Salve a
tutti. Questa non è la mia prima fanfiction, ma è
la
prima su questo manga che ho scoperto nel momento in cui è
uscito il primo
numero in Italia. Lasciando perdere il perché mi ha attirata
(Luka in
copertina, identico fino all’ultimo più piccolo
dettaglio ad un personaggio che
avevo creato in un gdr), mi son subito innamorata dei personaggi. Devo
dire che
per me è molto difficile trovarne un preferito, come
è difficile non
affezionarmi a una coppia o ad un personaggio…devo ammettere
che tra le mie coppie
favorite..c’è…tutte. Le adoro tutte
quante, anche se forse la mia prediletta è
Hotsuma e Shusei…però devo ammettere che anche
Senshiro e Kuroto mi piacciono
da impazzire. Lo ammetto mi piacciono anche le coppie etero, il che
è strano,
visto che io sono una yaoi fan convinta. Ora dirò
un’altra cosa..il mio
personaggio preferito è in assoluto
Tohko..l’avverto simile a me e mi piace
molto quel suo essere una guerriera, ma anche una fanciulla normale,
innamorata, modaiola e perché no un pochino
superficiale..alla fine le è pure
concesso, no? Con tutto quello che deve affrontare, affronta la vita
come
viene. Avendo però la passione per tutti i personaggi ho
deciso che fare una
fanfiction per un personaggio solo sarebbe stato ingiusto nei confronti
degli altri,
così ho optato per fare una fanfiction che racchiudesse
tutti i
personaggi…divisa a capitoli. Spero che vi
piacerà ed inizierò da Tohko *^* e
Tsukumo *^*! Mi piacciono assieme, anche se son fratelli..se non vi
piace
l’incest…beh non leggete.
Era una fresca mattina di primavera.
Il mondo era in un
misterioso periodo di pace e Tohko stava ancora riposando. Era sdraiata
nel suo
letto, stranamente da sola. Non aveva cercato la compagnia di Tsukumo,
la cosa
era molto strana. Dormire con suo fratello le piaceva..non
c’era nulla da fare:
loro si amavano. Non c’erano parole per descrivere il loro
rapporto, se non
quelle usate da Tsukumo stesso. Avevano anche smesso di dormire sempre
assieme
perché Kuroto-Kun li avrebbe di nuovo svegliati in malo modo
se li avesse
ribeccati a dormire abbracciati nello stesso letto, lei coperta alla
ben e
meglio e con le braccia di Tsukumo ad avvolgerla protettiva. Lei
adorava il suo
dolce fratellino. Aveva un carattere meraviglioso, così
dolce, amorevole,
sensibile. Era un ragazzo eccezionale e la viziava e coccolava come non
faceva
nessun altro. Tohko dormiva, ma il suo pensiero era rivolto a Tsukumo.
Gli
occhi chiari della dolce ragazza si aprirono. Si guardò allo
specchio al muro
messo nella sua stanza. I suoi lunghi capelli d’oro erano
spettinati in un modo
ridicolo, ma che la rendevano adorabile. Si alzò con un
sorriso. Non c’erano
problemi. Ci avrebbe pensato Tsukumo a pettinarla, come faceva tutte le
mattine. Tsukumo stesso le aveva chiesto di potersi prendere cura dei
capelli
della sua sorellona, guardandola con i magnifici occhioni
d’oro, così simili ai
suoi. Tsukumo lo aveva chiesto con il suo faccino dolce, aggiungendo
anche il
“per favore, sorellona. Ti prego” e lei come sempre
aveva ceduto. Non poteva
resistere alle tentazioni e Tsukumo era una forte tentazione. Era
così dolce,
così buono, così sensibile e lei aveva un debole
per le persone così…che
avvertiva diverse da lei stessa. Se solo avesse potuto vedersi con
occhi
esterni, si sarebbe resa conto di essere dolce, sensibile e buona anche
lei, ma
lei si vedeva come una ragazzina viziata ed amante della moda e dei
negozi,
amante dei dolci e del fratello. Non capiva in realtà il suo
vero valore, quel
valore che spingeva Tsukumo a combattere per lei e la faceva guardare
con occhi
tristi, quando lei non guardava. Tsukumo sapeva che presto qualcuno
l’avrebbe
portata via. Lei si sarebbe di sicuro innamorata di un ragazzo e
quest’ultimo
l’avrebbe allontanata. Tohko si stava ancora specchiando,
indecisa se truccarsi
o meno quando una strana sensazione la pervase. C’era musica.
Una musica dolce
si sprigionava nell’aria e non era nella sua stanza. Veniva
dalla stanza
accanto alla sua..era la camera di Tsukumo. Si alzò e senza
neanche vestirsi
andò nella camera del fratellino. Bussò e senza
attendere risposta entrò. Trovò
il fratello con gli occhi chiusi, ma seduto sul letto. Quando lei
entrò, il
dolce viso di Tsukumo si distese ulteriormente ed un sorriso dolcissimo
si
delineò sulle sue labbra. Tohko entrò e si mise
seduta sul suo letto, prendendo
una mano di Tsukumo. Tsukumo aprì gli occhi d’oro
e Tohko riuscì a specchiarsi
in quell’estrema bellezza e beatitudine.
