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Autore: Trixilla    13/07/2012    3 recensioni
L’aveva guardata di nascosto e l’aveva trovata sempre lí, a guardarlo con quel sorriso disarmante, negli occhi una luce che –per quanto sembrasse stupido- non aveva mai visto negli occhi di nessuno. Si era sentito un perfetto idiota, darle cosí tanta importanza non aveva senso. Era una fan, per l’amor del cielo, e sarebbe scomparsa non appena fossero calate le luci sul palco.
One-shot senza pretese dedicata ad un'amica con il cuore in subbuglio :) x
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nesi;'
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One shot senza pretese, dedicata ad una cara amica con un cuore in subbuglio.
Ispirata dalla canzone dei Gemelli Diversi “Per Farti Sorridere” citata alla fine.
Potrei annoiarvi con mille parole ma non mi va, lasciate un commento che mi farebbe piacere :) xx
 
Niall Horan non mi appartiene (e non mi interessa possederlo in alcun accezione del termine) e tutto ció che segue é frutto della mia immaginazione.
 
 

Per Farti Sorridere

Era tardi, le tre passate da un pezzo. Avevano trovato coda in autostrada e il ritorno verso casa era durato decisamente piúdel dovuto. Lei sicuramente giádormiva. Si passóuna mano tra gli scarmigliati capelli biondi ed emise un sospiro sconsolato. Avrebbe decisamente voluto avere piútempo da dedicarle, si vedevano decisamente troppo poco ed ogni volta il pensiero di lasciarla quasi lo uccideva.  Sin da piccolo era stato consapevole che la musica sarebbe stata la sua strada e non avrebbe mai potuto immaginare quanto lontano l’avrebbe realmente portato. Era stato fortunato, ne era consapevole, ma all’inizio non riusciva mai a trovare un lato negativo in quello che faceva.

E poi era arrivata lei.

Si fermó sul ciglio della camera da letto e si concesse di osservarla un attimo. Dormiva rannichiata su un fianco, i lunghi capelli scuri sparsi sul cuscino. Era bella. Cosí dannatamente bella che davvero non si spiegava come mai avesse scelto di stare proprio con un ragazzino come lui. Si. Ragazzino, sebbene fosse piú piccolo di lei di appena 9 mesi. Lo faceva sentire un tredicenne e neanche lo sapeva.

Era entrata nella sua vita poco piú di un anno prima, di colpo, quasi violenta, cosí orgogliosa e testarda. Ma innamorata di lui in un modo che non era riuscito a capire.

Era stata proprio la musica, la sua musica, a portarla da lui.

Suonavano a Milano, in Italia. La sua unica aspettativa era un concerto di routine ed una buona pizza. Invece aveva trovato lei. L’aveva notata subito, appoggiata alla transenna della prima fila, sorridente insieme alle sue amiche, un paio di occhiali scuri appoggiati sul naso, che lo guardava. Essere guardato era diventata abitudine, con tutte quelle fan e tutti quei concerti e tutte quelle interviste. Eppure sentirsi proprio i suoi occhi addosso era stato diverso, quasi elettrico. Lo rendeva nervoso e non riusciva a capire perché. L’aveva guardata di nascosto e l’aveva trovata sempre lí, a guardarlo con quel sorriso disarmante, negli occhi una luce che –per quanto sembrasse stupido- non aveva mai visto negli occhi di nessuno. Si era sentito un perfetto idiota, darle cosí tanta importanza non aveva senso. Era una fan, per l’amor del cielo, e sarebbe scomparsa non appena fossero calate le luci sul palco. Quello che Niall non poteva immaginare era che il destino aveva altre intenzioni, proprio come quella ragazza che si era guadagnata la prima fila a spintoni e insulti a chiunque si mettesse sul suo cammino.

Desirèe, meglio nota a tutto il mondo come Desi e guai a usare il suo nome per intero, aspettava quella data da troppo e si era organizzata alla perfezione per tutto. Non sapeva come c’era finita in quel pasticcio, ma un giorno aveva posato gli occhi su quel cucciolo di irlandese e non era riuscita a levarselo dalla testa. Si sentiva una sciocca, tornata di nuovo bambina con quel batticuore stupido e quegli sbalzi d’umore incontrollabili per qualcuno che era cosí fuori dal suo mondo. La prima fila era stato il primo passo e sebbene fosse assolutamente convinta che lui l’avesse notata, la parte razionale dentro di lei le diceva di non essere sciocca, sicuramente stava guardando qualcun’altra. E cosí ora era lí, fuori da un hotel in piena notte, sigaretta in bocca, avvolta in una felpa che l’aveva accompagnata in tante avventure, circondata da qualche altra amica coraggiosa che aveva voglia di perdere una notte di sonno. E proprio mentre stava per rinunciare a tutto, insultando con poca grazia chiunque le capitasse a tiro e spegnendo la sigaretta sul marciapiede, si era trovata davanti proprio lui. Quel dannato irlandese che le mandava il cuore in palpitazione, le faceva sudare le mani e la faceva arrossire senza ritegno. Quello stronzo.

Il resto, pensó dolcemente Niall, era storia. Era tardi e voleva solo rannicchiarsi sotto le coperte, stringerla a sè e dimenticarsi del mondo fino all’indomani. Si svestí in silenzio, senza staccare gli occhi di dosso alla ragazza che dormiva nel suo letto. Non aveva mai propriamente creduto al colpo di fulmine, prima di incontrarla, e men che meno nell’amore a prima vista, ma non sarebbe mai riuscito a trovare dei termini piú adatti per quello che era successo quando se l’era trovata davanti per la prima volta. In boxer, spostó delicatamente il piumone e fece per stendersi accanto a lei quando la vide arricciare il naso e intontita dal sonno aprire gli occhi.

Sei in ritardo”. La voce era impastata dal sonno, lei gli fece spazio spostandosi su un lato del grande letto matrimoniale, impaziente di averlo con sè dopo un mese di telefonate, dozzine di sms al giorno e qualche chiamata su Skype quando gli impegni di entrambi lo permettevano. Lui sempre impegnato tra tour, interviste e programmi tv, lei che lavorava duro per quel master tanto sognato e che le avrebbe permesso di trovare il lavoro che sognava da anni. Le era mancato come l’aria, dannazione. Quella sensazione di vuoto quando lui non c’era, per quanto si tenesse occupata e cercasse di non pensarci, sembrava non volersene andare mai. Ma ora era tornato. Da lei. E questo le bastava. Le sarebbe bastato per sempre.

Traffico”. Rispose sinteticamente lui, stendendosi al suo fianco e abbracciandola istantaneamente. La sentí bofonchiare qualcosa e stringersi di piú a lui. Sorrise felice e si permise di chiudere gli occhi, la stanchezza stava giá prendendo il sopravvento. Ma andava tutto bene. Era finalmente a casa.

Cosi quando sei giú di morale e io sono lontano a suonare

La mia voce ti possa trovare e ti ricordi che sei speciale
Perché quando ti ho accanto il mondo sembra meno bastardo
Vorrei dirtelo, ma non parlo, e poi mi perdo infondo al tuo sguardo
Cosí fragile, cosí fiero, cosí semplice, cosí vero
Da lasciarmi senza respiro, in fissa, con la faccia da scemo
Tu mi guardi con un sorriso e dici che mi manca qualche neurone
Io mi lascio prendere in giro e intanto penso questa canzone
Scriveró una canzone solo per te
E poi la canteró per farti sorridere
E cercheró parole bellissime che non saranno mai belle come te
Gemelli Diversi ©


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E questo é quanto. Grazie per essere arrivati alla fine.
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