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Autore: Kukuri    26/06/2012    3 recensioni
Sorride, si avvicina e lo abbraccia. Per un attimo resto immobile, ad osservare la scena. A guardare quella ragazza che stringe fra le braccia il mio ragazzo. Beh, il mio futuro ragazzo.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorride, si avvicina e lo abbraccia. I suoi occhietti piccoli e infossati in quella faccia da maiale mi lanciano un’occhiata fugace, per poi tornare velocemente a lui. Per un attimo resto immobile, ad osservare la scena. A guardare quella ragazza che stringe fra le braccia il mio ragazzo. Beh, il mio futuro ragazzo. Avverto un formicolio fastidioso alla bocca dello stomaco, che ben presto si diffonde ad ogni singola cellula del mio organismo. Una vampa calda mi affiora al viso e salto giù dal motorino sul quale mi ero seduta. Questo è troppo, davvero troppo. Come osa stare lì abbracciato a quell’otaria sovrappeso davanti ai miei occhi? Deve essersi fumato il cervello, quel deficiente. È una settimana che analizzo ogni singola molecola di quel capodoglio spiaggiato in cerca di un solo motivo per cui dovrebbe preferirla a me, ma non ne ho trovato nemmeno uno. Nemmeno mezzo se è per questo, e Betty è completamente d’accordo con me. Quella montagna di adipe non solo è brutta come poche ma è pure una stronza di prima categoria! Fa colazione con pane e simpatia, il tutto accompagnato da una bella spremuta di acido citrico e siero di vipera. Quindi non riesco proprio a capire perché adesso che deve, purtroppo, partire, siamo tutti così dispiaciuti. O meglio: sono tutti così dispiaciuti. Va bene fingere un po’ di sano dispiacere per compiacere il suo ego smisurato, ma arrivare ad organizzare tutta questa buffonata per salutarla come si deve mi sembra eccessivo. Siamo qui da venti minuti e ormai ci ha salutati tutti ben tre volte. Non sarebbe ora di levare le tende? C’è il rischio che perda l’aereo e finisca per rimanere. Non sia mai. Il vero problema è che si è incollata a lui, da cinque e dico cinque minuti. Se non trovo qualcosa da fare, giuro che le spezzo entrambe le gambe con un cric. E dopo le frantumo falangi, falangine e falangette. E non contenta le strappo i capelli, a uno a uno fino a che non resta calva! Dannata elefantessa, vuoi scollarti dall’amore della mia vita? Lancio un’occhiata fugace alle mie spalle e quello che vedo mi provoca un’esplosione atomica nella testa. Spero solo non mi esca fumo dalle orecchie, adesso. Qualcuno vuole spiegarmi per quale arcano motivo il ragazzo più bello dell’universo sta teneramente stringendo al suo petto muscoloso e abbronzato una specie estinta di mammut Tibetano? Sbuffo e mi allontano con aria infuriata. Devo imparare a controllare meglio le mie emozioni, altrimenti è la fine. Per fortuna Betty si è già accorta di tutto e mi sta venendo incontro prima che possa fare una strage vera e propria. Sento che in questo momento non solo ne sarei capace, ma la realizzerei al meglio delle mie crudeli possibilità.

-Fanny, credi si tratti di un’illusione ottica?- mi chiede, scioccata, sbirciando oltre la mia spalla. Scuote il capo e strizza gli occhi, poi torna a curiosare. -Forse ho una cataratta.-

-Se vedi Colui-Che-Non-Devo-Essere-Nominato e la marmotta della Milka avvinghiati a qualche metro di distanza, allora no, non hai nessun problema di vista.- sibilo, stringendo i pugni. Betty ridacchia.

-La marmotta della Milka? E da quand’è che la chiamiamo così?-

-Da adesso. Facci caso: ha la faccia di un roditore, ha i denti di un roditore e ha lo stesso pelo scuro e diffuso del mio criceto Barney. L’unica cosa che non tornava nei nostri conti era lo strato di grasso degno di una balena che la ricopre. E per quello c’è una sola spiegazione.-

-Cioè?-

-Si è mangiata tutte le merendine degli spot, ovvio!-

Betty scoppia in una risata fragorosa e mi si accascia addosso, singhiozzando. Mi sfugge un sorriso. In effetti è proprio carina come battuta. Il mio sorriso si allarga e mi lascio coinvolgere dalla ridarella di Betty. Nell’entusiasmo del momento ci tiriamo pure una testata e ci allontaniamo l’una dall’altra ridendo come pazze. E in quell’istante mi si gela il sangue nelle vene.

