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Autore: eleanor89    13/01/2007    6 recensioni
- sarò l’ultima cosa che vedrai…-
- ciò non potrebbe rendermi più felice.-
Mancavano le ultime due righe della storia nella prima pubblicazione.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Villaggio della foglia.

-e tu che accidenti vuoi?-

sbottò scontrosa la ragazza bionda guardando con disprezzo il nanetto che le stava di fronte, col viso celato da un largo cappello.

-Ino, sii un po’ più gentile!- la riprese un ragazzo alto e magro accanto a lei.

Ino sbuffò, -Shikamaru sei una lagna… senti tu, moccioso, facci passare, ho fretta!-

-no-

-no?-

-prima devo chiederti un’informazione-

Ino sbuffò di nuovo, era in pena per Sakura che stava male, poi si chinò a terra davanti al piccolo. Notò che la sua pelle era bianchissima e gli occhi… erano occhi verdi intensi, davvero belli.

-dimmi.-

- voglio sapere dove si trova Orochimaru. Devo ucciderlo- rispose il bimbo con sicurezza.

- ehm…- disse Ino

-ehm…- disse Shikamaru.

-ASUMA-SENSEI!!!!

La quinta hokage fissava il bambino con stupore. Dietro di lei Ino raccontava a Sakura, Naruto e Rock Lee (venuto a trovare Sakura) perché il bambino si trovasse dalla hokage. Shikamaru sbadigliò e Choji continuò a mangiare come se nulla fosse. Alla porta apparve Neji, seguito da Tenten

- Rock Lee il maestro ti cercava…-

-sssh!!- disse lui.

- dimmi piccolo, come ti chiami?-

- mi chiamo Alba, e non sono un bambino, ma una bambina- detto questo sfilò il cappello, e sulle sue spalle ricaddero lunghi e morbidi capelli neri come il carbone.

“Alba?” pensarono tutti.

-e perché cerchi Orochimaru?-

-fatti miei. –

una vena prese a pulsare sulla fronte della donna.

Sakura, inspiegabilmente pallida, s’inginocchiò accanto alla bambina:

- sai, i tuoi capelli e la tua carnagione sono uguali a quella di Orochimaru…-

la bambina rabbrividì, ma notando l’espressione dolce negli occhi della ragazza, si calmò.

-lui… è… è… mio…-

-padre?- terminò lei per la piccola.

Annuì.

Tutti fecero quasi un salto all’indietro.

Tsunade guardò prima la bimba, poi Sakura.

“acuta” pensò.

- io… lui… i miei papà e mamma adottivi hanno creato una tecnica, una tecnica che può far andare indietro nel tempo, solo per un po’. E non posso fare o toccare nulla certo, ma… posso parlare con voi, e…-

- aspetta, aspetta!- quasi gridò Naruto, - stai dicendo che vieni dal futuro?-

- vengo da un futuro di circa otto anni. Mammina e papino certo non lo sanno… però io voglio impedire che il mio vero papà, quello cattivo, faccia del male alla mia mamma. anche se così qui non nascerò e forse sparirò la, io devo provarci… perché la mia mammina, la mia vera ma-mammina - ormai la piccola piangeva a dirotto e Sakura l’abbracciò.

Qualche ora dopo si ritrovarono tutti in giardino, avevano chiamato anche Hinata, Kiba e Shino.

- praticamente tra qualche giorno quel mostro salterà addosso a una povera ragazza innocente e la metterà incinta, no? Allora basta che lo fermiamo prima! – era Naruto, che dopo una lunga discussione non ne poteva più di spiegazioni, ma kiba lo colpì alla testa.

-ahi!!!-

-e lui cercherà un'altra! Non possiamo fare nulla! poi quella bambina è una specie di fantasma, dobbiamo proprio crederle?-

- secondo me dice la verità- replicò Sakura asciutta.

- chiediamo a Sasuke. – propose Shino.

- si, anzi, parliamone con Orochimaru, ma sei impazzito?- lo schernì Ino.

- basta litigare… - li interruppe Shikamaru.

- decidiamo domani, ora andiamo a letto ok?- chiese Sakura

- Sakura-san, stai forse male?- chiese tutto preoccupato Rock Lee.

-sono solo stanca, vieni anche tu?- disse rivolta ad Ino.

-mh. - assentì lei.

Il giorno dopo, senza sapere come, tutti si ritrovarono a passeggiare per il bosco. La bambina, Alba, era diventata semitrasparente, segno che presto sarebbe tornata a casa. Le ragazze tentavano invano di consolarla.

- da quando fate i baby sitter per il bosco?-

Sakura alzò lo sguardo, e senza volerlo sorrise.

-ciao Sasuke-kun!-

il ragazzo moro sembrò esitare un momento, forse stupito dall’inaspettato sorriso di Sakura.

