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Autore: LaLaura    23/06/2012    4 recensioni
Anche se nella mia prima storia non sto avendo molto successo ho deciso di proporre un'altra storia, magari sarò più fortunata.
C'è aria di cambiamenti, di trasgressioni e problemi.
N.B. Non è una L&O
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ghiro riaprì gli occhi che erano le 04:50 aveva caldo, dopo neanche dieci minuti anche Lucia si svegliò.
“Scusa Ghiro..” – disse con voce assonnata e mettendosi a sedere sul divano
“Non ti preoccupare..” – gli disse lui passandogli una mano nel viso
“Ora vai, che alle sette ci vuole quella strega!”
“E’ vero quei capelli rossi sembrano da strega..”
“Orlando la conosce vero?” – disse Lucia tirandosi su
“Si, ma da cosa l’hai capito?”- chiese incuriosito
“L’ho capito appena “quella” gli ha fatto l’occhiolino.”
“Lucia è pur sempre un tuo, un nostro superiore!” – disse Ghiro avviandosi alla porta
“Si forse hai ragione ciao!” – così dicendo Lucia lasciò uscire Ghiro e lei andò a sistemarsi
 
 
“Cosa hai combinato con Lucia?” – chiese Orlando uscendo dalla stanza e andando verso Ghiro
“L’ho consolata! Magari ne aveva bisogno!”
“Vorresti dire che è colpa mia?”
“No, sia mai, ma ora non mi fare il terzo grado perché non ne hai proprio il diritto!”
“Ghiro, vaffanculo! E’ stata lei a combinarla grossa, io comunque non credo che sia vero che aspettava un bambino!”
“Come lo puoi dire? Hai la palla magica?”
“Non mi tornano alcune cose, comunque ormai è storia vecchia!”
 
 
Bice era sveglia dalle quattro, gli piaceva andare a farsi una passeggiata quando ancora le prime luci dell’alba erano assenti.
 
 
 
Erano le sette e tutti stavano varcando la porta a vetri del R.I.S. Bice, con una nuova veste uscì dall’ufficio era con dei jeans aderentissimi, una camicia blu a righine bianca bloccata dentro i pantaloni con una cintura marrone, forse Burberry, i capelli rossi sciolti lunghi fino alle scapole che si muovevano liberi, ma la cosa che sorprese di più era che aveva un’aria rilassata ed era seguita da Lucia anche essa rilassata e allo stesso tempo vecchia, ma nuova, era ritornata anche lei ai vecchi parametri dell’eleganza, pantalone nero, camicia grigia e giacca, come dire perfetta.
 
“Buon giorno ragazzi!” – disse la prima facendo segno di avvicinarsi, Lucia si limitò a fare un saluto con la mano e sorridere a Ghiro
 
“Accomodatevi nel mio ufficio, sto arrivando!” – dicendo così Bice si allontanò sparendo dietro la porta a vetri
 
Ghiro si avvicinò  a Lucia e gli disse:” Il nostro super capitano è tornato, brava la mia migliore amica!”
“Non potevo sopportare di essere sottovalutata da questa e da Abrami!”
“Non lo sei mai stata!” – disse Emiliano intromettendosi
“Grazie ragazzi!” – in quel preciso istante rientrò Bice
“Allora ragazzi, il caso è più complicato di quanto pensavo, ad essere sincera”
Tutti annuirono
“ Non è riapparso nulla da tutto ciò che avete analizzato per un seconda volta ed io non ho trovato nulla nei fascicoli, i profili psicologici credo siano giusti, lo dovrei vedere in azione, ma mi fido del vostro lavoro e della direzione della mia collega, il capitano Brancato.” – disse prendendo posto al tavolo
Lucia si illuminò di una nuova luce e tutti sorrisero.
“Essendo che non abbiamo nulla in mano su Pugliese, possiamo risolvere gli altri casi, sono andata a prendere le segnalazioni, per questo me ne sono andata, Lucia tu devi venire con me da Abrami, Or.. Serra, Ghirelli e Bianca vanno da un bel cadavere in via dei Gelsi e gli altri vanno all’università un’aggressione e un professore in fin di vita.”
Tutti annuirono
“Lucia alle 09:30  giù arrivano le macchine.”
 
