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Autore: Elettra28    24/06/2012    12 recensioni
Prese un grande respiro prima di suonare il campanello di quella casa che le sembrò immensa, con un grande giardino, sembrava una di quelle case delle bambole con il quale giocava da piccola....
FF Brittana
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“aaaahhhhh finalmente un po’ d’ aria fresca” Esclamò Margareth, affiancando la nipote sul balcone
Brittany la guardò stranita
“ci saranno almeno 3 gradi” disse poi
La donna sorrise, facendo una faccia buffa e procurando una risata nell’altra, si fermò poi a scrutare la nipote per qualche secondo
“sei preoccupata e stai dimagrendo, riesci a nutrirti decentemente in quel posto?”
“si, a pranzo c’è il catering e a cena alterno trà cinese, messicano ed italiano” rispose, sapendo già che avrebbe procurato un disappunto in sua nonna
“oh bè allora…. Siamo a posto” esclamò infatti
“non morirò di fame tranquilla” 

La donna le prese la mano e le chiese
“che succede tesoro?”
Brittany sconfitta, abbassò la testa, parlare con la nonna le procurava sempre degli scombussolamenti emotivi
“ho chiesto a Santana di venire a vivere con me a New York” disse poi
“e lei?”
“non mi ha dato risposta…. Non lo sò se accetterà, ci sono troppe situazioni complicate che lascerebbe qui, ha scelto di fare l’università qui per questo, poi arrivo io e pretendo che lasci tutto per me” disse con gli occhi lucidi
“a lei stà bene, per ora, che stiate così?”
“no! Non stà bene a nessuna delle due nonna, stiamo sempre litigando per questo e ci stiamo facendo del male” si girò a guardarla sicura
“credo che dovreste arrivare ad un compromesso e capire cosa è meglio per voi” disse l’altra, guardando la nipote che soffriva
“si ma non vedo perché debba essere lei a rinunciare a qualcosa” rispose, per poi non reggere più e buttarsi in lacrime trà le braccia della nonna “Dio nonna, perché deve essere sempre tutto così complicato nella mia vita?” disse singhiozzando

Le si strinse il cuore nel vedere la nipote così, Margareth l’abbracciò  sempre più forte e le disse
“tesoro andrà tutto bene vedrai, Santana ti ama….” Dandole un bacio sul capo “vieni dentro, fà davvero freddo, voglio raccontarti una storia” continuò, accompagnandola verso l’entrata della casa


Brittany si lasciò andare trà le braccia della nonna su quel divano, per un istante le sembrò di ritornare bambina, quando passava intere serate a sentire i suoi racconti.

“ti ho mai raccontato la storia del riccio?” chiese
La bionda fece no con la testa, accoccolandosi di più trà il suo petto
“Allora, devi sapere che, durante l’era glaciale, molti animali morirono per il freddo. I ricci se ne accorsero e decisero di unirsi in gruppo, avvicinandosi per farsi calore. In questo modo si proteggevano, ma le spine di ognuno, ferivano i compagni più vicini, che davano calore. Perciò decisero di allontanarsi ed iniziarono a congelare e morire.”

Brittany osservò perplessa la nonna, cosa le voleva far capire con quella storia?

“ Fù una sofferenza vedere che, piano piano, tutti i loro simili morivano dal freddo e soli…” continuò Margareth
“…. così capirono che, o accettavano le spine del compagno vicino che li ferivano, oppure sarebbero inevitabilmente morti. Con saggezza, decisero di tornare tutti insieme. In questo modo, impararono a convivere con le piccole ferite che un compagno vicino può causare, capendo che, la cosa più importante, che li teneva in vita, era il calore dell’altro”