Hinata si fece coraggio: -Sasuke-kun, p-puoi avvicinarti? Ti dobbiamo chiedere… una cosa .-

Dapprima la guardò come se fosse pazza, poi accorgendosi che Hinata nonostante tutto sembrasse decisa, saltò giù dal ramo dell’albero dove poco prima stava acquattato.

Ino, cercando di non avvicinarsi troppo al ragazzo, gli chiese spiegazioni su Orochimaru.

-sinceramente che Orochimaru faccia queste cose mi è nuova…- disse lui, sprezzante. Poi fissò la bambina, ora decisamente più trasparente di prima.

- i suoi occhi però non sono come quelli di Orochimaru, sarà un indizio per trovare la madre…- sussurrò pensieroso.

-si, le donne con gli occhi verdi saranno due o tre..- replicò Naruto sarcastico

la bambina scoppiò in lacrime.

- cosa c’è? Aaaaah! Se ti ho offeso in qualche modo…-

-no, non è questo… la mia mamma… povera la mia mamma, io… sono un mostro…

-ma perché?-

- io… per nascere… con tutto il potere che avevo, ho dovuto… uccidere la mia mamma!

tutti rimasero in silenzio, poi Sakura disse:

- un po’ come Gaara e sua madre.-

- chi?- chiese la bambina, - oh, non importa! Ma la mia mamma, se non riuscite a salvarla prima, deve almeno sapere che facendomi nascere, morirà!!!! Almeno potrà… rimediare prima… forse… non è giusto! Aveva solo sedici anni!!-

Una coccinella si appoggiò un momento sul tronco di un albero accanto a Sakura, e lei la fece salire sulla propria mano, poi sorrise.

- lei lo sa. sa già che morirà. Certe cose una madre le sente. Se ha deciso di farti nascere è per amore tuo.-

- io invece sono sicura che lei mi odiava… io sicuramente le avrò fatto pensare di continuo ad Orochimaru. Ecco perché mi chiamo Alba, lui prima ne faceva parte no? E gli Alba portano morte!!! Dove vivo io, loro stanno distruggendo tutto!-

la coccinella volò via.

- Alba… per me è un bel nome… Alba vuol dire sorgere del sole, inizio di un nuovo giorno, e magari tu stessa potrai portare un po’ di luce a tutti. In fondo sei potente no? E sei anche molto carina!-

Sakura le sorrise, la bambina aveva smesso di piangere e la fissava ammirata.

Tutti ora guardavano Sakura, e Sasuke provò una stretta al cuore, gli mancava quel suo sorriso dolce.

- forse hai ragione… guarda… sto scomparendo… tra poco tornerò dalla mia mammina Hinata…-

- eh?- fece Hinata, arrossendo.

-è lei che si prende cura di me, glielo aveva chiesto la mia mamma…

- come si chiama la tua…- cominciò Naruto ma Sakura lo interruppe,

- allora va da mammina Hinata e da papà Naruto e porta i nostri saluti!-

- papà Naruto?- fecero tutti.

Alba scoppiò a ridere – che facce buffe… ma… tu… - la bambina smise di ridere e fissò Sakura incerta, mentre la ragazza aveva ripreso a camminare dandole le spalle.

- ma tu… non è che tu sei…-

Sakura si fermò.

- perdonami. - disse senza voltarsi,

gli altri smisero di ridacchiare e prendere in giro Naruto, e fissarono le due con interesse, solo Ino sapeva cosa stava per dire Sakura.

Sakura si voltò, mostrando il proprio profilo, senza avere il coraggio di guardare Alba negli occhi, ma solo per un attimo, perché poi voltò lo sguardo su di lei.

- perdonami, se non ti ho potuto crescere…-

il vento smosse un po’ gli alberi ma nessuno riscì a proferir parola, tutti fissavano la ragazza dai capelli rosa con occhi spalancati.

- mam…- Alba ricominciò a piangere di gioia, “forse la posso salvare da Orochimaru..” poi ricordò una frase detta dalla ragazza il giorno prima,

- tu, tu sai che sono figlia tua e di Orochimaru da quando sono qui… allora… allora…-

la ragazza s’inginocchiò davanti a lei, e rise allegra e dolce – è successo un mese fa! Arrivi tardi!- le disse.

- no…- mormorò la bambina in lacrime.

Sakura le passò una mano sul viso, asciugandole.

- basta piangere, ora ascolta la tua mamma. Io, ti porto dentro di me da poco, eppure posso già sentirti. Sapevo sin dall’inizio che morirò nel darti alla luce, ma non importa, non mi mai importato. Io ti ho amata dal primo momento in cui sei esistita in me, ora sei una parte di me, e non smetterò mai di amarti.-

- non mi odi?-

- te l’ho detto, non potrei mai. Il tuo nome, l’ho scelto io proprio perché tu porterai un nuovo giorno in questi anni tristi, un giorno pieno di sole! Tu hai il potere di farlo, li sconfiggerai tutti, insieme ai miei amici, e ai tuoi nuovi mamma e papà.-

- ma presto morirai… non è giusto…-

- vivrò in te. – rispose semplicemente lei, alzò un momento lo sguardo, e vide che tutti piangevano. Le vennero le lacrime agli occhi, non voleva che soffrissero per lei.

