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Autore: Tactolien    18/06/2012    2 recensioni
Cosa succederebbe se due individui di un altro mondo piombassero nel Mondo Emerso?
Dopo "Il Potere Perduto" ecco un piccolo esperimento che mi frullava in testa già da un pò, con una storia che unisce i personaggi di Licia Troisi, con quelli di una mia storia originale. Spero che vi piaccia.
Per saperne di più... Cronache di Grimoire. Storie Originali Fantasy
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fendente.

Affondo.

Di nuovo fendente.

Parata.

Cozzare di spade.

Ecco i rumori più sentiti quel giorno, alla base militare.

Era come se tutte le attività quotidiane si fossero improvvisamente bloccate nello stesso momento. Forse per via del tempo che minacciava pioggia, o forse per il malumore causato dalla guerra: ormai non c'era più giorno in cui l'esercito del Tiranno non si prendesse un pezzo di Mondo Emerso, a scapito delle Terre Libere.

Ma comunque fosse, nulla, neppure la pioggia, potè impedire a Ido e Nihal di uscire nell'arena in terra battuta, e allenarsi a suon di spada.

Lo gnomo Cavaliere di Drago e la donna guerriero. Era sempre uno spettacolo ammirarli duellare per ore a ritmi forsennati. In genere erano soliti avere un gran pubblico, ma stavolta dovettero accontentarsi di pochi individui che non si erano fatti scoraggiare dal maltempo.

Sospirarono, puntando gli occhi sulla mezzelfo: leggera e sottile, addome scolpito, seno florido e ben disegnato, capelli blu e profondi occhi viola.

Nonostante quella cittadella fosse piena di belle donne... Nihal era la sola a godere dello sguardo e delle attenzioni di tutti, sebbene lei non fosse minimamente interessata a loro, o alle questioni sentimentali.

No. A lei interessava solo una cosa: il Tiranno.

Sarebbe diventata Cavaliere di Drago e avrebbe dato il suo contributo per distruggere quel mostro, e vendicare il suo popolo.

Oh... non che la vendetta fosse l'unico punto in tutta quella storia.

Un tempo lo era stato, vero. Ma dopo aver trascorso un pò di tempo insieme ad Eleusi e suo figlio Jona, si era fatta un'idea completamente diversa della vita.

Già da tempo non era più l'odio a muoverla. Di questo ne era sicura.

Strisciando appena i piedi nel fango, Nihal ripartì subito all'attacco.

Con un sorriso appena accennato, Ido la lasciò condurre il gioco ancora per qualche minuto, dandole l'illusione di essere in vantanggio, finchè...

- Sei distratta, oggi- disse, parlando per la prima volta.

Uno scatto... una stoccata... e la disarmò buttandola a terra.

- Tutto bene?-

- Sì, tutto bene- mentì lei, rialzandosi - Sono solo un pò stanca-

- Mmm...- borbottò lo gnomo poco convinto: era ovvio che qualcosa la turbava.

 

 

 

"Maledizione, stavo di nuovo pensando a Sennar" si disse lei, una volta rientrata nella capanna del maestro. E sì che aveva fatto di tutto pur di evitarlo: aveva dato da mangiare sia a Vesa che a Oarf, e si era pure proposta di aiutare Laio nei suoi doveri di scudiero.

Ormai era quasi un mese che il Mago era partito per il mare nella sua missione di ritrovare il Mondo Sommerso, e chiedere rinforzi per la guerra.

E c'era andato da solo, come disposto dal Consiglio dei Maghi.

"Non so neanche se sia ancora vivo".

Soppresse una lacrima, era stanca di piangere. Anche se non potè impedirsi di farlo nel ripensare al loro ultimo incontro.

In uno scatto d'ira, aveva sguainato la spada... e l'aveva ferito.

Lei. Aveva ferito Sennar al volto.

Il suo migliore amico. Che l'aveva salvata e aiutata in mille modi diversi. Non avrebbe mai potuto perdonarselo.

"Non ci devo pensare" scosse la testa Nihal, accoccolandosi infine sul letto "Sennar è vivo, e appena tornerà gli dimostrerò che sono cambiata".

Perchè era cambiata, vero?.

Se prima scendeva in campo solo per menare la spada e affondarla su qualcuno... adesso lo faceva per qualcosa di più. Qualcosa che ancora non era riuscita a inquadrare.

 

 

 

"Stanno arrivando! Stanno arrivando!!" strillavano le figure spettrali e deformi dei mezzelfi morti "Estranei a questo mondo. Sta arrivando! Sta arrivando l'Agnello! E sta arrivando il Lupo che lo insegue!!".

L'immagine di un mostruoso lupo dagli occhi rossi occupò il suo campo visivo, per poi avventarsi sulla sua gola a fauci spalancate.

- Argh!- esclamò Nihal, svegliandosi di sovrassalto, quasi cadendo dal letto.

Respirò profondamente, passandosi le mani sul viso già coperto di sudore.

Di nuovo i suoi incubi. Ormai erano anni che la tormentavano.

Ma stavolta... che diavolo era successo?.

Lupo? Agnello?.

Non aveva mai fatto dei sogni simili prima.

Da che erano cominciate, quelle facce sfigurate non avevano fatto altro che mostrarle guerre e stragi di mezzelfi, dicendole di odiare il Tiranno, e vendicare la loro morte.

"Mentre ora sembra quasi che vogliano... mettermi in guardia da qualcosa".

Si alzò in piedi, lo sguardo suo malgrado attirato fuori dalla finestra, dove la pioggia batteva incessante, e l'oscurità assoluta veniva rotta solo dalla luce di qualche lampo.

Fu proprio a quel punto che una scia di luce argentata attraversò il cielo e scomparve all'orizzonte nel giro di pochi secondi.

Nihal sorrise: una stella cadente. Ne aveva viste tante della cima della Torre di Salazar, ma quella era decisamente più grande e corposa.

Chissà... magari non era una stella, ma una piccola meteora finita a terra.

Ridacchiò.

"In tal caso spero che finisca su qualche accampamento nemico".


 

 
  
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