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Autore: aloneinthedark92    07/07/2012    3 recensioni
Versione riscritta della precedente(scusate, ma sono un tipo preciso e le cose che tralascio devono essere inserite xD)
Dal testo:
-Ah, si? Allora perché non mi spieghi questo!?-
Con un rapido scatto il punk estrasse dalla sua tasca il palmare di Courtney, con il display già acceso.
-50% di sconto su intimo femminile?- Disse Courtney sconcertata. Il ragazzo guardò sorpreso il display, poi ricominciò a trafficarvici.
-Messaggio sbagliato, ovviamente- Borbottò a ‘mo di scuse. Poi esclamò, trionfante, avendolo trovato- Ah-Ah! Ecco, prova a spiegarmi questo!-
Poi mostrò in faccia il messaggio ricevuto dalla ragazza alla pizzeria.
-Ti amo, non vedo l’ora che sia domani. Dal tuo Willy- Lesse la ragazza, inorridendo poco dopo. Aveva capito la gravità della situazione, e si era cacciata in un mare di guai.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Gelosia ed omicidio

Erano passati mesi dopo la fine della terza stagione di “A tutto reality”, ma le cose erano cambiate: Duncan aveva mollato Gwen dopo appena tre settimane ed erano tornati amici; La ragazza aveva capito che al punk piaceva ancora Courtney, così erano andati a casa della ragazza a spiegarle la situazione. Lei aveva fatto fatica a perdonarli, ma dopo settimane di duro e spietato corteggiamento da parte di Duncan ci riuscì e tornarono insieme, mentre Gwen, che capì di provare ancora qualcosa nei confronti del chitarrista, si rimise con Trent. Quella sera, tramite telefono, i quattro amici si erano messi d’accordo per cenare insieme al “Gambero d’oro”, un rinomato ristorante della città. Duncan e Courtney furono i primi ad arrivare, lui vestito con una camicia elegante bianca e dei jeans neri, lei con un abito minigonna, ma gli altri erano in ritardo. La ragazza fremeva ed era nervosa, manifestando il suo nervosismo col piede che batteva freneticamente per terra; Lui, al contrario, manifestava una calma assoluta e scrutava all’orizzonte, in attesa degli amici.

-Sono in ritardo, maledizione!- Tuonò Courtney- Se non arrivano disdiceranno la nostra prenotazione!-

-Sta calma, principessa- Disse il punk- Vedrai che arriveranno. Forse hanno incontrato traffico..-

La coppietta rimase lì all’uscio del noto ristorante a chiacchierare dei loro hobby, sport, libri preferiti e tant’altro, facendosi qualche risata, senza passare inosservati: La gente che passava, infatti, li riconobbe e chiedevano autografi a Courtney e foto col punk.
Mezz’ora dopo arrivarono Trent e Gwen; lui indossava, come Duncan, una camicia bianca mentre lei un lungo abito da sera elegante nero con un apertura in modo da poter far vedere una gamba.

-Alla buon’ora!- Esclamò Courtney- Si può sapere che fine avevate fatto?-

-Scusaci, Courtney- Disse imbarazzato Trent- Ma abbiamo beccato traffico a causa di un incidente: Un ragazzo in motorino ha fatto un frontale con un camion-

Superati i convenevoli, le due coppie entrarono nel ristorante, dove vennero accolti dal cameriere che li guidò al loro tavolo. Si ritrovarono così in un ampio salone, così grande che perfino una casa poteva entrarci, con le pareti dipinte di giallo ed ornate da motivetti floreali qua e là come rampicanti, edera, e tant’altro. Il salone era stato inoltre riempito di tavoli e sedie in legno, mentre in un angolino in fondo alla stanza, vicino alla porta d’ingresso per le cucine, vi era un acquario pieno di gamberi di varia dimensione che zampettavano in giro, mentre uno chef tentava di afferrarne uno ma fallendo miseramente e rischiando anche di caderci dentro. Duncan, a quella vista, fu preso da un attacco di risate, che cercò di soffocare non appena vide che Courtney lo guardava male. Il cameriere, un uomo sulla sessantina d’anni, altro e magro e testa quasi calva a causa dell’età, li accompagnò al loro tavolo che si trovava vicino alla finestra e all’acquario, dove vi era ancora il pover’uomo che cercava di catturare l’animale. Così si sedettero ognuno al loro posto, ma non fecero in tempo ad aprire i menù che arrivò un altro cameriere, stavolta un ragazzo sui trent’anni, alto, magro, capelli a baschetto biondo, occhi azzurri e naso a patata.