- tu non sei un mostro. So che la vita è difficile, probabilmente lo sarà sempre di più, ma devi affrontare tutto con un sorriso. Non sarai mai sola, io sarò accanto a te sempre. Ascoltami, tesoro mio. Tu devi vivere, puoi farcela, puoi cambiare le cose, se lo vorrai: devi vivere, avere coraggio e andare avanti… anche per me.-

Alba era quasi del tutto sparita, ma aveva smesso di piangere ed annuiva energica. Si abbracciarono, e disse: - farò come dici tu, te lo prometto.-

- ora va dagli altri, e digli che Sakura-chan è dispiaciuta di non avergli detto nulla sino alla fine, ma non voleva vederli piangere. E che non ha mai avuto ripensamenti. Va bene?-

- si… forse mamma Hinata ha capito che sarei venuta quì e mi ha lasciata andare senza sgridarmi e senza dirmi chi eri, proprio perché voleva che mi dicessi tutto tu…-

- può darsi… anzi è sicuramente così. E forse voleva che vedessi come ti comporti con le persone che non conosci, e devo dire che mi ricordi più che altro Sasuke!- notò scoppiando ancora a ridere.

- lo zietto…-

- zietto?!-

- zio Sasuke si occupa spesso di me… ha ucciso Orochimaru quando ha saputo di te…-

lei guardò Sasuke di sfuggita, il ragazzo tremava vistosamente, e guardava in basso.

- allora… a tutti… addio…- mormorò Alba, ma Sakura la corresse dolcemente.

- arrivederci! Anche noi due sono sicura che ci rivedremo, anche se per poco.-

-io sarò l’ultima cosa che vedrai…-

- ciò non potrebbe rendermi più felice.-

la bambina sollevò il viso guardandola in faccia, e le sorrise.

Un sorriso bello quanto il suo, che le donò gioia.

- …e sorridi… sempre.-

la bambina sparì.

Sakura raggiunse incerta i compagni.

Tutti piangevano senza ritegno, Shikamaru e Neji si erano allontanati di qualche passo, e si sfregavano furiosamente gli occhi, mentre Sasuke, che in cuor suo era già fuori dal dominio di Orochimaru e pensava a come fargliela pagare, dava le spalle a tutti, per non farsi vedere. In lacrime. Per la prima volta da quando i suoi genitori erano morti.

- tu… tu… non ci avresti detto della tua morte!… neanche che Orochimaru ti ha… ti aveva…- urlava Naruto.

Sakura prese la rincorsa, poi accelerò, facendo voltare persino Sasuke, e spinse allegramente Naruto contro Choji, che inaspettatamente non mangiava.

- perché non volevo vedervi tristi come ora! Basta piangere, mancano ancora otto mesi, non sto ancora morendo!-

a quelle parole tutti rabbrividirono.

Sarebbe morta? Soffrendo in quel modo?

Non poteva…

- Sakura!- esclamò contrariato Naruto, e la ragazza si voltò a guardarlo, senza capire. Lo guardava con un aria talmente sorpresa che a Naruto passò la voglia di sgridarla.

Poi Sasuke si avvicinò alla ragazza, e le diede un leggere colpo in testa con le nocche.

- ahi!-

- testa quadra numero due!-

-no… anche io testa quadra no!-

la scena era talmente comica ed inaspettata, che tutti risero, a dispetto del dolore che provavano.

- Sasuke, devi promettermi che non cercherai di vendicarmi con Orochimaru. -

- perché?- chiese sorpreso lui

- le cose devono andare com’erano previste. E poi… non sei pronto… non devi rischiare. -

- Sakura…-

-Sakura-chan… -

cominciarono tutti ma lei li zittì.

-torniamo al villaggio! Ne parleremo più in là, ora facciamo finta di nulla! otto mesi non sono ne molto ne poco… ma… voglio viverli al meglio!- e sorrise a tutti.

In silenzio, s’incamminarono per rientrare a casa. Sasuke era al fianco di Sakura e accanto a lui Naruto, che non riusciva proprio a darsi pace. Ma alla lunga, l’atteggiamento tranquillo di Sakura calmò tutti.

Konoha era in vista, e Sakura alzò gli occhi al cielo.

“se ora sono felice, se lo sarò fino al momento della tua nascita, è grazie a te, grazie alla tua presenza. Non so se puoi già sentire ciò che penso. Ma sei tu a darmi tutto questo, non dimenticarlo mai.”




   
 
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