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Autore: Ren92    23/06/2012    4 recensioni
8° classificato al contest "sulle ali della libertà"
“Finalmente era giunto il momento, si sarebbe rivelato per quello che era. Non poteva aspettare oltre.” Ma ce l'avrebbe fatta?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Autore: Ren92
Titolo: Rendersi libero
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin, Artù
Generi: Introspettivo
Avvertimenti: Spolier
Raiting: Verde
Citazione: La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero. Dal film "Le Ali della Libertà"
Prompt: impaurito





Merlino avanzava lentamente nel castello, intralciato continuamente da massi e travi caduti. L'ultimo attacco di Morgana aveva davvero devastato il castello, che ora assomigliava più a delle rovine nella parte bassa, non che la parte alta fosse messa molto meglio. Rabbrividì pensando a quanto avevano rischiato quella volta: Morgana aveva trovato chissà dove un oggetto magico in grado di trasportare una decina di persone nel castello, apparendo direttamente nella Sala del Trono. Fortunatamente Artù era andato in prima fila per difendere la sua gente, ma per i pochi cavalieri presenti era stato un massacro. Per non parlare poi del duello che il sovrano e la strega avevano compiuto in cima alle mura: Morgana era una potentissima maga, ma anche un'ottima spadaccina, come avevo visto parecchie volte prima del tradimento.
Superò ancora un masso e poi annuì tra sé. Aveva preso la sua decisione. Quante vite avrebbe salvato se avesse potuto usare la sua magia senza nascondersi? Quanti rischi avrebbe evitato ad Artù potendo agire in prima persona? Ora basta, aveva deciso. Finalmente era giunto il momento, si sarebbe rivelato per quello che era. Non poteva aspettare oltre. Per il bene di Camelot e di Artù. Raggiunse le stanze del re e aprì la porta, poi entrò e si fermò. Aveva davvero il coraggio per andare fino in fondo? Sì, Artù aveva permesso ai druidi di terminare le persecuzioni, ma la magia era ancora bandita. Forse...
“Vieni avanti, Merlino” Lo chiamò il sovrano, interrompendo il filo dei suoi pensieri “Vieni”.
Raggiunse il re alla finestra, dove osservava due uomini lavorare per ricostruire una casa nella luce del tramonto.
“Abbiamo fatto bene, Merlino?”
“A fare cosa, Artù?”
“A combattere. A difendere il trono. Sono il legittimo re, ma forse il popolo si sarebbe risparmiato tutto questo se...”
“No. Il popolo vi ama, anche se a volte faccio fatica a capirlo, somaro come siete...” Il commento fece risalire un sorriso sulle labbra del giovane nobile “No, il popolo vuole voi e non a torto. Ricordate? Morgana ha bruciato i loro raccolti solo perché non erano d'accordo con lei. No, siete molto meglio voi”
Artù si girò verso il suo servitore, sorridendo. Il suo amico sapeva sempre come farlo stare meglio, e lui gli voleva un gran bene, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
“Di cosa volevi parlarmi, comunque? Avevi detto che era importante”
Ecco... La resa dei conti. Ormai non poteva più tirarsi indietro. Merlino sospirò, poi guardò alla finestra, individuando il luogo dello scontro dei due fratellastri e indicandolo al re.
“Ricordate il duello lì sopra?”
“Non posso certo dimenticarlo, è successo solo stanotte”
Da quel punto in poi non avrebbe più potuto fuggire. Avrebbe potuto inventare una scusa, dire che voleva solo complimentarsi, che adesso doveva prendere i vestiti per il bucato...
“E ricordate anche il vento?”
Artù chiuse gli occhi per ricordare meglio “Uhm... Sì. Mi sembrava quasi che il vento tentasse di ostacolare Morgana. Credo che mi abbia anche salvato da un paio di affondi...”
Merlino annuì “Lo stava facendo”
Gli occhi del re si aprirono di scatto. Facevano trasparire una grande agitazione.
“Credi che centrasse la magia?”
“Ne sono certo”
Artù smise di agitarsi e guardò il mago.
“Allora dobbiamo trovare chi l'ha fatta. Chiamiamo il consiglio, poi mi spiegherai chi hai visto”
Ma appena si avviò verso la porta questa si chiuse, lasciando di stucco il sovrano.
“Non ho visto nessuno. E non hai bisogno di trovare nessuno. Sono stato io”
Era fatta. Non c'era possibilità di ritorno.
“Cosa vuol dire che sei stato tu?”
Merlino sapeva che la voce del re era solo una maschera e non rifletteva quello che provava. Cosa poteva essere? Rabbia? Paura? Sollievo?
“Semplicemente che sono un mago”
Artù si girò e cercò con una mano la sedia, per poi lasciarsi andare di peso. Doveva essere uno shock anche per uno come lui.
“Se sei un mago... Perché...?”
“Non ve l'ho detto? Semplice, avevo paura” La voce di Merlino, rimasta calma fino a quel punto, iniziò a infiammarsi. Ora che si era rivelato non poteva tenere tutto dentro, voleva esplodere. “Prima c'era vostro padre, totalmente ostile ai maghi, quindi non potevo rivelarmi, anche se vi avevo salvato la vita non so quante volte. Chi vi ha salvato dalla strega? E dal grifone? Ma anche se le mie intenzioni erano buone, non potevo mostrarmi!” Riprese fiato, e si calmò un poco, prima di continuare “Poi siete salito voi al trono, ma le leggi non erano cambiate, così non potevo rivelarmi. E vi ho salvato la vita altre volte, ho fatto nascere un drago, poi ho distrutto il bastone degli scheletri” Si fermò nuovamente, ripensando a quanto aveva fatto. “Vi ho salvato la vita innumerevoli volte, l'ultima oggi, ma non posso aspettare più. L'agire nell'ombra mi ha aiutato, ma adesso che anche Morgana sa chi sono non posso più aiutarti così. Devo ritornare a essere me stesso, completamente me stesso. Avevo paura. Ho paura. Ma Gaius ha detto una volta "la paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero". Per questo devo rendermi libero, per te... e per me. Spero che tu riesca a comprendere.”
Artù pareva ancora sotto shock, anche più di prima. Sapere che il proprio amico poteva usare la magia era un conto, ma che l'avesse usata in tutti quegli anni era una cosa... Non sapeva neanche cosa pensare. In fondo non aveva mai compreso il disgusto di suo padre per la magia. Certo, sapeva che la magia poteva essere alquanto letale se nelle mani sbagliate, ma se quello che Merlino diceva era vero...
“La paura ti rende prigioniero... Davvero delle belle parole. La speranza può renderti libero...” Merlino stava sulle spine, quelle parole avrebbero decretato come sarebbe continuata (o finita) la sua vita.
Finalmente Artù decise, e il cuore di Merlino perse un battito nel vedere un sorriso sul volto dell'amico.
“Non sia mai che il re di Camelot sia imprigionato. Da questo momento in poi i maghi dovranno presentarsi al re e tenuti d'occhio in quanto rischio per la popolazione non magica, ma saranno liberi. Per sempre”
  
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