Cupido
per Errore
- Un fratello in fase di negazione!-
Stefan aveva
sobbalzato quando la porta della sua stanza si era spalancata con un
tonfo che
si sarebbe potuto sentire anche in Canada.
Era invece stupito quando ciò che vide fu la figura spedita
del fratello, in
tutta la sua tenebrosità e con un cipiglio irritato e
innervosito sulla faccia.
Si rese conto di
aver lasciato la bocca leggermente aperta e si decise a chiuderla
velocemente,
lasciando comunque gli occhi sgranati.
“E’
totalmente
impossibile che io sia qui a parlare con te.”
Esordì il maggiore dei due
puntando un dito contro l’altro.
Stefan si limitò ad aggrottare la fronte e a chiudere il
diario che stava
scrivendo “Non potrei che essere più
d’accordo.”
Nonostante si
fosse sposato con Elena da un paio d’anni e che da quel
momento, con estrema lentezza, lui
e Damon avessero
cominciato ad avere una parvenza di rapporto civile, quella situazione
era
abbastanza assurda. Forse prematura.
Avevano deciso di ricominciare daccapo sotto promessa fatta ad Elena
– anche se
Stefan sospettava che ci fosse stato anche lo zampino della sua
migliore amica,
Bonnie - e avevano cominciato con l’essere semplici
conoscenti. Poi conoscenti
di amici, in seguito amici di amici e per il momento si erano fermati
ad un
inizio di relazione come coinquilini
senza impegno.
Per arrivare
alle confidenze di amici o fratelli, aveva sempre pensato il minore,
avrebbero
dovuto aspettare ancora qualche decade.
Cosa che
evidentemente non era del tutto vera. E Damon sembrava sconvolto tanto
quanto
lui, alla scoperta di quel fatto.
Il corvino aveva
cominciato a camminare su e giù davanti a lui, sempre
più irritato – il cielo
limpido di quella primavera si era improvvisamente oscurato creando
malcontento
sulla cupola della mistica cittadina.
“Non
vorrei
interrompere questa tua.. interessante
attività” Azzardò Stefan
“Ma a cosa devono il brutto tempo gli abitanti di
Fell’s Church?”
Damon si
voltò
di scattò sbottando “Sono sempre stato io il
più intelligente tra i due!”
L’altro aveva incrociato le braccia al petto “Il
più furbo, il più scaltro, il
più brillante..”
“Il
più
modesto..” Borbottò Stefan contrariato.
“Nonostante
sia
notoriamente anche il più attraente, il più
affascinante, il più bello,
allettante, seducente.. Ho sempre saputo che queste incredibili
qualità sono i
miei pregi più accattivanti..”
“ Oltre
all’umiltà, ovviamente.”
“Se solo
avessi
saputo che si sarebbero rivoltati contro di me!”
“Non
sottovalutiamo la sanità mentale, fratellone.”
“Insomma!”
Sbottò Damon smettendo di gesticolare e poggiando entrambe
le mani sulla
scrivania di Stefan, guardandolo così serio che al minore
venne da ridere “ Lei
è solo lei. Io sono fantasticamente me. Non
c’è nessuna
possibilità che sia uscita fuori dal gregge solo
perché è come se avesse una
pelliccia più pregiata delle altre!”
E, mentre Stefan
si chiedeva cosa stesse blaterando Damon e cosa centrassero le pecore
di un
gregge con una pelliccia griffata, il più grande dei
fratelli si era nuovamente
messo a camminare freneticamente su e giù per la stanza
sotto lo sguardo
attonito del più giovane, borbottando cose come
“Non è possibile” e “Sono
troppo furbo per cascarci.”.
Stefan lo
guardò
adesso seriamente preoccupato, pensando di richiamare Elena dal suo
viaggio
alla Spa di Los Angeles e di farla tornare immediatamente a
Fell’s Church
temendo che Damon fosse stato nuovamente posseduto.
“Damon,
sei
sicuro di-.” Stare bene?
“Non
provare a
contraddirmi! Lei non ha proprio nulla di
speciale! Ci saranno come minimo altre mille streghette dai capelli
rossi,
quindi lei è solo una delle tante.. completamente ordinaria!”
Bonnie? Era lei il
fulcro di quel folle
discorso?
“Sai una
cosa!?”
Stefan
sobbalzò
nuovamente alla voce di Damon che era tornato a parlare con lui. Non
era certo
di sapere come gestire la situazione, avendo davanti un Damon con le
rotelle
decisamente fuori posto.
“La
affronterò!
Ha detto che sono un codardo e che mi nascondo dietro
l’indifferenza, un codardo!
Io, Damon Salvatore,
considerato un miserabile vigliacco da
una miserabile streghetta che trema in ogni situazione di
pericolo!”