-I signori desiderano ordinare?- Disse lui, con voce nasale

-Per me Gnocchetti con polpa di granchio e gamberetti- Disse Trent, richiudendo accuratamente poi il menù, mentre il ragazzo prendeva nota

-Per me fritto misto di calamari e gamberi con salsa di maionese e yogurt- Ordinò Gwen, imitando poi il fidanzato
-Per me invece risotto ai frutti di mare- Stavolta fu Courtney a parlare, riponendo poi il menù

-Io invece prendo un gambero arrostito- Chiuse le ordinazioni Duncan. Il ragazzo, dopo aver finito di scrivere, prese i menù e disse:

- Le vostre ordinazioni saranno qui tra pochi minuti, signori. Grazie per aver deciso di mangiare al “Gambero d’oro”

Poi se ne andò, inseguito dalla voce di Duncan che gli urlò:

-Cambiate il vostro acchiappa-gamberi, vorrei riuscire a mangiare entro stanotte!-

Poi si mise a ridacchiare, fulminato dallo sguardo di Courtney. In tutta risposta, il povero Chef smise di tentare di acchiappare gli animali, dopodichè corse in cucina piangendo.
Nonostante l’iniziale fase di imbarazzo diffusasi per il salone grazie al commento del punk, l’atmosfera tornò serena, e le persone tornarono a chiacchierare come prima. Anche le due coppie si unirono, parlando di come erano riusciti a perdonare i rispettivi partner, cosa avevano fatto dopo il reality di Chris, dei loro hobby e sport, e tant’altro. Mezz’ora dopo Courtney si alzò dal tavolo

-Ehi, dove vai principessa?-

-Vado un attimo in bagno con Gwen, curi tu la mia roba? Grazie, sei un tesoro, ti amo-

-Ti amo anch’io-

Dopo aver fatto l’occhiolino al suo ragazzo, la ragazza si allontanò con una sensuale camminata alla quale Duncan non staccò gli occhi nemmeno per un secondo. Poi, rimasti soli, Trent ed il punk iniziarono a chiacchierare, finchè non furono interrotti da una breve vibrazione che derivava dal palmare di Courtney, nella sua borsetta. Il ragazzo cercò di resistere alla tentazione di guardare chi fosse, ma alla fine non ci riuscì ed estrasse l’oggetto dalla borsetta.

-Amico, non dovresti guardare le cose private di Courtney! Se lo viene a sapere ti ammazza!- Lo ammonì Trent

-Hai detto bene, fratello: SE lo viene a sapere!-

-Oh, beh, immagino che terrò la bocca chiusa- Disse un rassegnato Trent

-Ti devo un favore!- Disse ridendo Duncan, poi trafficò col palmare della ragazza finchè non trovò il messaggio. Lo aprì e lo lesse, ma per poco non svenne nel farlo. Il punk ripetè l’azione più volte, per essere sicuro di aver capito quello che stava leggendo, poi spense il telefono e fece finta di riporlo nella borsetta, ma in realtà se lo mise in tasca.

