiusa nella mia camera.» Il semaforo di fronte a noi si fermò sul rosso e fui costretta a fermarmi.
«Ma io sono un raggio di sole.. potrei riattivarti la giornata.» Mi disse con tono malizioso,sfiorandomi la schiena con una mano.
«Ne dubito Malik.. non voglio essere denunciata per atti osceno in luoghi pubblici,quindi piantala.. è andata male con la tua amica?» Il semaforo tornò verde e ripresi a camminare con lui alle costole.
«Diciamo che è andata..» Non era molto soddisfatto,al contrario aveva assunto il tono di quello che si era passato una serata tanto per fare.
«Cosa deve darti una ragazza per accontentarti Zayn?» Mi superò velocemente e si posizionò di fronte a me,bloccandomi di nuovo.
«Lo vuoi sapere veramente?» Si morse il labbro e mi sfiorò il braccio con un dito.
«Ripensandoci..no.» Lo superai nuovamente. Mi stava dando sui nervi.
«Non sono passati cinque giorni?» Mi raggiunse di nuovo e iniziò a camminare all'indietro per potermi guardare in faccia,non badando alle persone sui cui arrivava.
«No,ne sono passati quattro,Zayn! - Mi fermai di colpo guardandolo scocciata – Non puoi stressarmi ogni volta,non hai tipo un paio di ragazze che vorresti portarti a letto? Sono sicura che non ti diranno di no.»
«Devi farmi diventare sdolcinato?» Iniziò a battere le ciglia e a fare il broncio. Feci una smorfia schifata e mi sedetti su una panchina lì accanto.
«Ascolta..questa cosa tra me e te funziona alla grande...»
«Alla grande!» Mi fece eco.
«..ma dobbiamo cercare di concederci anche ad altre persone,capisci che intendo?» Fece una faccia fin troppo confusa. Sicuramente si stava ripetendo nella testa quello che avevo appena detto per cercare di capirci qualcosa.
«Vuoi dire che dovremo andare a letto con altre persone?» Mi si illuminarono gli occhi. Aveva capito!
«Esatto! Vedrai che sarà grandioso! Nessuno dei due vuole cose serie,giusto?» Mi alzai dalla panchina e lo guardai entusiasta.
«Giusto...»
«E poi noi siamo amici.. amici di letto,giusto?»
«Giusto...» Per la gioia gli saltai al collo.
«Io ora dovrei andare..Zoe..ci sentiamo..» Si staccò da me e indietreggiò,portandosi un braccio dietro la testa e abbassando lo sguardo come se fosse in imbarazzo.
«Ah,ok..» Cercai di capire cosa avesse ma il mio telefonino vibrò nella tasca e quando lessi il nome di mia madre,rabbrividì.
«Mamma!»
Tesoro,ti sento la voce bassa..non starai per caso prendendo freddo?
«No mamma.. dimmi!» Aveva cominciato.
Io e tuo padre arriviamo questa sera,ti ricordi che domani abbiamo quella cena?
«Certo!» Assolutamente no. L'avevo proprio rimosso.
Bene,vestiti elegante e non al tuo solito!
«Farò il possibile mamma,a domani.» Chiusi velocemente la chiamata e mi ricordai le parole di mio padre. Quella cena sarebbe stata una delle solite cene investigatorie di mia madre e da sola non ce l'avrei mai fatta.. no,mi serviva qualcuno che mi avrebbe appoggiata,non mio padre,qualcuno esterno alla famiglia,qualcuno come...
«Zayn!» Mi affrettai a raggiungerlo,vedendolo in lontananza. Si voltò a guardarmi,confuso.
«Visto che adesso abbiamo dato inizio a questo rapporto di amicizia,ti piacerebbe venire a cena con me e i miei genitori domani sera? Da amico,ovviamente.»
«Veramente..» Si guardò attorno come per cercare una scusa.
«Oh ti prego,mio padre è super simpatico,non ti annoierai.. promesso!» Gli feci gli occhi a cuoricino e misi le mani giunte,in segno di preghiera.
«Posso ordinare cosa voglio?» Mi domandò.
«Anche un'aragosta se ti va!» Sulla sua faccia comparve un sorriso e prima che potesse annuire gli saltai al collo,mettendogli le gambe attorno ai fianchi.

 

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Ragazze scusate scusate scusate!!!! Ho avuto un sacco di problemi in questo periodo...
Bè,diciamo che Zoe è proprio una gran testa di..... e sottovaluta troppo Zayn perchè quella che non ha capito un bel niente,è proprio lei xD
Vedremo che da questo momento in poi Zayn diventerà un tappetino,perchè pur di non perderla farà la qualunque...e lei forse lo capirà troppo tardi!
Grazie per le recensioni,per chi mi segue,chi mi ha messo nei preferiti...mi commuovo ogni volta che vedo quel numero alzarsi!
Un bacione e BUON INIZIO ESTATE,cla (:
ps: non ho riletto,scusate eventuali errori!

  
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