Si fermò ad osservarla per un secondo, vedendola rapita dalle sue parole
“quindi io e Santana saremo due ricci?” chiese Brittany
La donna annuì “e tutte e due con le spine affilatissime” le sorrise, procurandole una risata “avete bisogno l’una dell’altra per sopravvivere, ma dovete sapere che questo, comporterà delle piccole ferite, per voi e per chi vi stà vicino, ma è inevitabile tesoro”  Disse, guardandola teneramente
Brittany la strinse ancora più forte e sospirando disse
“già…”

“lo stesso discorso vale anche per tua madre” disse poi.
La bionda sollevò il viso, guardandola perplessa, non si aspettava che venisse fuori la madre in quel momento
Addolcì la cosa con un sorriso per poi dire “è venuto il momento di mettere fine a questa cosa, no?” la guardò, scrutando lo sguardo impassibile dell’altra “ devi fare il passo Brittany, ti devi avvicinare, nonostante faccia male e tu abbia ancora le ferite di quegli aculei appuntiti, perché, se non lo fai, il vostro rapporto morirà, hai già perso tuo padre senza volerlo, in questo caso, se perderai anche tua madre, l’avrai scelto tu”
“ma… io…. Nonna lei dopo la morte di papà mi ha odiato!” disse incredula, dopo aver sentito quelle parole
“lo sò e l’ha fatto stupidamente! Ha sfogato la sua rabbia su di te, doveva trovare il suo capro espiatorio, ma non vuol dire che non ti voglia bene. Sei sua figlia Brittany, una madre non può smettere di amare la propria figlia.”
“a me sembra di si invece” disse, mettendosi seduta e lasciando il calore dell’abbraccio di Margareth
“no invece! Ha avuto il coraggio di ricominciare e si stà rifacendo una vita e vuole che ne faccia parte anche tu! Ha bisogno che, tutte e due, vi lasciate questo stupido rancore alle spalle!”
Si avvicinò con foga, prendendo la mano della nipote e scuotendola
“io…. “ abbozzò l’altra
“tu niente Brittany, ti voglio a quella cena trà qualche giorno e non ne voglio nemmeno più discutere! Testarda di una Pierce!” disse, per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina
“ma… nonna….” La guardò uscire dalla stanza, senza dire niente
“uff…. che palle!” disse, mettendosi un cuscino del divano nel petto per stringerlo
 

*****

“quando arriva Brittany?”
“domani” Santana rispose a Quinn, con un sorriso bellissimo
“ e non azzardarti a passare, per venire a salutarla! Ho intenzione di sfiancarla e fare sesso per tutta la giornata, per convincerla ad andare alla cena per il compleanno della mamma” continuò
“oddio! Credo che la distanza, abbia amplificato la tua ninfomania!” esclamò Quinn ridendo
“bè… se non facciamo sesso litighiamo, se non litighiamo  facciamo sesso, trà le due, scusami, ma preferisco fare la seconda, per tutto il tempo!”
“bene… sono felice che il vostro rapporto sia così maturo” rispose la bionda
“cosa vorresti dire?” Santana si fermò e la guardò seria
“che forse è il caso di mandare un po’ più avanti la cosa, o come direbbe Sam, passare al livello successivo del gioco”
“la mia storia con Brittany non è un gioco!” le rispose acida
“lo sò benissimo, perché ti conosco bene e so che non avresti retto nemmeno per una settimana, con un rapporto praticamente a distanza, ma è il caso che andiate avanti, ti ha proposto di andare a vivere con lei San, perché non lo fai?”
“lo sai benissimo…. Non posso lasciare Becky, non posso lasciare gli studi e non posso lasciare nemmeno te, se proprio lo vuoi sapere!” disse, arrossendo per quella concessione, che raramente dava all’amica