Ferdinanda gli sta così vicina che per poco ho l’illusione che si stiano baciando. E invece no, non ancora. Ha la guancia posata sulla sua spalla e il naso che gli sfiora il mento, ma non si stanno baciando. Lo guarda come se volesse mangiarlo, gli sorride, sbatte gli occhi. Ride di qualcosa che non posso sentire e lo stringe più forte, senza che lui faccia niente. Senza che lui la sposti, le sputi in faccia e le tiri un pugni che le fracassi il naso. Senza che la picchi fino a farle sputare tutti i denti, la lingua, nonché il fegato e il pancreas. Insomma, senza che lui muova un solo muscolo. Altro che il Principe Azzurro! Quello è un Principe del Cazzo, se mi è concesso il termine!

Mi volto di scatto e mi dirigo a lunghi passi verso Luis che, anima buona, cerca di convincere tutti a mollare lì l’orribile cetaceo per andare a bere al bar. La trovo una fantastica idea. Ottima. Superba, oserei dire. E se conoscessi qualche termine ancora più altisonante e stravagante, allora direi anche quello. Solo che purtroppo il mio vocabolario è piuttosto limitato e mi devo accontentare.

-Perfetto allora!- lo prendo sotto braccio e lo trascino in direzione del bar. -Andiamo!-

-Aspetta, Fanny…- quando inizia a fare resistenza il mio nervosismo sale a livelli mai raggiunti in precedenza. -…gli altri…-

-E va bene!- lo mollo e procedo da sola, pestando i piedi con rabbia. -Io intanto vado!-

Betty mi segue, correndo. -Potresti rallentare? Ho le gambe corte, io!-

-Quel brutto coglione! E quella… quella… balena arenata! Quella sottospecie di ramarro gigante! Quella orribile pantegana obesa! Io la ammazzo! Se mi capita a tiro ancora una volta, una volta soltanto! Io giuro…-

Mi interrompo appena un secondo prima dell’arrivo di Luis e gli rivolgo un sorriso esagerato e falso come il diamante di plastica dell’anello della confezione di patatine che porta attaccato ad un passante dei pantaloni. Ancora non ho capito se ha un valore affettivo e vuole semplicemente essere un tocco di classe. E preferirei continuare a rimanere nel dubbio, perché temo la risposta.

-Vengo con voi, gli altri non vogliono muoversi ancora…-

Gli rispondo distrattamente e riprendo a camminare, con la testa fra le nuvole. Mi riscuote un rumore concitato di passi, un sospiro. È lui. Ci ha rincorsi. Ommioddio! Non ci posso credere! Non ci voglio credere. Beh, ci devo credere visto che lui è qui ma… vaffanculo! La sua otaria parte e lui pensa di poterla sostituire con me? Me? Gli sembro per caso un’otaria? Anche solo lontanamente? No! No, accidenti! Io sono alta, io sono bella, io faccio sport e ho un fisico bellissimo e se lui intende paragonarmi anche solo minimamente a quell’essere ignobile che…

Betty mi stritola un braccio e fissa Andrew a bocca aperta. -Hai sentito?-

Placo per un attimo la cascata di pensieri che mi ha invaso la mente, ma non c’è che silenzio. Aggrotto le sopracciglia, tesa. Anzi, facciamo pure terrorizzata. Che cosa mi sono persa?

-C..cosa?- ok, lo ammetto, ero un po’ distratta. Ma solo un pochino. Non posso certo essermi persa qualcosa di importante come “Volevo darvi la bella notizia di persona! Io e la marmotta ci sposiamo!” o “Incredibile, Ferdinanda è incinta e abbiamo deciso di tenere il bambino e andare a vivere assieme!”… Ve lo immaginate il figlio di quella mostruosità che si ostina a farsi chiamare donna? Povera creaturina! Piccola cara! Chissà se i geni super perfetti di Andrew potrebbero salvarla, ma sinceramente dubito che…

-Non è fantastico?- Betty è al colmo dell’entusiasmo, lo vedo. Ma ancora non capisco per cosa. Mi sono distratta ancora, accidenti!