Damon aveva fulminato furente il fratello, che in realtà non
aveva fatto
proprio nulla oltre che limitarsi ad osservarlo compassionevole
“Non l’ho
ancora uccisa per colpa tua e della
tua sposina di porcellana! Nessuno mi ha mai insultato anche solo
mentalmente
ed è in grado di raccontarlo in giro!”
Stefan,nonostante
gli fosse risultato particolarmente difficile, aveva compreso
– in quel fiume
di parole incoerenti- il nocciolo della situazione.
Solo che non aveva semplicemente potuto aprir bocca perché Damon, sotto tutti i punti
di vista, stava
avendo una chiara sfuriata con se stesso. E
Stefan non era del tutto certo che mettersi
in mezzo ad una battaglia tra Damon e il suo peggior nemico –
l’umanità, i sentimenti e
quel semplice
amore per la piccola Bonnie che aveva scatenato tutto- fosse
una buona
idea.
“Bene!
E’
deciso!” Damon lasciò cadere le braccia lungo i
fianchi, con l’espressione che
sfiorava un broncio
“Adesso so cosa
fare!” Sbottò in fine, come infastidito
dall’occhiata ancora preoccupata del
fratello.
Un secondo dopo
il maggiore era uscito velocemente dalla stanza del più
piccolo, ma Stefan non
aveva neanche potuto contare fino a due che Damon era ritornato sulla
soglia
della stanza guardandolo con stizza.
“Anche se
potrei
cominciare ad odiarti nuovamente per questo, devo
ammettere che -
e il
suo tono imbarazzato era travolto da quintali di irritazione e sdegno- per una volta non sei stato poi
così
inutile.” Le sopracciglia di Stefan avevano raggiunto
l’attaccatura dei
capelli, palesando lo sbigottimento e Damon si affrettò ad
aggiungere “Non è un
ringraziamento! – e qui mostrò un espressione
ovviamente schifata- una semplice
costatazione!”
Dopo
quell’ultima
stoccata Damon era realmente fuggito da quella stanza borbottando
qualcosa al
confine tra “Tzè, ora vedremo chi è che
si nasconde dietro l’indifferenza!” e
“Neanche i suoi occhioni insopportabili riusciranno a
salvarla dalla mia
collera! Non stavolta ecchediamine!”
Non accorgendosi minimamente di quanto non sembrasse più lui
e quanto, invece,
sembrasse un semplice umano alle
prese con la ‘fase di negazione’dei i propri
sentimenti.
I pensieri
ancora sbigottiti di Stefan furono interrotti dallo squillare del suo
telefonino. Era Elena. “ Ciao amore mio..”
Dal suo tono la Gilbert aveva capito che qualcosa non andava
“Oh, Stefan.. è
successo qualcosa?”
Lui sospirò “Si tratta di Damon..”
Il tono della ragazza si accese “Cos’ha fatto!?
Avete ricominciato a
litigare!?”
“Peggio..”
Mormorò sconsolato il vampiro “.. ha appena
scoperto di provare qualcosa per la
nostra cara Bonnie.”
E, nella sua mente
contorta, io sarò lo
screanzato Cupido che avrà la responsabilità di
tutto( sia in bene che in male,
ahimè!), quando – invece- non ho fatto
praticamente nulla.
BlindeSpace_
* Perdonatela
poiché è folle.*
Giuro
che all’inizio doveva essere una cosa seria.
Non so come sia uscita una cosa talmente demenziale ai danni dei
fratelli
Salvatore.
Insomma.. sono abbastanza certa di non aver mai usato tanti punti
esclamativi
in una sola volta – soprattutto se usati per frasi di Damon!
Nonostante
tutto mi sono divertita a scrivere questa scenetta ( più che
altro mi sono
divertita a immaginarmela, ma dettagli.)
Spero che, oltre all’impulso di un sano
‘FacePalm’ esasperato, sia riuscita a
farvi spuntare un sorrisino ^.^
Personalmente
avevo proprio bisogno di una boccata di relax idiota e scrivendo questa
cosa
molto leggera sono riuscita a
svagarmi – quindi in ogni caso sono allegra lo stesso :)
Se capiteranno situazioni analoghe, magari potrò collegare a
questa Shot
qualche altra FalshFic or something.. Si vedrà.
Non
credo di dovermi dilungare ancora per molto in questo commento
perché non c’è
altro da aggiungere, il testo - poveri voi- è semplice
esattamente come lo
vedete. Nulla di più, nulla di meno. Nessun significato
troppo profondo xD Assolutamente
senza pretese.
Ad ogni modo mi
piacerebbe sapere che ne pensate :P
In
fondo a chi non metterebbe il buon’umore leggere recensioni?
Alla
prossima!
Baci,
{-Eyes.