Erano tutti usciti e Lucia e Ghirelli erano davanti la macchinetta del caffè.
“Lucy che ti ha detto la rossa?”- disse poggiandosi allo stipite
“Nulla, mi ha detto che gli fa piacere questa collaborazione e che questa squadra gli piace, ah e devo essere orgogliosa di fare questo lavoro e avere questa squadra.”
“Non ti ha detto nient’altro?” – disse Orlando avvicinandosi alla macchinetta
“No nient’altro”- così dicendo Lucia se ne andò sbattendo la porta.
“Ma sei veramente un cretino!”.
“Ma che c’è.. stavo solo ascoltando”
“Stavi origliando, non puoi fare ciò che vuoi con Lucia!”
“Si forse hai ragione, ora gli vado a chiedere scusa.”
“Si infatti, appena sei pronto andiamo.”
 
 
“Lucia..”- disse con estrema dolcezza Orlando
“Che c’è?”- disse Lucia calma
“Volevo chiederti scusa, sono stato sgarbato, ma non ho origliato, stavo solo entrando.”
“Non ti preoccupare Orlando, ora forse è meglio che vai prima che la rossa ti viene a sgridare”
“Si ciao Lucia” – disse uscendo e sorridendo
 
 
“Capitano, vuole un caffè?” – disse Bice affacciandosi nell’ufficio di Lucia
“No, grazie, se vuole però le faccio compagnia, ma sono già le nove e venticinque.”
“Ha ragione, allora andiamo!”
 
 
 
“Generale!” – disse la rossa entrando nell’ufficio
“Abrami” – disse la bionda entrando dopo la prima
“Buon giorno signore, come va?”
“Apposto”- disse Bice sorridendo
“Hai trovato qualcosa?”
“Non proprio, avevano fatto le analisi nel migliore dei modi e anche le indagini.”
Questo inorgogliva molto Lucia, lo sapeva anche lei che aveva fatto il suo dovere, ma i dubbi la stavano atterrendo. “ Grazie.”
“Lucia e Bice potete andare, non ho altro da dire potete andare!”
“Buon giorno” – dissero le due in coro
 
Erano  davanti la procura quando Bice prese la parola: “Vorrei andare dagli altri è un po’ che non sto in giro per sopralluoghi, lei cosa vuole fare?”
“Per me va benissimo, dove vuole andare?”
“Il cadavere, via Gelsi, mi hanno detto che la vittima era giovane.” – disse stringendo le mani a pugno
“Io vado all’università.”
“Perché non vuole stare in mia compagnia?”
“No, vado a vedere il lavoro degli altri, se già c’è lei dagli altri è inutile.”
“Come vuole, mi faccia sapere quando ritorna al R.I.S.”
“Certo, arrivederci”
“Arrivederci a lei!”
 
 
Lucia era in macchina e prese il cellulare per mandare un messaggio a Ghirelli:
“Ghiro, sta arrivando la rossa, tienila lontana da Orlando!”
Ghiro lesse il messaggio e si mise a ridere.
“Un po’ geloso il super capitano, non ti preoccupare, sta lavorando Orlando e anche io, ci sentiamo dopo appena finisco, buona giornata!”
 
Lucia era appena arrivata davanti la banca, quel messaggio la rincuorò, anche se rinnegava il suo essere geloso.
 
