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Autore: Twinkle Dead Star    25/06/2012    3 recensioni
«Fratello, pensa bene a ciò che sto per dirti. Noi amiamo la musica. La nostra musica. Che non ha successo, ma comunque noi ci proviamo e l’imp-»
«Sì okay, non c’è bisogno di puntualizzare, va avanti.»
«La musica ci salva. Sempre. La musica, è la risposta a tutto. La musica, fa innamorare. Mi segui, ci sei arrivato da solo a ciò che voglio fare?»
«Sì, ci sono. Credo che tu debba farti vedere, Gerard.»
«Perché, non mi vedi? »
«Non devi farti vedere da me, ma da uno bravo.» il minore diede una pacca amichevole sulla spalla del fratello, dove ricadevano i capelli leggermente lunghi e sottili, neri come la notte.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera/notte a tutti. :D
Niente, sono qui per rompervi le scatole, ma un introduzione e una piccola puntualizzazione era giusto farla.
Dunque, questa è ufficialmente la mia prima Fanfition seria. Eh già. u_u
I personaggi non mi appartengono, ecc..ecc..sono frutto della mia fantasia..ecc..non so come siano realmente andate le cose, so solo ciò che leggo su Wikipedia e nelle biografie dei vari musicisti, e dunque ho un po' modificato tutto.
ATTENZIONE: non è una Frerard, o meglio, per ora no. Poi si vedrà, per ora ho scritto solo questo capitolo, anche se ne ho in mente almeno un'altro, o forse due ma non di più.
ATTENZIONE COSA PIU' IMPORTANTE: E' basato tutto su un mio sogno, di ieri notte. E' da mesi, forse anni, da quando li ho conosciuti che fantastico su come si siano conosciuti effettivamente loro quattro, anzi cinque (eh sì, nel prossimo entrerà Frankie), com'era la band prima del successo. Inoltre, non credo sia tutto merito della mia fantasia, insomma, credo che il mio cervello si sia basato a sua volta su un film, o forse un libro, che non ho visto recentemente e che quindi non mi ricordo come si intitoli...Ma farò del mio meglio per renderla personalizzata, diciamo.
Buona lettura, ricordatevi accetto (mi fanno piacere) anche le critiche, ditemi anche come vi è sembrata e se potrei migliorare, l'importante è andarci piano, eh. :D
STAY BEAUTIFUL, KEEP IT UGLY! 


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Belleville, 2001.

