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Autore: thing pink    29/06/2012    5 recensioni
Devo ammettere che è da tanto che non scrivo e non so quello che verrà fuori. Per ora so che si parlerà d'amore. Non vi dico nient'altro. Siete curiose? Beh non vi rimane che leggere ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry: 


Nel suo viso appare un enorme sorriso che mostra i suoi denti bianchi. Mi abbraccia e il mio cuore inizia a battere ancora più veloce. Mi sento avvolgere da tanta dolcezza e riesco perfettamente a percepire il suo profumo. Dopo qualche minuto si stacca, sono dispiaciuto, ma lei non sembra farci caso essendo presa a guardarsi intorno. 
-Non ci posso credere!- Mi guarda, è felice, si aspetta una mia risposta che le faccia credere che tutto ciò è realmente opera mia. 
-Infondo sono un tenerone! Mi sono ricordato che oggi sono 7 anni che ci conosciamo e questo è un pò il nostro posto, credo.- Inizio a raccontarle come ci siamo incontrati, togliendole ogni dubbio.
 
# 7 anni prima
Amy, che al tempo aveva 10 anni, era venuta in questa isoletta vicino alla città, insieme ai  suoi genitori. Aveva in mano un ipod, la sua testa ondeggiava da una parte all'altra a ritmo, incurante di ciò che la circondava. Era seduta a terra, vicino ad una tovaglia a quadrati rossi e bianchi stesa con sopra un cestino dal quale usciva una bottiglia d'acqua. Poco più in là, un uomo alto era indaffarato ad accendere un fuocerello insieme una donna molto simile alla ragazza che avevo visto poco prima. 
Ricordo ancora come era vestita; aveva i capelli legati in un alta coda di cavallo, portava un paio di jeans e il costume di un celeste leggermente più chiaro dei suoi occhi Questi dettagli li ometto e continuo, invece, a parlare della giornata e di ciò che era accaduto. Io mi trovavo li insieme alla mia famiglia. Stavo giocando a calcio insieme a mia sorella. Ero intento a far un goal, quando mia sorella, usando tecniche tutte sue, cerca di bloccarmi. Io provo a lanciare comunque il pallone, sperando nella fortuna che però non sembra dalla mia. Riesco a liberarmi da Gemma, la più grande e comincio a camminare nel tantitivo di trovare il pallone che non vedo da nessuna parte, in compenso sento delle urla, un solo forte urlo per la precisione. Mi dirigo preoccupato dove poco prima avevo sentito la voce. Trovo, con mia sorpresa, la ragazza che avevo notato prima. Non sembra più tanto calma, anzi è alquanto irritata. Si tocca la testa con espressione dolorante. Le cuffie le si sono sfilate dalle orecchie. Mi avvicino per sapere se sta bene.
-Tutto okay?- Mi piego leggermente per poterla vedere meglio. Lei mi scruta attentamente. Non sembra darmi troppa confidenza, ma accorgendosi che sono l'unico nell'arco di molto rinuncia e mi risponde: -Ti sembro una che sta bene?- Mi metto sulla difesa e lei capisce di aver esagerato e si scusa: -No, scusa di solito non sono così. E' la botta che mi ha reso acida. Qualche cretino mi ha lanciato una pallontata, ma tu non c'entri nulla.- Mi sorride. Solo ora mi accorgo che vicino a lei c'è il mio gioco. 
-Io sono Emily, per gli amici Amy.- Sorride ormai completamente presa. 
Cerco di imitare un sorriso, pur essendo sicuro sia venuto malissimo e la sua espressione me lo dimostra. -Ehm.. Io sono Harold, per gli amici Harry. E.. ecco.. sono anche il proprietario del..-  Lo indico. Questa volta sfodero uno dei miei sorrisi migliori, ma non sembra funzionare molto visto che i suoi occhi si rimpiccioliscono e, almeno secondo me, cambiano colore diventando rosso fuoco. Prima sta zitta, successivamente mi urla parole, presumo, senza alcun significato e mi dice di andarmene. Non volendo peggiorare la situazione, eseguo i comandi.
-Ah. Harold!- E' la voce di Amy. Mi giro, sperando in un perdono. Lei si è alza e ha in mano il mio pallone. Mi guarda con aria di sfida e me lo tira con potenza. Quando capisco le sue intenzioni è ormai troppo tardi e non faccio in tempo a spostarmi. Mi colpisce in pieno sul viso, precisamente sul naso. Sento un fortissimo dolore e cado a terra. Sento dei passi veloci e in pochi secondi un respiro affanoso è sopra la mia testa. -Harry! Harry! Harry! Dai, svegliati. Oddio, non volevo.- Percepisco che, con la stessa velocità di prima, forse anche di più, si allontana. Da il tempo a me di ridere. La sento ritornare e mi ricompongo. Sembra seriamente preoccupata, il suo respiro è sempre più affanoso ed è sempre più preoccupata, non insisto, ma mi sembra che stia piangendo. Mi posa delicatamente un fazzoletto con dell'acqua sul naso e, con la stessa delicatezza, mi pulisce il sangue che ho sul viso. Io non riesco a resistere e esplodo in una rumorosa risata. Lei capisce subito tutto: -Vedi che avevo fatto bene allora a farti male!- Arrabbiata ancora più di prima, se ne va. Io mi rialzo velocemente con la testa che mi gira e le prendo un braccio: -Scusa non volevo, è stato uno scherzo stupido, anzi io sono stato uno stupido. Però ti giuro che non l'ho fatto di proposito.- Le spiego velocemente la storia.-Ti prego, scusami.- La guardo con una faccia da cane bastonato e allungo la mano verso di lei alzando il migniolino, per fare la pace. Emily prima sbuffa, poi sorride: -Per questa volta sei perdonati, ma sappi che se ci riprovi sei morto.- Ridiamo entrambi. 
La giornata passa veloce, mi fermo a mangiare insieme a lei e i suoi parenti le bistecche che il padre intanto aveva cucinato, poi le faccio conoscere i miei e mia sorella, con cui ancora è molto amica. Quelle due hanno passato tutti il tempo a farmi scherzi, ma io ero contento. Mi piaceva molto stare in compagnia di Amy e mi piace tutt'ora. Con lei mi sento speciale. E' qualcosa di particolare, difficile da spiegare, ma profondo. Per me tra noi c'è qualcosa che va oltre l'amicizia. Dalla prima volta che l'ho vista, ho capito che lei era diversa dalle altre. Può sembrare strano visto che intorno a me circolano tantissime ragazze e io che ci provo praticamente con tutte, anche mentre sto con lei, ma mi sono innamorato di lei. Ho avuto tante fidanzate, ma non c'è mai stato nessuna con cui potevo esprimermi come posso fare con lei, nessuna che mi facesse stare così bene.. Nessuna insomma come lei. Naturalmente, ometto anche questo, Amy è del tutto inconsapevole di ciò che provo nei suoi confronti.