 
Bice era scesa dalla macchina, e si stava avvicinando agli altri, ma i giornalisti l’assalirono lei rispose a tutti dicendo: “Sono appena arrivata, non so nulla, vi prego di farmi passare!”
Dopo alcune sgomitate riuscì a raggiungere gli altri
“Buon giorno ragazzi!”
“Ciao Bice” – disse Ghirelli
“Bice!” – disse Orlando
“Come va qua?”
“Apposto!” – rispose una voce dietro Bice
“Lei è?” – chiese Bice porgendo la mano e sorridendo gentilmente
“Dottor Carnacina” – disse stringendo la mano a Bice – “ Lei invece?”
“Tenente colonnello Mangione Bice, per lei, se vuole Bice” – disse facendo uno dei suoi sorrisi migliori
“Bel nome, accorciativo del nome Beatrice, colei che rende felice o mi sbaglio?”
“No, il significato è giusto, ma credo che sulle persone non faccio questo effetto”- disse spostando il ciuffo dal suo chiaro e magro viso
“Beh, non so, l’occhio fa la sua parte”
“Si, ma la bellezza non fa la felicità! Beh io vado!” – così dicendo Bice fece un saluto con la mano a Bianca e se ne andò
 
“E’ bella, ma di simpatica poco e niente.” – disse Carnacina
“Non è proprio male male..”- disse Orlando continuando a lavorare
“Superficiale il ragazzo!” – disse mettendosi la sigaretta in bocca
“No, no si conoscono da tempo!” –disse Ghirelli
“Allora!” – così dicendo alzò le mani e il medico sparì nel traffico di Roma.
 
 
 
 
“Ragazzi” – disse Bice entrando in laboratorio – “venite nel mio ufficio?” “Si, ma non siamo tutti?”
“Come? La Brancato dov’è?”
“E’ ancora con gli altri fuori.”
“Ok, per favore chiamatela!”
“Scusi colonnello, siamo qua!”- disse Emiliano entrando con dietro Lucia e Bart
“Capitano!” – disse Bice
“Si?”
“Com’è andata?” “Nulla, hanno detto che ci penserà la territoriale” “Meglio così, meno rogne”
“ Si infatti”- disse poggiando la borsa sulla scrivania
“Se, ma noi abbiamo perso tempo la!” – disse Emiliano sbuffando
“E’ il nostro lavoro” -   la bionda aveva proprio ragione
“Fra un’ora venite nel mio ufficio, e ora andate a mangiare!”
“Grazie!” – rispose con gentilezza Lucia
 
 
Orlando era in giro per il laboratorio quando si accorse che Bice era ancora nel suo ufficio.
Busso appena che Bice gli fece un segno con la mano per farlo entrare
“Ma non vai a mangiare?” – chiese Orlando rimanendo alla porta
“No, non ho fame tu?”
“Io sto andando, ci vediamo dopo!”
“Si a dopo!”
 
 
 
 
“Ragazzi siete già tutti qua? Avete anticipato…”
“Se vuole possiamo andare” – disse Bart
“Ma no, per favore accomodatevi, se per favore mi date del tu..”
“Certo se vuole.. se vuoi!”- disse Bart che venne fulminato da Lucia
“Ok, per chi vuole darmelo non è una regola.”- disse sorridendo e prendendo posto a sedere- “veniamo al dunque Ghirelli ci esponi il caso?”
“Si… si chiamava Eleonora Arangio, aveva appena 15 anni.”
“Causa della morte?” – chiese allora Bice
“Carnacina mi ha detto che è morta per trauma cranico, ma non l’hai visto il corpo?” – chiese con stupore
“No, la stavano portando via e poi non ho visto assolutamente nulla.”
“Ah… gli hanno spaccato il cranio con la pietra che abbiamo repertato è una cosa fatta da un ragazzo si vede preciso, troppo impronte, troppe tracce.”
“Si probabile, qualche traccia compatibile nel database?”
“No…”- rispose con rammarico Orlando
“Dai, non vi preoccupate, alla fine abbiamo questo caso in mano da meno di 12 ore e già avete fatto abbastanza, come sapete, forse meglio di me, dobbiamo ascoltare tutti gli amici e i parenti, non si sa mai, che mi dice capitano?”- disse rivolta verso Lucia
“Si, il colonnello ha perfettamente ragione.”
“Perfetto ragazzi, avete già i tabulati o il referto dell’autopsia?” – chiese indicando le carte di Ghirelli
“Si beh, vorrei andare a fare una perquisizione a casa della ragazza, per scoprire qualcosa di più.”
“Si, quella se vuoi la vado a fare io.. Carnacina vi ha detto o dato qualcosa?”
“No nulla, dovevo andarci io, ma non so se ce la faccio” – rispose Serra
“Facciamo così  se per tutti va bene, io vado a fare la perquisizione, la Brancato va da Carnacina e voi rimanete qui in laboratorio per finire di analizzare”
“Si per me va benissimo”- disse la bionda
“E noi?” – chiese Bartolomeo 
“E beh, voi, non lo so, se arrivano segnalazioni state pronti, se no fate ciò che volete!”
“Ci dai il giorno libero?” – chiese Emiliano
“Si andate, però tenetevi a disposizione! Potete andare!”
 
