Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: happiness_xx    01/07/2012    4 recensioni
Ciao! Ho scoperto il sito e ho cominciato a scrivere questa storia nel 2012. Dopo circa 5 capitoli ho smesso di scrivere. Poco tempo fa ho riletto la storia e ho deciso di continuarla. Sono cresciuta quindi ho cambiato un po' i miei gusti, ma ho deciso di finire quello che avevo iniziato 6 anni fa con una scrittura un po' più matura. Ho deciso quindi ripubblicare i 5 capitoli mantenendo inalterata la storia di fondo, ma cambiando il modo di scrivere. Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



24 Dicembre 2001
La sera della vigilia di Natale era uno dei momenti dell’anno che più adoravo, lo passavo con tutti i miei familiari tra cene lunghissime e vivaci giocate a carte. Mia madre era solita preparare dei biscotti al cioccolato buonissimi, il loro sapore gustoso e la loro friabilità erano i motivi per il quale ne andavo matta e lei lo sapeva bene, lo faceva per me. Quel Natale, però, fu diverso dagli altri perché cambiò la mia vita, segnandola profondamente. Mentre mia madre sfornava l’ultimo vassoio di biscotti, ormai mancava poco affinché li servisse, io portavo un bicchiere di coca-cola a mio fratello di dodici anni che giocava a carte con il nonno e lo zio. Ad un tratto un rumore molto forte mi fece sobbalzare, per poco non facevo cadere il bicchiere per terra. Andai in cucina pensando che a mia madre fosse caduto il vassoio di dolci per terra, ma trovai una sorpresa assai più spiacevole. Per terra non c’erano solo il vassoio con i biscotti sbriciolati, ma anche il corpo di mia madre. Fu vano il tentativo di portarla in pronto soccorso, era troppo tardi. Quel Natale la portò via con se in un attimo, e con lei anche ciò che io ero sempre stata. Quel giorno che tanto amavo e attendevo oramai lo odiavo, l’entusiasmo da bambina che avevo cominciò a spegnersi e crescendo i sorrisi, quelli veri, sinceri, che ti escono dal profondo del cuore con un atto del tutto involontario sparirono e tutto perse magia.

