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Autore: michi_993    26/06/2012    0 recensioni
Ho trovato un’ottima distrazione per immergermi in un mondo che amo, non mi limito più a giocarci su ps3 ma ho deciso di creare un piccolo capitolo giusto per rendere Assassin's Creed un po' più mio. Spero vi piaccia :D
Farida è un assassina che vive ad Alamut è considerata solo dal suo migliore amico Kadar al Sayf, fratello minore di Malik, ma ben presto succederà qualcosa che cambierà radicalmente la storia della forte Farida...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kadar Al-Sayf, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il sorriso in un abbraccio.

Pietrificata davanti a quella scena, sentii una lacrima spezzarmi il viso. Adha, non c’era più e sentivo l’irrefrenabile desiderio di vendicarla dimostrando che anche le donne meritano importanza nella confraternita e rispetto da parte degli uomini, come Altair rispettava Occhi di Ghiaccio.   
Fu il desiderio di un attimo, la mente mi riportò alla realtà, una sola donna non poteva cambiare le tradizioni, ma poteva mettere le fondamenta per una grande rivoluzione che verrà completata in chissà quale era.
Altair poteva incontrare Adha solo nei sogni, nel buio della notte, dove i suoi occhi risaltano ancora di più.
Rauf ci invitò ad andare nelle nostre stanze, mentre mi allontanavo, non distolsi lo sguardo da Altair ancora ai piedi del Maestro. Sentii una mano avvolgermi le spalle, Kadar cercava di distogliere il mio sguardo da quella scena straziante.
- Andiamo Farida- bisbigliò.
Arrivati davanti alle nostre stanze, tutti gli allievi di Rauf e lui stesso, entrarono. Kadar ed io eravamo ultimi, feci per entrare nel corridoio che portava alla mia stanza, ma Kadar mi fermò e mi strinse in un forte abbraccio, rimasi piacevolmente sorpresa.
- Farida sei più brutta quando piangi!-
Ecco rovinato il momento. Tipico da Kadar.
Lo spinsi via sorridendo nel medesimo istante.
-Buonanotte Farida- mi baciò la fronte e si precipitò nella sua stanza.
-Buonanotte - bisbigliai.
Richiusi la pesante porta di legno dietro le mie spalle, ero stanca e di sicuro la stuoia posata sul terreno di pietra non aiutava a farmi stare comoda. Le stanze erano piccole, spoglie e fredde, perfette d’estate, letali d’inverno. C’era una semplice scrivania in legno dove c’erano appoggiate alcune candele per la notte, la stuoia era accanto all’unica finestra di tutta la stanza che dava sul cortile. Un assassino non poteva distrarsi nemmeno nella sua stanza, non c’erano distrazioni. Riposi le armi sulla scrivania. Ebbi solo il tempo di poggiare la testa sul cuscino e il mio corpo si abbandonò immediatamente al sonno.
Il giorno seguente raggiunsi gli altri assassini nel cortile principale della fortezza, Kadar era venuto a svegliarmi all’alba. Ero un po’ viziata da Kadar, ma d’altronde che male mi faceva.
Il Maestro era sul balcone all’entrata del castello, pronto per un discorso. Ci aggiornò sulla guerra contro i templari e di Lord Basilisk, a quel nome vidi Altair, accanto al Maestro, chinare il capo, lui aveva ucciso Adha. Immaginai i pensieri del Maestro Assassino, vendetta, pura vendetta. Gli aveva portato via l’amore più grande che superava ogni regola, ogni credo, ogni Maestro. Era giovane Altair, e credo che come tutti gli uomini volesse avere una persona accanto che lo amasse nonostante il suo difficile carattere. Qualcuno che lo apprezzasse davvero, qualcuno come Adha.
Poco dopo appresi che Altair aveva ucciso Lord Basilisk ma prima di affondare la lama nel suo collo, il Lord aveva portato via la vita ad Adha.
Nei giorni seguenti pensavo che Altair fosse cambiato dopo quell’esperienza, ma evidentemente non fu cosi. Tornò l’uomo arrogante e presuntuoso di un tempo e peggiorò molto alcuni tratti del suo carattere. Le persone cambiano, ma mai radicalmente.
Nella battaglia contro Lord Basilisk erano rimasti uccisi e feriti diversi assassini, il Maestro decise di non esporsi più a un tale rischio, solo gli assassini di alto rango e quelli che dimostravano grande abilità venivano assegnate missioni importanti come la lotta contro i templari.
Gli allenamenti con Rauf diventarono insostenibili, faticavamo tutti quanti a stare al passo con gli estenuanti ritmi. Kadar dimostrava ogni giorno di più grande abilità, e Rauf l’aveva notato.
  
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