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Autore: Mad dy ness Zalk909192    09/07/2012    1 recensioni
-Marinette Gerald, commessa al Filtro.-
-Ayan Carnol, apprendista di Walan il Vecchio.-
"Secca, questa Ayan. E Walan non è niente di che."
Zitta, stronza.
"Come ti pare, ragazzina."
Lo sguardo con cui Anya la guardava lasciava presagire del rancore.
Pazienza, non l'avrebbe più rivista, dopo quel giorno.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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disgustingly happy

 

Marinette stava correndo per le strade del quartiere più putridi di tutta Holingard.
Correva, la pioggia la infastidiva, ma lei correva come se ne valesse della sua stessa vita.
Non aveva paura di qualcosa, non stava fuggendo, eppure sapeva che se si fosse fermata non sarebbe più riuscita a muovere un passo.
Ok, non era esatto, qualcosa la stava inseguendo. E mancava poco per essere raggiunta.
Non doveva nemmeno pensarci.
Maledetta lei e il momento in cui aveva deciso di tentare la Danza del Risveglio per gioco, come spesso faceva quando non aveva nulla da fare tornando dal negozio di filtri in cui lavorava come commessa.
"Sei un'idiota, Mary!"
Ecco. Ci mancava lei.
"Inutile che tu faccia finta di non sentirmi, so benissimo che sei viva, recettiva, attiva e che hai una paura fottuta che la cosa che hai appena svegliato ti possa raggiungere e, con tutta probabilità, uccidere in modo partcolarmente sadico e cruento, data tutta la rabbia che sta sprigionando alle nostre spalle."
Marinette si sforzò addirittura di non pensare. 
"Ti ripeterò per l'ennesima volta che non è senza pensare che riuscirai a non farti sentire da me. Vivo dentro di te, io."
Grazie tante per avermelo ricordato... 
"...ora si ragiona. Mentre corri sotto la pioggia in questa serana infausta, hai per caso avuto il tempo di pensare che, forse, potresti erigere una bellissima barriera protettiva e non pensarci più?"
Certo, erigere barriere protettive... con la concentrazione di un coniglio ottuso, mentre lo spirito di un caduto di guerra ti insegue volendo squartarti viva. Facile.
"Chiedi e ti sarà dato, cretina."
Giammai, non da te.
"A me sembri abbastanza disperata da poterti rimangiare queste parole da un momento all'altro."
Io ti odio.
"Lo so. E' questa la cosa più bella del nostro rapporto."
Non esiste nessun rapporto, solo una... "convivenza" forzata.

Ormai aveva il fiato corto e quella stessa conversazione la stava irritando.
Quanto era grande il territorio di un'anima umana pregna di rancore?
L'intera città?
Perché a quel punto o chiedeva aiuto a quella stronza o poteva levare le tende e cambiare distretto direttamente.
Superò l'incrocio maestro del quartiere, il Picor Cross, e tutto a un tratto la sensazione di ansia andò scemando.
Era soddisfatta, l'aveva scampata bella quella sera.
"Fortuna, tutta fortuna, Mary. Ricorda di segnare anche questa, come aria off limits. Per arrivare al negozio credo che impiegherai un'ora in più del solito, se non puoi passare per Carvenois Alley."
Riesci, per un secondo della tua esistenza, a non rompere i cosiddetti?
"Come preferisci. Ma so già che domani arriverai in ritardo di un'ora."


Non era facile vivere nella città di Holingard.
Soprattutto quando non interessano le dinamiche sociali e i riconoscimenti pubblici, per non parlare dei ricevimenti della società magica.
Aveva 21 anni e non aveva ancora Debuttato.
La gente la trattava in malo modo, era additata ad emarginata, e probabilmente il vecchio Pirro, del negozio di filtri, la teneva perché era troppo vecchio per interessarsi delle maldicenze degli altri sul suo conto.
Prima o poi, però, avrebbe dovuto affrontare questo maledetto Debutto, lo sapeva anche da sola.
Debuttare voleva dire dimostrare in Pubblica Piazza di possedere poteri magici eclatanti, era una dimostrazione di forza e prestigio che determinava il Grado dellindividuo e che divideva tutti in caste, bene o male.
Lei, con la magia, giocava soltanto.
Viveva come una persona non magica in un mondo in cui tutti erano convinti che la magia fosse il tratto distintivo della razza dminante, mentre lei la considerava giusto un gioco.
Certo, a volte era utile, ma non significava nulla, per lei la magia era superflua. Un passatempo tanto per fare, ad esempio richiamava spiriti di animaletti mentre tornava a casa, così che potesse divertirsi e farli divertire per un po', facendoli sentire non dimenticati.
Ma non poteva continuare così, aveva bisogno di una moglie o di un marito e del Debutto, per poter vivere serena e senza problemi.
Cosa a cui ambiva da sempre.
Si stravaccò meglio sul suo letto, fissando il soffitto del monolocale in cui viveva.
Il prossimo Debutto sarebbe avvenuto dopo tre giorni.
Forse aveva il tempo di preparare qualcosa di non troppo scadente.
"Non credi che sarebbe facile farmi fare il lavoro sporco, una volta tanto? Potresti essere collocata nella Casta Alta, se solo mi lasciassi fare."
Nemmeno per sogno. La mia vita la gestisco da sola e senza interferenze da parte tua!
"Cheppalle, Mary. A me non farebbe schifo vivere nell'alta società magica."
Ecco, appunto. A te non lo farebbe. A me sì.