Quinn le sorrise emozionata per la rarità del momento in cui, la sua migliore amica, si lasciava andare così
“per quanto sia lusingata di essere stata inserita nella lista delle motivazioni, io me la saprò cavare, e Becky è cresciuta tanto, credo sia ora di tagliare questo cordone ombelicale Santana. Perché lei non potrà vivere eternamente con te”
“ma è troppo presto! Tu non eri la prima a dire che le coppie che si accasano troppo presto, finiscono male?”
“nelle situazioni normali si, ma la vostra non lo è, so perfettamente quanto state soffrendo nello stare separate per cinque giorni a settimana e, quando Brittany inizierà gli spettacoli, i week end non sarà sempre disponibile” le disse, cercando il suo sguardo, che assomigliava sempre più ad un cane bastonato
“e poi se continuate a litigare così, il troppo presto diventerà troppo tardi per prendere delle decisioni!” continuò
“che vuoi dire?” chiese la mora
“che vi state facendo del male inutilmente ed anche stupidamente”

Santana incrociò le braccia e mise il muso, facendo ridere Quinn
“cosa c’è da ridere?”
“niente, è che Becky, è sorprendentemente uguale a te, nonostante la differenza fisica, ma gli atteggiamenti sono i tuoi e questo mi conferma ancora di più che, come la sorella, se la saprà cavare!”
Santana non riuscì a stare seria e si mise a ridere.
“bene ora ti devo lasciare, mi devo preparare perché devo uscire con Puck” continuò Quinn, guardandola maliziosamente.
“a proposito di relazioni mature… dovreste smetterla con questo tira e molla che và avanti dal liceo”
Esclamò la latina
“mmmm vediamo… magari potremo smetterla e metterci insieme” si pavoneggiò, facendo una giravolta
“non ci credo nemmeno se lo vedo! Te lo porti a letto come un bamboccio e basta Fabray!”
“invece no! Ci tengo a lui” mise il broncio
“se se… vabbè, io vado a prendere Becky in palestra, oggi la Sylvester ha fatto fare un allenamento extra alle cheerios…. Dio mio, per fortuna che siamo uscite da questa tortura!” ammise con gli occhi al cielo
“si ecco brava vai!” le disse.

La latina si mise a ridere per l’espressione buffa dell’amica e si girò per andare via, quando improvvisamente, sentì due braccia che l’avvolsero e la strinsero
“grazie San” le disse Quinn, mentre la stringeva.

Santana sorrise e strinse quelle braccia che l’avvolgevano. Quinn la fece girare e le disse
“ma ora devi pensare un po’ a te ed alla tua vita, io davvero me la saprò cavare….” Le disse, accarezzandole il viso, mentre la mora le avvolgeva la vita “ e poi ci vedremo tutti i week end, ti sei trovata una fidanzata riccona, che ha un jet privato tutto per lei” si misero a ridere tutte e due e si abbracciarono
“ti voglio bene Quinn” le disse, affondando il viso nella sua clavicola
La bionda si distanziò dall’abbraccio e la guardò
“due frasi smielate nella stessa giornata??? Wow Lopez! Stò iniziando a pensare che stia facendo uso di droghe pesanti” le disse, per poi abbracciarla di nuovo e sussurrarle “ti voglio bene anche io”
 
*****

“sei così stupida Becky Lopez, che i ragazzi scappano quando ti vedono, per evitare di essere sputati da te con quel tuo modo di parlare con la lingua trà i denti” disse la moretta davanti a lei, facendo ridere tutte le altre ragazze attorno.

Santana vide la scena da lontano, si nascose dietro un pilastro. Becky aveva ancora i pon pon in mano. Aveva una voglia di andare e far mangiare i pon pon a quell’oca, che aveva appena insultato pesantemente la sorella

“e tu, Jane Gregory, hai il culo talmente grande, che devono costruire una corsia preferenziale nel corridoio del Mckinley, per farti passare” le rispose
Santana annuì soddisfatta, soprattutto perché non si era lasciata abbattere dalle risate delle altre
“ah si? Ora vediamo se quella lingua non te la lascio ingoiare, stupida down!”

