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Autore: soxy88    07/01/2007    0 recensioni
La navicella era in viaggio ormai da molto. Nell’infinità delle stelle, la terra non si distingueva ancora. Lou, mentre armeggiava al pannello di controllo, osservava quell’immensità tinta di un nero intenso, illuminato da miliardi di sassolini argentei e da qualche galassia in lontananza. Pensava –Finalmente torno sulla terra… Sono passati solo due anni per me; là invece ne sono passati ben quattro, chissà come staranno mamma e papà?… Chissà come starà Momoka?…- e continuò a scrutare l’infinito. “Lou! Dove sei, Lou?!” urlò una voce femminile da una cabina-letto dell’astronave. Lui corse da lei, inserendo il pilota automatico, e le sussurrò “Sono qui, mia principessa” dicendo questo, richiuse la porta dietro di sé, isolando lui e la ragazza da quelle stelle indiscrete.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Lou, chi era quella ragazza

CAPITOLO 2

 “Lou, chi era quella ragazza?” chiese Alissa, mentre i due stavano entrando in camera.

“Nessuno, mia principessa. Ora andiamo a dormire, sarai stanca…”

La ragazza era curiosa di sapere perché lui avesse evitato così velocemente il discorso. Era forse legato a quella persona? Ma lasciò perdere.

“Ehi… Alissa. Ti servirà qualcosa da metterti per la notte” gli interruppe Miyu.

“Non vorrei disturbare…”

“Ma starai scherzando! Non capita tutti i giorni di avere una persona importante come te per ospite: il minimo è essere servizievole”

“Non è necessario!” si affrettò a dire Alissa, rossa in volto.

“Mamma! Sei sempre la solita” intervenne Lou, mettendosi la mano tra i capelli per la vergogna.

“Uffa! Sei come tuo padre! Non vi va mai bene niente” e fece gli occhi piagnucolosi, mordendo il grembiule tra i denti.

“Mamma!!! Smettila!”

“Lou calmati! Non c’è niente di male, non ti preoccupare. Signora Saionji, la seguirò volentieri!”

A Miyu s’illuminarono gli occhi: era felicissima d’essere utile ad una principessa…

 

Lou era già steso sul letto e pensava –Chissà cosa le starà facendo passare Miyu, povera Alissa!-

Poi lei entrò. Indossava una vestaglia azzurrina, la stessa che indossò Miyu quando tornò lì, dopo l’incidente; le calzava a pennello e Lou se n’accorse. In quel momento pensò che Alissa era davvero una bella ragazza.

Lei entrò tentennando, rossa per la vergogna.

“Sono un po’ agitata… Sono troppo svestita con questa vestaglia, non sta bene!” e si nascose il sovrapetto con le braccia, che s’intravedeva appena nel bordino di pizzo che si univa agli spallini.

“Non ti agitare. Guarda… se vuoi chiudo gli occhi” e si posò le mani sulla faccia.

“Sono ridicola, vero?”

“No… Sei solo abituata ad un tipo di abiti diversi” togliendo le mani dagli occhi.

“Dì la verità, ti sembro una bambina…” e abbassò lo sguardo per la vergogna. Lui si alzò dal letto, le si avvicinò e l’abbracciò; lei sgranò gli occhi: sentiva il cuore in fibrillazione.

“Non sembri una bambina. In realtà penso che tu sia una ragazza molto bella”

Lei alzò lo sguardo ed incontrò per la seconda volta quegli occhi, ma questa volta era diverso: si sentiva ricambiata. Prese coraggio e disse

“Lou… Vuoi diventare il mio principe?…”

Lui le sorrise e cambiò discorso

“Su… Andiamo a letto”

-Ma cosa ho fatto?! Che stupida che sono!- pensò lei mentre si avvicinava al due piazze.

“Mi dispiace, ma non c’era altro letto in casa… Spero che tu non sia a disagio” gli disse Lou, invitandola a sdraiarsi.

“No no, va benissimo” rispose agitata.

Lui si addormentò in fretta; lei non riuscì a dormire quella notte: era troppo agitata!

 

Un’altra ragazza non riuscì a dormire…

“Lou, perché stai con quella ragazza? Ti sei dimenticato della promessa?” sussurrò Momoka sul letto, mentre una lacrima percorse la sua guancia, bagnando poi il cuscino.

“Lou...” e chiuse gli occhi, cercando di prendere sonno.

 

Alissa aprì gli occhi a fatica, disturbati dei raggi del sole che penetravano dalla finestra.

“Buongiorno dormigliona”

Di chi era quella voce? Poi la riconobbe e realizzò la situazione. L’agitazione non era ancora passata: aveva sì già dormito con lui, ma non dopo avergli proposto di sposarla!

Aveva quasi timore ad aprire gli occhi; ne aprì uno solo per valutare la gravità della situazione. Rimase senza fiato. Lou aveva appoggiato le mani accanto alla sua testa, permettendo alle braccia di sostenere il corpo sopra di lei; poteva distinguere i pettorali ben scolpiti, poco coperti dalla condottiera verde-scuro che indossava; vedeva quei capelli biondi un po’ spettinati per la notte; si specchiava nei suoi occhi blu oltremare che tanto la emozionavano; poteva sentire il suo odore buonissimo… Si sentiva così vicina a lui…

“Dai, andiamo a fare colazione” disse mentre si tolse da quella posizione e si dirigeva verso la porta.