Quella voce era quella di Canya. Almeno così si faceva chiamare.
Era l'anima di una strega particolarmente potente...
"La più potente strega di sempre, prego."
...che ora, errante, aveva trovato appoggio nella sua mente.
Tutto questo perché lei era un'idiota che si divertiva a fare quella maledetta Danza del Risveglio tornando dal lavoro.
Una di quelle volte, in più, doveva aver sbagliato una formula, perché aveva legato quell'anima a sé.
Sospirò. Canya faceva tutto quello che voleva, a parole. Almeno non era in grado di impossessarsi del suo corpo.
"Mi vuoi mettere alla prova?"
Ma stai zitta, anche tu, ogni tanto.

Si alzò dal letto e si diresse verso la cucina, con l'intenzione di mangiare qualcosa.
Mosse velocemente la mano e nell'aria si diffuse una musica leggera, mentre si accendeva un fuocherello nel camino.
Pregustò la serata a leggere un libro sbocconcellando avanzi e si sentì felice.
A un eventuale Debutto avrebbe pensato l'indomani.

___


Si svegliò in una posizione particolarmente scomoda, sdraiata sul tappeto davanti al camino.
La sera prima lei e Canya erano rimaste sveglie ad oltranza per elaborare un maledetto spettacolo per il Debutto e...
Tese l'orecchio al Vento.
Diamine. Era tardi.
Si alzò di botto da terra e si diresse quasi correndo a mettersi la sua tunica da Strega Ufficiale.
tutti ne avevano uno per i ricevimenti importanti.
Prese di corsa la matella nera dall'attaccapanni all'ingresso, sigillò la porta con un incantesimo di Chiusura e continuò a correre verso la piazza principale della città.
Sperò di riuscire ad iscriversi in tempo, mentre si calcava il cappuccio sul viso.
Ripassò mentalmente il suo spettacolo durante il tragitto.
"Scema. Al massimo ti posso suggerire io."
Piantala.
"Ehy, era un'idea!"
Canya tornò a brontolare per gli affari suoi.
Ecco la piazza. 
Individuò in fretta il tavolo delle iscrizioni.
Non c'era nessuno, solo qualche curioso.
In fondo era sempre così, non era una cerimonia d'eccezione, solitamente a quei Debutti non c'era mai nessuno.
E in quei casi... bisognava improvvisare. L'iscrizione consisteva nell'iniziare prima degli altri. Se si iniziava in concomitanza a qualcun altro, sarebbe stata inevitabile la battaglia. E lei non voleva certo sostenere un duello di incantesimi.
Doveva solo fare la sua dimostrazione di Danza del Risveglio, far comparire quante più anime possibili di animaletti innocenti e poi firmare una pergameno con una goccia della sua magia, stabilendo che accettava quell'esibizione come Debutto. E poi la borocrazia avrebbe fatto il resto.
Restò immobile per qualche attimo, all'interno di quel cerchio di curiosi.
non le sembrò che nessuno fosse intenzionato a partecipare a quella sessione e tirò un sospiro di sollievo e di ansia al contempo mentre avanzava di un passo all'interno del cerchio.
Troppo tardi. Il Caso aveva scelto per lei qualcosa di più impegnativo.
-...e così oggi abbiamo ben due debuttanti!-
La voce del Ministro risuonò nell'aria circostante.
No, non poteva essere. Un'altra persona era entrata nel cerchio... in contemporanea a lei.
Non aveva notato la tunica di velluto nero che spuntava da sotto la mantella. Errore. Madornale errore. E non poteva rifiutarsi, non più.
-Calate i vostri cappucci, DuelDebuttanti!-
Maledetto Ministro, lui e la sua voce da cinciallegra felice.
"Ormai sei in ballo, ragazzina."
Canya... forse i tuoi suggerimenti mi faranno comodo.
"Era anche ora che me lo dicessi!"
Sciolse il laccio della mantella e la buttò a terra con un'ostentata sicurezza che non possedeva, in realtà.
Di fronte a lei fecero la stessa cosa.
Era una ragazzina, più piccola di lei almeno di quattro anni. Doveva aver avuto le sue stese idee per presentarsi proprio quel giorno.
Il Ministro si posizionò tra di loro e sorrise con un sorriso ampissimo ed innaturale. Maledetta nuova moda delle labbra larghe. Era dannatamente in quietante, checché ne dicesse la reclame.
-Due donne! Madame, pronte in posizione!-
Marinette fece mente locale e optò per la posizione del Vento, roteando le braccia attorno a lei per fermarsi in posizione ferma e precisa a poca distanza dal suo naso, coi palmi rivolti verso l'avversario e coprendosi in parte l'occhio destro.