Tsukumo..dolce..sereno…calmo..Tsukumo.
Era lui. Non c’erano modi per descrivere Tsukumo. Era un
ragazzo amabile, un guerriero,
eppure possedeva quella dolcezza, che piaceva a tutti. Persino Luka non
si
permetteva di colpirlo, ma lo guardava solo con un pizzico di rabbia,
quando si
avvicinava a Yuki.
“Ciao, Tsukumo.”
Disse Tohko con il suo viso dolce,
sorridendo al suo amato fratello. La mano del ragazzo si
allungò sui capelli
della sorella, prendendo una ciocca di essi e passandoci attraverso,
sciogliendo con dolce delicatezza i nodi presenti. La mano
portò quella stessa
ciocca al naso, annusando quell’odore dolce, di miele, che
Tohko emanava sempre
e comunque. Era un buonissimo odore. Tsukumo chiuse per un momento gli
occhi,
godendosi quel momento..chi poteva saperlo? Forse era uno degli ultimi
momenti
con la sua amata…sorella. Non voleva perderla, ma allo
stesso tempo non poteva
chiederle di non combattere, perché Tohko era
l’altra parte di sé stesso e
senza di lei non avrebbe potuto lottare. Però, non voleva
perderla in
battaglia.
“Sei spettinata,
Tohko-Chan. Non va bene così.” Disse con il
viso dolce, misto ad un delicato rimprovero. Vide la sorella chiudere
gli
occhi, con un’espressione di beatitudine sullo splendido
visetto infantile. Il
cuore stesso di Tohko aveva perso un battito a causa di quella
dolcezza. Solo
Tsukumo era in grado di toglierle i battiti cardiaci con quella
facilità. Lui e
Yuki, ma con Yuki era diverso. Insomma Yuki era Yuki e lei era una
Zweilt. Era
un suo compito amarlo, ma per Tsukumo non c’erano compiti o
obblighi. C’era
solo l’immenso amore che lei provava per lui. La ragazza
sorrise e poi rispose.
“Me li pettini tu, mio caro
fratello?” Domandò con viso
innocente. Tsukumo sorrise e sbuffò leggermente, come a
reprimere una risata.
Tsukumo sorrideva, ma non rideva mai. Prese la spazzola
d’argento ed iniziò a
passarla sui capelli lunghi e biondi della sorella. Non usava forza.
Era
delicato e le scioglieva con un’autentica venerazione i nodi
dai lunghi e
liscissimi capelli. Sentiva quel dolce profumo e se ne beava. Tsukumo
amava sua
sorella. La amava ed era il motivo per cui a volte il suo sguardo si
faceva
triste. Aveva gran paura di perderla. Si sentiva egoista per quel
pensiero. Non
voleva che la sorella rimanesse zitella per sempre, ma non voleva
lasciarla,
non voleva esser lasciato egoisticamente solo. Lui non avrebbe mai
potuto amare
nessuna come amava Tohko. La guardò e la sua espressione si
rattristò subito.
Tohko non se ne avvide, totalmente vinta da quel momento di coccole.
Gli
occhioni dolci di Tsukumo erano tristi. Se ne sarebbero accorti tutti,
ma non
Tohko, pur avendo con lui un rapporto speciale, di amore, non riusciva
a vedere
quello sguardo…forse perché Tsukumo era bravo a
celarlo. Non le mostrava mai
quello sguardo per non turbarla. Tohko era sensibile, ben
più sensibile di
quanto appariva. Era anche tanto altruista. Lo aveva dimostrato quando
si era
rifiutata di andare a tifare per lui a tennis e solo per colpa delle
sue
ammiratrici. Tohko pensava ai sentimenti altrui, ancora prima dei suoi
e questa
era la sua forza. Era la persona più buona per Tsukumo. Era
come Yuki, ma Yuki
era Yuki. Sorrise subito dopo, perché Tohko aveva aperto gli
occhi.
“Sai, sorella mia, ti amo
tanto. Amo i tuoi morbidi capelli.
Sono così belli. Nessuno li ha come li hai tu.”
Disse, come al solito
all’improvviso e con sincerità. Quella frase fece
avvampare Tohko ed agli occhi
di Tsukumo la rese ancora più carina. Sua sorella, la sua
amatissima sorella,
era già bella, ma quando diventava rossa..allora diventava
la cosa più bella
del mondo. Era simile ad un dolce angioletto. Sorrise nuovamente e
socchiuse
gli occhi, chinandosi davanti alla sorella e sorridendo come solo lui
sapeva
fare. Tohko gli rispose sorridendo ed avvicinando il viso a quello di
Tsukumo.
Ora erano alla stessa altezza. Sul viso avevano la stessa espressione
di dolce
affetto e di reciproca e felice compagnia. Si adoravano ed adoravano la
reciproca compagnia. Non c’era nulla di più bello
che stare lì..insieme. Non
esistevano i Duras in quel momento. Non esisteva missione. Non esisteva
Takashiro o Yuki. Esistevano loro due e basta. Non c’era
altro. C’erano loro
due, in una nube di silenzio e di amore fraterno..o forse era un amore
ancora
più complicato e più difficile da spiegare.
