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Autore: Lexy___    05/07/2012    0 recensioni
Partire. Incominciare tutto da capo. Divertirsi. Essere se stessi. Trovare l'amore della propria vita. Innamorarsi. Due persone che continuano ad amarsi dopo anni. Due persone che si cercheranno sempre. Un amore continuo. Amore che consuma. Felicità, tristezza, gioia, malinconia, dolore, lacrime, orgoglio. E poi di nuovo amore.
Una semplice ragazza Lexy McPhie, che si innamora di una voce profonda, di due occhi color cioccolato, di un carattere misterioso, di un semplice ragazzo: Zayn Malik.
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*Flashback*
-Secondo voi cos'è la felicità, ragazzi?-
Ecco, solita domanda della prof di filosofia.
Chiedeva questa domanda ogni volta che entrava in classe, le risposte erano sempre quelle.
-Lexy McPhie, per te cos'è la felicità?-
Beh, cosa potevo mai risponderle a quella vecchia isterica? Cosa ne potevo mai capire io? Ero solo una diciottenne, cosa potevo mai capirne della felicità? Insomma ho ancora una vita intera da vivere.
-McPhie, aspetto una risposta!- mi disse, fulminandomi con lo sguardo.
-Ehm...la felicità? boh prof, l'amore è felicità per me.-
Beh, una migliore ne potevo trovare, l'amore può essere anche tristezza, felicità, ansia, depressione, l'amore può essere tutto.
-Ah, l'amore...McPhie cos'è l'amore?- Ecco a quella domanda rimasi perplessa, cosa poteva essere l'amore? Più che altro, si può dare una definizione all'amore? L'amore si sente e basta, non si può spiegare.
Avrei potuto benissimo rispondere " Matt " già, quattro semplici lettere, beh, quando me lo chiese, 5 mesi fa circa, avrei tanto potuto risponderle "Matt". E' passato un bel po' di tempo da quell'episodio.
Se oggi la prof me lo richiederebbe quale sarebbe stata la mia risposta? Di certo non Matt.
Matt, era uno dei miei amici che conoscevo dalle elementari, non era il mio migliore amico, no, ma faceva parte dello "Squadrone", il nostro gruppo di amici. 
Matt era semplicemente l'amico con cui vuoi capire se alla parola "amicizia" ci vuoi mettere un bel punto, o una semplice virgola e andare avanti e continuare.
Beh, noi abbiamo continuato per ben 3 anni fin quando un semplice giorno, esattamente il 23 gennaio, mettemmo un punto alla parola amicizia. Il motivo di questo punto non l'ho mai saputo spiegare, forse non c'era complicità, o forse non c'era feeling, oppure tutto l'amore che c'era era semplicemente sparito, sinceramente non ne ho idea. So solamente che dopo essere stata  3 anni con la stessa persona, quando finisce tutto, ci rimani male. Ma sinceramente meglio così, si era capito che io e Matt, non potevamo più andare avanti, ognuno doveva andare per la sua strada, così è stato.
Adesso sono passati 5 mesi da quando io e Matt non stiamo più insieme.
In questi cinque mesi sono cambiate tantissime cose, ho finito il liceo, frequentavo il linguistico e ho passato l'esame di maturità oltre all'esame, ho imparato a gestire il dolore della rottura con Matt, e sono riuscita a mandare a fanculo la prof di filosofia, lei e le sue domande, ma cosa più importante di tutte, ciò per cui vado fiera, è che ho trovato una risposta. 
Una risposta alla domanda più comune della prof di filosofia, quella che mi chiedeva sempre, appunto "Cos'è la felicità?"se oggi, mi avrebbe chiesto cos'è per me la felicità, beh avrei saputo rispondere immediatamente senza batter ciglio: "Aereo, Ambra, Londra."
Tutto questo tra due giorni.
"Ambra McKenzie" è la mia migliore amica, la conobbi alle medie, quando avevo 11 anni.
Lei è alta, magra, bionda, con due bei occhi verdi, ed è spettacolare.
Non lo dico così per dire, lei è veramente bella, sia di carattere, sia di bellezza.
Ha la fila di ragazzi che fanno la corte e che aspettano il loro turno. 
E' una persona molto forte di carattere, impulsiva, sicura di sè e dice le cose in faccia senza troppi giri di parole, senza farsi troppi problemi, se ne frega ecco tutto. 