L'altra, dalle parte opposta, aveva ripreso la sua sicurezza e aveva optato per la posizione del Fulmine, un braccio teso verso l'altro con la mano ben distesa verso il cielo e l'altro tesissimo verso di lei. 
"Ha una buona tensione, quella ragazzina."
Il mio Vento può fermare qualunque Fulmine.
"Credici, ragazza. E magari sarà così."
-Pronte, donzelle? Posso dare il via a questo DuelDebutto?-
Entrambe si fissarono accennando appena un segno col mento.
-Ottimo! Metta tuto agli atti, Signorina Carni! E ora... VIA!-
Accadde tutto velocemente.
Mentre all'improvviso una spaventosa corrente d'aria prendeva a ruotare volecemente intorno a Marinette, il fulmine che si stava aspettando colpì la sfera in cui si trovava con una potenza superiore del previsto, il Vento, imbevuto di magia, resse quasi per miracolo.
Marinette capì di dover fare sul serio. Che fosse una principiante che non sapeva controllarsi o un'assassina professionista, doveva comunque dare il massimo, se non voleva farsi molto male.
La sua mano sinistra venne puntata velocemente contro l'interno della sfera, la cui aria continuò a vorticare rapida, l'altra mano si strinse in un pugno e sfondò la sfera d'aria dall'interno, con un raggio di Luce che andò a colpire... la mantella della ragazza. Ma di lei non c'era più traccia.
Il polso che permetteva al vento di fluire fu rotato in fretta e portato a pugno chiuso sopra la sua testa mentre si rannicchiava a terra creando con quel pugno una barriera di Luce. Appena in tempo, la sua avversaria le stava lanciando un incantesimo di Foco dall'alto, tenendosi sospesa con un incantesimo di Vento.
Parato il colpo, Luce e Foco si dissolsero. 
Colse al volo l'occasione e il vento che ancora aveva lasciato attivo sulla sua mano venne rilasciato a tutta velocità contro l'addome dell'altra, distante pochi metri.
La prese in pieno.
La ragazza era a terra e lei si avvicinò quasi del tutto convinta di aver messo la parola fine a quel duello.
Si sbagliava, e se ne accorse all'ultimo minuto.
Aveva indurito i suoi abiti con un incantesimo di Pietra e solo i suoi riflessi riuscirono a salvarla da un nuovo incantesimo di Foco, che fu schivato per puro caso.
"Questa non è una persona normale! Te l'avevo detto, io! Ghiaccio! Ci vuole il Ghiaccio! E in fretta, anche!"
No, ci vuole un attacco fisico, Canya!
Marinette si raggomitolò sul posto e concentrò le sue energie sulle proprie unghie.
Se quella ragazzina era brava a distanza, non avrebbe saputo contrastare attacchi ravvicinati.
Balzò in avanti con l'aiuto del suo Vento ed eseguì una rapida Danza del Risveglio, facendo apparire una moltitudine di insettini luminescenti che circondarono la sua avversaria. Ora doveva soltanto...
"Troppo tardi, ragazzina."
Un fascio di Luce la centrò in pieno al fianco destro, tramortendola.
Pensò quasi di rimanere immobile accusanto il colpo e finirla lì con quello stupido Debutto, ma quel poco orgoglio che le rimaneva glielo impedì.
Decise che sarebbe stato il suo ultimo attacco.
Concentrò nelle sue mani la Magia Pura che possedeva e la scagliò in tanti piccoli pezzi contro la ragazza. 
Colpita.
Entrambe ferite ed ansanti, si guardarono da lontano, scambiandosi occhiate l'una all'altra con astio.
Ma era finita per entrambe.
Un pareggio era meglio di una vincita, al Debutto.
Entrame rilassarono le membra e liberarono la loro magia che formò dei giochi di colore tutto intorno alla piazza.
L'applauso del Ministro, totalmente improvviso, le fece voltare.
-Brave! Bravissime, ragazze! E ora voglio che vi avviciniate e vi stringiate la mano potendo renderci partecipe dei vostri nomi per essere messi a verbale!-
Si avvicinarono e Marinette si aprì in un sorriso tremolante, curando la propria ferita con un incantesimo curativo, mentre l'altra facevo lo stesso alla sua spalla.
Nel mezzo della piazza, si suqadrarono ancora un istante.
-Marinette Gerald, commessa al Filtro.-
-Ayan Carnol, apprendista di Walan il Vecchio.-
"Secca, questa Ayan. E Walan non è niente di che."
Zitta, stronza.
"Come ti pare, ragazzina."
Lo sguardo con cui Anya la guardava lasciava presagire del rancore.
Pazienza, non l'avrebbe più rivista, dopo quel giorno.

 

   
 
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