Summertime
2# Fireworks
24 Giugno 2012. San Giovanni.
Samantha si mise a sedere sul terrazzo osservando le persone che
passavano davanti al cancello di casa sua concedendosi una sigaretta.
Espirò una nuvola di fumo e socchiuse gli occhi lasciando
che la brezza fresca delle sette rinfrescasse le sue membra, stressate
per il troppo caldo della giornata.
Sospirò e raccolse le proprie gambe contro il ventre
continuando a tenere gli occhi chiusi.
“A che ora ci sono i fuochi?” urlò
rivolta alla madre che si sporse dal terrazzo.
“Parli con me?”
“E con chi? In casa ci sei solo tu”
sussurrò per non farsi sentire.
“Alle 22:30. Ci vieni?”
“Chiamo la Gin e sento cosa fa.”
La madre rientrò in casa e Samantha afferrò il
telefono.
“Ciao amore mio!”
“Ciao bella!!”
“Vieni stasera a vedere i fuochi?”
“Ovvio! Dove andiamo?”
“Bellosguardo o Piazzale?”
“E' uguale lo sai”
“Okay, facciamo Bellosguardo alle 22:15”
“Ahahahahha lo fai solo perché è sopra
casa tua! Comunque è okay”
“Guarda che se vuoi puoi venire a cena da me. Pizza e coca e
partita, che ne pensi?”
“Italia – Inghilerra? Come rifiutare!”
“Okay, facciamo alle 20:30 da me allora”
“A dopo”
Samantha riattacco e tornò a portare il mozzicone della
sigaretta alle labbra per ispirare un ultima volta prima di gettarla a
terra e pestarla.
“Mamma c'è la Gin a cena, ordiniamo una pizza e ci
prendiamo una coca” urlò rientrando in casa.
Alle 20:30 Samantha sentì bussare alla porta:
controllò l' ora sull' enorme orologio che capeggiava nell'
ingresso ed andò ad aprire. Subito venne investita da una
ragazza mora che teneva delle pizze da asporto in mano.
“Qualcuno voleva la pizza?” chiese ridendo.
Samantha sorrise. “Oh grazie, ora puoi anche tornare a
casa”
“Ma che carina che sei con la tua migliore amica!”
“Dimentichi che la pizza è il mio grande
amore” la corresse Samantha con un sorriso lasciando libera
la porta per farla entrare”
“Dai andiamo che ci attende la partita”
“Oh sì, vediamo quanti fighi ci sono in
Italia”
Samantha scoppiò a ridere ripensando al turista della
settimana prima ma scosse subito la testa per allontanare il pensiero.
“Oh beh, anche gli inglesi non sono male”
“Trovamene uno non snob e ne riparliamo” rispose
Ginevra.
“Okay, scommessa accettata. Ora mangiamo o si fredda
tutto”
Continuarono a parlare, con la pizza che diminuiva davanti a loro e le
lattine di coca che aumentavano mentre la televisione trasmetteva la
partita senza sosta, alternando i numerosi tentativi di gol dell'
Italia alla scarsa azione dell' Inghilterra.
“Ma non è possibile! Portiamo avanti noi il gioco
ma non riusciamo a segnare! E' assurdo!”
esclamò Ginevra accasciandosi sul divano.
Samantha sorrise. “E' perché loro hanno una buona
difesa”
“No, hanno solo culo”
“Beh, quello senza dubbio aiuta”
commentò Samantha.
“Sem è ora di andare!” La voce della
madre di Samantha le riscosse dallo stato di trance in cui si
trovavano. La partita era ancora 0-0. Samantha si alzò
sospirando.
“Andremo sicuro ai supplementari”
“Speriamo non ai rigori: lì è solo
culo” commentò Ginevra.
Samantha annuì mestamente.
Arrivano a Bellosguardo poco dopo: il piccolo spiazzo da cui si vedeva
tutta Firenze era praticamente vuoto. Samantha si mise a sedere sul
muricciolo che lo costeggiava invitando Ginevra a fare lo stesso.
“Sono tutti a vedere la partita” ebbe giusto il
tempo di dire prima che i fuochi d' artificio ponessero fine ad ogni
tentativo di discussione.
I fuochi finirono mezz' ora dopo. Samantha saltò
giù dal muretto e si sgranchì le ossa della
schiena
“Andiamo” disse rivolgendosi all' amica che era
scesa e si trovava al suo fianco. Ma la sua attenzione fu catturata da
una chioma bionda che la stava fissando e agitava una mano in segno di
saluto.
Samantha strizzò gli occhi per identificarla meglio.
“Mi stai ascoltando?” si riscosse solo quando l'
amica alzò il suono della voce.
“No, scusa. E' che ho visto una persona” disse
cominciando ad avanzare verso il ragazzo.
“Hey” lo salutò una volta arrivata
vicino a lui. “Anche tu a vedere i fuochi?”
Il ragazzo sorrise “Allora ti ricordi di me. Comunque
sì, la guida dice che se veniamo in questo periodo sono uno
spettacolo fenomenale” disse mostrandole un libriccino verde.
Samantha sorrise annuendo. “Già. Quest'anno poi
hanno fatto le cose in grande: molti rappresentavano la bandiera
italiana.”
“L' ho notato, probabilmente era per la partita.
Chissà chi ha vinto...” il ragazzo non fece in
tempo a formulare il pensiero che le sue parole furono coperte da una
valanga di clacson e suoni di trombette.
“A quanto pare l'Italia” rispose Samantha con un
sorriso.
“Siete molto patriottici, vero? Comunque – aggiunse
rivolgendosi a un ragazzo castano che stava parlando con altri tre
– mi devi il pranzo, Harry. Ho vinto la scommessa”
Il ragazzo castano si voltò: non sembrava molto contento
della notizia. “Facciamo la colazione?”
provò a contrattare. Niall scosse la testa irremovibile, poi
tornò a guardare Samantha.
“Che maleducato, non vi ho presentato. Loro sono Harry, Zayn,
Liam e Louis” disse indicando i ragazzi uno a uno.
“E quel tipo là dietro si chiama Marco”
aggiunse indicando un signore che stava parlando con una donna bionda.
Ginevra raggiunse Samantha proprio in quel momento “Grazie
tante per la considerazione” sbottò.
Samantha la guardò come a implorare perdono “E lei
è Ginevra, la mia migliore amica”
Ginevra si accorse solo in quel momento che c' erano ben cinque ragazzi
che la fissavano e abbassò lo sguardo.
“Piacere” disse soltanto lasciando che gli altri si
presentassero.
“Di dove siete?” aggiunse poco dopo con il suo
inglese perfetto.
“Londra e dintorni. Tranne il biondino, lui è
irlandese” rispose il ragazzo riccio.
“Oh. Quindi tifavate Inghilterra stasera?” chiese
non sapendo bene cosa dire. Samantha la guardò allibita,
come a dire “Non è ovvio?!”
Il riccio rise “Tutti tranne il biondo”
Samantha tornò a guardare Niall e sorrise.