Venite, o fedeli della luce.
Radunate le vostre timorose schiere, diperse nella dubbio della notte.
Preparate i vostri eserciti erranti nell’angoscia.
Voi siete spauriti, sopraffatti, la luce non la conoscete.
Ma a voi, a tutti voi che sempre avete temuto, che malsicuri vi muovete nel segreto e nel sussurro
Io parlo a voi, Figli dell’Esilio
Voi non vi conoscete
Ma una grande forza dorme in voi
Fratelli! Io vi dico verrà il giorno
Che un grido risuonerà nei cieli
E una ferita squarcerà il Nulla
Sanguinerà luce dal suo ventre
E la luce conoscerà i suoi figli
Che ora vivono come spie in casa del nemico
E allora conoscerete che siete i giusti
Che invano non avete sofferto
Non invano atteso
E la luce dileguerà le ombre
Le violenterà con la sua potenza
Oh, si, derideremo questi tanto temuti intimi segreti!
Le vedremo agonizzare
Sciogliersi, meduse sulla spiaggia
Le cacceremo fino ai confini dell’universo
Le rinchiuderemo fuori dal cosmo
Finalmente chiaro, finalmente vero
E tutto sarà creato
In essere e in parola
Puro come l’acqua, perfetto come sfera
Porremo eterne leggi a guardia della luce
E il nome avremo di ogni cosa
Giustificheremo il Sacrificio
Oblieremo questo tempo
Che era, del resto, se non nulla?
Così fu.
Ma una voce
sopravvisse alle ombre ctonie. Nei sogni, nel buio,
nella morte. Senza parole, sussurrava la sua assenza. Acqua scura che si
incunea nelle grotte. Mostro d’ombra che beffardo sfugge agli Eletti,
sempre cingendoli alle spalle. Abbraccio gelido e sensuale, percorreva le
coperte. Consiglio crudele e seducente, si insinuava nelle orecchie. Si
spingeva nelle piazze, negli apollinei templi, nei palazzi del potere. Goccia
paziente che corrompe la mente, conosceva i segreti
della luce. Lei, l’ombra era la verità della luce. Ma il mondo della
luce non la riconobbe. L’aurea menzogna aveva sedotto i guerrieri. Ma
l’ombra si nutre della sconfitta. La sua religione non aveva più
confini, estendendosi quanto si estendeva il luminoso cosmo.
Grazie –disse
l’ombra a sua sorella- per avermi dato la realtà.