-Amico- Disse Trent, preoccupato per il cambiamento d’umore del punk- C’è qualcosa che non va?-

-No, niente, figurati, sto bene!- Rispose quello, fingendo un sorriso mentre dentro di lui crollavano tutte le certezze e montava una rabbia incontrollabile, che represse a fatica. Qualche minuto dopo Gwen e Courtney tornarono al tavolo, ed il quartetto tornò a chiacchierare e farsi anche quattro risate guardando i tentativi falliti di un altro chef che cercava di acchiappare un gambero per Duncan. Il punk però non rideva più, era chiuso in se stesso anche se fingeva di stare bene, e a volte lanciava occhiatacce alla sua ragazza. L’unica ad accorgersene fu Gwen, ma la ragazza decise che avrebbe parlato con l’amico al momento più opportuno. Quando finalmente l’uomo riuscì a catturare un animaletto dell’acquario, sparì in cucina, per poi tornare poco dopo con in mano un vassoio con sopra un gambero dorato al punto giusto e fumante, assieme agli altri piatti. La cena fu consumata sempre nell’allegria della compagnia, ma quando i piatti furono vuoti, Duncan si alzò dal tavolo con veemenza.

-Dove vai, amore?- Chiese Courtney, preoccupata

-Eh? Oh, vado un attimo in bagno, tesoro, torno tra poco- Esclamò il punk, pronunciando con fatica la parola tesoro; Dopodichè si allontanò dal tavolo, andando realmente verso i servizi igienici. Courtney e Trent si guardarono come per dirsi “Che cosa gli sta succedendo?”, poi alzarono le spalle. Dopo il ragazzo, fu il turno di Gwen di alzarsi dal tavolo.

-Vai anche tu in bagno?- Disse il chitarrista, fingendosi geloso

-Si, ma stai tranquillo: Tra me e Duncan è chiusa da un pezzo- Rispose la gotica ridendo di gusto e stando al gioco

-Lo so. Ti amo- Rispose Trent

-Ti amo anch’io- Disse di rimando Gwen. Dopo un veloce bacio, anche la ragazza si incamminò verso il bagno.

Con la scusa del bagno era riuscito ad allontanarsi. Non sapeva per quanto sarebbe riuscito a reprimere la rabbia che gli pulsava dentro ed il desiderio di saltare addosso alla sua ragazza per strozzarla. Perfino adesso aveva voglia di tornare di là per farlo. Ma non poteva, non in pubblico. Così Duncan si fiondò di nuovo sul lavandino, dove aprì l’acqua. Se ne prese un po’ tra le mani e la usò per sciacquarsi la faccia. Ripetè l’operazione per almeno quattro volte, poi, sicuro di essersi calmato, si rialzò. Ma si sentiva osservato, e sapeva benissimo chi fosse.

-Tu non dovresti essere qui, Gwen- Disse calmo- Questo è il bagno degli uomini-

Scoperta, la ragazza non potè fare altro che varcare la soglia ed entrare nel bagno

-Come hai fatto?- Disse la gotica, con un tono di voce ragionevolmente calmo. Il punk sorrise.

-Mia cara, ingenua, Gwen, era ovvio che fossi tu- Disse quasi sghignazzando- Solo tu hai capito che in me c’è qualcosa di diverso, e notavo come tu mi hai osservato per il resto della serata, anche quando mandavo occhiatacce a Courtney. Ma stai sprecando il tuo tempo: Io non ho nulla che non va, se è questo che mi volevi chiedere-

-D’accordo, mi hai scoperta- Disse la gotica, come per liberarsi da un peso- Ma noi siamo amici fin da troppo tempo ed io so che in questo momento tu hai qualcosa che non va. Quindi, o me lo dici, o rimarrai in bagno finchè non vuoti il sacco-

-Lasciami passare, Gwen- Disse, ancora incredibilmente calmo ma con determinazione Duncan

-No- Rispose Gwen, determinata

-Senti- Provò allora il punk, mentre la sua calma e razionalità stavano lasciando posto a quella rabbia repressa che cercava di contenere ma senza successo. Sapeva che sarebbe esplosa da lì a poco, ma non voleva fare del male alla sua migliore amica. Il suo obbiettivo era Courtney.

