E il mio cuore (le restò sulle labbra)
Si era sempre chiesto come fosse fatto il suo cuore – perché gli mancava il cervello, ma il cuore ce l'aveva, sotto strati di paglia secca e vestiti dismessi.
Sinceramente
l'avrebbe preferito di latta, come l'amico trovato nel bosco, liscio
al tatto, pronto a sopportare le ammaccature. Se si fosse bloccato
forse lei l'avrebbe oliato un po', giusto quel poco che bastava a
farlo ripartire.
Ma
forse era blu, come i suoi occhi e il suo vestito, o color rame
scuro, color del grano bruciacchiato – colore dei capelli di
Dorothy.
Sicuramente il suo cuore sarebbe stato leggero come la paglia e resistente come la latta, così avrebbe potuto ticchettare sull'acciottolato di Oz senza rompersi, e poi lei, nell'alto della sua giovane, fresca e radiosa età, lo avrebbe raccolto, con quella cura che talvolta usava per tutti, ma con lui sempre, e glielo avrebbe porto.
Non
credo che chiesi promesse al suo sguardo,
non mi sembra che scelsi
il silenzio o la voce,
quando il cuore stordì e ora no, non
ricordo
se fu troppo sgomento o troppo felice,
“Tieni,
il tuo cuore” avrebbe detto, e gli occhi sarebbero stati lucidi per
la polvere rimasta – per l'addio sospeso tra di loro.
E
lui avrebbe risposto, prima a bassa voce, poi sempre più forte
“Tieni tu, il mio cuore, tra le tue mani, il mio cuore, abbine
cura, è il mio cuore.”
I think I'll miss you most of all.
Note autrice:
Double drabble esatta. Ho dovuto fare un labor limae non indifferente, perché c'erano così tante cose che volevo dire che sforavo sempre di una decina di parole, ma allo stesso tempo volevo scrivere 200 parole sole - titolo e canzone esclusi, of course. E ce l'ho fatta!
La storia si ambienta quando, dopo aver ritrovato il fanfarone, emh, il Mago di Oz Dorothy e lo Spaventapasseri sono costretti a salutarsi. E' la prima volta che scrivo su questo Meraviglioso Mondo – a tutti gli effetti – ma non credo sia l'ultima. E confesso di andare un po' a memoria, perché è tanto che non vedo i film né rileggo i libri, perciò un mio ritorno nel fandom avverrà solo dopo aver riletto qualcosa – non vorrei fare strafalcioni epici. E bon, questa storia è per mia Moglia che ieri ha livebloggato il film, e mi ha fatto rivenire voglia di un po' di sano Dorothy/Spaventapasseri, e perché lei scrive di loro che è una meraviglia <3.
Il titolo e la lyrics – come al solito – vengono da Fabrizio de André, precisamente dalla splendida Un Malato di Cuore. La citazione finale non la sto neanche a spiegare.
Spero che vi sia piaciuta; see you soon!