Era marzo, faceva freddo.
Era drappeggiato in una sciarpa di pregiato dolore, la più rara delle stoffe. Chiuso in un cappotto i cui bottoni era fatti di cara sofferenza e solitudine, la cui cintura, che ora era attaccata al suo collo rotto, era di nobile disperazione e di pura e semplice serenità.
Le volte precedenti, quando la lingua di qualche sconosciuto solcava il suo collo, il dolore semplicemente svaniva. Volava via lasciando il posto ad una pigra lussuria che spegneva ogni altra cosa.
Poi, di nuovo solo, piangeva. Piangeva che pareva le vomitasse quelle lacrime ed urlava così forte che dalla sua gola non usciva nessun suono.
Quella sera nessuno sconosciuto era venuto ad annebbiargli il cervello, così vagava per la sua casa in cerca di pace, poi con la lunga cintura del suo bel cappotto aveva trovato la via dell'espiazione.
Note:
Sono un po' depressa oggi, quindi ne è uscita questa one-shot.
Ringrazio chiunque vorrà leggerla o recensirla...
Baci
Fra