Piemon era un tipo raffinato. Amava stare seduto sulla sua poltrona a leggere un libro mentre fuori dal castello infuriava la tempesta. Con la vestaglia appena legata i fianchi e un pacco di cioccolatini aperto sul tavolino scuro laccato trascorreva interi pomeriggi ad oziare piacevolmente. A volte desiderava dare alla serata quel tocco in più e allora chiedeva a Yamato di fare qualcosa per lui.
-Cerca di stare attento.- lo rimproverò benevolmente, divertito -Stai sbavando.-
-Non è facile con questa cosa in bocca…- biascicò quello -E stai fermo con quei piedi!-
-Non devi usare le mani, altrimenti non vale.-
-Lo so, lo so.- sbuffò Yamato, alzando gli occhi al cielo. Strinse i denti sul tappo e, con precisione, tracciò una striscia rossa di smalto sull’alluce di Piemon.
Ogni tanto gli lanciava occhiatacce, e quello se la rideva. Oh, se avesse saputo cosa aveva in serbo per lui.
Piemon aveva il vizio di chiedergli cose come mettergli lo smalto alle dita dei piedi con la bocca oppure imboccargli l’uva con la bocca… insomma, tutte cose piuttosto imbarazzanti. Il gioco stava nel farle per ricevere qualcosa in cambio.
Ma, se finora Piemon aveva dovuto regalargli solo un telescopio, una chitarra elettrica e un sacco di altre “cosucce”, questa volta Yamato aveva ben altro in testa, dopotutto, ormai poteva anche pretendere.
Un’ultima striscia di smalto…
-Finito!- annunciò alzandosi in piedi, soddisfatto. Piemon seduto gli arrivava appena al petto, in piedi lo superava di una testa scarsa, non riusciva più a schiacciarlo in termini di forza, era passato così tanto tempo…
Tentò di non pensarci, se lo faceva quello se la fiutava e fuggiva. Sì, ne era capace.
Piemon si rimirò le unghie tinte di rosso ad opera d’arte.
-Sei stato bravo.- concesse -Meglio dell’altra volta.-
-Su un piede era un po’ difficile metterti lo smalto.- ribatté lui, ficcandosi in bocca del cioccolato.
-E…?- Piemon lo incitò a gesti a continuare.
-E ora devi fare tu una cosa per me.-
-Quello che vuoi.- rispose il padrone delle tenebre, prima di scorgere uno sguardo terrificante e malizioso negli occhi del digiprescelto.
-Spogliati.- gli fece quello.
Piemon sudò freddo.
-Sai… ho un po’ di mal di testa…- disse stringendosi addosso la vestaglia.
-Prima o poi doveva succedere, no?- ribadì Yamato tentando di strappargliela di dosso -Rassegnati!-
-No! No e no! Non sono pronto per questo! Guarda che chiamo la protezione digimon!!-
-I digiprescelti sono la protezione digimon.-
Insomma, era fregato. Piemon si maledisse, non che non volesse un giorno, ma così d’improvviso…
-Non giocherò mai più con te, Yamarin…- piagnucolò spogliandosi.



Note: boiata prima della nanna @.@ ora posso dormire sogni dementi XD