Un'altra mattina.
Un'altra fottutissima mattina da passare in quella fottutissima scuola.
Mikey Way e Frank Iero frequentano lo stesso liceo, ma non si conosco, se non di vista.
Nel senso che a volte, ogni tanto, i loro sguardi s’incrociano per i corridoi di quell’inferno. Ma per ora, sanno di avere in comune solo quella tortura d’istituto.
Mikey era catalogato da anni ormai, come “lo sfigato della scuola”. Nonostante non venisse preso in giro spesso e soprattutto, non si era mai fatto un giro nel fondo dei cessi della scuola per colpa dei bulletti come ogni nerd americano che si rispetti, si diceva in giro che avesse pochi amici, e che molti se la facevano alla larga da lui, poiché era conosciuto come un tipo strano (anche se, saggiamente, sua nonna Elena continuava a ripetergli che “diverso è speciale, speciale è comprensibile da pochi ma alla fine apprezzato da tutti”).
Ma la nonna sprecava solo saggie parole, perché a Mikey la sua situazione sociale non dispiaceva troppo.
Non gliene importava nulla, anzi.
Alla fine, possedeva tutto ciò che per lui era importante, sicuramente non gli interessava se piaceva agli altri.
Suonava il basso in una band, che non aveva molto successo, in realtà...non aveva successo per nulla.
Ma ehy, l’aveva fondata da poco con suo fratello maggiore Gerard Way (il quale nome faceva schifo in tutte le lingue del mondo, ma al contrario suo, tutti già amavano quella checca con i capelli lunghi) e i suoi unici/migliori amici, Matt Pelissier e Ray Toro.
La speranza era l’ultima a morire, anche se essa non brillava troppo per Mikey. Secondo il modesto parere degli altri membri, la band aveva già scritto alcuni pezzi che spaccavano, e quindi mancava davvero poco per pubblicare il loro primo album.
Oltre ad una band, aveva una ragazza. E non una qualsiasi, la più bella della scuola, anche se caratterialmente sembrava Mikey con un tocco di femminilità in più (quello che invece possedeva il maggiore dei Way).
Esatto, il più sfigato, nerd, emo, quatrocchi strambo, (finto) rocker della scuola, stava con la più desiderata.
Non stupitevi troppo di questa storia, diciamo che infatti, durò poco. Alicia scaricò definitivamente Mikey dopo mesi di relazione. Non gli specificò nemmeno il motivo, per cui Mikey non riuscì a mettersi il cuore in pace…difatti, crollò emotivamente. Se prima aveva due ragioni per sopravviverein quel paese del cazzotra quei fighetti del cazzo, ora ne aveva solo una: la band.
Doveva far qualcosa per recuperare anche l’altra, senza probabilmente non poteva farcela.
Ebbe come la sensazione, che la band potesse aiutarlo.
My Chemical Romance. Aveva scelto lui il nome. Ed era così fottutamente azzeccato..
Raccontò tutto al fratello, Gerard. Per Mikey era come un eroe. Un supereroe. Era merito suo se c’era la band. (In realtà era merito anche di quei fottuti terroristi..) 
Gee l’aveva salvato, e si era salvato, aveva reso la loro vita migliore, ma Mikey se ne sarebbe accorto con il tempo. 
Ma insomma, il Way maggiore avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere uno di quei rari sorrisi sul volto del fratello, quindi decise che avrebbe fatto di tutto per convincere Alicia a tornare, perché quei sorrisi esistevano solo in presenza di lei, o del suo basso.
Dopo un lungo abbraccio che seguì le varie dichiarazioni fraterne, a Gerard venne un colpo di genio. 
Mikey ci sperava, fra sé e sé, da quando gli aveva raccontato della faccenda.  Del resto era Gee quello geniale.
«Ci sono!» urlò Gerard sciogliendosi dall’abbraccio del fratello spilungone, alto e magro.
Mikey rimase in attesa di fronte a Gerard deglutendo e sudando evidentemente freddo.
«Fratello, pensa bene a ciò che sto per dirti. Noi amiamo la musica. La nostra musica. Che non ha successo, ma comunque noi ci proviamo e l’imp-»
«Sì okay, non c’è bisogno di puntualizzare, va avanti.»
«La musica ci salva. Sempre. La musica, è la risposta a tutto. La musica, fa innamorare. Mi segui, ci sei arrivato da solo a ciò che voglio fare?»
«Sì, ci sono. Credo che tu debba farti vedere, Gerard.»
«Perché, non mi vedi? »
«Non devi farti vedere da me, ma da uno bravo.» il minore diede una pacca amichevole sulla spalla del fratello, dove ricadevano i capelli leggermente lunghi e sottili, neri come la notte.
Gerard si zittì, ci rimase un po’ male e Mikey lo notò.
«Insomma, io sono qui per aiutarti. Ma così proprio non funziona…»
«Che fai, mi lasci anche tu? Vai avanti Gee, ti ascolto, scusa.»
Mikey si buttò sul divano del salotto di casa Way e invitò Gerard ad imitarlo.
«Dicevo…potremmo scrivere e realizzare per Alicia, una specie di playlist, canzoni fatte e suonate da noi, che esprimono ciò che provi, la cosa migliore che probabilmente sai e sappiamo fare. Che ne pensi?»
A Mikey brillarono gli occhi per un momento, guardando dritto in quelli verde smeraldo del fratello.
Ma presto si incupirono e Mikey abbassò lo sguardo.
«Io…Gee…»
«No, tu Mikey.» Gerard abbozzò un sorriso per la sua triste battuta, ma il fratello lo ignorò.
«Io penso che sia un idea geniale, fantastica, straordinaria e forse irrealizzabile, ecco..se solo noi..non fossimo noi. Insomma, la nostra musica non piace a nessuno, come può piacere alla mia ex ragazza? Lei non mi ama più, non si dovrebbe nemmeno sentire obbligata a fingere di essere entusiasta per ciò che suono.»
Gerard si sentì offeso per una seconda volta a cause delle parole del fratello. Mikey sapeva essere troppo sincero e schietto. Anche se, secondo Gerard, la sincerità di Miks non corrispondeva sempre alla verità. Corrispondeva solo alla sua visione distorta della realtà. Okay, non saranno la nuova rivelazione del secolo come band, ma si impegnavano, ce la mettevano tutta!
Il cantante lanciò un sospiro fin troppo udibile e Mikey lo guardò preoccupato con le dita che picchiettavano ansiosamente sulle ginocchia leggermente storte.
Gerard lo guardò dritto negli occhi. «Ascoltami, fratello.. » Dio, pensò Mikey, non si può resistere a Gerard, nemmeno se lo conosci da una vita e sei imparentato con lui. A volte si chiedeva se fosse un vampiro.
«Noi spacchiamo, okay?» riprese il discorso Gerard «A noi, cioè a me, a Matt e Ray, non so a te, piace la nostra musica. E’ tutto ciò che conta. Ma a parte questo, può darsi che tu abbia ragione. E’ possibile che faccia schifo, e che noi abbiamo le orecchie tappate per non accorgercene, mentre quelli in torno a noi no. Ma puoi sempre cavartela con delle belle parole. Alici potrebbe sempre apprezzare gli sforzi..» 
«Hai ragione, bro. Scusa se ho dubitato…di noi.» Mikey si sistemò distrattamente gli occhiali spingendoli contro il naso con il palmo della mano.
Gerard gli sorrise dolcemente.
Chiamò gli due amici e si recarono subito a registrare qualcosa per Alicia, nella loro misera stanzetta che osavano chiamare “sala prove”, e che dopo questa nuova esperienza venne rinominata ingiustamente “sala registrazioni”.
I ragazzi si trovarono tutti assieme e venne spiegato loro il motivo di quella convocazione speciale. Ray e Matt non dissero nulla, semplicemente sorrisero a Mikey, che cercò di ricambiarli e si misero subito ai loro posti.
Improvvisarono qualcosa. Partirono dalla musica. Ray attaccò con la chitarra, seguì Matt alla batteria e Mikey rimase seduto in parte a Gerard che aveva in mano un blocco di fogli e una penna. 
Gerard cercava di esternare le emozioni di Mikey scrivendo le parole di una possibile canzone sui fogli, sempre seguendo il ritmo che davano Matt e Ray assieme. I due ragazzi sembravano essersi messi d’accordo, tanto ne era uscita fuori una melodia.

