Only winners in the galloping heart.
C’era odore d’estate nell’aria.
La
brezza che le stava scompigliando i capelli era calda e portava il
profumo dei
fiori e
dell’erba verde e viva.
Bonnie
sorrise accarezzando il collo possente di Frisky
* , il suo maestoso purosangue bianco che nitrì
in risposta.
Davanti a lei c’era un infinita prateria di cui non riusciva
a vedere la fine,
alle sue spalle c’era il limitare dell’Old Wood e
l’oscurità che derivava dalla
mistica cittadina di Fell’s Church.
In quel luogo, però, sembrava che il buio della
realtà non potesse giungere. Ed
era per questo che si trovava lì, e aspettava.
Bonnie
ispirò forte chiudendo gli occhi e sorridendo rilassata. Li
riaprì soltanto
quando sentì il rumore che segnava il
suo
arrivo.
Non
si voltò neanche, si limitò ad alzare gli occhi
al cielo mentre – in tutta la
sua superba eleganza-lui la
affiancò
esibendosi platealmente facendo impennare quell’indomabile
bestia completamente
nera.
“Sei
in ritardo.” Si lamentò senza troppa convinzione,
guardandolo mentre le
sorrideva ironico, in sella al suo cavallo nero e ribelle.
“Sono
qui, mi pare.”
Il
voltò della strega fu illuminato da un enorme sorriso
sincero che Damon
ricambiò mascherandolo con quello sguardo impenetrabile che
solo lui riusciva a
mantenere in ogni situazione.
“Vogliamo
andare?”
Bonnie
si limitò ad annuire allegra mentre saltava in groppa al suo
cavallo, senza la
costrizione di nessuna sella o redine.
Con un balzo coordinato era in perfetto equilibrio su Frisky e le
bastava
attaccarsi leggermente alla criniera chiara per non cadere.
Damon
la guardava, affascinato come al solito. Il suo uccellino non era mai
stato
agile o aggraziato, non troppo almeno, ma quando la vedeva cavalcare,
tutta la sua
goffaggine spariva e lasciava spazio ad una bellezza effimera e
destabilizzante. Almeno per lui, che ancora non si era abituato a
coglierla in
tutta la sua semplice purezza.
Quando
gli occhi da cerbiatta della ragazza si posarono sulla figura nera del
vampiro,
lo fecero in uno dei suoi sguardi furbi – come un di quelli
davvero rari che si
concedeva solo in quei momenti di libertà, solo con lui, solo con l’infinito
davanti a lei.
“Pronto
a perdere, Damon?” Chiese lei mentre accarezzava il
purosangue con finta
noncuranza.
In
risposta ricevette una risata ironica “Prima devi riuscire a
raggiungermi.”
Senza
ulteriori parole Damon, con il suo Lucifero
– così aveva
chiamato il suo compagno di
corse, con un ironia che ogni volta la faceva sorridere – non
l’aspettò né le
diede qualche segno per avvisarla che stava per cominciare a percorrere
quel
prato con la sola intenzione di bruciarlo con tutta la
velocità che poteva.
La streghetta si abbassò a mormorare qualcosa al suo cavallo
e in poco tempo
aveva raggiunto Damon al galoppo.
Si
voltò verso di lui, trovandolo estremamente affascinante.
Tutto in lui era nero, non solo il
cavallo, ma anche l’abbigliamento
–che per un attività del genere era tutto
fuorché adatto. I soliti pantaloni
scuri in tinta con la camicia, di cui però aveva sbottonato
i primi tre bottoni
– facendo galoppare anche il cuore della giovane.
Lui stesso era circondato da un aura nera – ma non soffocante
o terrorizzante.
Era calda, Bonnie la percepiva mentre la velocità aumentava
e il vento si
scagliava contro i loro visi, inevitabile.
Damon
la guardò e si scontrò con i suoi occhi di
cioccolato fuso. Sorrise arrogante
spronando il suo demone e mostrando alla sua streghetta che la
passeggiata era
terminata.
Quando Bonnie liberò la sua risata argentina divertita in
qualche modo da quel
gesto borioso, lui si beò di quel suono allegro e fu grato a
quei momenti di
fuga per esistere. Fu grato al suo uccellino e, anche se non
gliel’avrebbe mai
detto – non ancora- la ringraziava costantemente ogni giorno
per donarglieli
senza mai chiedere nulla in cambio.
Comprendendolo senza difficoltà,e senza parole che sarebbero
risultate solo inappropriate.
In
quella prateria immensa una debole discesa, abbastanza estesa ma non
ripida,
segnava il confine di Fell’s Church.
Era lì che l’adrenalina
spaccava
tutte le altre sensazioni. Era un cuore scalpitante, era una luce in
occhi
oscuri. Era fiato corto, era un sorriso elettrico.
Una semplice linea immaginaria che segnava la tregua a tutto il resto,
all’indecisione
nel caos d’emozioni, alla sottovalutazione, alle battaglie,
al sangue, alla
confusione, ai problemi vecchi e pesanti, alla paura del futuro.
Una
linea immaginaria che faceva scordare tutto e che si erano ritrovati ad
oltrepassare insieme, in una corsa alla pari, giorno dopo giorno,
quando l’oscurità
dall’altra parte del bosco si faceva troppo pesante per
poterla sopportare.
E succedeva così, con una tranquillità disarmante
nell’esaltazione di
quei momenti puri e elettrici.. loro
diventavano altre persone, rimanendo semplicemente loro stessi senza
maschere
centenarie sul viso o paure e insicurezze nel cuore.
In
quella gara, sul dorso di Lucifero, c’era solo Damon.
In quella gara, in sella a Frisky, c’era solo Bonnie.
E,
nonostante non fosse la prima volta – né sarebbe
stata l’ultima -, sapevano
entrambi che in quel gioco non potevano che vincere entrambi,
abbandonandosi
finalmente all’infinito davanti al loro occhi.
Insieme, accogliendo emozioni che
per
il momento rimanevano custodite in quella brezza calda
d’estate diventata vento
acceso nella corsa.
BlindSpace.
*Titolo-
“Solo vincitori nel galoppo del cuore.” O qualcosa
del genere. Potete anche
linciarmi per questa sparata che mi è uscita fuori. Non ho
la più pallida idea
di come mi sia venuto in mente. Bah.
*Frisky-
Traduzione inglese del termine vivace. Non sono mai stata brava
nell’inventare
nomi, soprattutto per gli animali. Scusate per la banalità :P
*Lucifero-
Come molti di voi
sanno (Probabilmente
tutti) Lucifero è l’angelo caduto,
come mi piace definirlo. Diventato Diavolo per essere caduto nella
tentazione
dei sette peccati capitali. Appropriato, credo, ma ancora banale. Sorry about that xD
Inizio
col dire che non so bene come questa Shot sia venuta fuori.
Stasera dalle mie parti piove e mi sono addormentata, poco fa, proprio
in
balcone. Credo di aver sognato quest’immagine, di Bonnie e
Damon al galoppo in
un immensa prateria, finalmente liberi..
o almeno questa è una sorta di mia interpretazione a un
immagine che avevo in
testa quando mi sono svegliata. (In effetti bisognerebbe chiedere a
Freud,
chissà xD)
Assolutamente
senza pretese, buttata giù solo per la curiosità
di vedere cosa veniva fuori. Probabilmente potevo anche fare di meglio
ma volevo lasciarla più tranquilla possibile, rimanendo
sulla semplicità.
Beh,
fatemi sapere che ne pensate e se- la prossima volta- dovrei evitare di
dare
corda al mio inconscio xD
A
presto!
Baci,
{-Eyes.