Nome
efp e forum: Alice_Nekkina_Pattinson
Titolo
storia: Io e te per sempre noi
Raiting:
verde
protagonisti:
Alice Cullen e Jasper Hale
(Alice/Jasper)
secondari : Renesmee
Cullen
prompt
scelto + frase: 2.
Altalena: “Mi hai avuto al ‘ciao’, non ho
mai visto un sorriso che potesse
illuminare la stanza come il tuo.” You had me at hello, A day
to remember
Nda
(eventuali): L'amore di Jasper e Alice
Testo
storia: Quando entrai in
quella locanda, la mia vita cambiò, in meglio, e questo solo
grazie ed
esclusivamente a te.
Quando ti vidi lì seduta e poi dopo quando ti avvicinasti
a me, e mi porgesti la mano, dicendomi "Ciao" e facendomi un sorriso
meraviglioso, un sorriso che illuminò tutta la stanza, io in
quella stretta di
mano, in quel sorriso e in quel "ciao" vidi la speranza e il mio
futuro. E il mio futuro eri, sei e sarai sempre e solo tu.
Ti amo follemente e più della mia vita Alice, e non
vorrei cambiare nulla, perché la mia famiglia sei tu".
Io
e te per
sempre noi
Jasper's pov
Eravamo
sul letto a coccolarci dopo una notte di
passione, lei era stesa con la schiena sul materasso, mentre io ero
sopra di
lei.
Ci stavamo baciando, mentre con una mano tracciavo la
linea perfetta del suo splendido corpo, con l'altra le accarezzavo il
viso.
Lei aveva una mano tra i miei capelli per avvicinarmi di
più a lei, mentre l'altra tracciava linee invisibili sulla
mia schiena.
Staccarci fu difficile, ma lei mi ricordò che dovevamo
portare fuori al parco e passare tutto il giorno con lei, Renesmee,
gliel'avevamo promesso.
Si staccò lentamente da me e mi rivolse un'enorme
sorriso.
"Jazz dobbiamo andare, gliel'abbiamo promesso"
disse sorridendomi.
"Uhm, ma io voglio restare a letto con te!" mi
lagnai, lei rise fortissimo e la sua risata cristallina
rimbombò per tutta la
camera.
Stava per ribattere, quando sentimmo un mini uragano correre
su per le scale e diretta verso la nostra camera.
Sentimmo le voci di Edward e Bella che cercavano di
fermarla.
"Renesmee aspetta! Potrebbero non essere ehm…
presentabili" sentimmo dire da Edward, ci guardammo e sorridemmo piano,
ma
evidentemente la piccola aveva fatto finta di non sentire.
"Renesmee Carlie Cullen!" la richiamò Bella, ma
fu inutile, sentimmo una dolce manina battere un pugno sulla nostra
porta."Zia, Zio è ora dai!!!!" disse la voce melodica di
nostra nipote.
"Arriviamo piccola" dissi mentre aprivo la
porta.
"Scusala, non siamo riusciti a fermarla" si
scusò Edward.
"Nah, tranquillo, la piccola peste ha ragione, siamo
in ritardo" risposi prendendola in braccio, lei mi circondò
il collo con
le sue braccine e mi diede un bacio sulla guancia, poi si sporse per
darne uno ad Alice.
"Allora piccola, noi ti lasciamo agli zii e passiamo
a prenderti stasera, noi andiamo a trovare il nonno Charlie okay?" le
disse Edward.
"Okay papi" si sporse e diede un bacio sia al
padre che alla madre.
Adesso incominciava la mia giornata con la mia Alice e
mia nipote.
Scendemmo di sotto, poi salimmo sulla
seconda macchina di Edward, la Porsche di
Alice sarebbe stata un po' vistosa.
Ci dirigemmo verso Port Angeles e parcheggiammo in una
piazza e scendendo Renesmee, mi prese la mano e l'altra la diede a
Alice, chi
ci avrebbe visto da fuori ci avrebbe preso per i suoi genitori, ma di
certo
loro non potevano sapere che noi eravamo vampiri e non potevamo averli.
"Lo scivolo!!! Vieni con me zia Alice?" le
chiese Renesmee quando vide in lontananza lo scivolo, lei mi
guardò sorridendo,
poi rispose "Certo piccola, andiamo" Renesmee lasciò la mia
mano e tirando
Alice, corsero verso lo scivolo.