Santana spalancò la bocca ed era pronta ad intervenire, quando si bloccò, vedendo una ragazza bionda che avanzò verso le due
“hey Jane! Perché non la lasci in pace e te la prendi con chi è alla tua altezza? Non che Becky non sia in grado di prenderti a calci nel culo, ma è meglio guardarti negli occhi spilungona, quando piangerai perché ti sono cadute le tette rifatte” disse la ragazza bionda
“cos… come… come lo sai?” Jane si mise istintivamente le braccia sul petto a coprire il suo seno
“è semplice, si muovono come budini quando corri, giusto Becky?” disse, per poi richiedere un cinque alla ragazza
“Giusto Heather!” disse Becky, facendo battere la mano con la sua
“ora andiamo via di qui, c’è una tremenda puzza di silicone” disse, sventolandosi e prendendo per mano Becky
Santana fece un sospiro di sollievo, sorridendo come una scema e si avviò verso le due
“hey!” salutò avvicinandosi
“ciao San!” rispose Becky abbracciandola
La mora diede uno sguardo alla ragazza, che aveva appena difeso la sorella e disse “ciao”
La bionda ricambiò il saluto e Becky disse
“San, lei è Heather, è nuova, c’è da una settimana e l’ho fatta entrare io nelle cheerios” con uno sguardo soddisfatto
“ciao Heather, sono felice di conoscerti e… grazie per prima” rispose Santana, facendole capire che aveva assistito a tutta la scena
“è stato un piacere, odio quando se la prendono con quelli più deboli, anche se sono sicura che Becky le avrebbe dato volentieri dei calci nel culo, che si sarebbe ricordata per tutta la vita” disse, guardando Becky e sorridendo
“San, Heather può venire a cena da noi stasera? E, se per voi và bene, stà a dormire a casa”
“ok… se per lei và bene ed anche per i genitori… “
“và benissimo ed onestamente non vedo l’ora, avete tutti i dvd di Lost e dobbiamo fare nottata a vederci almeno la prima serie” saltellò entusiasta
“perfetto, allora ti aspettiamo a casa” disse Santana
Vide che le due si salutarono con un abbraccio e notò subito lo sguardo sincero e genuino in quella ragazza, fù sollevata nel vedere quella scena.
 
 
Tornavano verso la macchina prese per mano, Santana percepiva che la sorella era felice.
“San ti piace Heather?” le chiese
“l’ho vista pochi minuti, ma sembra figa!”rispose
“lo è… sai penso che diventerà la mia migliore amica, come lo siete tu e Quinn”
“come fai a dirlo tesoro?” iniziò a preoccuparsi che si potesse affezionare troppo a quella ragazza, per poi essere delusa da lei
“perché è buona è dolce ed è sincera con me…. Poi è una bravissima ballerina, più brava anche di Brittany”
“hey! Più brava di Brittany non c’è nessuno!” la rimproverò scherzando
“si lei è più brava di Britt!” rispose con fermezza

“Becky… come la prenderesti se… ecco… se decidessi di trasferirmi a New York?” si fermò per guardarla negli occhi e capire la sua reazione
La più piccola non si scompose, come se si aspettasse quella domanda
“ci vedremo tutti i week end?” le chiese
“assolutamente e potremo sentirci tutte le volte che vorrai” disse, già con le lacrime agli occhi al solo pensiero
“allora per me è ok! Ed è ora che tu e Britt vi sposiate!” disse
“cos… cosa? ma che dici! Stiamo insieme da nemmeno un anno, non ti sembra un po’ presto?” si mise a ridere
“bè…. Andrete a vivere assieme giusto?” la mora annuì “dormirete nello stesso letto” Santana annuì ancora “ e farete sesso assieme, quindi cosa vi differenzia da due che sono sposati?” chiese con ovvietà
“è diverso tesoro ed è ancora decisamente troppo presto, ma un giorno succederà…. Sempre se, nella convivenza, non ci uccideremo a vicenda” la prese a braccetto, per poi continuare a camminare verso la macchina
“la vostra convivenza sarà un successo vedrai, ed io ed Heather verremo a trovarvi a New York!” disse felice per poi salire in macchina
“ok…” rispose la più grande