 

# ritorno al passato concluso (?) 

Amy:


Stiamo ridendo come matti da circa 10 minuti, abbiamo ripensato a tutte le stupidaggini fatte nell'arco del tempo che ci conosciamo. 
Ad un tratto cala in silenzio. Ci guardiamo fisso negli occhi. I suoi occhi sono di un verde intenso e noto solo ora,  da così vicino, tutte le sfumature al suo interno. Harry sorride e io mi concentro nella sua splendida fossetta che mi ha fatto morire, da subito. Lui sta guardando la  mia bocca di un rosso molto acceso e anche io mi soffermo sulla sua che è di un colore più tendente al rosa. I nostri corpi si avvicinano. Continuaiamo a guradarci con passione, desiderio. Ho una grande voglia di appoggiare le mie labbre sulle sue soffici. Squilla il mio telefono, quella suoneria dal volume alto interrompe tutto. E' come svegliarsi all'improvviso da un sogno che non sai se definirlo bello o brutto. I nostri visi si allontanano frettolosamente imbarazzati. Harry senza dire nulla, guarda il telefono come per ricordarmi che ancora stava squillando. Mi allontano un pò e rispondo. 
E' Charlotte, una mia cara amica. Ultimamente è strana e io ho cercato più volte, inutilmente, di sapere il motivo. Sembra distaccata, impaurita e fredda. Appare diversa da come è realmente. Mi schiarisco la voce e, finalmente, rispondo. 
-Dimmi tutto!- Fingo una risata e cerco di mostrarmi più disinvolta possibile. Sono sicura che si accorga che c'è qualcosa che non va, a lei non si può nascondere nulla.. 
-Sono strana! E' vero.- Sembra molto nervosa e non si accorge di nulla. Sto per parlare, ma lei mi interrompe. Passa frettolosamente come se dovesse togliersi che opprime da, ormai troppo, tempo. -Mi sono innamorata di Harry! Ecco, l'ho detto.- Mi sento crollare il mondo addosso, una fucilata mi avrebbe fatto meno male, ne sono sicura. 'Anche io' penso, ma ovviamente sto zitta. Ma infondo a me non piace così tanto come sembra piacere a lei. O almeno è questo ciò che voglio credere. 

 

Charly: 


E' da molto che sono al telefono con Amy. Le sto raccontando quanto mi piace (molto), quando e come l'ho capito. E mentre parlo mi sento libera. Sono felice di averlo detto a qualcuno. E penso che lei sia la persona giusta, so che di lei mi posso fidare e che posso parlare di tutto, è sempre pronta a consigliarmi. Questa volta, però, si limita solo ad annuire ogni tanto, nulla di più. Ora che ci rifletto meglio, quando mi ha risposto era... come dire... strana. Ecco, solo ora mi accorgo di non sapere dov'è e con chi. 'Magari l'ho disturbata' penso. 
-Amy mi sembri assente. Stai bene? Ti ho disturbata?- Mi fermo un secondo e riconosco il leggero rumore delle onde. -Ma dove sei? Mi sembra di capire che ti trovi al mare.- Continuo. 
Amy fa un sospiro, poi il suo tono cambia, sembra essere più felice. - Sono in un'isoletta vicino alla città. Non mi disturbi, tranquilla. Scusa se non ti ho parlato, ma non riuscivo a capire dove si trovava l'interrutore per spegnerti..- Entrambe ci mettiamo a ridere, anche se lei sembra più agitata o forse è turbata per qualcosa, non so. 
-Senti ti posso chiedere un favore?- Abbasso il tono di voce, sentendomi un pò a disagio. 
-Certo, dimmi! Qualsiasi cosa, lo sai io per te ci sono SEMPRE.- Lo dice concentrandosi particolarmente su quest'ultima parola. Io sorrido perchè mi accorgo di essere fortunata ad avere un'amica così.
-Mi chiedevo se potevi organizzarci un appuntamento..-

 

Spazio autrice: 
Ciao a tutti. Non ho molto da dire su questo capitolo,
a me piace, ma vorrei sapere cosa ne pensato voi.,.
Quindi per favore recensite e un grande grazie a chi
l'ha fatto sullo scorso capitolo, ci tengo molto.
-Giulia 

  
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