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Autore: Feel Good Inc    03/07/2012    2 recensioni
Sa solo che è passato un anno da quando ha capito che al mondo c’è tanto altro, che l’universo non si racchiude nei confini del cielo plumbeo della Gran Bretagna; un anno da quando ha smesso di parlare al mondo perché il mondo è solo un gran bugiardo a farle credere di essere tutto lì per lei, a portata di mano.
[ hints Doctor/Sally; post 3x10: 'Blink' ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Sally Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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outer space ~

 

 

 

 

 

Guess she knows from the smiles and the look in their eyes

Everyone’s got a theory about the bitter one.

They’re saying, “Mama never loved her much,

And daddy never keeps in touch,

That’s why she shies away from human affection.”

 

 

 

Le piacciono le cose antiche, ha detto a Kathy un anno fa – una vita fa – perché la fanno sentire triste. Ricorda che lei l’ha guardata sollevando le sopracciglia, come faceva spesso, osservandola con occhio critico e acuto come quello dell’uccellino da cui prendeva il nome; erano davvero attenti, gli occhi di Kathy, e distrattamente si chiede se anche quel Ben del 1920 se ne fosse accorto quando la seguì di buon passo attraverso i campi di Hull. «Cosa c’è di bello nella tristezza?» le ha chiesto Kathy quel giorno, un anno o una vita fa, e Sally ancora non saprebbe spiegarlo con precisione, ma certe volte guarda il cielo buio e si perde nella contemplazione di un qualcosa che è letteralmente infinito e si dice che, be’, cos’altro hanno, loro, piccoli esseri umani sperduti in un punto qualsiasi di quel mare di stelle – cos’altro oltre alla tristezza di una tale antica bellezza?

A Larry non l’ha mai detto, che le piacciono le cose antiche perché la fanno sentire triste. Ha il sospetto che non capirebbe o che comunque la sua risposta non sarebbe dissimile da quella di Kathy. Non è una questione di sangue, né di tratti somatici, anche se gli occhi di Larry sanno guardare come quelli di Kathy; è solo che persone come Kathy o Larry o forse anche Billy, il Billy che ha conosciuto sotto la pioggia della prima e dell’ultima volta, sono di quelle che amano la propria vita così com’è, che non vanno a cercare qualcosa di più oltre a quanto hanno già, e che anche se ci sbattessero il naso non farebbero che accettare il cambiamento come un fatto prestabilito, una curva che non era possibile evitare – Kathy è stata sbalzata indietro di quasi cent’anni, e si è sposata e ha avuto la vita felice che forse il ventunesimo secolo non le avrebbe concesso; Larry ha visto creature di pietra animarsi al suo battito di ciglia e cercare di ucciderlo e ora ne parla come di un vago ricordo, o di un sogno molto strano; Billy ha incontrato lui – il Dottore – e non si è chiesto chi fosse, non si è chiesto il perché, ha solo fatto tutto ciò che lui gli ha detto pur di salvare lei e di salvare tutti da un qualcosa che nessuno di loro sarebbe in grado ancora oggi di definire.

Il Dottore. La risposta di tutto è lì, nel nome misterioso di un uomo che se ne va a spasso nel tempo col suo aspetto scarmigliato e le sue assurde scarpe da tennis.

Sally non ha mai detto a Larry che le piacciono le cose antiche perché la fanno sentire triste e neppure gli ha detto il resto, non potrebbe mai farlo. Perché Larry la guarderebbe col suo sguardo pulito e semplice e scuoterebbe il capo, stupito, che cosa si può volere di più che la sopravvivenza a quelle creature terrificanti che grazie al cielo sono ormai sempre più lontane nella memoria? E Sally non saprebbe rispondere neppure a questo, non saprebbe dirgli cosa vuole di più. Sa solo che è passato un anno da quando ha capito che al mondo c’è tanto altro, che l’universo non si racchiude nei confini del cielo plumbeo della Gran Bretagna; un anno da quando ha smesso di parlare al mondo perché il mondo è solo un gran bugiardo a farle credere di essere tutto lì per lei, a portata di mano.

Ha visto il Dottore solo una volta, il giorno in cui ha preso Larry per mano e ha tentato di rassicurarlo in silenzio; perché una persona buona come Larry non meriterebbe mai di vedersi lasciato indietro, no? No.

Ma a quell’unica volta ne sono seguite molte altre, perché da allora il Dottore è entrato nei suoi sogni. Il Dottore e la sua piccola cabina blu. Il Dottore e il mondo intero.

Forse è per questo che, la sera stellata in cui lei rientra tardi dal negozio e trova un uomo che l’aspetta appoggiato al muro del suo palazzo con le mani nelle tasche di un lungo cappotto scuro, Sally sa perfettamente che è lui e che ha sentito il suo richiamo e che è venuto a prenderla.

«Sono tornato per ringraziarti come si deve, Sally Sparrow

«Sei stato tu a salvarmi la vita.»

«Non prima che tu salvassi me. Un paradosso. I capricci del Vortice del Tempo. Roba complicata.»

«Potresti spiegarmi.»

La sera stellata in cui il Dottore le mostra lo sguardo di un uomo solo e le tende la mano e Sally sa perfettamente che è proprio questo che vuole di più, il mondo apre improvvisamente i suoi confini e la piccola cabina blu dei suoi sogni le mostra, ancora una volta, di essere molto più grande all’interno.

«Mi piacerebbe.»

Il Dottore sorride, e anche questa è una cosa antica che fa sentire tristi, ed è bellissimo così.

 

 

 

But somewhere in a private place

She packs her bag for outer space

And now she’s waiting for the right kind of pilot to come

And she’ll say to him, she’s sayin’,

“I would fly to the moon and back if you’ll be, if you’ll be my baby.

I’ve got a ticket for a world where we belong, so would you be my baby?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Sally Sparrow è uno di quei personaggi-comparsa che mi sono letteralmente entrati nel cuore. Giuro che dall’inizio alla fine di ‘Blink’ ho desiderato vederla come companion del Dottore. E così ho immaginato un contesto in cui ciò potesse effettivamente accadere: mi sono detta cioè che dopo quella famosa, spaventosa avventura con gli angeli piangenti (anche a giudicare dal modo in cui Larry appare intenzionato ad andare avanti, mentre Sally non riesce a smettere di pensare a quanto è successo), la vita doveva sembrarle davvero noiosa – e non è forse questa la tristezza del ritorno a casa di tutte le companion? – e allo stesso modo ho immaginato che il Dottore, una volta salutata Martha, sentisse il bisogno di tornare a ringraziare quella ragazza che lo ha salvato dal blocco temporale nel 1969, e magari ricompensarla con un viaggio nel tempo – perché come dice la mia adorabile Fede_Wanderer c’è una sola cosa che il Dottore non riesce a fare: stare solo. Quindi questa shot vuole ambientarsi in un momento imprecisato tra la terza e la quarta stagione, dopo Martha e prima di Donna, ma senza nessun presupposto romantico Ten/Sally; voglio dire, a me piacerebbero da morire insieme, ma non è che dobbiate per forza intenderla in quel modo. XD

La lyric è tratta da To the moon and back, Savage Garden.

Hope you liked it,

Aya ~

   
 
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