-No, non ho capito. Credo di essere un po’ sconvolta…-

Betty mi squadra con l’aria di una che la sa lunga. -Solo un po’ sconvolta? Cara, ti sei fatta fuori gli ultimi neuroni con l’ultima bomba che ti è esplosa in testa…-

Lo sapevo! Mi è uscito il fumo dalle orecchie, non c’è altra spiegazione! Forse sta ancora uscendo! Oh, no! Non con l’amore della mia vita che cammina qualche passo davanti a me! Ti prego, fa che non stia succedendo a me…

-Fanny! Concentrati e smetti di finire nel tuo mondo parallelo! È una cosa di fondamentale importanza! Guardami dritto negli occhi e dimmi che ci sei.-

La fisso e mi sforzo per mantenere l’attenzione fissa su di lei. Ce la posso fare. -Ci sono.-

-Andrew è arrivato qui di corsa, tutto trafelato e agitato e si è lasciato sfuggire una cosetta… indovina un po’ che ha detto?-

-La sposa, vero?- la mia voce si incrina così tanto che temo di mettermi a piangere da un momento all’altro. Se Betty mi abbraccia scoppio in lacrime, giuro. Non riesco a controllare le lacrime quando la gente mi abbraccia!

Betty però sembra non avere la minima intenzione di abbracciarmi. Mi guarda come se fossi cerebrolesa. O peggio. -No, non la sposa. Ma che cazzo hai nella testa, Fanny??? Riprenditi, tesoro. Ha detto “Non è successo niente, niente!”. Capito? E l’ha ripetuto un paio di volte, prima di accorgersi di averlo detto ad alta voce e allora ti ha guardata ma tu eri lì che marciavi a tutta birra come una pazza invasata e io…-

-“Non è successo niente!”, ha detto così?!?- sono al colmo della felicità! Sono la ragazza più felice della Terra, della Galassia, di tutto il maledetto Universo! Perché non è successo niente!!! Strillo di gioia e inizio a saltare e ad abbracciare Betty! Se non ci fosse lei con il suo super udito!! Se non ci fosse lei, punto! Sarei una donna morta, morta e sepolta! Oppure sarei in galera per una serie di omicidi di efferata violenza e mi terrebbero legata e imbavagliata e per entrare le guardie dovrebbero prima addormentarmi mandando nella camera del gas soporifero attraverso le condutture ma io riuscirei a resistere e a fingere di dormire e al loro ingresso…

-Cosa prendi?-

Qualcuno mi ha chiesto qualcosa. Cosa? Mi guardo attorno e scopro di essere seduta al bar. Aiuto, non ricordo nemmeno il tragitto! Forse sono malata, ho una malattia rara e incurabile e lui è disperato ma ha giurato di amarmi comunque per sempre. No, no amore mio! Devi andare avanti, quando non ci sarò più! Devi farti una vita tua, trovare una donna da amare, non certo quanto me, e avere dei figli e parlare loro di me e…

-Fanny?-

Andrew mi schiocca le dita davanti alla faccia e io lo fisso senza capire. Forse se provo a sorridere…

Scoppia in una sonora risata e, anche se ha la risata più bella del mondo, mi dà un po’ fastidio. Che c’è da ridere? Voglio dire, non è che può stare tutto il tempo con la sposa cadavere e poi venire da me e ridermi in faccia! Non è per niente educato!

-Ti ho chiesto cosa vuoi da bere.- Oh. Beh, non lo so. Non so nemmeno se voglio bere. Voglio bere? L’immagine di noi due che sorseggiamo lo stesso cocktail, occhi negli occhi, con due cannucce colorate mi invade la mente, lasciandomi con un sorriso ebete stampato in faccia.

-Quello che prendi tu.- balbetto, cercando di tornare sulla Terra. Ma perché mi è così difficile rimanere qui??? Anche con di fianco l’uomo più bello della terra non riesco a concentrarmi. È troppo per me. La mia testa vaga per i fatti suoi fra le nuvole e fluttua tutta felice in luoghi sconosciuti ai più. Basta, ho deciso. Da oggi ho chiuso con i miei monologhi interiori che mi distraggono dal mondo reale. È così poco educato distrarsi mentre gli altri ti parlano. E non è neppure il massimo per cercare di fare colpo sul tuo futuro marito. Oh, che bello! Mi sento così felice! Adesso che ho chiuso con i sogni ad occhi a aperti, posso concentrarmi solo e soltanto sul mio amore. Potremmo chiacchierare tutta la sera e lui sarebbe completamente affascinato dal mio discorso sul problema della fame nel terzo mondo. Mi guarderebbe con occhi nuovi! Una ragazza intelligente, che non ha paura di esporre le proprie opinioni, che lotta per la pace nel mondo! Potrei anche raccontargli di quella volta che sono rimasta bloccata in una manifestazione ambientalista contro la costruzione di un centro commerciale nella splendida natura campagnola! Ovviamente dovrei sorvolare sul fatto che ero andata lì proprio per vederlo, questo centro commerciale. E anche per spendere qualcosina, sai, le solite cose. Fare qualche regalo utile ai genitori, ai nonni, un presentino per mia sorella. Quel cappotto nuovo di cui mi sono innamorata alla follia. Lungo, bianco, da elegante donna d’affari avvolta da un alone di mistero. E magari anche il profumo della pubblicità, quello che fa strisciare qualunque uomo ai tuoi piedi. E un paio di scarpe eleganti da abbinare al vestito nuovo che mi sono fatta regalare per la fine dell’anno scolastico. Poi, tanto che c’ero, qualche accessorio da poter usare tutti i giorni. Anche solo una borsa. O una pochette. O una di quelle deliziose borse-zaino di pelle che stanno tanto bene con un abbigliamento semi-sportivo ma distinto. E poi chissà, poteva capitarmi sotto gli occhi una meravigliosa sciarpa di seta azzurra con delle sfumature smeraldo che si sarebbe intonata alla perfezione con i miei occhi. E pensa che figura arrivare stretta nel mio cappotto di lana bianco e con la sciarpa che svolazzava al vento, tirarmi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e dire…

