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Autore: telesette    03/07/2012    0 recensioni
Morea parve stupita ma, dopo un lieve attimo di smarrimento, sorrise a sua volta. Tutto sommato sembrava un giovanotto simpatico, anche se un tantino strano, comunque era stato davvero generoso nel prendersi quell'innaffiata gigante al posto suo.
Pochi altri sconosciuti avrebbero agito allo stesso modo, e lui invece si era comportato da vero cavaliere...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una dolce e fragile signorina

Uffa!

Anche se aveva smesso di piovere da un po', tutto era ugualmente grigio e assai triste.
Ogni volta che vedeva le strade inframmezzate dalle pozzanghere, o le altalene bagnate del parco pubblico, Morea si sentiva esattamente come il cielo plumbeo sopra la città. Fin da quando era bambina, dopo la tragica scomparsa dei suoi genitori, Morea non poteva fare a meno di pensare quanto l'odore del bagnato fosse familiare per lei.
Un odore acre, pungente e malinconico, come la sua vita in un certo senso.
Morea era sempre stata una ragazza semplice, anche se energica e forte come carattere, come semplici erano anche i suoi sogni e i suoi desideri: il calore e l'affetto di una famiglia, un negozio di fiori tutto suo, una piccola pasticceria ove cucinare con passione, e ovviamente... l'amore!
Non le sembrava di pretendere troppo, tuttavia il suo cuore era gonfio di molte amarezze.
Prima di conoscere Bunny e le altre, tutti erano soliti tenerla a distanza, per il suo modo di fare "aggressivo" davanti alle prepotenze. I ragazzi la evitavano, additandola come una specie di maschiaccio, e lei era arrivata perfino a convincersi di non essere abbastanza attraente per poter suscitare l'interesse di qualcuno.
La verità era che Morea racchiudeva un lato estremamente fragile di sé e, nonostante il suo grande coraggio e la sua incrollabile determinazione ( sia come Guerriera Sailor che come semplice studentessa ), anche lei aveva pianto e sofferto per questa sua vulnerabilità. In passato aveva aperto il suo cuore alle persone sbagliate, ottenendo solo grosse delusioni, e ciò aveva contribuito ad accrescere il suo sconforto.
Se persone come Bunny o il suo amico Luca erano tra le persone più care di questo mondo, capaci di mostrarle affetto e sicurezza a discapito della loro stessa incolumità, ebbene Morea sembrava aver preso tristemente atto che pochi altri erano come loro.
La maggior parte della gente sapeva essere crudele, perfino dei nemici più spietati che era solita combattere nelle sue battaglie: gente opportunista, menefreghista, capace di giudicare solo in base alle apparenze... Nessuno si era mai preoccupato di offendere o ferire i suoi sentimenti, ritenendola perfino incapace di provarne alcuno, per questo Morea soffriva ancora di più all'idea di essere etichettata come una ragazza violenta e insensibile.

- Ecco che ricomincia a piovere - sospirò Morea, alzando gli occhi sconsolata.

Altri grossi goccioloni cominciarono infatti a cadere prima lentamente e poi sempre più fitti e numerosi.
L'aria era avvolta da una cappa umida talmente pesante che Morea si ritrovò costretta a procedere col capo chino sotto l'ombrello. Mentre camminava lenta, con sguardo assente e gli occhi incollati al suolo, non si accorse del giovanotto che le venne inavvertitamente addosso dalla direzione opposta...
Colta così alla sprovvista, Morea perse l'equilibrio e atterrò col fondoschiena in una pozzanghera. Il giovane si dimostrò subito costernato, profondendosi in mille scuse, e si chinò per aiutarla a rimettersi in piedi.

- Accidenti, che stupido che sono - esclamò il giovane con rammarico. - Ti sei fatta male?

Morea alzò gli occhi e lo vide chiaramente: un ragazzo biondo sui sedici anni circa, con occhi gentili e pieni di preoccupazione, avvolto da un impermeabile trasparente ( di quelli economici ) con il cappuccio "appiccicato" sul volto.
Anche lui stava camminando a testa bassa e, non vedendola arrivare, non aveva potuto scansarsi ed evitare così di urtarla. Se non si fosse mostrato così solerte nel chiederle scusa, probabilmente Morea gliele avrebbe cantate di santa ragione; per fortuna invece, una volta chiarito l'incidente, la fanciulla si mostrò assai comprensiva.