 
 
Bice busso alla porta di casa Arangio, non era molto convinta che poteva essere stato un ragazzo, ma tutto si doveva vedere.
“Chi è?” – rispose una voce bassa, cupa.
“Carabinieri.” 
Una donna dall’abito scuro aprì la porta, si vedeva lontano un miglio che aveva passato ore a piangere.
“E’ venuta per mia figlia vero?”
“Si, vogliamo accomodarci?”
“Si..”- disse indicando il divano 
“Io sono Bice, seguo io le indagini” – disse mettendo una mano su quella della donna, avrà avuto quarantatre anni
“Aveva solo quindici anni, perché le persone sono così…”
“E’ una cosa straziante, ma se vogliamo fargliela pagare,  il padre dove?”
“Il padre se n’è andato quando lei aveva sei anni, ci ha lasciato, non so dove sia..però suo fratello e sua mamma ci sono sempre stati, sono andati via in questo momento per andare a organizzare il funerale.”
“Capisco, io dovrei vedere la stanza della ragazza..”
“Si certo…”
La donna faceva strada quando a Bice suonò il cellulare “Colonnello Mangione!” – rispose lei
“Sono Orlando!”
“Si Orlando, è successo qualcosa?”
“No… è vero che non ti convince l’ipotesi dell’amico?”
“Si….” – disse allontanandosi – “C’è qualcosa di più… se vieni guardiamo insieme la camera! Sbrigati, la via è scritta nel post-it sul tavolo della Brancato!”
“Ok, sto arrivando!”
 
 
“Scusi signora, devo aspettare il mio collega, quindi se mi può dare tutti i nomi dei suoi familiari.” “Perché? Crede che la mia famiglia sia formata d’assassini?”
“No… non possiamo lasciare nulla al caso, semplici controlli.” “Capisco…”- dicendo così cominciò a scrivere, dopo  dieci minuti suonarono alla porta era Orlando
 
“Piacere tenente Serra.”- disse porgendo la mano alla donna
“Serra possiamo andare nella stanza, signora con permesso!” – disse indossando i guanti e cominciando a incamminarsi
“Fate attenzione!” – disse la donna mettendosi a piangere, Bice si girò la guardò e si intristì anche lei, questa è l’unica cosa che riuscì a percepire Orlando.
 
