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Autore: exceptions    01/07/2012    18 recensioni
“It’s Robah.”
“Robba?!”
“No, no. Ro... bah!”
“RoBBert.”
“Una foto Robbert! Ti prego, una foto!”
“Iddlesto! Una foto con me!”
_____
Perché, in fondo, lo sappiamo tutti che la pronuncia è motlo importante.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partorita nel silenzio della mia stanzetta, mentre dovrei studiare per gli esami. Ispirata da un'intervista di cui ora non ritrovo il link. Non vi dico cosa le mie orecchie abbiano potuto udire.
Personaggi = Il cast.
Avvertimenti = nonsense. Almeno nontant. Slice of life.
Word = 319
Note = Ho modificato la pagina autore. Se vi va buttateci un occhio. Ormai ho assorbito questa cosa: Robert è un rompicoglioni in senso lato. Non posso farci niente, ve lo dovrete sorbire così, strafottente e bello da far paura.

Pronuncia. Lo stai facendo m a l e.

“It’s Robah.”
“Robba?!”
“No, no. Ro... bah!”
“RoBBert.”
“Una foto Robbert! Ti prego, una foto!”
“Iddlesto! Una foto con me!”

Niente. Solita solfa. Paese che vai, pronuncia che trovi.
Ormai lo sapevano bene. Persino tra di loro arrivavano a prendersi in giro in certe situazioni.
Tom, perché con l’accento tipicamente inglese sembrava che ordinasse una tazza di tè ogni volta che apriva bocca (o almeno questo continuava a dirgli Mark).
Robert, invece, possedeva uno spiccato slang americano. E il suo nome, come lui pretendeva, andava pronunciato Robah, al massimo Robert ma con una delicata sfumatura finale, quasi con le labbra socchiuse. E con una B sola.
Jeremy e Mark se la passavano bene. Non potevano lamentarsi affatto.
Chris Hemsworth, oltre ad essere australiano, aveva il famoso: cognome non pronunciabile, o almeno così si era capito durante le premiere. La prima volta Evans si era addirittura girato ridendo verso di lui, proseguendo poi la presa in giro tutta la sera e tutta la notte. La mattina, in albergo, gli aveva fatto recapitare una rosa rossa con scritto: non ti dimenticherò mai Imsvo.
Due minuti dopo Evans aveva tutte le mutande che sventolavano fuori dalla finestra. Tutte.
Scarlett sperava continuamente che la chiamassero solo per nome. Il cognome era difficile da dire d’un fiato anche per le persone di madrelingua inglese.

Così Robert si rifiutava in quel momento di concedere la foto ad una ragazzina italiana, di circa quattordici anni, che continuava a chiamarlo RoBBert, per di più senza socchiudere le labbra.
Tom, amabilmente, chiacchierava con un gruppo di giovincelle aitanti sull’altra sponda del red carpet. Iddlesto, Tom, Hiddleston. Poca importanza.
Evans sorrideva, facendo commenti in inglese strettissimo con Mark, che riferiva a Jeremy che continuava a guardare divertito Chris.
Scarlett camminava piano, godendosi i flash e sperando vivamente che nessun...

“GNOASSO!”

Robert si girò e la donna ricambiò lo sguardo con acidità.
Seppe che sarebbe stata una lunga, lunghissima serata.

   
 
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