******

“ok… tutto questo non ha senso, e voglio che sappia che mi hai convinto tu, con dei modi alquanto subdoli, per farmi venire fino a qui” erano tutte e due davanti alla casa di John e Santana sorrideva, per l’impresa appena compiuta
“mmmm non mi sembravi tanto dispiaciuta quando urlavi si! Si! Si!” mimò divertita
“finiscila! Non avevo nemmeno sentito la domanda, se non fosse per il fatto che ti sei bloccata sul più bello, per chiedermi conferma, minacciando di andare via se non avessi risposto”
“si.. bè ho avuto una buona maestra per quello, anzi, diciamo che io ho avuto più pietà, mentre qualcuno mi ha lasciato sul più bello!” disse, ricordando quanto si era sentita frustrata, la volta che Brittany l’aveva lasciata a metà della soddisfazione, quando era arrabbiata per Giulia
“ok… allora vuol dire che siamo pari, ma ti prego amore basta con questa cosa, promettiamoci che non lo faremo mai più” disse piagnucolando
“ok, promesso… ora vuoi suonare il campanello e prepararti a dare gli auguri a tua madre, o vuoi stare ancora qui a discutere di orgasmi mancati?”

“Wow! argomenti interessanti sulla soglia di casa mia” si girarono tutte e due improvvisamente, sentendo la voce di Sugar dietro di loro, che ammiccò appena incontrò i loro occhi stupiti
“allora? Che cos’è? Un nuovo gioco Lesbo perverso? Può funzionare con gli etero?”
“Sugar!” esclamò imbarazzata Santana
“non credo, siete troppo finti voi etero” disse Brittany
“ e brava la mia sorellina acquisita pervertita…. Vogliamo entrare? Dobbiamo dare gli auguri a tua madre!” disse, inarcando sarcastica un sopraciglio

Sugar aprì la porta, non permettendo alle due ragazze di continuare a ragionare se suonare il campanello o no, ed esclamò
“ciaaaaaaao famiglia bis, dov’è la mia mamma bis, che le devo fare gli auguri?” urlò, per poi trovarsi davanti Elisabeth
“Elis tanti ma tanti cari auguri! Il mio regalo lo troverai nella stanza dei massaggi, che ti ho prenotato per domani alla Spa Garden” disse dandole due baci
“grazie Sugar!” sorrise felice la donna

“dov’è il mio papino che è ringiovanito di dieci anni? Eccolo qui! Devo dire che il sesso è meglio di qualsiasi botulino” disse ancora
“ci puoi contare!” le fece l’occhiolino John
“ah dimenticavo, ho trovato due ospiti sulla soglia della porta, che conversavano animatamente su argomenti moooolto interessanti che, prima o poi,  approfondirò” disse, indicando la porta e vedendo che Santana e Brittany erano prese per mano titubanti
“Brittany” esclamò John felice, per poi avvicinarsi e far entrare le due

Santana decise di fare il primo passo, visto che la sua ragazza era ferma impietrita
“tanti auguri Elisabeth” si avvicinò a baciare la donna
“grazie Santana” disse guardandola dolcemente, per poi riportare subito lo sguardo alla figlia
“Britt… sei venuta” disse avvicinandosi
“si… auguri mamma” Brittany si avvicinò appena, vide lo sguardo commosso della madre, trattenne le lacrime, per non rischiare di piangere anche lei
“forse è il caso che le lasciamo un po’ da sole” disse John
“si sono d’accordo… Santana? Vieni ti faccio vedere la casa, così mi spieghi un po’ di quell’argomento di cui parlavate prima con Britt” la prese a braccetto e la trascinò via, mentre la mora si girò un istante per incrociare lo sguardo di Brittany e rassicurarla con un sorriso

