Io ero seduto sul tavolino, in quegli anni ero semplicemente un reporter per la "gazzetta dello sport", il giornale sportivo più amato in quegli anni, i famosissimi anni settanta, gli anni di molte scoperte, di molte guerre, di molte crisi, le crisi che piegavano l' Italia ma oggi tutti quei problemi sono messi in un angolo. Italia contro Brasile. Finale dei mondiali anno 1982 novantesimo minuto. Punizione dalla tre quarti a favore brasiliano la situazione è di 3-2 per l' italia. Si prepara a battere un giovane brasiliano dal piede d' oro, estremamente imprevedibile.Eder, così si chiamava, Un bel ragazzo, ricciolo e dal viso ardito. si prepara al tiro, e intanto, a una trentina di metri di distanza, Dino Zoff portiere della nazionale italiana sistema la bariera. Zoff era un portiere strano. Si buttava pochissimo ma riusciva sempre ad arrivare sul pallone. in panchina, ad assistere al proprio mito siede Ivano Bordon, un giovane portiere che sognava di diventare come il suo mito. parte il fischio dell arbitro e dopo pochi passi di rincorsa la palla si alza in aria segnando una parabolica perfetta al centro dell' area di rigore. Un tiro fantastico a rientrare che va a finire sulla testa di Paolo Isidoro, un italiano con cittadinanza brasiliana. La palla si schiaccia a terra, a pochi centimetri dal palo alla sinistra di Zoff. Il portiere si tuffa e, mentre il brasiliani festeggiano già il goal, una mano, grande come tutta l' Italia ferma la palla. Tutti dicono che è dentro ma Zoff, con la mano fa segno di no. Nelle sue mani c'è la palla, è così bella. Sembra che stia sognando: Il sogno di un Italia mondiale.