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Autore: euryale_    29/06/2012    4 recensioni
‹‹Ed invece lo rivedrò, Raoul! Morto, lo rivedrò morto, capite?››
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Say you'll share with me one love, one lifetime.

 

                                                            A Giulietta, per farle capire che ora
          sono ufficialmente 45% team Raoul.


 

   La luce tremula di una candela illuminava appena il volto di Raoul, seduto all’altro capo del tavolo, la fronte aggrottata ed un velo di preoccupazione davanti allo sguardo. Sembrava non sentire il baccano degli ubriachi seduti ai tavoli alle sue spalle mentre gli occhi scuri rivolgevano la loro attenzione unicamente a Christine.
Quella teneva la testa bassa, le mani in grembo. Pareva quasi distante, fredda nei suoi confronti da quando avevano abbandonato Parigi poche ore prima.
Con un gesto secco, il giovane appoggiò il bicchiere che aveva rigirato tra le mani fino a poco prima, facendo sobbalzare la ragazza che finalmente si decise a degnarlo di uno sguardo. Gli occhi chiari di Christine si posarono sulla sua figura solo per un istante, sfuggendo immediatamente.
‹‹E’ finita, Christine, non capisco per quale motivo continuiate a tormentarvi. Erik non vi cercherà più, non approfitterà più di voi e della vostra voce.››
La ragazza prese a dondolare quasi impercettibilmente, come a tentare di rassicurarsi ‹‹Ed invece lo rivedrò, Raoul! Morto, lo rivedrò morto, capite?››
‹‹Ed in quel momento saprete che non dovrete più preoccuparvi.›› insistette il visconte con un cenno del capo. Non capiva per quale ragione la ragazza si preoccupasse tanto dell’uomo, anzi, del mostro che era stato capace di imbrogliarla per così tanto tempo ed aveva minacciato di ucciderli tutti. Sino a quando erano saliti sulla diligenza, i bagagli in mano e la speranza di dimenticare tutta quella storia, la ragazza era sembrata ben felice di andarsene e di passare il resto della sua vita accanto al giovane visconte. Poi, erano calate le tenebre durante il viaggio e lei se ne era rimasta in disparte, lo sguardo malinconico al di fuori e non aveva più osato rivolgergli parola.
‹‹Non siete felice di andarvene con me, mia Christine? Sembrate ancora legata a quell’uomo: potrei pensare che voi ora lo amiate.›› riprese Raoul, il volto contratto in una smorfia di tristezza.
‹‹No, Raoul, no! Come potrei amare un cadavere?›› la vide rabbrividire, probabilmente le era ritornato il ricordo del volto mostruoso di Erik ‹‹L’ho visto sospirare, chinarsi ai miei piedi e mi pregava, pregava che io lo amassi, me lo chiedeva con le lacrime agli occhi, quegli occhi che si possono vedere solo nella notte più nera…e io tentavo di sfuggirgli. Ma non pensavo…non me ne rendevo conto…ho condannato la sua esistenza, Raoul! è colpa mia se ogni ora starà agonizzando in quella sua tomba, con il cuore infranto per la mia fuga!››
Gli occhi di Christine erano persi a terra, spalancati e lucidi quasi potesse vedere quello di cui stava raccontando, le mani morte appoggiate in grembo.
Il giovane non se lo fece ripetere due volte, si alzò e raggiunse la ragazza, prendendo quelle piccole e delicate mani, così fredde, tra le sue.
‹‹Christine, voi avete solo fatto la vostra scelta. Egli credeva di potersi appropriare senza alcun permesso di voi, solo perché eravate bella e perché lui vi amava. Voi, però, non avete mai ricambiato i suoi sentimenti…egli, infine, lo ha capito e vi ha lasciata andare. Ha rinunciato a rinchiudervi lì sotto con lui, di farvi vivere una vita accanto alla suo volto mostruoso…lui era un cadavere e i vivi non possono sposarsi con i morti, lo capite?›› abbassò lentamente la voce, fermandosi per un istante alla ricerca delle parole giuste.
‹‹Per quanta pena voi possiate provare in questo momento, pensate che egli ha potuto provare la felicità per un istante che per lui poteva sembrare una vita intera, dato che è stato sempre allontanato da tutti. Ma voi siete stata capace di far battere il suo cuore innamorato e folle di gioia prima che egli potesse morire.››
Non aggiunse altro, avrebbe lasciato che Christine capisse da sola. In fondo, la storia era piuttosto recente e non avrebbe dovuto far altro che attendere un po’ prima che la ragazza si rendesse conto che ormai era tutto quanto finito e che poteva vivere libera.
Strinse ancora una volta le sue mani, e finalmente la soprano lo degnò di uno sguardo, riuscendo ad accennare un sorriso nonostante nei suoi occhi si leggesse infinita tristezza.
Raoul si alzò appena e la strinse in un abbraccio.
In quel momento, la candela sul tavolo si spense.
Da qualche parte nei sotterranei dell’Opera Garnier, l’ennesimo sospiro echeggiò tra le pareti.

   
 
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