 
Le due si misero a sedere su di un divano. Brittany tremava, era tanto tempo che non passava un momento da sola con la madre ad una distanza così ravvicinata, e vedere i suoi occhi così lucidi non l’ aiutava per niente

“grazie per essere venuta” le disse Elisabeth
“io…io…” balbettò e poi non riuscì più a trattenere le lacrime

“mi dispiace” dissero tutte e due contemporaneamente in lacrime
“è colpa mia tesoro, non dovevo reagire così, non dovevo prendermela con te, l’ho capito troppo tardi, quando ormai ti avevo ferito” disse la donna, prendendole tutte e due le mani
“mamma…” esclamò Brittany per poi buttarsi trà le sue braccia e farsi stringere, cosa che Elisabeth non esitò a fare
“io, stavo male… mi sentivo in colpa e non puoi capire quanto aspettassi da te, soltanto un abbraccio che mi rassicurasse e mi dicesse che sarebbe andato tutto bene” disse trà i singhiozzi
“lo sò…. Lo sò tesoro, mi dispiace, sono stata una stupida, spero tu possa perdonarmi” le disse, accarezzandole dolcemente la nuca
“io ho bisogno di te mamma, ho bisogno di sapere che mi hai perdonato per aver ucciso papà” disse scuotendo la testa
“Brittany… Britt tesoro guardami” la costrinse a guardarla “ non è stata colpa tua, è stata una tragica fatalità, ma tu non hai nessuna colpa, credimi! La mia è stata solo una stronzata, che non mi perdonerò mai di aver fatto”
“davvero mamma? Davvero pensi non sia colpa mia?” chiese, con una dolcezza disarmante
“si Brittany, lo penso davvero e mi dispiace che, per causa mia, sia vissuta per questi anni, con il senso di colpa” la strinse di nuovo a sé
Bittany sfogò il suo pianto trà le braccia della madre, tutte quelle lacrime che aveva riversato intere notti, da sola, col senso di colpa che la uccideva, le stava riportando li, su quel petto

“Britt, amore, ora basta ok? Ricominciamo tutto ed andiamo avanti insieme io, te, la nonna ed anche John e Santana” la fece staccare per farla calmare
“ed anche Sugar” disse, mentre si asciugava gli occhi
“si certo anche Sugar, saremo una famiglia” le sorrise Elisabeth
La bionda annuì
“ora torniamo dagli altri, ci aspetta una buonissima cena che ha preparato nonna Margareth, fiduciosa che saresti venuta” disse ridendo
Brittany si mise a ridere, ripensando al discorso che, la sera prima, le aveva fatto la nonna ed a come l’aveva lasciata senza parole, andando via dalla stanza
“pensa che ha cucinato tutte le cose che piacciono a te, perché diceva che sei dimagrita li da sola a New York, ed in effetti non ha tutti i torti”
“mi muovo di più rispetto a quando stavo qui, non di certo sono magra perché non mangio, se sapesse tutte le schifezze che mangio” disse.

Le due risero e tornarono dagli altri abbracciate. Santana si girò e, vedendo la felicità delle due, capì che tutto era andato bene e fù fiera del coraggio che aveva avuto la sua Brittany.

“tutto bene?” si avvicinò a lei prendendole la mano
“si” annuì, per poi darle un lieve bacio, senza preoccuparsi di chi aveva attorno.
“bene, l’amore ha trionfato ancora! Mi piacciono gli Happy Ending”  disse Sugar

Entrò Margareth con in mano un piatto da portata
“avanti tutti a tavola, prima che si freddi questo buonissimo arrosto!” esclamò, per poi incrociare lo sguardo della nipote e farle un occhiolino
Brittany si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia
“non sei sorpresa di vedermi qui?”
“per niente ed onestamente confidavo in Santana” disse, facendola ridere “sono fiera di te” aggiunse infine
Brittany annuì soddisfatta, mentre si mise a sedere accanto alla mamma ed a Santana.
 