-Senti, e stata una serata pesante per me, e voglio tornarmene a casa con la mia ragazza. Quindi, ti prego, fatti da parte-

Gwen se lo sentiva che da lì a poco sarebbe successo qualcosa se non avesse ubbidito alle parole del ragazzo, lo sentiva nelle sue parole. Il suo coraggio andava scemando ed il suo cuore batteva a mille per la paura. Sebbene fosse una ragazza forte esteriormente ed interiormente, sapeva che se avesse lottato anche con tutte le sue forze contro Duncan avrebbe perso lo stesso. Ma non voleva darla vinta comunque al punk, doveva aiutarlo, qualsiasi cosa fosse successo. Così raccolse tutta la grinta che potè e la mise in quel secco “No” che pronunciò poi. Ma fu un errore, e se ne accorse troppo tardi: il volto di Duncan iniziò a deformarsi dalla rabbia, una rabbia che sembrava fosse stata repressa da troppo tempo.

-Gwen, togliti di mezzo- Disse il ragazzo, ora con rabbia. Che doveva fare? Salvarsi la pelle, o insistere, rischiando di far precipitare la situazione ma cercando di aiutare un amico? La gotica optò per la seconda opzione, così rispose di nuovo con un secco “No”, e facendo arrabbiare ancora di più Duncan. Il ragazzo non perse tempo, così si fiondò su di lei. Nonostante la paura ed il cuore, che batteva così tanto che sembrava impazzito, la gotica rimase dov’era. Doveva giocarsi il tutto per tutto in quel momento. Ma non sentì l’urto che provocò Duncan quando gli sbattè contro e la fece cadere a terra. Tentò di gridare, ma il punk si mise sopra di lei e le tappò la bocca.

-Mi dispiace, Gwen, ma non c’era altro modo- Sussurrò Duncan- Sai che ora mi hai fatto arrabbiare, sai che ora potrei ucciderti perché sai il mio segretoccio. Ma tu sei mia amica, e ti risparmierò. Solo, promettimi una cosa: Non farai parola a nessuno della nostra chiacchierata, ok? So dove abiti, e so anche come fartela pagare. Siamo intesi?-

Gwen non rispose subito, dovette pensare, ed anche velocemente: La sua vita in cambio del silenzio. Sapeva che sarebbe successo qualcosa alla povera Courtney, e lei non poteva fare niente per fermare quel pazzo, nemmeno chiamare aiuto. Era dura da accettare, ma non poteva fare nient’altro..

-Siamo intesi!?- Disse Duncan, ora fuori di se dalla rabbia. Impaurita, Gwen fece si con la testa, poi sentì il peso del punk andarsene dalla sua pancia.

-Allora siamo d’accordo. E stato un piacere fare affari con te, amica mia- Poi uscì, lasciando sola una singhiozzante Gwen.

Quando il ragazzo tornò nel salone, trovò Trent e Courtney alla cassa a pagare. Così li raggiunse, e fu accolto dall’abbraccio di Courtney, al quale rispose senza troppa enfasi.

-Alla buon’ora, amore!- Esclamò una volta staccatasi dal fidanzato- Credevamo ti fossi perso la dentro! Comunque abbiamo già pagato, ora dobbiamo aspettare Gwen-

-A proposito, lei non è ancora tornata, ed è partita subito dopo di te! Sai che fine può aver fatto?- Disse Trent, preoccupato.

-No, non ne ho idea..- Disse freddo Duncan, ma nessuno notò il suo tono di voce. Qualche istante dopo, comunque, la gotica tornò al gruppo. Il punk notò che si era lavata la faccia per cancellare le lacrime, ma lo spettro dell’infelicità era ancora nei suoi occhi.

-Amore, finalmente!- Esclamò preoccupato il chitarrista- Come mai ci hai messo tanto?-

Notando lo sguardo assassino di Duncan, la gotica fu costretta a mentire

-C’era fila nei bagni..- Disse, senza però convinzione. Trent però sembrò bersi la bugia, così, dopo un veloce bacio, le due coppie uscirono e si salutarono, andando ognuno a casa propria.

Fu Courtney la prima ad entrare nel piccolo appartamento che avevano preso in affitto nella periferia di Toronto. La ragazza sprizzava felicità da tutti i pori, e non smetteva di parlare della bellissima serata passata assieme agli amici. Duncan era un po’ meno felice: Non parlava da quando avevano abbandonato il ristorante, ed era scuro in volto.