- Non preoccuparti, non è niente - rispose lei.
- Mi dispiace tantissimo - proseguì il ragazzo, chinando ripetutamente il capo a mo' di scusa. - Con tutta quest'acqua negli occhi, non riesco nemmeno a vedere dove vado... Non ho parole per scusarmi, davvero!
- E' anche colpa mia, avevo la testa altrove e...
- Attenta!

Nell'attimo in cui il giovane lanciò il grido, parandosi istintivamente davanti a lei, un camion passò a ridosso del marciapiede. Qui i copertoni larghi centrarono in pieno una pozzanghera, sollevando così uno schizzo gigantesco, e stavolta fu il biondino a ritrovarsi completamente inzaccherato dalla testa ai piedi.
Morea non riusciva a credere ai suoi occhi.
Passato qualche secondo, il giovane si sfregò gli occhi con il dorso della mano, scrollandosi l'acqua di dosso con ampi gesti delle braccia. Dopodiché si voltò ad assicurarsi che il suo intervento fosse servito a risparmiare alla fanciulla una doccia assai poco gradita.

- Non ti ha schizzata, vero?
- N... No - mormorò lei, sbattendo ripetutamente le palpebre.
- Meno male - fece il giovane sollevato. - A pensarci bene però è ironico: appena torno a casa, dovrò farmi la... doccia della doccia!

Così dicendo, il ragazzo scoppiò a ridere passandosi una mano sulla nuca con imbarazzo.
Morea parve stupita ma, dopo un lieve attimo di smarrimento, sorrise a sua volta. Tutto sommato sembrava un giovanotto simpatico, anche se un tantino strano, comunque era stato davvero generoso nel prendersi quell'innaffiata gigante al posto suo.
Pochi altri sconosciuti avrebbero agito allo stesso modo, e lui invece si era comportato da vero cavaliere.

- A proposito, io mi chiamo Spartaco - fece poi l'altro, tendendole la mano per presentarsi. - Ma gli amici mi chiamano Sparky!
- Lieta di conoscerti - sorrise Morea, stringendogli la mano amichevolmente e presentandosi a sua volta.
- Beh, sembrerebbe che abbia smesso di piovere - osservò Sparky, alzando lo sguardo al primo sole che filtrava ora attraverso le nuvole. - Era ora!

Sparky si calò il cappuccio all'indietro, rivelando un volto leggermente abbronzato e i biondi capelli fradici. Morea rimase piacevolmente colpita dal suo modo di fare, così scanzonato e cordiale allo stesso tempo, e lo ringraziò per averla aiutata.

- Per carità, ci mancherebbe - esclamò Sparky. - Non potevo certo lasciare una signorina in difficoltà!

Morea credeva di non aver capito bene. 
Era troppo bello per essere vero: un giovanotto gentile e premuroso che, evidentemente ignaro della sua imbarazzante reputazione, sembrava convinto di avere a che fare con una dolce e fragile signorina...
Non che la cosa le dispiacesse.
Era anzi lusingata, in un certo senso, e dentro di sé pensava di trovarsi dentro a uno dei suoi sogni.

- Bene, sarà meglio che vada a casa adesso - sottolineò Sparky, alludendo all'impermeabile e ai suoi capelli bagnati. - Scusami ancora per prima!
- Oh, figurati, per così poco - tagliò corto Morea, socchiudendo gli occhi e sventolando la mano con noncuranza.
- Ciao Morea, speriamo di rivederci ancora, stammi bene mi raccomando!

 

Sparky la salutò, agitando il braccio sopra la testa, e corse via lungo la strada. Morea rimase a guardarlo, come imbambolata, con gli occhi che le brillavano di tante stelline luccicanti.

 

- E' incredibile come assomiglia così tanto al mio ex-fidanzato - esclamò sottovoce, arrossendo vistosamente e con il cuore che le batteva forte forte.

 

( continua )...

 

Angolo dell'Autore:
Che dire?
A parte l'uso dei nomi italiani che, spero comprenderete, è dovuto unicamente ad una scelta più che altro affettiva... Avrei potuto usare quelli originali ma, dopo quindici anni e il resto, cambiare mi fa un certo effetto!
XD Morea/Makoto è uno dei personaggi migliori della serie, secondo il mio modesto parere ovviamente, e non solo per l'aspetto fisico. 
;-) E' una delle poche eroine delle serie animate che, nonostante la forza e il carattere, possiede una dolcezza e un'umiltà straordinaria. Avevo già in mente da tempo di dedicarle qualcosa e, colto da ispirazione fulminea, ho buttato giù questo primo capitolo tanto per stuzzicare l'immaginazione...

***

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