13 Ottobre 2009
Ero ad un passo dall’attraversare quel massiccio portone in legno del collegio che mio fratello Louis mi aveva obbligato a frequentare. Da quella notte io e mio fratello abbiamo vissuto con i nostri nonni, ma in maniera del tutto differente l’uno dall’altra: lui il nipote perfetto, quello che tutti desidererebbero avere, con un ottimo futuro; io la sedicenne ribelle, quella che creava disagi e problemi, che porta all’esasperazione, scontrosa, e che vive alla giornata. Siamo cresciuti io e Louis e, con noi, anche per i nonni il passare del tempo si faceva sempre più visibile, la stanchezza più sentita, l’esasperazione più evidente. Ricevevano una chiamata dalla scuola almeno una volta a settimana perché non mi presentavo, e quando lo facevo ero distratta, entravo in ritardo, non seguivo le lezioni, rispondevo con toni poco appropriati ai professori, fumavo nei bagni. Sono consapevole del fatto che vedermi così non faccia bene ai nonni, ma non m’importa. Chiamatemi egoista, sfacciata, pensate quello che volete, non riesco ad essere diversamente da come sono. Così a mio fratello è venuta la brillante idea di farmi iscrivere al suo stesso collegio, lui era “perfetto” per il mondo quindi mi è sconosciuta la causa per la quale sia lì. Probabilmente voleva pesare il meno possibile sui nonni e sicuramente quindi questo è il motivo per il quale ora mi trovi qui adesso. Entrai in quell’edificio pieno di ragazzi e ragazze che mi guardavano con delle facce perplesse – oserei dire schifate – il che, quindi, o erano provocate da qualcosa mangiato in mensa –magari andato a male- o dal modo in cui mi ero presentata. Sì perché a quanto pare i jeans trappati, le maglie larghe e i capelli disordinati non erano graditi molto lì. Per accentuare il tutto avevo colorato le punte dei capelli di blu, volevo far innervosire mio fratello. Che ragazzina penserete, ma ero arrabbiata.
Mi guardai intorno e notai Louis venirmi incontro con aria seria e incazzata sul volto.
«Mi dici come ti sei vestita? » mi chiese poggiando la sua mano sulla mia schiena incitandomi a camminare, probabilmente voleva raggiungere un angolo senza nessuno dove potermi sgridare come si deve, o semplicemente provava vergogna di me.
«Ho sedici anni e sono libera di indossare ciò che mi pare » risposi con aria secca.
Mi accompagnò in presidenza, mi lasciai andare su uno di quei lussuriosi divanetti d’attesa quando all’improvviso la porta si aprì, «Prego, accomodatevi ».
Entrai nella stanza del preside e mi sedetti davanti a lui, a separarci c’era una cattedra che in quel posto gli conferiva potere.
Cominciò dicendo: «Vede signorina Tomlinson, in questo collegio ci sono delle regole e una di queste vieta agli studenti di masticare delle gomme, soprattutto se lo si fa così rumorosamente» mi porse un fazzoletto di carta facendomi capire che avrei dovuto buttare la gomma subito e continuò «Suo fratello mi ha già accennato qualcosa su di lei e, anche se non siamo partiti nel migliore dei modi sono sicuro che potremmo farla migliorare, Louis è un ottimo studente, qui lo adorano tutti, spero prenderà le sue orme d’ora in poi. Per quanto riguarda le lezioni siamo al 13 di Ottobre, non ha perso molto quindi non dovrebbe avere problemi nel recuperare. La sua stanza è la numero centoventisei, lì troverà già la sua coinquilina, si chiama Sharon ed è un’ottima studentessa. Come ultima cosa vorrei informarla del fatto che nel suo armadio troverà già la sua divisa e le chiedo di lavare via quel colore dai capllli, teniamo molto alla vostra formazione e anche al modo in cui vi presentate. Queste sono le chiavi e per qualsiasi problema io sono qui.»
Presi le chiavi e uscì dalla stanza senza dire nulla; non solo sono stata costretta a venire qui, devono anche obbligarmi ad indossare una divisa e a comportarmi in un modo che per nulla si addice al mio io. Ero incazzata. Vidi Louis parlare con alcuni ragazzi così attraversai da sola una lunga scalinata, presi il corridoio a destra e cercai il numero centoventisei inciso su qualche porta. Una volta trovata entrai in stanza, la mia nuova coinquilina era distesa sul letto e leggeva un libro. Si mise subito in piedi porgendomi la sua mano
«Oh ciao, tu devi essere Nicole, molto piacere sono Sharon la tua coinquilina»
«Si lo so chi sei» le passai davanti mentre lei aspettava ancora che le stringessi la mano, quando capì che non ne avevo la minima intenzione decise di ritirarla.
«Bene, ehm.. nell’armadio trovi la tua divisa e ti informo che tra un’ora c’è lezione » riprese la lettura del suo libro.
Quella divisa era orribile e su di me era ancor peggio; gonna, giacca, calze che arrivavano fin sopra alle ginocchia e scarpe erano in blu notte, il tutto spezzato da una camicia bianca. Feci uno shampoo per rimuovere il colore dalla punta dei miei capelli anche se ne sarebbero serviti almeno altri due per tornare alla “normalità”. Sentii bussare alla porta e quando Sharon aprì vidi la testa di mio fratello sbucare come un fungo dal terreno, era venuto per accompagnarmi a lezione, ma non aveva ancora capito che io con lui non avevo intenzione di parlare ne di passare del tempo.. E’ per colpa sua se mi trovavo lì, se indossavo quei vestiti orrendi e se avevo l’obbligo di frequentare le lezioni senza scuse. Arrivai in classe e notai che nessuno ora mi fissava come prima, forse perché vestita in quel modo potevo sembrare una di loro, ma non lo ero affatto.

***
Ciao, ho iniziato questa storia 6 anni fa, ma dopo 5 capitoli decisi di mollare. 
Poco tempo fa ho riletto i capitoli e ho deciso di volera continuare con una scrittura un po'
più matura. Ho deciso di ripubblicare i 5 capitoli mantenendo intatta la storia di fondo, 
modificando però il modo in cui era scritta. Questa volta ho voglia di portare a termine la stora
così da poterne iniziare altre. Spero vi piaccia.
Se non vi è da disturbo lasciate delle recensioni (anche negative, così da poter capire cosa
c'è da migliorare). Grazie di cuore.
Un bacio, happiness_xx :*

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: happiness_xx