-Abbiamo passato una bellissima serata in compagnia di Trent e Gwen, non è vero, amore?- Disse estasiata la ragazza. L’entusiasmo ben presto lasciò posto all’incertezza, quando il ragazzo non rispondeva e si voltò appena in tempo per sentire un sonoro “Clack” proveniente dalla serratura: Duncan aveva chiuso a chiave la porta d’entrata.

-Amore, ma che stai..?- Chiese sconcertata la ragazza

-Pensavo che tra noi non ci fossero segreti, Courtney. Evidentemente mi sbagliavo- Disse calmo Duncan. Fu proprio quella calma a sconcertare la ragazza: Il punk stava facendo sul serio, o era un'altra sceneggiata per portarsela a letto?

-Ma.. Ma certo che non ci sono segreti tra di noi, Duncan!- Disse la ragazza, ottenendo un occhiataccia da parte del fidanzato

-Ah, si? Allora perché non mi spieghi questo!?-

Con un rapido scatto il punk estrasse dalla sua tasca il palmare di Courtney, con il display già acceso.

-50%  di sconto su intimo femminile?- Disse Courtney sconcertata. Il ragazzo guardò sorpreso il display, poi ricominciò a trafficarvici.

-Messaggio sbagliato, ovviamente- Borbottò a ‘mo di scuse. Poi esclamò, trionfante, avendolo trovato- Ah-Ah! Ecco, prova a spiegarmi questo!-

Poi mostrò in faccia il messaggio ricevuto dalla ragazza alla pizzeria.

-Ti amo, non vedo l’ora che sia domani. Dal tuo Willy- Lesse la ragazza, inorridendo poco dopo. Aveva capito la gravità della situazione, e si era cacciata in un mare di guai.

-Duncan- Provò Courtney- C’è un grosso malinteso, posso spiegarti tutto!-

-Spiegarmi tutto, eh!?- Le urlò in faccia lui, liberando finalmente tutta la rabbia repressa durante la serata- Tu mi tradisci e vorresti che io accetti le tue spiegazioni! Chi è questo Willy, eh? Non importa , perché non lo rivedrai mai più!-
-Duncan, ti prego, ascoltami! Non è come sembra! Io..-

Ma la ragazza non riuscì nemmeno a finire la frase che si ritrovò a terra, il fidanzato sopra di lei e con il coltellino in aria pronto per colpirla. Courtney urlò, mentre il punk, colto da una furia omicida che lo accecava, sferrò il colpo che andò a segno nello stomaco della fidanzata. Ma la ragazza, nonostante il dolore fisico che percepiva dopo quel colpo, non si arrese senza combattere, così iniziò ad agitarsi e menare colpi nella speranza di riuscire a sopravvivere, mentre il punk si apprestava a calare altri colpi sul corpo dell’ispanica.
Il sangue grondava da ogni ferita di Courtney, macchiando la moquette impolverata. Ora la ragazza sentiva la morte molto vicina, ma non smise di combattere ed urlare. Poi, proprio quando il punk si apprestava a sferrarle il colpo di grazia, la fidanzata mise un colpo a segno ai danni dei gioielli di Duncan che, dopo un urlo ed un imprecazione soffocati, lasciò cadere il coltellino, che si infilzò nel pavimento a pochi centimetri dal volto di Courtney. La ragazza ne aprofittò per scrollarselo di dosso e si rialzò, correndo verso la sua unica via di fuga possibile: La finestra. Il punk le urlò qualcosa, ma lei non gli diede retta, mentre nel suo cervello una sola parola risuonava: Scappa!
Purtroppo la fuga della ragazza durò poco: Nonostante il dolore che provava alle parti basse, Duncan riuscì ad afferrare per la caviglia la fidanzata, che iniziò a scalciare come un mulo per potersi liberare dalla presa. Il punk non mollò, e, nonostante alcuni calci della ragazza andati a segno, le fu di nuovo addosso, immobilizzandola e mettendole le mani attorno al collo nel tentativo di soffocarla. L’ispanica si contorse, tentò il tutto per tutto pur di liberarsi ma non ci riuscì. Vedendosi sconfitta, con l’ultimo respiro che le rimase Courtney riuscì a pronunciare un ultima frase:

-Willy.. Non è.. Mio ragazzo.. Provava.. Per recita.. Domani.. A cui farò parte.. Ti amo.. Mi dispiace..-

Dopodichè tutto divenne nero.
Il punk rimase ad osservare la ragazza, sul volto dipinta una gioia selvaggia: Giustizia! Ora la ragazza non gli avrebbe più potuto fare del male. Pian piano che però il tempo passava l’iniziale sollievo lasciò posto ad un'altra sensazione: il Rimorso. Gli tornarono anche in mente le ultime parole della ragazza, in cui spiegava che Willy non era altro che un attore nella recita a cui Courtney avrebbe dovuto partecipare. Duncan si alzò dal corpo senza vita della sua ex

-Che cosa ho fatto? Sono un mostro..-

Cominciò ad indietreggiare senza però distogliere lo sguardo dal corpo della ragazza, poi si sedette sul divano, tenendosi la testa tra le mani e rimuginando sul da farsi. La rabbia fuori controllo che provava prima era sparita, ora un senso di tristezza lo pervadeva: Aveva ucciso l’unica persona che gli importava di più al mondo per un suo stupido errore.
Il punk rimase così per ore, dopodichè, non trovando via d’uscita a quella situazione, decise che c’era soltanto una cosa da fare: Così andò in cucina, rovistò tra le mensole e gli scaffali finchè trovò quello che cercava, veleno per topi. Dopodichè prese un pezzo di carta sulla quale scrisse qualcosa velocemente. Tornato sul divano, ingoiò le pastigliette e si distese. Qualche minuto dopo esse fecero effetto ed il punk morì. L’ultimo rumore che sentì prima di andarsene fu un acetta che si fracassava contro la porta.

-Brava, Gwen, hai vuotato il sacco alla fine..- Pensò Duncan, sorridendo, prima di morire. Poco dopo i vigili del fuoco sfondarono la porta, e, entrando, trovarono i corpi dei due fidanzati ed un biglietto del punk, scritto di suo pugno, che recitava:

-Mi dispiace per quello che ho fatto, la gelosia mi ha giocato un brutto tiro. Sono un mostro, e non merito più di vivere-

                                    THE END

Angolo Neo-Autore:

Eccomi di nuovo qui, popolo di Efp-Fanfiction. Posso spiegarvi il perché ho riscritto di nuovo questa prima storia della mia raccolta: La prima volta avevo dimenticato le descrizioni, ignorato quasi completamente Gwen e delle sue sensazioni sullo strano atteggiamento di Duncan, e di spiegarvi chi fosse questo misterioso Willy. Quindi son tornato indietro ed ho riscritto da capo questo primo pezzo, mi scuso in anticipo per le descrizioni venute male, per i vestiti(Che ho trovato facendo una ricerca su internet per le ragazze, mentre per Trent ho optato per la camicia, viva la fantasia, come Duncan) e i probabili errori di grammatica che ci saranno sicuramente. I piatti li ho sempre presi da Internet. Non sono molto sicuro sull’incontro tra Duncan e Gwen in bagno, qualcosa non mi convince.. Va bene, fondamentalmente è uguale alla precedente, solo con l’aggiunta delle cose dimenticate prima. Che ne pensate? Se volete lasciatemi pure una recensione, anche negativa, così mi aiuta a crescere! A proposito di recensioni, volevo ringraziare per quelle lasciatemi nell’altro testo
- __Alex;
- Dott_Gwen;
- Marty_Angel;
- Kodocha98;
- ValeBlue92;
- Dark_Kiss;
- Stramboidexsempre.

Bene, mi sembra di aver detto tutto. La seconda storia arriverà presto, spero.
In attesa di quel momento, qui c’è Aloneinthedark92 che vi saluta e vi ringrazia per essere arrivati fino a qui,
Ciao a tutti,

                                                   Aloneinthedark92 
  
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