"Io a Londra mi farò chiamare Amber, giusto per rendere il mio nome più inglese, ok? Tu appoggiami! Devo fare una strage di cuori anche lì." disse mentre era alla ricerca di una tazza nello stipe della cucina di casa mia.
Ormai è un abitudine, lei è di famiglia, non si fa problemi stiamo sempre insieme o io a casa sua o lei a casa mia. 
Le sorrisi.
"Ma dove diavolo è la mia tazza?" dice lei.
Si, ha anche una tazza personale in casa mia, con su scritto "London" , senza quella tazza lei non fa colazione. 
E' bello vederla incazzarsi, mi fa divertire.
Ah, comunque io sono Lexy McPhie, ho 18 anni, 19 tra un paio di mesi.
Sono bassa, magra, capelli castani, occhi verdi.
Odio la mia ex prof di filosofia, ma si è capito, amo i miei amici, e soprattutto amo LONDRA. 
Tutto questo amore per Londra è dovuto al fatto che mio padre è Londinese, mi portava spessa da piccola, e l'ho sempre amata, tra due giorni , ci andrò a vivere definitivamente, e per di più con la mia migliore amica.
AH, amo anche mio padre, si. Lo adoro.Si chiama Max. Direi che è il miglior uomo\padre della Terra. E' alto, magro, moro e occhi verdi, un fisico abbastanza palestrato. 
Ho sempre avuto degli ottimi rapporti con lui, e poi mio papà è sexy. Ha tre figli, nonchè i miei fratelli, di cui io sono la più piccola, poi c'è mio fratello maggiore il più grande, James, beh amo anche mio fratello con lui sto veramente bene, mi ha salvata da tutti i guai in cui mi sono cacciata, e di guai ne ho fatti davvero tanti, mi ha sempre supportata, e con lui scherzo, rido, sono sempre me stessa e insieme sembriamo due bambini di cinque anni.
Lui ha 22 anni, è sposato con una di nome Kathrine, simpatica anche lei. 
Ha anche due figli entrambi di un anno, sono gemelli, sarebbero i miei nipoti: Joe e Alis.
In molti mi dicono che io e mio fratello siamo due copie spiaccicate, infatti ci somigliamo molto, forse fin troppo.
Di conseguenza io e lui siamo uguali a mio padre, e questo mi fa davvero piacere, ne vado fiera.
Poi c'è Elen mia sorella, lei ha 20 anni. 
Lei è la vipera della casa, non la sopporto proprio, passiamo 24h su 24h a litigare.
Non è sposata, non ha figli. Non mi stupisce, chi se la sposa quello sgorbio?
Ha un fidanzato, ma domani di sicuro se ne troverà già un altro, è un po' troia, forse un po' troppo troia.
Ma non mi interessa.
Poi c'è mia madre, beh una madre è una madre non c'è niente da dire, si chiama Theresa, a differenza di mio padre lei è italiana, statutra normale, magra, bionda, occhi castani.
Ritornando a me, amo l'inglese, ma credo sia evidente. 
Una volta facevo ginnastica artistica, era, forse lo è ancora il mio sport preferito.
Ma ormai non salgo su una trave che sono tre anni.
Beh, in poche parole: condividevo questa passione con la mia cugina preferita, Sam, ma una sera ad una festa, qualche bicchiere di troppo, si ubriacò e quando prese la macchina per tornare a casa fece un incidente gravissimo.
Due settimane di coma, poi non si è più svegliata. 
Avrei voluto eliminare quel giorno, quel maledetto giorno che mi strappò via la mia Sam, ricordo le lacrime, la tristezza, la disperazione di mia zia, e mio zio nonchè i suoi genitori...
Da quel giorno promisi di non salire più su una trave, parallele, una pedana di corpo libero o qualcos'altro, smisi definitivamente, era una passione che condividevo solo con lei, e dato che ora lei non c'è più ho smesso.
Così, mi sono data alla danza hip hop, riesco a scatenarmi davvero, e qualche volta, nel tempo libero mi dedico alla pallavolo.
Suono la chitarra, amo quello strumento. 

-Lexy, oggi andiamo a fare spese devo trovare qualcosa da mettere, non posso andare mica con l'armadio vuoto a Londra?- mi dice Amber interrompendo i miei pensieri.
-Oh, si certo, hai ragione!- le rispondo sorridendole.

DRIIIIIIIIIN.