 
“Bice, cosa vuoi cercare?”
“Voglio vedere se veramente è un amico.”- disse distogliendo lo sguardo da quello di Orlando
“Da dove lo vorresti vedere?”
“Vediamo di trovare un diario.”
“Ne avevi uno?” – disse Orlando afferrando il braccio di Bice
“Certo che no, lasciami, i diari sono per le persone che non riescono ad affrontare la vita.”- disse con tona acido e fermo
“Se lo dici tu…”
“Non sopportavo l’idea che forse qualcuno me lo poteva vedere, per questo ho deciso di non averne!”- disse con tono fermo, ma allo stesso tempo malinconico
“Hai trovato qualcosa Bice?”
“No, tu?”
“Io si, la ragazzetta si faceva guardare, ha tutti mini vestitini e mini gonne, quasi inesistenti.”- disse con tono di disprezzo
“E’ normale avere questi capi d’abbigliamento, ma non questi..”- disse uscendo dei completini intimi 
“Beh, quelli non sono proprio usuali per una ragazzina di 15 anni, reperto?”
“Magari si, sono pure marcati, sono molto costosi per una ragazzina così piccola, c’è pure una foto..” – disse Bice avvicinandosi a Orlando e mostrando la foto
“E’ un uomo adulto e sembrano anche molto intimi.”- disse Bice
“Lo faccio vedere alla mamma?”- chiese Orlando
“No ci penso io!”- così dicendo uscì dalla stanza e andò a chiedere alla madre chi poteva essere quell’uomo, era suo zio paterno , dopo poco i carabinieri ringraziarono e tornarono al R.I.S.
 
 
 
“Ghirelli, qua c’è il computer!”- disse Bice passandolo sul tavolo.
“Ora andate, siamo tutti stanchi!”
“Colonnello, non vuole sapere cosa mi ha detto Carnacina?” – chiese Lucia
“No, domani se ne parla è tardi.”
 
 
Tutti uscirono da R.I.S.
 
 
“Lucia!”- gridò Ghiro richiamando l’attenzione della bionda
“Si”- si girò lei sorridendo
“Mi piace il mio nuovo vecchio capitano!”
“Anche io ora mi piaccio di più, mi è venuta un’idea, andiamo in quel pub a prenderci un aperitivo?”
“Bella idea, andiamo va!”- disse Ghiro sorridendo e mettendosi sotto braccio Lucia
 
 
 
 
 
 
 
“Sono le undici dove sei stato?” – chiese Orlando con voce decisa verso Ghirelli
“Sono stato con Lucia, ma che c’è mi controlli?”
“No, non voglio che fai il coglione con lei! Non voglio che le fai del male!”
“Ha parlato! Non sei neanche sicuro della storia dell’aborto e la lasci! Vedi di sparire!”- disse Ghiro sbattendo la porta della camera da letto
“Vedi di non fare cazzate con Lucia! Le voglio ancora bene!” – così dicendo uscì di casa e cominciò a girovagare per Roma
 
Dopo una ventina di minuti si ritrovò davanti un bar e posteggiò, era in via Labica, in prossimità del R.I.S.
 
Orlando venne riportato alla realtà dallo squillo del cellulare
“Pronto”- disse Orlando seccato
“Cià, ma che fa mi pedini, oppure sei venuto a divertirti qui sotto!”
“Bice, sei tu? Ma che dici, ma tu dove sei?”
“Aspè sto a scendere!”
 
“Orlando sono qua!”- disse Bice per prendere l’attenzione di Orlando
“Ciao Bice.” – disse avvicinandosi 
“Che ci fai qui?”
“Nulla, in giro…” “E’ successo qualcosa?”
“No, no stavo andando..” “Ne sei sicuro?”
“Si.. ho sonno e non voglio parlare”
“Ok, a qualsiasi ora chiamami” – disse Bice con voce dolce
“Ok, notte!” – disse prima di dagli due baci sulle guancie
“Notte, tenente!” – così dicendo Bice tornò a casa e Orlando sparì nelle strade romane poco affollate data l’ora.
 
 


Spazio autrice:
Lucia è tornata come prima, c'è chi si è preoccupato di brutto per la sciatteria di Lucia, ma non vi preoccupate tutto si può aggiustare. Sono desolata per l'ingrascioso accaduto che si è venuto a prensentare, quello di aver compiato la storia o almeno l'idea, io giuro, non ho il tempo di leggere le altre storie, ne trovo un po' solo per scrivere, se per qualcuno lo preferisce io cancello la storia, basta dirmelo, non voglio creare problemi e screzi in questa pagina, credo inutilmente, fatemi sapere, basta parlare a volte! ;)

  
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