****

“dai non è stato così difficile” disse Santana, mentre passeggiavano di ritorno dalla cena prese per mano
“certo, perché non l’hai dovuto fare tu!” rispose l’altra
“vogliamo parlare del fatto che è andata in secondo piano la mia prima cena ufficiale con tutta la tua famiglia al completo?”
“Uh è vero! Non ci avevo pensato” fece la finta sorpresa
“certo, perché sei troppo presa da te stessa, Brittany Ego Pierce”
“non è vero, ti ho salvato io quando Sugar ti ha proposto di farle da segretaria e John le ha dato man forte, dicendo che poteva essere motivo di esperienza professionale, per il tuo futuro lavoro”
“Oddio non farmici pensare”  Santana sgranò gli occhi, pensando a quel momento imbarazzante

“ecco, quindi mi meriterei un premio stanotte,  per aver fatto tanti passi oggi, ed in più averti difeso” disse fermandosi, per poi prenderla trà le sue braccia e starle a pochi millimetri dal suo viso

Santana la guardò intensamente e poi le disse
“la risposta è si”
“bene, perché mi farò ricompensare per bene” sorrise soddisfatta, per poi baciarla
“non hai capito” la interruppe l’altra
Brittany la guardò stranita
“la risposta è si, alla domanda che mi hai fatto qualche giorno fà” disse con un sorriso stupendo, nonostante l’agitazione per la decisione presa

La bionda spalancò la bocca pensando di aver capito, ma non ci voleva credere
“aspetta, giusto per non avere delusioni, ti ho fatto un sacco di domande giorni fa, tipo se mi facevi fare gradatamente guidare di nuovo la macchina, in posti non affollati ed in pieno giorno, dove non ci fosse nemmeno uno scoiattolo per strada e…”
“si vengo a vivere con te Britt!” la interruppe ridendo
“speravo fosse la risposta a quella domanda!!” scoppiò di gioia e l’abbracciò forte, prendendola in braccio e facendola girare
“mettimi giù Britt, lo sai che odio quando mi fai fare queste strane prese da ballerini” la rimproverò, mentre la bionda la faceva girare ancora

Si fermò per metterla giù, ma senza staccarsi da lei
“ci sveglieremo tutte le mattine assieme, tu andrai all’università e ci ritroveremo per pranzare nelle nostre pause, io rientrerò a casa e ti toglierò quegli occhiali dal viso stanco, che ha passato tutte quelle ore sulle pagine di un libro, per poterti baciare e portare nel letto e fare l’amore tutte le volte che vorremo, sei pronta a tutto questo?” le chiese ad un millimetro dalle sue labbra
La mora annuì sognante
“e se ci viene fame? Nessuna di noi due sà cucinare Britt, ci hai pensato?” s’imbronciò
“non è un problema, New York è il regno del take away” le sorrise , poi si fece improvvisamente seria e chiese
“che mi dici di Becky?”
“oggi ho capito che se la saprà cavare e poi verremo spesso qui” disse, mentre l’altra annuì
“davvero San? lo stiamo facendo davvero?” chiese per accertarsi, perché era ancora incredula che tutto quello stesse capitando proprio in quel momento
“si, lo stiamo facendo Britt”

In un altro impeto di entusiasmo l’abbracciò di nuovo fortissimo, per poi staccarsi ed esclamare
“ora sono pienamente felice, ti amo Santana” la baciò
“anche io, ti amo tanto” le sussurrò trà le labbra, per poi notare che la bionda aprì gli occhi ed ammiccò divertita, per poi prenderla di nuovo in braccio e farla girare urlando “evvivaaaa!!”
“mettimi giù Britt! Accidenti a te ed a tutti i ballerini del mondo!”
 
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Siamo arrivati all’ultimo capitolo ! : )
I ringraziamenti li lascio a dopo l’epilogo che pubblicherò al più presto.
Spero che vi sia piaciuto tutto. Grazie mille a chi mi ha sempre seguito fino a qui
 
E
  
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