Lei non riusciva a rispondergli; aveva il cuore che batteva all’impazzata, le sembrava che da un momento all’altro gli sarebbe esploso. Perché si era messo in quella posizione?! Non sapeva farsene una ragione. Si cambiò velocemente e lo raggiunse in cucina.

 

“Dormito bene?” cominciò Miyu mentre serviva la colazione.

“Sì… grazie…” non riusciva a stare tranquilla.

“Ti senti bene? È tutto ok?” chiese preoccupato Kanata.

“Sì sì, non si preoccupi!”

“Bene. Ehm… Senti Miyu, io devo andare a lavoro”

“Vai pure, caro” e gli diede un bacio. A quella vista, Alissa si agitò.

“Ha ragione mio padre: non hai una bella cera. Sei sicura di stare bene?”

“Sì!”

“Ok… Senti… hai voglia di visitare la città oggi pomeriggio?”

“Sì, è un’ottima idea!” era felice che si fosse cambiato discorso.

 

“Lou, mi faresti un favore?”

“Dimmi, mamma”

“Ti andrebbe di accompagnare Davis al parco: ieri sera non c’è andato, sai, dopo che Momoka è scappata…”

A sentire quel nome s’intristì, ma non lo diede a vedere “Certo! Molto volentieri!” ed uscì con il piccolo.

-Almeno potrò schiarirmi le idee- pensò.

 

“Complimenti! Ha un bel figlioletto!” cominciò Alissa.

“Ti ringrazio. Lui e Miu sono i miei angeli: non credo si possa amare di più. Ora poi che anche il primo è tornato a casa, ho il cuore colmo di gioia!”

“Scusi… non vorrei essere indiscreta… ma io ho conosciuto i genitori di Lou, perché lui vi considera suoi genitori?”

E Miyu le spiegò tutta la storia.

“… Non avevo amato nessuno in quel modo prima di allora, credo che considerassi Lou come il mio vero figlio. È cresciuto tanto da allora…”

“Ah… le cose stanno così… Ora capisco tutto!” affermò la ragazza, stringendo il mento tra due dita in segno di riflessione.

“E potrei chiederle un’altra cosa, sempre se non le scoccia parlarne?”

“Certo!”

“Chi è Momoka? Sì, insomma, la ragazza di ieri”

Miyu sorrise e distolse lo sguardo, fissando il punto lontano

“Ogni madre vorrebbe vedere il proprio figlio accompagnarsi alla ragazza giusta, non credi anche tu?…” e riprese a fissarla.

Perché le aveva detto quelle parole? Era forse… un avvertimento! Ed uscì in giardino.

 

“Sono tornato. Mamma, dov’è Alissa?”

“Mamma!” urlò Davis quando la vide e le corse incontro.

“Oh… Ma guarda te chi è tornato dal parco; ti sei divertito?” e lo prese in braccio.

“Sì!!!”

“Allora, mamma, dov’è Alissa?” insistette Lou.

“Uffa! Neanche un ciao! Voglio dire… Io sto qui a sgobbare dalla mattina alla sera, e neanche un ciao. Va beh che non ho più un lavoro che mi occupa la giornata, ma non mi sembra di pretendere troppo. Non c’è che dire, questa casa sta andando a rotoli da quando o rinunciato al tour mondiale di Nozomu perché avevo scoperto di essere incinta: non c’è più rispetto per me!…” e continuava a brontolare cose senza senso.

-Non me la ricordavo così eccentrica…- pensò Lou.

Poi lei si voltò di scatto e disse sorridendo

“Alissa è in giardino, va da lei, credo che abbia bisogno di te…”

“Cos’è successo?!”

“Niente, problemi di cuore…” e sorrise di nuovo, scomparendo dietro una porta.

Lou mentre raggiungeva il giardino pensò –Allora prima, la mamma stava scherzando, però effettivamente mi sono comportato male con lei… Poi mi scuserò- ed arrivò dalla ragazza.

 

“Ehi là! Come sta la mia principessa?”

Lei, quando lo vide, ripensò a quello che Miyu le aveva detto e chiese grave

“Lou, dimmi chi è Momoka? Cos’è per te?”

Lui ci pensò un attimo, poi disse

“Solo una conoscente, Momoka è solo un’amica che ho conosciuto quando sono finito qui da piccolo”

“Ne sei sicuro? Mi stai dicendo la verità?”

Lui strinse a pugno la mano e rispose “Sì”: la sua scelta glielo imponeva…

Lei notò il suo gesto e capì come stavano veramente le cose, poi aggiunse

“Ti credo… Allora andiamo a visitare la città?”

“Ok!”

Lui sembrava felice che lei avesse creduto alle sue parole; lei, al contrario, si portava l’amarezza nel cuore perché sapeva che il loro rapporto, di lì in avanti, sarebbe stato impregnato della menzogna reciproca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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