Sentivo da entrambe una felicità incredibile, in Renesmee la
tipica gioia
infantile nel giocare con la zia, in Alice la felicità di
vivere una cosa che
purtroppo quando era piccola lei non aveva potuto vivere.
Erano tempi diversi, allora era ovvio che non c'erano i
giochi per bambini che ci sono ora, ma il punto non erano i giochi, ma
le
persone con cui giocare.
La mia piccola Alice purtroppo veniva allontanata da
tutti, perché la credevano un mostro, un
demone per via delle sue visioni, quindi a parte la madre
con cui riusciva a giocare un pochino
quando poteva o con la sorellina, era sola.
Quindi adesso per lei, giocare e divertirsi con Renesmee,
era come tornare un po' bambini e vivere un po' di quell'infanzia che
non aveva
avuto.
Le osservavo salire la rampa, per poi sistemarsi sul
tappetino e scivolare giù gridando felici, erano veramente
bellissime.
Fecero una decina di giri, poi le vidi correre –a
velocità umana- verso di me, Renesmee avvicinandosi
allargò le braccia, chiaro
segno che voleva essere presa in braccio, io di riflesso allargai le
braccia e
la presi.
"Allora ti stai divertendo piccola?" le chiesi, lei batté le
mani e
mi regalò un sorriso enorme.
"Sii, anche zia Alice, adesso però voglio andare
sull'altalena e tu hai voglia di spingermi zio Jasper?" mi chiese con
occhi dolci.
"Ma certo, andiamo" dissi mettendola giù, lei
incominciò a correre.
"Nessie non correre avanti" la richiamai, poi si sedette su una delle
altalene libere e affianco a lei Alice.
"Amore che fai?" le chiesi sorridendo.
"Voglio che spingi anche me sull'altalena"
mi rispose sorridente.
"Ma devo spingere Nessie"
"Hai due mani, dai dai amore" mi guardò con
quello sguardo da cucciolotto indifeso, che come sempre mi faceva
cedere.
Così con la mano destra spingevo l'altalena di Alice, con
la sinistra Renesmee, sorrisi a quel momento.
Facevano a gara a chi andava più su, erano due bambine
non una, a volte Alice la batteva.
Ma in fondo l'amavo anche per questo, per il suo essere
semplice, bambina a volte, dolce, carina, sensibile, amorevole, ma
quando serve
molto forte e determinata.
Poi dopo un po' Renesmee si alzò e andò verso la
struttura con le palline dentro.
"Zio io vado li" mi disse.
"Va bene, mi raccomando Nessie, buttati piano siamo in mezzo agli
umani" le raccomandai.
"Certo" lei annuì.
Così rimanemmo da soli a fissarla un attimo, Alice ancora
seduta sull'altalena.
La spinsi ancora un po', ma più lentamente adesso.
La vidi pensierosa e sentii cambiare leggermente le sue
emozioni.
"Amore che cosa succede?" le chiesi.
"Nulla, prima ti stavo osservando con Renesmee, sai
saresti un ottimo padre. Peccato che io non possa darti figli" disse
rabbuiandosi.
Ma da dove usciva questo argomento?
Certo, adoravo mia nipote e amavo giocarci e stare insieme a lei, ma
non avevo
mai pensato ad avere figli, ma non per qualcosa, certo quando ero umano
ci
avevo anche pensato.
Pensavo all'esercito e alla guerra, ma dentro me, sognavo
anche una famiglia, una moglie e dei figli, quindi si, è
vero li avrei anche
voluti, ma erano anni ormai che non ci pensavo.
Praticamente da quando ero diventato un vampiro, perché
ormai sapevo che tanto non potevo averne, quindi cercavo di non
pensarci.
Quindi non capivo da dove nasceva questa cosa, la sentii
intristirsi, incominciai a pensare che forse anche lei, li desiderava.
Mi misi di fronte a lei, sedendomi a terra.
"Alice, mi spieghi cosa succede? Cos'hai? Perché sei
triste, perché questi pensieri?"
"Tu hai mai desiderato avere figli quando eri
umano?" mi chiese.
"Si, certo… ma questo cosa c'entra?" domandai
confuso io.