“Secondo tua sorella, anche
tu sei bellissimo. Il tuo
sorriso allieta le giornate di tutti quanti. È per questo
che sei tanto amato
ed hai tante ammiratrici. Non mi meraviglia che Yuki ti adori e ti
consideri un
amico insostituibile. Voi vi somigliate con la vostra
dolcezza.” Rispose Tohko
con la voce melodiosa che aveva sempre quando si rivolgeva al fratello
minore.
Tsukumo, però, la guardò confuso. Lui aveva
ammiratrici? Non se ne era mai reso
conto. Tuttavia, nessuna era come Tohko e forse era per quello che non
se ne
era mai reso conto. Non ti importavano le persone, quando al tuo fianco
avevi
Tohko. Era l’unica che per lui avesse importanza ed ecco
perché non gli
importava quante persone fossero con lui o quante ammiratrici lo
guardassero da
lontano. A lui importava di Tohko, poi certo la sua naturale gentilezza
e
sensibilità gli impediva di allontanare quelle ragazze, ma
non sapeva che lo
stessero guardando. Non se ne era mai reso conto, causa della sua
ingenuità.
Tsukumo vide lo sguardo di Tohko. Nel parlare aveva avuto per un
momento,
mentre parlava di tutte quelle ragazze, un’espressione
triste. Era come se a
lei spiacesse che lui fosse tanto corteggiato. Come se anche lei
condividesse
quel suo timore…il timore di perdere la persona amata. Non
era per le
battaglie. Erano Zweilt, la morte, salvo rare eccezioni, li prendeva
nello
stesso istante. Era il timore del dopo la battaglia. Il timore di non
essere
più necessario al proprio compagno..insomma era il timore di
perderlo. Fu così
che Tsukumo avvicinò il viso a quello di Tohko, ancora di
più. Le labbra di
Tsukumo, morbide, dal profumo delicato di fragola, impattarono con una
dolcezza
squisita contro quelle di Tohko al profumo di miele e di vaniglia. Un
bacio
dolce, un bacio delicato. Era un bacio strano per i possenti fratelli,
ma era
il bacio che ad entrambi serviva. Ora le loro anime si sentivano molto
meglio.
Avevano condiviso il momento più importante e si sentivano
più sereni, come se
le imminenti battaglie non avrebbero avuto importanza. Ora sapevano che
nulla
li avrebbe ancora divisi. Non ci sarebbero state ragazze o ragazzi a
mettersi
tra loro. Si guardarono e sorrisero assieme. Erano felici, come non lo
erano
mai stati prima d’ora. Fu in quel momento che Kuroto
entrò nella stanza di
Tsukumo.
“Insomma..siete ancora
assieme? Non siete dei marmocchi,
maledizione! Muovetevi, tutti e due. È ora di colazione ed
è obbligatorio
presenziare. Quante volte ve lo devo ricordare?!”
Esclamò, irritato. Tsukumo
sorrise. Tohko sorrise, poi entrambi si alzarono. Tsukumo
allungò la mano e
prese quella della cara sorella nella sua, grande e forte, nonostante
fosse lui
il più piccolo. Tohko contava su di lui, come se fosse stato
lui il maggiore
della loro coppia. In realtà era Tohko. Alle spalle di
Kuroto c’era Yuki.
Entrambi sorrisero alla Luce di Dio, poi si avvicinarono, sempre
tenendosi per
mano. Nessuno fece caso alla comparsa di Tohko e Tsukumo che si
tenevano per
mano. Era un’abitudine dei fratelli stare appiccicati.
Tachibana diceva sempre
che il loro sentimento era di unione ancora maggiore rispetto ai
normali
Zweilt, perché erano fratelli ed anche Zweilt. I due ragazzi
presero posto,
l’uno accanto all’altra. Tohko iniziò a
chiacchierare con Ria, ma non lasciò
mai la mano di Tsukumo. Era una promessa. Uniti ora e per sempre!
Note dell’Autrice:
Ed ecco
qua. La prima storia. Non ci posso far nulla..io
adoro Tohko e Tsukumo. Sono così dolci. E poi Tsukumo
è troppo tenero per non
amarlo. Mi piace molto. Spero che vi sia piaciuta. Personalmente a me
piace
molto questa coppia, per il rapporto ambiguo e proibito che hanno. Mi
piacciono. Non credo ci sia nulla di male. Diciamo che se non fosse
Uragiri mi
farebbe schifo l’incest, ma l’autrice è
stata brava a rappresentarlo ed io
apprezzo entrambi gli Zweilt. Spero che questa storia vi sia piaciuta.
Anche se
non scrivo per ricevere recensioni, mi piacerebbe sapere cosa ne
pensate ^^
grazie!!! Non è molto lunga, ma è solo un momento
di vita..prima della
colazione. Mi sembrava assurdo che dovesse esser lunga ^^!