-…tu non mi stai ascoltando, vero?-

Oh merda. L’ho fatto di nuovo. Proprio ora che avevo deciso di non farlo mai più. Lancio un’occhiata colma di rammarico ad Andrew, sperando con tutto il cuore che non abbia detto nulla di importante. Ma è impossibile. Tutto quello che dice è importante, almeno per me.

-Scusa. È che in questo periodo sono un po’ distratta…- borbotto, rossa come un peperone. Adesso si alzerà e dirà che non ne può più di stare qua a parlare da solo come un deficiente. E io… no! Io un corno! Sono qui adesso. Adesso. E quindi devo agire. Non posso lasciare che mi sfugga. -Cos’è che prendiamo allora?-

-Pensavo una birra…-

Storco il naso, disgustata, ma cerco subito di riprendere un’espressione normale. Troppo tardi, Andrew se n’è accorto benissimo. Impossibile fare retromarcia. -In realtà io odio la birra. Ma non c’è problema, posso berla. Posso. Sì, posso…-

-Tranquilla, non ce n’è bisogno. Devi ringraziare il servizio rapidissimo di questo locale, perché non siamo ancora riusciti ad ordinare.-

Sospiro di sollievo. Non credo sarei mai riuscita a mandar giù una birra intera senza fare smorfie! Non che avessi intenzione di berla. L’avrei tenuta in bocca un po’, poi sarei andata in bagno e… No, infattibile. Anche solo tenerla in bocca fa vomitare. E poi avrei dovuto andare in bagno tipo 300 volte. L’avrei rovesciata! Ma certo! In fondo sono la persona più sbadata del mondo, nessuno avrebbe mai sospetto che lo avessi fatto apposta! Sono un genio, mi congratulo con me stessa!

-Un giorno devi proprio portarmi con te.- mi sussurra Andy con un sorriso, chinandosi a scostarmi una ciocca di capelli dal viso. Ho le guance in fiamme e la gola secca. E mi gira la testa.

-…dove?- domando, un po’ confusa. Lui si avvicina ancora di più e mi sfiora una mano con la sua. Oddio, non respiro. La mancanza di ossigeno mi sta dando al cervello. Non capisco più niente.

-Non ne ho la minima idea.- ribatte lui, ridendo. -Ovunque tu sparisca quando te ne vai.-

-Quando me ne vado?- ora sì che sono confusa. Non è che mentre ero distratta Andrew si è tracannato qualche dozzina di boccali di birra?

-Quando te ne vai.- con la mano libera mi accarezza il viso e il mio cuore inizia a battere talmente forte che temo mi schizzi fuori dal petto. -Quando hai la testa sulle nuvole o chissà dove altro.-

-Tipo adesso?-

-Dipende. Sei con noi adesso?-

-Non ne sono sicura. Hai davvero detto quello che credo tu abbia appena detto?-

-Cosa credi che abbia detto?- il suo alito mi sfiora il viso e la mia testa prende a vorticare in modo incontrollato. Ho le vertigini.

-Che vuoi… vuoi…- non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi. Il mio sguardo vaga disperato dal suo naso alla sua bocca ai miei piedi. -Vuoi venire con…-

-Credo che tu sia qui con me, adesso. Pensi di volerci rimare per un po’?-

Annuisco e deglutisco più volte, cercando di ritrovare la voce. Mi sembra di avere la testa chiusa dentro un palloncino pieno d’acqua.

-Perfetto.- torna a sedersi dritto sulla sua sedia e finalmente riprendo a respirare. Ho il fiatone. Per quanto sono stata in apnea? Forse dovrei iscrivermi ad un corso e diventare una campionessa mondiale, in modo da poter passare più tempo con Andy senza rischiare di morire soffocata.

 

  
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