"Bè… perché ci ho pensato anche io,
bè da quando sono vampira, prima avevo
altri problemi come sai…" disse con un velo di tristezza, le
presi le mani
tra le mie.
Le accarezzavo la mano con il mio pollice, mentre le
chiedevo" Amore, spiegati".
"Quando ti ho guardato con Renesmee, ho pensato a
come potresti avere figli se volessi… come io sia sbagliata.
Anche io ho
incominciato a capire Esme e Rosalie, forse le avevo sempre capite, con
Bella
era solo paura di perderla, ma so, che anche io avrei fatto la stessa
scelta
che fece lei nel voler tenere Renesmee. Penso a come io non possa darti
figli e
mi dispiace, magari tu…" la interruppi.
"Alice, ma che stai dicendo? Non ti capisco! Io non
voglio nessun'altra a parte te! Si è vero, ci pensavo, ma
poi quando divenni
vampiro, mi rassegnai ai fatti e all'idea e per quanto ami giocare con
Renesmee
e per quanto magari ne potessi volere uno. Non vorrei mai nessun'altra
se non
te nella mia vita! Capito!?" dissi guardandola negli occhi, mi ero
avvicinato al suo viso, lei mi guardava negli occhi e poi continuai "Mi
dispiace che questa cosa ti rattristi, che tu voglia un figlio e non
puoi
averlo, ma se la tua tristezza è per me, è legata
al fatto che non puoi darmene
uno, ti prego, cancella questo pensiero e questa tristezza. Non
c'è ne bisogno,
perché le cose non si possono cambiare e anche se fosse io
non voglio cambiare
nulla della mia vita.
Mi hai avuto al
‘ciao’, non ho mai visto un sorriso che potesse
illuminare la stanza come il
tuo.
Quando entrai in quella locanda, la mia vita cambiò, in
meglio, e questo solo grazie ed esclusivamente a te.
Quando ti vidi lì seduta e poi dopo quando ti avvicinasti
a me, e mi porgesti la mano, dicendomi "Ciao" e facendomi un sorriso
meraviglioso,
un sorriso che illuminò tutta la stanza, io in quella
stretta di mano, in quel
sorriso e in quel "ciao" vidi la speranza e il mio futuro. E il mio
futuro eri, sei e sarai sempre e solo tu.
Ti amo follemente e più della mia vita Alice, e non vorrei
cambiare nulla, perché la mia famiglia sei tu" dissi.
Le mi stava guardando con amore, aveva gli occhi lucidi,
era paralizzata, non sapevo che pensare, però percepii dalle
sue emozioni che
era felicissima.
"Io… io… oddio Jasper, tu sai che ti amo da
impazzire
e che sei tutta la mia vita vero?" mi disse felice e sorridente al
massimo, illuminava l'intero parco.
"Si che lo so" sorrisi, lei mi si avvicinò e mi
baciò dolcemente.
"Poi, non saremo mai genitori, ma zii si" le
dissi guardandola negli occhi, mi sorrise e annuì.
Poi mano nella mano, andammo verso Renesmee che stava
ancora giocando con gli altri bambini.
"Nessie, dai andiamo" la chiamai.
Lei uscì dal gioco e ci venne in corso, per poi
arrestarsi ad un passo da noi.
Mi prese la mano.
"Zio mi prenderesti lo zucchero filato?" mi chiese mia nipote, potevo
negarglielo?
Ovviamente no.
"Guarda la
mia dolce nipote che furbetta! Non mangia niente se non sangue,
però i dolci
si" dissi sorridendo, anche Alice sorrise.
"Ma certo andiamo, che gusto lo vuoi?" le
chiesi.
"Fragola!" rispose saltellando.
Andammo a prendere lo zucchero filato e poi tornando
verso l'auto, finì di mangiarlo.
Era stato un bel pomeriggio, insieme alla mia donna e
alla mia nipotina, ed ero felice.
Avevo tutto quello che si poteva desiderare dalla vita.
Avevo una moglie dolcissima che amavo più della mia
stessa vita, avevo una bellissima famiglia con bellissima nipotina
compresa.
Allora?
Questa storia si classifica quinta al contest "A song and
a
prompt! It's your choise."
Spero che vi piaccia.
A voi la parola :D
CiaooooooooooooooooooooooooooooooooooXD
P.S. Non so come, ho messo anche il collegamento al contest o.O mi stupisco da sola :D