E' il campanello che suona. 
-Vado io!- esclamo.
Mi dirigo verso la porta di casa la apro ed ecco...la persona che amo più di tutte, più di mio padre, più di mio fratello, più di Amber, più di tutti. Lui che c'è stato sempre...Nicola Bennet.
-Ciao bella!- dice lui.
-Ehy idiota!- gli rispondo con un bel sorriso e lo abbraccio. 
Ecco Nicola! Da dove dovrei incominciare per raccontare di lui?
Credo che le parole non bastino, forse perchè non c'è niente da dire su di lui, forse perchè ci sono TROPPE cose da dire su di lui.
Nicola è il mio migliore amico, da sempre sin dal primo giorno che sono nata. 
Sua madre e mia madre sono amiche dai tempi del liceo e non si sono mai separate infatti hanno deciso di vivere vicine, e infatti mi ritrovo la casa di Nicola difronte casa mia.
Mia madre mi ha sempre raccontato che il mio primo giorno di vita, quando stavo ancora in ospedale venne Emily (la madre di Nicola) a trovare mia madre e me, e portò anche Nicola, lui aveva appena cinque mesi, quindi anch'esso piccolo, e quando Emily mi mise Nicola davanti iniziai a piangere come una pazza e lui iniziò a giocare con le mani, questo per far capire quanto io adori quel ragazzo. 
Beh, sin da piccolo mi ha protetto, abbiamo frequentato lo stesso asilo, stessa scuola elementare, stesso liceo. 
Ed ora eccoci qui, nonostante gli alti e i bassi.
E tra due giorni ci divideremo per la prima volta. 
Io Londra, lui in giro con la squadra di calcio.
Chiariamo eh, tra me e lui non c'è MAI MAI MAI stato niente, sempre e solo amicizia, una profonda amicizia, niente baci sulle labbra, niente di niente. Io gli voglio bene, più di Amber, più di tutti.
Non che io non volessi bene ad Amber, anzi, ma Nicola ha sempre avuto quel po' in più, forse perchè è sempre stato presente, forse perchè mi conosce meglio di tutti, forse perchè non mi ha mai abbandonata, forse perchè trova sempre il modo di farmi ridere nonostante tutto, forse perchè appena mi guarda in faccia capisce cosa ho.
Gli ho sempre, sempre voluto bene più di tutti.
E poi anche lui è figo, quasi tutte le ragazze della scuola sbavavano nel vedere Nicola, beh, non mi sorprende, è davvero un bel ragazzo.
La cosa che mi divertiva di più era vedere le ragazze morire di gelosia quando nei corridoi della scuola camminvamo scherzando, e ci abbracciavamo. Mi divertiva vederle diventare rosse in faccia e non poter far niente. 
-Si, però io vorrei entrare!- esclama lui che era rimasto bloccato davanti la porta.
-Uh, si giusto, entra.-
Entriamo e andiamo in cucina, vicino al tavolo, dove c'è Amber che mangia la sua colazione.
-Ehi Nico!- esclama lei vedendolo arrivare.
-Ambraaa!-
-Amber! Devi chiamarmi Amber!- risponde lei.
-Ehm, ok!- esclama un po' scioccato dalla sua reazione.
-Cosa si fa stammattina?- chiedo.
-Uhm, non saprei cosa volete fare voi?- chiede Nico.
-Io propongo shopping, noi dobbiamo partire e a me servono vestiti nuovi decenti!- esclama Amber
-Preferirei stare nel letto e fingermi depresso, piuttosto che venire con voi due a fare shopping!- rispose Nico.
-Daiii, Nico, fallo per me!- esclamai, con una faccina troppo dolce che faccio ogni volta che desidere qualcosa, e stranamente la ottengo.
-E vabbè, solo per te!- rispose.
-Graziee!- gli rispondo dandogli un bacio sulla guancia.
-Perfetto!- esclama Amber.
-Beh, allora io vado a farmi una doccia veloce e mi cambio, poi scendo e andiamo, questione di 15 minuti!-
-Seh vabbè, dici ogni volta così poi scendi dopo tre ore!- disse Nico, con un sorriso un po' scocciato. 
-Bennet, scommetti che ci impiego davvero 15 minuti?-
-Ma dai, tanto non ci riusciresti!-
-Mi stai sfidando?- gli rispondo ironicamente.
-Beh, dipende da come la vedi, se vuoi prendila come una sfida!-
-Bene, allora preparati perchè ti stupirò!-
-Ci conto!-
Corro in camera, ho solo 15 minuti per prepararmi.
Metto il CD dei Simple Plan, "Welcome to my life" la mia canzone preferita di sottofondo e mi preparo.
  
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