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Autore: Reika_Akire_Nives    24/06/2012    3 recensioni
E' una piccola one-shot su Kai Hiwatari tratto dall'anime di Beyblade. Visto che non sono molto brava con le introduzioni... è il punto di vista di un personaggio che ci racconta di Kai attraverso i suoi occhi. Almeno questa era la mia intenzione.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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How I see you... My best friend

Lui è l'unica persona per cui provo un profondo rispetto. É la persona più fidata e gentile che conosca in questo triste mondo. Lui è il mio migliore amico.
Naturalmente non è l'unica persona che conosco.
Infatti qualche volta dei bambini vengono a giocare con me, ma non sono mai andato a casa loro. Perchè?
Perchè se fossi scomparsa lui si sarebbe preoccupato, sarebbe rimasto solo. É brutto rimanere soli, io lo so bene.
Non voglio che accada, non a lui. L'unica persona per cui ho significato qualcosa. I miei genitori non li ho mai conosciuti, probabilmente adesso sono sotto una macchina o in qualche vicolo a mendicare cibo.
Ricordo ancora il nostro primo incontro.
Era un giorno freddo. Pioveva. Non mi piace la pioggia, perchè con il suo continuo scrosciare copre ogni altro suono creando una sorta di mondo a parte.
Piangevo ma non con gli occhi, con la voce. Non avevo lacrime da versare.
Quando alzai lo sguardo lui era lì. Era fermo davanti a me, era un ragazzo alto con dei bellissimi capelli nero-argentati che nascondevano parte dei suoi affascinanti occhi color ametista, i quali mi scrutavano seri e fieri.
Tutto il contrario di me: piccolo ed insignificante, accucciato ai piedi di un sottopassaggio nel tentativo di ripararmi dalla pioggia, tremante e bagnato fradicio. I miei occhi ambrati fissavano quella figura a me così alta e imponente lanciando una disperata richiesta d'aiuto. Lui per tutta risposta mi cedette il suo ombrello e andò via, calmo come era comparso.
Il giorno dopo lo stesso ragazzo si presentò con una bottiglietta di latte, probabilmente si era accorto che ero denutrito. E la stessa cosa accadde nei giorni seguenti.
Ormai era diventata una consuetudine incontrarlo ogni giorno ed ogni volta il mio cuore si riempiva di gioia battendo all'impazzata, ero al culmine della felicità quando scorgevo la sua figura all'orizzonte. Avevo preso l'abitudine di corrergli incontro come a dirgli "Bentornato!". Molte volte passavamo il pomeriggio a riposare distesi sul manto erboso a bearci del tepore prodotto dai raggi solari, altre mi mostrava come si destreggiava con il suo Beyblade e io lo osservavo estasiato.
Una volta mi fece perfino un regalo era un magnifico nastro rosso, uno di quelli che le ragazzine, che vedevo passare per strada, usavano per legarsi i capelli. Ero letteralmente al settimo cielo, ma data la mia poca confidenza con quegli oggetti me lo feci legare da lui. Era il mio primo regalo, il mio tesoro più prezioso. E lo è tuttora.
C'è stato persino un periodo in cui è scomparso per un po' di tempo. Credo che gli sia successo qualcosa, qualcosa di davvero grave perchè non venne a trovarmi per diversi giorni sulla riva del fiume. Il nostro posto speciale. Ero preoccupata, ma non potevo andare a cercarlo, non sapevo da dove cominciare. Quindi feci l'unica cosa in mio potere, lo aspettai per giorni e giorni. Pregando che tornasse presto.
Pregavo affinchè lui tornasse da me su quella riva, sulla nostra riva, a stenderci e prendere i raggi del sole insieme. Volevo che tornasse, desideravo ardentemente che mi guardasse con i suoi profondi occhi abbozzando un dolce sorriso su quelle sue labbra sottili, che posasse la sua grande e calda mano sulla mia testa e mi dicesse "Sono tornato".
Avevo paura, una paura folle. E spesso mi chiedevo "E se non lo rivedessi mai più? Che cosa farei? Che fine farei io?"
Poi improvvisamente un giono è ricomparso, sembrava diverso dall'ultima volta, sembrava più calmo e più sereno. Sembrava come se nel periodo in cui è mancato avesse trovato tutte le risposte alle sue domande. Sembrava in pace.
Che ragazzo strano, a volte stento a capirlo ma per questo lui è diverso da tutti gli altri umani. Ma che ci volete fare dopotutto io sono solo un gatto e degli umani non mi importa. L'unico di cui mi importa è lui, il mio migliore amico, Kai Hiwatari.

>>Angolo dell'autore<<
Innanzitutto volevo ringraziarvi per aver letto sia la one-shot che queste righe. La mia seconda storia... come suona bene *-*
Immagino che molti di voi si staranno chiedendo: Ma cosa diavolo scrive questa?!
L'idea per questa one-shot (o per meglio dire di questo obrobrio u.u) mi è venuta quando nell'anime si vedeva Kai che si prendeva cura di un gattino abbandonato, e mi sono chiesta "Chissà come il micetto descriverebbe Kai?"
Quindi ho cercato di umanizzare il gattino ed esprimere il suo punto di vista (probabilmente non ci sono riuscita. Ma almeno ci ho provato.)
Ringrazio sia i lettori sia i recensori per aver letto questo mio esperimento. Grazie! ^O^
  
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