 

* * * *

Passarono in quella cameretta delle ore, ma non se ne resero nemmeno conto.
Semplicemente Gerard era sdraiato a pancia in giù con il mano l’immancabile bicchiere di caffè, ricoperto di fogli, alcuni stropicciati, altri strappati e alcuni in terra completamente scritti ma ancora integri. 
Mikey era in piedi, che teneva stretto alla vita il suo basso, con il capo rivolto ad esso e le mani che strimpellavano qualcosa.
Ray era seduto per terra a gambe incrociate, in parte a Gerard, con una chitarra acustica tra le mani, anche lui con lo sguardo basso e fisso sulle proprie mani che strimpellavano qualcosa.
Matt era seduto contro la batteria e con le bacchette in mano intento a ritmare qualcosa per Mikey e Ray sul pavimento.
«AAAAAAAAAAAAH! Cos’è! Mamma!» Gerard si svegliò di colpo e scattò in piedi guardandosi attorno. I membri dei My Chemical Romance smisero di ‘suonare’ e alzarono lo sguardo su quel ragazzo tutto sudato con le mani fra i capelli. 
«Ah, era un sogno. Ho fatto un sogno, ragazzi! Un sogno che potrà influire sul nostro attuale progetto, e chissà, magari anche sul nostro futuro nonché primissimo album di debutto!»
I ragazzi sorrisero, si finsero compiaciuti ed ascoltarono le idee di Gerard, ricominciando a suonare.
Gerard per la prima volta in quella sera si mise nella sua posizione di frontman, di fronte appunto, al microfono.
Con i fogli scritti per tutto il pomeriggio con l’aiuto di Mikey tra le mani, e la voce potente che attraversava tutta la stanza con quella acustica che faceva davvero schifo, la batteria che si sovrapponeva alla voce del cantante, la chitarra che faceva di quegli assoli che facevano venire i brividi, e il basso che si sentiva a malapena, data l’emozione del bassista.
Passarono anche l’intera serata in quel pseudo-studio, ma si può dire, che in una giornata riuscirono a buttare giù almeno sei canzoni niente male.
I ragazzi, stanchi morti, posarono gli strumenti nelle loro custodie e scesero nel salotto di casa Way, gentilmente invitati dai fratelli.
Si buttarono nel divano, come fece il Mikey depresso molte ore prima, e si accasciarono uno sull’altro tranne Mikey, che rimase in piedi davanti a loro. La situazione era davvero imbarazzante per lui. Tutto era sempre imbarazzante per lui. Non era mica come suo fratello, a cui bastava un sorriso per far svenire tutti ai propri piedi. Ecco perché lui non sorrideva spesso. Adesso si trovava davanti ai suoi migliori amici, in piedi, con quelle ginocchia storte che si toccavano inevitabilmente fra di loro, e che peggioravano il tutto.
Dopo almeno 20 secondi di silenzio, dopo 20 secondi di sguardi puntati su di lui, si buttò…cioè, rimase immobile, in piedi, ma si rilassò e sfoderò un sorriso sghembo. Non uno di quei sorrisi normali, che insomma, per Mikey Way non sono tanto normali. Ma un vero e proprio sorriso, un sorriso che mostrava tutta la dentatura allineata (almeno quella) e bianca, un sorriso che sprizzava felicità.
«Ragazzi, io non so se questa Playlist funzionerà con Alicia. Ma sono sicuro di una cosa. Sono sicuro del fatto che a me ha funzionato. Ho passato un pomeriggio fantastico, grazie a voi, grazie davvero. Ho capito che la nostra musica funziona davvero. Funziona perché ci basta guardarci un nanosecondo in faccia, tutti e quattro, per comporre qualcosa di…suonabile. Devo dirvelo, sento che il nostro debutto è vicino. Scusate per tutte le volte che ho dubitato di me, di voi, di noi. Vi voglio bene.» e durante tutta la dichiarazione, tenne la bocca spalancata in un sorriso.
Tant’è che Ray, Matt e Gerard all’inizio rimasero anche loro con la bocca spalancata, per lo stupore, ma poi si lasciarono andare, sorrisero a loro volta e abbracciarono Mikey.
«My Chemical Romance…» dissero all’unisono i quattro ragazzi del New Jersey. 

   
 
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